Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (4 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

g.ln

Triplo Panico: comprare
Proprio così: panico, panico, panico: comprare

Il mio ragionamento è che per assurdo se guardiamo il book del '41 ha le stesse cifre in lettera che decidono se farlo scendere o farlo salire 250k 51k e 51k.
Assodato che queste cifre non sono del retail poichè si ripetono tutti i gionri, mi fine in mente una cosa perfida:
chi può avere interesse a far scedere le quotazioni dei titoli? chi le deve comrpare bassi, quindi che esce dall'Irlanda con le ossa rotte, amgaria nche banche o fondi, non "possono" ricomprare debito ad esempio Italiano ai massimi, ma hai minimi, così MM (che poi sono banche che fanno favori ad altre banche) si mettono a far scendere le quotazioni così da far vendere sotto costo ai "paurosi" e facendo l'interesse di chi compra.
Troppo perfido?????

Ciao Belindo, ma questo è il ragionamento che supporta la mia teoria contrarian del triplo panico: comprare! ;)
Ciao, ciao, Giuseppe
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Resta un lungo cammino per tornare a livelli pre-crisi
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 18 nov - L'Italia e'
stata colpita da "una delle recessioni piu' gravi dell'area
Ocse", ma ha iniziato una "moderata ripresa" che si
rafforzera' un po' nei prossimi due anni e vedra' la domanda
guidata da investimenti ed export, mentre i redditi privati
cresceranno poco e la disoccupazione restera' elevata pur
avendo superato la fase peggiore. Nel delineare il quadro
italiano nel Rapporto semestrale sulle prospettive
economiche, l'Ocse sottolinea che resta "un lungo cammino da
fare per tornare ai livelli pre-crisi", perche' "a meta' 2010
il Pil resta di oltre il 5% al di sotto dei livelli del
2008", mostrando una delle cadute peggiori dell'area Ocse e
della Ue, mentre la ripresa in corso conferma il debole
trend di crescita registrato da un decennio a questa parte.
Il rapporto prevede che la crescita dei redditi privati
resti debole, evolvendo in particolare in funzione della
risalita dei redditi dei lavoratori autonomi, scesi
nettamente durante la recessione. Una dinamica,
quest'ultima, che riflette in parte "la flessibilita' del
vasto settore informale dell'economia", dove lavoratori di
fatto dipendenti formalmente risultano (o meglio
risultavano) autonomi. I redditi privati (-0,1% nel 2010)
sono stati in effetti piu' colpiti dal calo del reddito
non-salariale (-10% le entrare da lavoro autonomo e
proprieta' immobiliari) che da quello da lavoro dipendente.
Grande e' in ogni caso l'incognita sul mercato del lavoro. La
disoccupazione, prevista all'8,6% nel 2010, all'8,5% nel
2011 e all'8,3% nel 2012, "forse ha raggiunto il punto
peggiore, ma potrebbe non scendere in modo veloce" in quanto
verranno a scadere le misure di Cassa Integrazione che hanno
dato un reddito a 350 mila lavoratori nel 2009 (250mila a
meta' 2010), "formalmente occupati, ma di fatto senza
lavoro". I consumi privati dovrebbero comunque aumentare un
po', man mano che il reddito aumenta e l'occupazione si
stabilizza. Tra l'altro - sottolinea l'Ocse - gli accordi
salariali in sede nazionale siglati quest'anno "sembrano
essere stati ampiamente insensibili alla debolezza
dell'economia". I salari sono cosi' previsti in aumento del
2,7% nel 2011, dopo +0,6% del 2010 e del 2,1% nel 2012.
Mentre la crescita dei consumi pubblici sara' limitata dai
vincoli di bilancio e gli investimenti in costruzioni, sia
residenziali potrebbero non riprendersi fino al 2012, una
mano verra' dall'export (+6,7% nel 2011 dopo +7,9% nel 2010).
Tuttavia "il mercato del lavoro non mostra segnali che
contribuiscano a ribaltare il declino della competitivita'
italiana" ed e' pertanto da prevedere la perdita di ulteriore
quote di mercato, anche se le esportazioni cresceranno piu'
delle importazioni. L'inflazione, salita negli ultimi mesi a
causa dei rincari energetici, restera' sotto controllo fino
al 2012.
 

paziente

Forumer attivo
Le materie prime le seguo ogni giorno e non si può dire che si sono abbassate.
Ci sono dei casi in cui il prezzo da 2/9/2010 è calato ma altri come mais, brent che sono saliti.
Abbiamo cotone e lana poi che sono ai massimi storici.
Tu dici che la manovra cinese non aiuta, ma quella USA si, e in Spagna i prezzi sono saliti, uiltimo dato della scorsa settimana.
Resto dell'idea che paghiamo solo l'Irlanda.
Quali materie prime dici che stano calando??

Sinceramente son meno ligio di te.
Non controllo tutte le materie prime.
Però sono esposto sul dollaro candese e su quello australiano che sono fortemente connessi alle materie prime.

In questi giorni c'è stata una correzione della salita che stavano effettuando queste valute, perchè le manovre restrittive della Cina dovrebbero smorzare l'impennata delle materie prime.
Quindi ti riferisco ciò che ho letto.

Per quanto rigaurda il QE ho forti dubbi che possa portare gli effetti desiderati.
Le critiche al QE le puoi leggere ovunque e son legate alla storia giapponese.

Imho per l'economia mondiale è + critica la manovra cinese.
Gli emergenti son il motore che sta trainando le economie zoppe di mezzo mondo.

Comunque una notizia di questo genere mi fa pensare a sottoperformance dei titoli legati all'inflazione.
---
Pechino annuncia misure anti-inflazione. Timori nei mercati asiatici
---
 

belindo

Guest
Sinceramente son meno ligio di te.
Non controllo tutte le materie prime.
Però sono esposto sul dollaro candese e su quello australiano che sono fortemente connessi alle materie prime.

In questi giorni c'è stata una correzione della salita che stavano effettuando queste valute, perchè le manovre restrittive della Cina dovrebbero smorzare l'impennata delle materie prime.
Quindi ti riferisco ciò che ho letto.

Per quanto rigaurda il QE ho forti dubbi che possa portare gli effetti desiderati.
Le critiche al QE le puoi leggere ovunque e son legate alla storia giapponese.

Imho per l'economia mondiale è + critica la manovra cinese.
Gli emergenti son il motore che sta trainando le economie zoppe di mezzo mondo.

Comunque una notizia di questo genere mi fa pensare a sottoperformance dei titoli legati all'inflazione.
---
Pechino annuncia misure anti-inflazione. Timori nei mercati asiatici
---

Il tuo punto di vista è importante per me, io ad esempio non ho l'occhio così lungo sul dollaro candese e australiano e le manovre cinesi le leggo qua e là senza avere delle notizie precise, ma se cis ei tu che ci aggiorni si migliora.
E' il senso di un forum, un contenitore di informazioni e educazione.
Grazie ancora :)
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 18 nov - Ecco le
proiezioni aggiornate dell'Ocse sulle prospettive economiche
di Stati Uniti, Giappone, Eurozona e Italia. Tra parentesi
sono riportate le stime precedenti:
2010 2011 2012
Crescita reale Pil
--
Stati Uniti 2,7 (3,2) 2,2 (3,2) 3,1
Giappone 3,7 (3,0) 1,7 (2,0) 1,3
Area Euro 1,7 (1,2) 1,7 (1,8) 2,0
Italia 1,0 1,3 1,6
Totale Ocse 2,8 (2,7) 2,3 (2,8) 2,8
Inflazione
--
Stati Uniti 1,7 (1,6) 0,9 (1,0) 0,9
Giappone -0,9 (-0,7) -0,8 (-0,3) -0,5
Area Euro 1,5 (1,4) 1,3 (1,0) 1,2
Italia 1,5 1,4 1,4
Totale Ocse 1,8 (1,6) 1,5 (1,3) 1,4
Tasso disoccupazione
--
Stati Uniti 9,7 (9,7) 9,5 (8,9) 8,7
Giappone 5,1 (4,9) 4,9 (4,7) 4,5
Area Euro 9,9 (10,1) 9,6 (10,1) 9,2
Italia 8,6 8,5 8,3
Totale Ocse 8,3 (8,5) 8,1 (8,2) 7,5
Crescita commerciale
mondiale 2,3 (10,6) 8,3 (8,4) 8,1
Bilancia partite correnti
--
Stati Uniti -3,4 (-3,8) -3,7 (-4,0) -3,7
Giappone 3,4 (3,3) 3,7 (3,5) 3,7
Area Euro -0,2 (0,3) 0,3 (0,8) 0,9
Italia -3,3 -2,8 -2,3
Totale Ocse -0,7 (-0,8) -0,7 (-0,7) -0,5
Saldo fiscale
--
Stati Uniti -10,5 (-10,7) -8,8 (-8,9) -6,8
Giappone -7,7 (-7,6) -7,5 (-8,3) -7,3
Area Euro -6,3 (-6,6) -4,6 (-5,7) -3,5
Italia -5,0 -3,9 -3,1
Totale Ocse -7,6 (-7,8) -6,1 (-6,7) -4,7
Tassi a breve termine
--
Stati Uniti 0,5 0,7 1,8
Giappone 0,2 0,2 0,2
Area Euro 0,8 1,1 1,8
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
L’Ocse ha rivisto al rialzo il Pil dell’Eurozona che quest’anno
dovrebbe crescere dell’1,7% dal +1,2% indicato in precedenza.
Secondo l’organizzazione con sede a Parigi nel 2011 il Pil
dovrebbe salire dell’1,7%, per poi mostrare un progresso del 2%
nel 2012. La crescita della zona euro è trascinata dalla forte
ripresa dell’export e dall’aumento dei consumi interni.
Milano, Finanza.com
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto