Analisi macro
Io Ste ho notato che anche IRS30a è leggermente sceso
, molto è sceso lo spread bund
anche i CDS vanno dalla parte giusta e mi aspetto lunedì un altro calo
le materie prime sono sui massimi e si inizia a parlare di inflazione dopo che in Spagna Germania hanno superato le attese.
Hai parlato del FMIB che è da pochissimo che segue, ma si potrebbe parlare di un periodi di accumulo secondo la teoria di Dow che viene dopo una discesa e si prepara a una risalita?
Grazie
buon giorno belindo e agli altri del forum.l'IRS è in pratica uno strumento derivato in base al quale una parte scambia un flusso di pagamento degli interessi con il flusso di cassa di un'altra parte.ora è in condizione accettabile e più che altro spinto dal momento negativo dei rendimenti.andiamo a vedere l'inflazione che ha raggiunto ora il 2,23% (HICP) e quindi abbastanza importante e confrontando il periodo 2008/2009 che di media arrivò al 3,8% e solo nella parte finale del 2008 (sett,ott,nov,dic) e nei primi 4 mesi del 2009 i btp indicizzati registrarono la loro peggior performance di sempre, nonostante si avviasse a calare fino alla fine del 2009 inizio 2010.ora se non ci sono problemi e credo che la BCE non alzi troppo il saggio inflativo ,si risale all'anno 1994/1995 dove l'HICP arrivò al 5,8% e da quel momento si è "mantenuta" una linea al 3% max. circa, da quando i 24 paesi industrializzati aderenti all ' Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico(OCSE) si sono accordati per politiche meno invasive. P.S..Inflazione correttamente prevista dagli operatori del sistema economico.
Questo significa che i redditi monetari sono tutti indicizzati (per es. i tassi d’interesse sono agganciati all’inflazione), che le imposte sono immediatamente modificate per evitare il fenomeno del fiscal-drag e che i tassi d’interesse nominali sono la somma dei tassi d’interesse reali più la % d’inflazione.
In queste condizioni i costi dell’inflazione sono i seguenti:
o costi di gestione della liquidità, altrimenti detti costi “delle suole delle scarpe”.
Essi sono costituiti dai maggiori costi derivanti da una più frequente compravendita di titoli finanziari, dovuta al fatto che il costo opportunità di detenere moneta è il tasso nominale d’interesse, il quale in periodo d’inflazione varia notevolmente;
o costi delle modifiche dei prezzi, altrimenti detti costi “di ristampa dei listini”.
Essi sono i costi derivanti dalle risorse impiegate per comunicare ai consumatori ed agli altri utenti i frequenti cambiamenti di prezzo, tipici di un periodo di inflazione.
Se poi, in questa situazione di inflazione correttamente prevista, le istituzioni non sono rapide ad adeguarsi alle variazioni dei prezzi, avremo altri 2 costi:
o costi dell’innovazione finanziaria.
Sono i costi generati dal fatto che il tentativo di economizzare moneta porta alla creazione di nuovi strumenti finanziari c.d. atipici.
o costi del fiscal-drag.
In un periodo di elevata inflazione cresce il reddito nominale dei contribuenti, ciò comporta, in un sistema progressivo di tassazione, il salto allo scaglione di reddito successivo, caratterizzato da una maggiore aliquota di prelievo fiscale. Quindi, il contribuente paga con una maggiore quota di reddito reale, l’aumento del reddito fittizio dovuto esclusivamente alla crescita dei prezzi.
· Inflazione non prevista dagli operatori del sistema economico e, dunque, inattesa.
In queste condizioni, ai costi precedenti si aggiungono anche i costi di redistribuzione del reddito, ed in particolare:
o costi di redistribuzione dai creditori a favore dei debitori.
I prestiti sono generalmente fissati in valore nominale, per cui la perdita di potere d’acquisto della moneta favorisce i debitori a scapito dei creditori.
o costi di redistribuzione dagli anziani a favore dei giovani.
Gli anziani hanno i loro risparmi e le loro pensioni espresse in termini nominali e quindi risentono della perdita di potere d’acquisto della moneta. Viceversa, i giovani sono quelli che contraggono prestiti e mutui, per cui il minor valore reale della moneta li avvantaggia.//////////////
come dici sul DOW-JONES e a DOW e alla sua teoria la nascita e la divulgazione dell'analisi tecnica, oltre che lo sviluppo dei primi indici azionari, tra cui il Dow Jones. ora l'indice è molto alto(11700) e sembra debba testare 12000/12200 punti secondo alcuni analisti
.si tratta di sapere se, come e quanto stazionerà in questo range.se fosse positivo, il FIB avrebbe una performance positiva in area 22000/22500 punti nel breve termine e nel medio potrebbe arrivare a testare i 23/24000.