Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
...in effetti questi discorsi sulle donnine non li capisco...
Berlusconi e' innocente fino a prova contraria.. i processi servono a questo..
Cercate di uscire da questa "societa' della massificazione"..
Ragionare con la vostra testa e non fatevi deviare dalle infami trasmissioni televisive.. volte solo al desiderio di creare scompiglio ... che in termini pratici si traduce in "denaro" grazie agli sponsor.;)

lasciando perdere le trasmissioni o quant'altro d'indubbia provenienza per non farsi deviare dai fatti . restiamo ai fatti il suo discorso era esatto fino all'altro giorno quando il cavaliere era indagato. le rammento che da ieri e' imputato.

se questa e' una differenza che non merita appunto, me ne scuso. ;)

discorso fuori ot mi spiace ma i fatti sono fatti ;)
 
Numerosi dati in uscita dagli Usa. Questo pomeriggio verranno
diffuse Tra gli altri le nuove richieste settimanali ai sussidi
di disoccupazione. In uscita anche l'inflazione a gennaio e a
seguire il discorso di Ben Bernanke, presidente della Fed,
sulla riforma di Wall Street. Alle 16.00 verrà comunicato
l'unico dato macro dell'Eurozona della giornata, relativo
alla fiducia dei consumatori a febbraio. Nel dettaglio: 14:30
USA Nuove richieste settimanali di disoccupazione 14:30 USA
Indice prezzi al consumo a gennaio 16:00 USA Bernanke: discorso
sulla riforma di Wall Street 16:00 Europa Fiducia consumatori a
febbraio 16:00 USA Leading Indicator a gennaio 16:00 USA
Philadelphia Fed a febbraio. As Roma: risultati. Abb, Akzo
Nobel, Axa, BNP Paribas, Cap Gemini, Ppr: risultati. Milano,
Finanza.com
buon giorno:)
 
Vix

1297933670dfde.jpg
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 17 feb - Avvio di
giornata in lieve rialzo per il Bund future all'Eurex. I
contratti sul decennale tedesco con scadenza marzo in avvio
sono scambiati a 123,34, con un progresso dello 0,14%.
1297933703bund.jpg
 
tassi interest rate swaps

Euro Dollaro USA Sterlina Inglese Yen Giapponese
bid / ask bid / ask bid / ask bid / ask
1 anno 1.59 1.62 1.35 1.38 0.34 0.40
2 anni 2.01 2.04 1.00 1.04 1.90 1.95 0.42 0.48
3 anni 2.33 2.36 1.57 1.61 2.40 2.45 0.52 0.58
4 anni 2.60 2.63 2.07 2.11 2.80 2.85 0.62 0.68
5 anni 2.82 2.85 2.50 2.54 3.11 3.16 0.74 0.8
6 anni 3.01 3.04 2.86 2.90 3.36 3.41 0.87 0.93
7 anni 3.15 3.18 3.13 3.17 3.55 3.60 1.00 1.06
8 anni 3.28 3.31 3.35 3.39 3.71 3.76 1.13 1.19
9 anni 3.38 3.41 3.53 3.57 3.84 3.89 1.25 1.31
10 anni 3.47 3.50 3.67 3.71 3.94 3.99 1.36 1.42
15 anni 3.79 3.82 4.12 4.16 4.22 4.27 1.78 1.86
20 anni 3.86 3.89 4.28 4.32 4.26 4.31 2.00 2.08
25 anni 3.82 3.85 4.23 4.28
30 anni 3.71 3.74 4.39 4.43 4.18 4.23 2.10 2.18

Franco Svizzero Corona Danese
bid / ask bid / ask
1 anno 1.87 1.92
2 anni 0.66 0.74 2.30 2.35
3 anni 0.99 1.07 2.61 2.66
4 anni 1.27 1.35 2.87 2.92
5 anni 1.52 1.6 3.08 3.13
6 anni 1.73 1.81 3.25 3.30
7 anni 1.89 1.97 3.38 3.43
8 anni 2.03 2.11 3.49 3.54
9 anni 2.14 2.22 3.58 3.63
10 anni 2.23 2.31 3.65 3.70
15 anni 2.49 2.59
20 anni 2.53 2.63
25 anni
30 anni
 
Mi riallaccio alla dichiarazione di Tremonti di ieri riguardante il fatto che le nostre banche sono più solide perchè esposte meno di altre ai "pigs".

Secondo Federico Fubini "certi titoli bancari che avevano segnato performance fra le peggiori nel 2010 hanno iniziato a crescere più di altri che fino ad allora erano andati decisamente meglio".
Prosegue poi " La spiegazione, con ogni probabilità, è nella crisi del debito sovrano nell'area euro e nella composizione del patrimonio delle banche italiane".
Ed infine " Il fatto che i BTP abbiano sofferto meno dei bond di Spagna e Portogallo si spiega anche così: le banche italiane detengono circa il 40% dello stock di debito della Repubblica e all'apice della crisi non lo hanno venduto, in modo da tutelare il proprio patrimonio. I titoli azionari delle banche nel 2010 hanno finito per precipitare al posto dei BTP, a difesa di questi ultimi. E ora che i BTP risalgono di prezzo, con lo spread sui Bund ridotto di 40 punti base rispetto a dicembre, le banche italiane ne beneficiano più di altre concorrenti europee".
 
G20, Italia chiede debito privato in indicatori squilibrio-fonte

giovedì 17 febbraio 2011 12:00

PARIGI, 17 febbraio (Reuters) - Nel dibattito all'interno del Gruppo dei Venti sulle variabili per identificare e riassorbire in modo coordinato gli squilibri che minacciano l'economia mondiale, l'Italia chiede che venga inserito il debito privato.
Lo spiega una fonte G20 in vista dell'incontro dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali delle maggiori economie industriali ed emergenti a Parigi venerdì e sabato prossimi.
"Quella del debito privato per l'Italia è una questione rilevante. In Europa non tutti sono dello stesso parere dell'Italia e questo è vero anche a livello di G20", riferisce una fonte G20. "E' uno dei temi di discussione" dice la fonte aggiungendo che non sarà facile per Roma convincere gli altri paesi, ma che comunque per avallare un accordo complessivo Roma chiederà l'appoggio degli altri G20 su questo punto.
Come in Europa, anche nel G20 mostrare in dettaglio i dati sull'indebitamento delle famiglie, ma soprattutto del sistema bancario del proprio paese risulterebbe poco gradito ai paesi anglosassoni. La Francia, in qualità di presidente del G20 preferisce non prendere posizione. In alcuni grandi paesi emergenti - come Brasile, India e Cina - ci sarebbe poi il problema di avere dati comparabili.
"Il processo di scelta degli indicatori G20 per l'analisi degli squilibri sta risultando spinoso dal momento che ogni economia vuole evitare che vengano inseriti criteri e variabili che potrebbero, poi, metterla in difficoltà una volta che partirà la sorveglianza", riferisce un'altra fonte che partecipa ai lavori preparatori del G20.
Non è chiaro, quindi, se si arriverà a un accordo sulla lista degli indicatori già nei prossimi giorni o solo al G20 di aprile, mentre appare ancora lontana un'intesa su numeri o range di riferimento da assegnare alle variabili.
Un funzionario tedesco ha detto ieri che tra gli indicatori per la sorveglianza ci saranno probabilmente: il saldo delle partite correnti, i tassi di cambio reali, il debito e il deficit pubblico, le riserve valutarie e i risparmi privati. Il funzinario ha anche ribadito che la Germania à contraria a target quantitativi.
La fonte G20 spiega che gli indicatori presi in considerazione si dividono in "indicatori di squilibri esterni" - saldo delle partite correnti in rapporto al Pil, tasso di cambio effettivo reale e livello delle riserve valutaria - e "indicatori indiretti macroeconomici" - tra cui potrebbero figurare il deficit e il debito pubblico in rapporto al Pil, il risparmio privato e il debito privato.
"Ci aspettiamo una convergenza su questi indicatori, ma c'e' un problema di simmetria posto dalla Germania", spiega la fonte G20. Avere un ampio e permanente deficit delle partite correnti è segno, infatti, di una situazione problematica per un paese nei confronti dell'estero, mentre non è detto che un forte avanzo della bilancia delle partite correnti segnali per una nazione un pericolo.
"Guardare al surplus di parte corrente è importante ma bisogna capire se il surplus è frutto di una vera superiorità concorrenziale o dell'uso di strumenti distorsivi come il cambio" ha spiegato la fonte mettendo a confronto la situazione di Germania e Cina, due paesi con un forte surplus del current account, ma con situazioni economiche molto diverse dal momento che Berlino spiega l'avanzo con la superiorità competitiva della sua industria, mentre Pechino è sotto pressione per il suo tasso di cambio non flessibile, che favorisce le esportazioni.
La scelta di indicatori misurabili darebbe un'accelerazione al processo iniziato nel settembre 2009 al summit G20 di Pittsburgh sotto l'impulso dell'amministrazione Usa guidata da Barack Obama.
"Si tratta di piccoli passi verso un obiettivo molto ambizioso: creare un processo di sorveglianza macroeconomica ad alto livello per le maggiori economie mondiali", spiega Domenico Lombardi, esperto delle questioni G20 e presidente dell'Oxford Institute for Economic Policy.
 
Stato
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