CONTI PUBBLICI: S&P CONFERMA RATING ITALIA MA ABBASSA L'OUTLOOK (2 UPD)
(ASCA) - Roma, 21 mag - L'
agenzia di
rating Standard & Poor's ha diminuito la previsione di tendenza - l'outlook - dell'Italia da stabile a negativo. E' quanto si legge in una nota, in cui si sottolinea che ''le attuali prospettive di crescita sono deboli e l'impegno politico per riforme che aumentino la produttivita' sembra incerto''.
Colpa - sottolinea S&P - della ''crescente fragilita' dell'attuale coalizione di governo''.
L'
agenzia ha invece confermato il
rating A+ al
debito a lungo termine e A/1+ sul breve termine.
Standard & Poor's sottolinea la ''crescita economica potenzialmente piu' debole del previsto e un possibile stallo politico, fattori che potrebbero contribuire ad uno slittamento del piano di riduzione del debito pubblico''. E spiega che ''le ridotte prospettive di crescita derivano da una mancanza di impegno politico nella deregolamentazione del mercato del lavoro e nell'introduzione di riforme per aumentare la produttivita'''. Inoltre S&P sottolinea come ''misure volte a ridurre i colli di bottiglia e le rigidita' dell'economia italiana siano particolarmente importanti alla luce della limitata flessibilita' monetaria dell'Italia, derivante dalla sua appartenenza all'Unione Monetaria Europea, e della limitata flessibilita' fiscale a causa dell'elevato livello di indebitamento''.
Le previsioni dell'agenzia, riferisce ancora la nota, dicono che per il 2011 l'indebitamento netto governativo raggiungera' il 116% del Pil con la probabilita' di oltre il 33% di non scendere sotto il 113% entro il 2014.
Quanto alla ripresa: in Italia, dopo la contrazione del 2008-2009, ''e' stata debole, determinata principalmente dalla riduzione delle esportazioni nette'' mentre il ''deficit commerciale, in Italia tradizionalmente vicino all'equilibrio, e' cresciuto negli ultimi 15 mesi''.
Questo a causa di ''bassa crescita della produttivita', limitata mobilita' nel mercato del lavoro, e una costante erosione di competitivita' internazionale negli ultimi dieci anni''. Di piu': l'agenzia definisce ''le misure strutturali attuate nel 2010 e quelle contenute nel Piano Nazionale di Riforma recentemente aggiornato'', ''non sufficienti a stimolare la crescita economica nel medio termine'' mentre ''la crescente fragilita' dell'attuale coalizione di governo'' potrebbe complicare ''la tempestiva attuazione delle riforme strutturali piu' significative''.
S&P sottolinea inoltre che ''il costo legato agli interessi sul debito pubblico italiano e' pari a oltre il 10% delle entrate pubbliche nel 2011, superiore del 7,5%, al livello mediano della categoria di rating 'A' e previsto in ulteriore aumento''. Nella sua analisi, pero', l'agenzia osserva come ''il settore bancario italiano si sia recentemente rafforzato grazie agli aumenti di capitale e si trovi in una posizione finanziaria piu' forte di quanto non fosse sei mesi fa''.
L'outlook negativo ''riflette l'opinione di Standard & Poor's di maggiori rischi legati al piano di riduzione dell'indebitamento per il periodo 2011-2014 e implica una probabilita' del 33% che i rating potrebbero essere abbassati entro i prossimi 24 mesi''. Ma, conclude l'agenzia, ''se il governo italiano riuscisse a raccogliere il sostegno politico per l'attuazione delle riforme strutturali volte a migliorare la competitivita', aprendo la strada ad una maggiore crescita economica e ad una piu' rapida riduzione del suo indebitamento, i rating potrebbero rimanere ai livelli attuali''.
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No buono ...