Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011)

Stato
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Mercato secondario: indici MTS
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Mentalita' banchieri non cambia, "il Casino' resta aperto"
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 gen - Tenere i tassi
bassi troppo a lungo rischia di causare un ritardo nei
necessari aggiustamenti da parte del sistema bancario e
dell'economia in generale. E' l'avvertimento lanciato da
Juergen Stark, membro del consiglio esecutivo della Bce, in
un intervento a un club politico vicino a Bonn. La politica
di prestiti illimitati e le altre misure non convenzionali
possono restare in vigore quindi fintanto che persiste
l'emergenza che ne hanno richiesto l'introduzione, ha
spiegato Stark. La Bce - ha aggiunto - ha rallentato il
passo con cui sta ritornando a una politica monetaria
normale, ma non ha fermato tale processo. Stark e' poi
tornato ad attaccare le banche, troppo inclini a prendere
troppi rischi. "Non ci sono segnali dei necessari
cambiamenti" nella mentalita' dei banchieri, da quando e'
iniziata la crisi. L'impressione che se ne trae e' che il
Casino' e' ancora aperto". Le banche - ha poi indicato -
"stanno facendo azione di lobbying per ignorare la crisi".
Stark si e' anche detto contrario alla nozione che
un'"insolvenza pilotata" da parte di Paesi come la Grecia e
l'Irlanda sarebbe una soluzione rapida ai problemi del
debito della zona euro. "La questione da porsi e' 'cosa
verrebbe risolto con questo?' Si risolverebbe il problema
del debito del Paese, ma non il problema strutturale, che
verrebbe ritrasferito ad altri Paesi, attraverso il sistema
bancario", ha detto Stark che ha anche osservato che Grecia
e Irlanda devono fare "un'inversione a U della loro politica
economica". Il banchiere centrale ha anche sottolineato che
i deficit di Usa e Gran Bretagna sono maggiori rispetto a
quelli della zona euro e che il renminbi cinese sta
diventando "lentamente" la valuta guida dell'Asia.
:rolleyes:
 
Regole

:ciao: “Le tre regole di lavoro di Albert Einstein:
(1) Nella confusione trovare la semplicità (2) Nella dissonanza trovare l’armonia. (3) Nelle difficoltà trovare le opportunità.”


Pensierino della sera:
Regole da applicarsi al nostro trading!
Buonanotte, Giuseppe

 
AT, trading e la scienza

Un piccolo brano tratto da un libro di Joe Ross:
""Se i prezzi seguissero una regola, o se l’analisi grafica fosse una scienza,
perché il mercato avrebbe dovuto salire invece di scendere? Se
qualcosa può essere provato scientificamente, dovrebbe essere
riprodotto con gli stessi risultati. Se i mercati e il trading fossero
scientifici, si dovrebbero ottenere gli stessi risultati ogni volta che si vede una
determinata formazione grafica. Ma non è così! Se fosse così,
si potrebbe iniziare la professione di trader e imparare a memoria tutte le
più importanti formazioni di prezzo dei mercati. Si saprebbe esattamente
cosa fare in ogni circostanza. Considerazioni simili possono riguardare le teorie. Una teoria è solo una teoria finché non diventa un fatto. Un fatto è caratterizzato da
risultati dimostrabili ripetutamente. Allora perché non abbiamo mai
percepito le onde di Elliott come un fatto? Perché, a quanto pare, le
persone non riescono a mettersi d’accordo su quale sia l’onda in cui
si trovano fino a dopo il
fatto!!
Molti artisti si formano e studiano con grandi artisti, ma per avere
successo devono sviluppare uno stile personale basato sulla loro
percezione del mondo che li circonda.
I musicisti studiano con altri musicisti che hanno maggiore
conoscenza, esperienza e maturità. Ma prima di potere diventare
grandi musicisti, devono interpretare la musica sulla base della loro
percezione di ciò che vedono e sentono.
Il successo nel trading dipenderà dalla competenza nella disciplina di percepire i mercati per come sono e per come davvero funzionano.""

Così, per qualche meditazione serale o notturna, che spero possa essere di aiuto agli amici.
Buonanotte, Giuseppe

 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 20 gen - Euro cedente
contro il dollaro stamattina in un mercato calmo ed incerto.
La divisa europea e' indicata a 1,3441 dollari contro 1,3494
di ieri, mentre contro lo yen e' scesa a 110,44 da 110,73. Il
biglietto verde e' indicato a 82,17 yen, in lieve ripresa da
82,09 della chiusura di ieri. Il ribasso dell'euro e' dovuto
soprattutto a realizzi dopo i forti guadagni di ieri.
buon giorno
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 gen - Forniamo di
seguito, in collaborazione con Intesa Sanpaolo il calendario
dei principali eventi in Europa e in Asia della giornata
(dati macroeconomici e appuntamenti istituzionali).
GIA - Indice anticipatore (finale), novembre h. 6,00
Precedente: 101 / consenso: --
GER - Ppi aa, dicembre h. 8,00
Precedente: 4,4% / consenso: 5,1%
GER - Ppi mm, dicembre h. 8,00
Precedente: 0,2% / consenso: 0,5%
ITA - Fatturato industriale aa, novembre h. 10,00
Precedente: 13,3% / consenso: --
ITA - Fatturato industriale mm, novembre h. 10,00
Precedente: 1,0% / consenso: --
ITA - Ordini all'industria aa, novembre h. 10,00
Precedente: 12,4% / consenso: --
ITA - Ordini all'industria mm, novembre h. 10,00
Precedente: 0,0% / consenso: --
EUR - Fiducia consumatori (flash), gennaio h. 16,00
Precedente: -11 / consenso: -12
EUR - Discorso di Tumpel-Gugerell (Bce) h. 19,00
 
Fitch: l'Italia non preoccupa

Fonte: WSI

Soltanto ieri Bankitalia aveva preannunciato per l'Italia un debito in rapporto al Pil del 120% nel 2011 ma evidentemente questi numeri non spaventano Fitch. E' innegabile che il debito pubblico sia tra i piu' alti d'Europa (nel 2010 secondo solo alla Grecia), ma la Penisola non presenta rischi di rifinanziamento piu' alti dei partner dell'area euro. Anzi. L'Italia sembra "relativamente forte".

A sostenerlo e' Douglas Renwick, direttore dell'agenzia di rating. "L'Italia - ha spiegato- rappresenta un'eccezione perche' ha aumentato la quota di debito a breve termine, limando le esigenze di rifinanziamento a medio e lungo termine".

Renwick non nega che ci sia piu' debito da rifinanziare nei mesi a venire, ma questo non significa che l'Italia presenti rischi maggiori rispetto agli altri. "Non c'è motivo di preoccupazione", dice. L'Italia "appare relativamente forte rispetto ai suoi pari nell'area euro" tant'e' che nonostante i livelli di debito e di elevato fabbisogno l'indebitamento nel complesso e' rimasto "generalmente stabile". Conclusione: non c'e' alcun impatto sul rating del paese.

In uno studio di oggi intitolato "European Government Borrowing" (per leggerlo si puo' accedere alla sezione 'Analisi & Studi' di questo sito), Fitch spiega come l'Italia sia al secondo posto dopo la Francia nella classifica del debito da finanziare nel 2011, con 381 miliardi contro i 386 miliardi di Parigi. "In percentuale del Pil, il finanziamento lordo e' piu' alto in Grecia (25%), Italia (23%), Portogallo (23%), Belgio (21%), Francia (18%) e Irlanda (17%)", si legge nel report.

Non manca una buona notizia: "i governi europei avranno bisogno di prendere in prestito dal mercato 1.866 miliardi di euro per finanziare i propri ampi deficit (…) questo rappresenta un calo del 9,2% rispetto al 2010, quando erano stati toccati i massimi del decennio
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 20 gen - Ci sono
pressioni al rialzo di breve periodo sull'inflazione
complessiva, derivanti principalmente dalle quotazioni dei
beni energetici, osserva la Bce nel Bollettino di gennaio,
ma le aspettative di inflazione rimangono "saldamente
ancorate in linea con l'obiettivo di mantenere i tassi di
inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% a medio
termine".
 
Calo congiunturale maggiore da agosto 2009
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 20 gen - Gli ordinativi
dell'industria a novembre sono calati del 4,3% rispetto al
mese precedente (indice destagionalizzato a 100,9) - si
tratta del calo maggiore da agosto 2009 - e sono cresciuti
del 9,6% su anno (indice grezzo). Lo rileva l'Istat
aggiungendo che nei primi 11 mesi gli ordinativi sono
cresciuti del 13,5 per cento.
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 20 gen - Il fatturato
dell'industria ha registrato a novembre un aumento
congiunturale dello 0,7% sul mercato interno ed e' diminuito
dello 0.9% sul mercato estero. Gli ordinativi nazionali
hanno registrato una flessione su mese del 3%, quelli esteri
del 6,2 per cento. Nel confronto degli ultimi tre mesi
(settembre-ottobre-novembre) con i tre precedenti, comunica
ancora l'Istat, il fatturato e' cresciuto dell'1,4%, gli
ordinativi dello 0,8.
"Gli indici destagionalizzati del fatturato per
raggruppamenti principali di industrie - comunica ancora
l'Istat - hanno segnato variazioni congiunturali positive
per l'energia (+6,5%) e per i beni di consumo (+0,8%, con
+1,8 per quelli durevoli e +0,6 per quelli non durevoli) e
variazione negative per i beni strumentali (-2,4%) e per i
beni intermedi (-0,1%). L'indice del fatturato corretto per
gli effetti di calendario in novembre e' aumentato in termini
tendenziali del 25,7% per l'energia, del 18,0% per i beni
intermedi, dell'8,2% per i beni strumentali e del 5,1% per i
beni di consumo (+4,2% per quelli durevoli e +5,1% per
quelli non durevoli)".
L'Istituto sottolinea inoltre che a novembre, in rapporto
allo stesso mese del 2009, "l'indice del fatturato corretto
per gli effetti di calendario ha segnato gli aumenti piu'
significativi nei settori della fabbricazione di coke e
prodotti petroliferi raffinati (+25,7 %), della metallurgia
e fabbricazione di prodotti in metallo (+25,0%) e della
fabbricazione di mezzi di trasporto (+16,6%). Una variazione
negativa si e' rilevata nella produzione di prodotti
farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-7,6%). Le
variazioni tendenziali positive piu' marcate dell'indice
grezzo degli ordinativi hanno riguardato la metallurgia e
fabbricazione di prodotti in metallo (+26,3%), la
fabbricazione di apparecchiature elettriche e
apparecchiature per uso domestico non elettriche (+20,8%) e
le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori
(+14,9%). Si sono invece registrati cali nella
fabbricazione di mezzi di trasporto (-19,2%), nella
fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica,
apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e
orologi (-17,9%) e nella produzione di prodotti farmaceutici
di base e preparati farmaceutici (-3,4%)".
 
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