belindo
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Ce ne sono 2 di gap up.
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Ce ne sono 2 di gap up.
carpe diem
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GB, Guardian: si rischia una nuova recessione - 14/03/2011
Al di là della tragedia umana e dei rischi legati al nucleare, come rivedere lo scenario economico mondiale alla luce del catastrofico terremoto giapponese? Prova a dare una risposta l'opinionista Larry Elliott, sulle pagine del Guardian...
Al di là della tragedia umana e dei rischi legati al nucleare, come rivedere lo scenario economico mondiale alla luce del catastrofico terremoto giapponese? Prova a dare una risposta l'opinionista Larry Elliott, sulle pagine del Guardian.
Il sisma ha colpito uno Stato in cui il rapporto debito/pil è vicino al 200%. E si tratta di una condizione più comune di quanto possa sembrare: i debiti emersi nel 2007 non sono scomparsi, ma sono stati riversati sul settore pubblico. Il risultato è che gli Stati non sono più in grado di far fronte ai deficit, e non si parla soltanto di Grecia e Irlanda. Il debito pubblico statunitense, che trent'anni fa era di 1000 miliardi di dollari, ora è a quota 13 mila miliardi.
Da un punto di vista meramente matematico, il terremoto giapponese avrà, nel medio termine, un impatto positivo sulla crescita: ci sarà un impegno massiccio nella ricostruzione, agevolato da misure fiscali ad hoc che garantiranno una spinta massiccia. Nel frattempo continuerà la crescita del continente asiatico, che trascina la ripresa economica ma comporta anche un maggior fabbisogno di petrolio. Questa maggiore domanda, insieme alla rivolta in Nordafrica, sarà il motore di un continuo rialzo del prezzo. Quindi aumenterà l'inflazione: la Banca Centrale Europea potrebbe di conseguenza alzare i tassi d'interesse, e Bank of England in tal caso la seguirà per evitare un indebolimento della sterlina. Il ricorso ai prestiti dunque sarà più oneroso: le nazioni più deboli vedranno perciò rallentare la propria crescita e faranno più fatica a ripagare i propri debiti. La ripresa ci sarà soltanto quando il Fmi e l'Ue abbandoneranno le attuali politiche deflazionistiche. Nei prossimi mesi, invece, l'economia sarà frenata dall'effetto incrociato di crisi del credito, condizioni più restrittive per la concessione dei prestiti e assottigliamento dei profitti dovuto ai costi delle fonti energetiche. Ben presto, dunque, secondo Elliott la principale causa di preoccupazione non sarà più l'inflazione ma, nuovamente, la crescita.
La Gran Bretagna, in particolare, se la banca centrale interverrà per contrastare l'inflazione, ripiomberà nella recessione per via della combinazione della politica monetaria restrittiva e dell'austerità fiscale. Anche altrove la ripresa rischia di essere molto debole. Tutte quelle realtà rimaste ad attendere tempi migliori, dunque, potrebbero andare incontro ad un'ondata di fallimenti, e le banche dovranno palesare tutte le perdite finora rimaste nascoste. Il risultato sarà una seconda fase della crisi finanziaria. Ciò darebbe ragione al governatore di Bank of England, Mervyn King, secondo il quale non si troverà una soluzione definitiva alla crisi senza porre un freno agli squilibri a livello globale.
Al di là della tragedia umana e dei rischi legati al nucleare, come rivedere lo scenario economico mondiale alla luce del catastrofico terremoto giapponese? Prova a dare una risposta l'opinionista Larry Elliott, sulle pagine del Guardian...
Al di là della tragedia umana e dei rischi legati al nucleare, come rivedere lo scenario economico mondiale alla luce del catastrofico terremoto giapponese? Prova a dare una risposta l'opinionista Larry Elliott, sulle pagine del Guardian.
Il sisma ha colpito uno Stato in cui il rapporto debito/pil è vicino al 200%. E si tratta di una condizione più comune di quanto possa sembrare: i debiti emersi nel 2007 non sono scomparsi, ma sono stati riversati sul settore pubblico. Il risultato è che gli Stati non sono più in grado di far fronte ai deficit, e non si parla soltanto di Grecia e Irlanda. Il debito pubblico statunitense, che trent'anni fa era di 1000 miliardi di dollari, ora è a quota 13 mila miliardi.
Da un punto di vista meramente matematico, il terremoto giapponese avrà, nel medio termine, un impatto positivo sulla crescita: ci sarà un impegno massiccio nella ricostruzione, agevolato da misure fiscali ad hoc che garantiranno una spinta massiccia. Nel frattempo continuerà la crescita del continente asiatico, che trascina la ripresa economica ma comporta anche un maggior fabbisogno di petrolio. Questa maggiore domanda, insieme alla rivolta in Nordafrica, sarà il motore di un continuo rialzo del prezzo. Quindi aumenterà l'inflazione: la Banca Centrale Europea potrebbe di conseguenza alzare i tassi d'interesse, e Bank of England in tal caso la seguirà per evitare un indebolimento della sterlina. Il ricorso ai prestiti dunque sarà più oneroso: le nazioni più deboli vedranno perciò rallentare la propria crescita e faranno più fatica a ripagare i propri debiti. La ripresa ci sarà soltanto quando il Fmi e l'Ue abbandoneranno le attuali politiche deflazionistiche. Nei prossimi mesi, invece, l'economia sarà frenata dall'effetto incrociato di crisi del credito, condizioni più restrittive per la concessione dei prestiti e assottigliamento dei profitti dovuto ai costi delle fonti energetiche. Ben presto, dunque, secondo Elliott la principale causa di preoccupazione non sarà più l'inflazione ma, nuovamente, la crescita.
La Gran Bretagna, in particolare, se la banca centrale interverrà per contrastare l'inflazione, ripiomberà nella recessione per via della combinazione della politica monetaria restrittiva e dell'austerità fiscale. Anche altrove la ripresa rischia di essere molto debole. Tutte quelle realtà rimaste ad attendere tempi migliori, dunque, potrebbero andare incontro ad un'ondata di fallimenti, e le banche dovranno palesare tutte le perdite finora rimaste nascoste. Il risultato sarà una seconda fase della crisi finanziaria. Ciò darebbe ragione al governatore di Bank of England, Mervyn King, secondo il quale non si troverà una soluzione definitiva alla crisi senza porre un freno agli squilibri a livello globale.
belindo
Guest
Incide sul capitale su cui viene calcolata la cedola.
spx
TDSfriends ..da una vita
idem, ...dovendo oltretutto assentarmi ho preferito chiudere prima di pranzo i 20k presi stamattina sul 34 e allegerire anche sul
ora sui TDS lunghi rimango con 150k fra 41i,34,29 e 26 ...
Vedo che a parte un leggero ripiegamento fino ora non mi son perso niente, seguo quest'ultima ora ...
Numero ordine IH**-**-****
Operazione VENDITA A CONTANTI
Codice Titolo 000003535150
Denominazione Titolo BTP 03/01.08.34 5%
ISIN IT0003535157
Piazza BEST EXECUTION DINAM
Data/ora Inserimento 15/03/2011 12:47
Quantità xx000
Prezzo limite/base premio PREZZO LIMITATO 95,5000 EUR
Fase Corrente
Validità Val. per la seduta
Data Inizio Validità ordine 25/11/2010
Data fine Validità ordine 25/11/2010
Stato ESEGUITO TOTALE
Numero ordine IH**-**-****
Operazione VENDITA A CONTANTI
Codice Titolo 000001278510
Denominazione Titolo BTP 01NV98/29 5,25%
ISIN IT0001278511
Piazza BEST EXECUTION DINAM
Data/ora Inserimento 15/03/2011 12:50
Quantità xx000
Prezzo limite/base premio PREZZO LIMITATO 100,2000 EUR
Fase Corrente
Validità Val. per la seduta
Data Inizio Validità ordine 15/03/2011
Data fine Validità ordine 15/03/2011
Stato ESEGUITO TOT
...vediamo domani ...
Ultima modifica:
THE LAST
Nuovo forumer
Stamane buona partenza per ns tds e poi un lento declino.....nonostante l'azionario sia una mezza catastrofe. Secondo voi è da imputare solo a prese di beneficio o ad un mutato sentiment ? Per una risposta più definita forse bisognerà aspettare il trend dei prossimi giorni
g.ln
Triplo Panico: comprare
lasciar correre i guadagni
E ovviamente poi Jessica piazzerà però un bel trailing stop.
Ciao, ciao, Giuseppe
si,.. 82.50 e' il tp1... pero' se vedo che c'arriva bene lascio correre ...
Ciao
E ovviamente poi Jessica piazzerà però un bel trailing stop.Ciao, ciao, Giuseppe
spina57
è....
una cosa è certa con questi volumi un po di ritracciamento lo deve fare, per me potrebbe arrivare anche a 80.4, e allora perche rischiare, flat aspetto lo swing di minimo
Jessica.
out of time...
Ciao, ciao, Giuseppe
........ovviamente
.- Stato