Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (4 lettori)

Stato
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belindo

Guest
Riflessione

Il FBUND guadagna 0.82 e vedendo la quotazione dell'Euro mi sembra di vedere correlazione in una sorta di corsa al bene rifugio, aggiungiamo che anche l'oro guadagna, in questa situazione i nostri BTP negli ultimi 6-8 mesi venivano tartassati con perdite sonore, invece li troviamo verdissimi con il 41 che si è scrollato di dosso il 67 basso dell'ultima settimana.
Naturale che da qualcosa si doveva fuggire e si è scelto l'azionario che è uan settimana che guadagna ed è normale prendere beneficio perchè è venerdi e perchè siamo a fine mese ( ancho io ho venduto con gain le mie ISP questa mattina ;)).
Detto questo o scendono i BTP oppure non siamo più considerati così "rischiosi", vedremo :cool:
 

carpe diem

Banned
Napolitano vede il fondo della crisi dopo l'approvazione tedesca. Deve essersi preso degli occhiali nuovi.


Su Napolitano condivido quanto espresso dall'ottimo Massimo Fini in questo articolo:

pubblicato su il Fatto Quotidiano del 28 settembre 2011

L'Articolo 88 della Costituzione recita: "Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere". La Carta non pone alcun limite a questa facoltà del Capo dello Stato salvo l'obbligo di sentire il parere, peraltro non vincolante, dei presidenti dei due rami del Parlamento e che non può esercitarla "negli ultimi sei mesi del suo mandato". Il fatto che la Costituzione dedichi un preciso articolo sui 17 che lo riguardano, a questa facoltà del Presidente della Repubblica, senza accompagnarla con alcuna specificazione, indica che i nostri padri fondatori non la consideravano, come altre, puramente ornamentale ma un potere concreto e fondamentale della massima carica dello Stato che la può esercitare in piena libertà quando a suo giudizio ne ricorrano le condizioni.

L'articolo 88 fa quindi piazza pulita delle talmudiche asserzioni degli esponenti del centrodestra che a ogni piè sospinto, di fronte alle reiterate richieste di dimissioni del presidente del Consiglio, che provengono da varie parti e non solo dalle opposizioni, strillano che "nessuno può mandare a casa un governo che ha la maggioranza in Parlamento ed è stato voluto dal popolo sovrano". Qualcuno c'è: è il Capo dello Stato.

Naturalmente, a lume di logica, e non perchè la Costituzione gli ponga alcun limite, il Presidente della Repubblica eserciterà questa sua peculiarissima facoltà in casi eccezionali e di fronte a situazioni di emergenza.

I costituzionalisti si sono esercitati, e sbizzarriti, nell'elencare una serie di situazioni che costituirebbero un valido motivo per lo scioglimento anticipato delle Camere. Ne citiamo due che sembrano tagliati su misura per il caso nostro.

1) “L’emergere di nuove questioni fondamentali su cui i candidati non avevano preso posizione al momento della campagna elettorale e che gli stessi elettori non potevano aver preso in considerazione al momento del voto”. Nel 2008, quando fu eletto il terzo governo Berlusconi, non esisteva il rischio di default dell’Italia. 2) “Se sussiste un tentativo di sovvertimento legale della Costituzione”. Sono diciassette anni che Berlusconi sovverte, fra gli altri, uno degli articoli-cardine della Costituzione, l’articolo 3 che sancisce il principio basilare dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Ma non voglio girare intorno ai pareri dei costituzionalisti. Se c’è un momento per un Capo dello Stato, di esercitare la facoltà di sciogliere anticipatamente le Camere, e mandare a nuove elezioni, è questo. L’Italia vive una situazione economica gravissima di fronte alla quale c’è un governo indeciso a tutto che ha dovuto cambiare cinque volte la legge finanziaria. È più vicino alla Grecia che alla Spagna. Ma più del governo, dove ci sono anche ottimi ministri, il problema è proprio lui: Silvio Berlusconi. Con i suoi comportamenti, pubblici e privati, agiti anche all’estero, ci ha ridicolizzato di fronte all’opinione pubblica internazionale e ci ha tolto credibilità proprio nel momento in cui ne avremmo più bisogno. L’Express in una sua copertina lo ha definito “il buffone d’Europa”. Ma critiche feroci e sbeffeggianti sono state mosse al premier italiano da vari giornali europei (inglesi, tedeschi, spagnoli e persino bulgari), americani, giapponesi, molto spesso di ispirazione liberale. Recentemente il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si è detta stufa di vedere l’Italia considerata “uno zimbello”. Ma, soprattutto, Berlusconi è stato ed è un autocrate alla Putin che per diciassette anni, sotto mentite spoglie di democrazia, ha fatto tutto quello che ha voluto in Italia, violato leggi, massacrato tutti i principi dello Stato liberale e democratico, promosso le sue favorite in Parlamento e nelle Istituzioni grazie al potere del suo denaro e avendo, per sopramercato, un’origine politica illegittima a causa di un colossale conflitto d’interessi mai risolto. Oggi ha una maggioranza, in parte prezzolata, in Parlamento, ma quasi tutto il Paese contro: al di là delle opposizioni politiche, la società civile, la Confindustria, la Chiesa, i leghisti di base non lo possono più sopportare. Ma lui suona il suo solito refrain: “Non mollo”. Invece è necessario liberarsene al più presto prima che il Paese precipiti nella catastrofe.

Solo il Presidente della Repubblica può farlo. Certo ci vuole del coraggio per mandare a casa un presidente del Consiglio in carica. Giorgio Napolitano è sempre stato un uomo in grigio, un politico mediocre di cui, prima che salisse al Colle, non si ricordava un discorso significativo, un atto di qualche valore, ma solo l’imbarazzante somiglianza con il re Umberto. E anche adesso si segnala solo per la sua inerzia, per moniti omnicomprensivi che, in quanto tali, non vogliono dire nulla. Giorgio Napoletano ha 85 anni. Trovi, per la prima volta nella sua lunga vita, il coraggio di fare un atto di coraggio.

Massimo Fini
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Il FBUND guadagna 0.82 e vedendo la quotazione dell'Euro mi sembra di vedere correlazione in una sorta di corsa al bene rifugio, aggiungiamo che anche l'oro guadagna, in questa situazione i nostri BTP negli ultimi 6-8 mesi venivano tartassati con perdite sonore, invece li troviamo verdissimi con il 41 che si è scrollato di dosso il 67 basso dell'ultima settimana.
Naturale che da qualcosa si doveva fuggire e si è scelto l'azionario che è uan settimana che guadagna ed è normale prendere beneficio perchè è venerdi e perchè siamo a fine mese ( ancho io ho venduto con gain le mie ISP questa mattina ;)).
Detto questo o scendono i BTP oppure non siamo più considerati così "rischiosi", vedremo :cool:
sei diventato un esperto di derivati:lol:.ora faccio una telefonata ad un amico per chiedergli se ti assume in borsino:p
 

tomcat

Forumer attivo
Su Napolitano condivido quanto espresso dall'ottimo Massimo Fini in questo articolo:

pubblicato su il Fatto Quotidiano del 28 settembre 2011

L'Articolo 88 della Costituzione recita: "Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere". La Carta non pone alcun limite a questa facoltà del Capo dello Stato salvo l'obbligo di sentire il parere, peraltro non vincolante, dei presidenti dei due rami del Parlamento e che non può esercitarla "negli ultimi sei mesi del suo mandato". Il fatto che la Costituzione dedichi un preciso articolo sui 17 che lo riguardano, a questa facoltà del Presidente della Repubblica, senza accompagnarla con alcuna specificazione, indica che i nostri padri fondatori non la consideravano, come altre, puramente ornamentale ma un potere concreto e fondamentale della massima carica dello Stato che la può esercitare in piena libertà quando a suo giudizio ne ricorrano le condizioni.

L'articolo 88 fa quindi piazza pulita delle talmudiche asserzioni degli esponenti del centrodestra che a ogni piè sospinto, di fronte alle reiterate richieste di dimissioni del presidente del Consiglio, che provengono da varie parti e non solo dalle opposizioni, strillano che "nessuno può mandare a casa un governo che ha la maggioranza in Parlamento ed è stato voluto dal popolo sovrano". Qualcuno c'è: è il Capo dello Stato.

Naturalmente, a lume di logica, e non perchè la Costituzione gli ponga alcun limite, il Presidente della Repubblica eserciterà questa sua peculiarissima facoltà in casi eccezionali e di fronte a situazioni di emergenza.

I costituzionalisti si sono esercitati, e sbizzarriti, nell'elencare una serie di situazioni che costituirebbero un valido motivo per lo scioglimento anticipato delle Camere. Ne citiamo due che sembrano tagliati su misura per il caso nostro.

1) “L’emergere di nuove questioni fondamentali su cui i candidati non avevano preso posizione al momento della campagna elettorale e che gli stessi elettori non potevano aver preso in considerazione al momento del voto”. Nel 2008, quando fu eletto il terzo governo Berlusconi, non esisteva il rischio di default dell’Italia. 2) “Se sussiste un tentativo di sovvertimento legale della Costituzione”. Sono diciassette anni che Berlusconi sovverte, fra gli altri, uno degli articoli-cardine della Costituzione, l’articolo 3 che sancisce il principio basilare dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Ma non voglio girare intorno ai pareri dei costituzionalisti. Se c’è un momento per un Capo dello Stato, di esercitare la facoltà di sciogliere anticipatamente le Camere, e mandare a nuove elezioni, è questo. L’Italia vive una situazione economica gravissima di fronte alla quale c’è un governo indeciso a tutto che ha dovuto cambiare cinque volte la legge finanziaria. È più vicino alla Grecia che alla Spagna. Ma più del governo, dove ci sono anche ottimi ministri, il problema è proprio lui: Silvio Berlusconi. Con i suoi comportamenti, pubblici e privati, agiti anche all’estero, ci ha ridicolizzato di fronte all’opinione pubblica internazionale e ci ha tolto credibilità proprio nel momento in cui ne avremmo più bisogno. L’Express in una sua copertina lo ha definito “il buffone d’Europa”. Ma critiche feroci e sbeffeggianti sono state mosse al premier italiano da vari giornali europei (inglesi, tedeschi, spagnoli e persino bulgari), americani, giapponesi, molto spesso di ispirazione liberale. Recentemente il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si è detta stufa di vedere l’Italia considerata “uno zimbello”. Ma, soprattutto, Berlusconi è stato ed è un autocrate alla Putin che per diciassette anni, sotto mentite spoglie di democrazia, ha fatto tutto quello che ha voluto in Italia, violato leggi, massacrato tutti i principi dello Stato liberale e democratico, promosso le sue favorite in Parlamento e nelle Istituzioni grazie al potere del suo denaro e avendo, per sopramercato, un’origine politica illegittima a causa di un colossale conflitto d’interessi mai risolto. Oggi ha una maggioranza, in parte prezzolata, in Parlamento, ma quasi tutto il Paese contro: al di là delle opposizioni politiche, la società civile, la Confindustria, la Chiesa, i leghisti di base non lo possono più sopportare. Ma lui suona il suo solito refrain: “Non mollo”. Invece è necessario liberarsene al più presto prima che il Paese precipiti nella catastrofe.

Solo il Presidente della Repubblica può farlo. Certo ci vuole del coraggio per mandare a casa un presidente del Consiglio in carica. Giorgio Napolitano è sempre stato un uomo in grigio, un politico mediocre di cui, prima che salisse al Colle, non si ricordava un discorso significativo, un atto di qualche valore, ma solo l’imbarazzante somiglianza con il re Umberto. E anche adesso si segnala solo per la sua inerzia, per moniti omnicomprensivi che, in quanto tali, non vogliono dire nulla. Giorgio Napoletano ha 85 anni. Trovi, per la prima volta nella sua lunga vita, il coraggio di fare un atto di coraggio.

Massimo Fini
hic!
passami un altro goccetto ...
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
:ciao:
con gli ultimi incrementi di mercoledi e giovedi sono a 81% :eek: ..ma io sono un caso cronico :p

Ciao Carpe
Io sò solo che questi vecchi trentennali a cedola alta li noto sempre nei ptf di fondazioni, assicurazioni, ecc.
e che le "mani che contano" sanno quando conviene portarli a casa ...coi sussurri poi sui tassi che si prospettano...
mi sembra di sentire parlare il vecchio saggio cliente che mi insegnò da bambino a comprare i BTP sotto 100 o alla pari e non vendere mai in loss.aveva ragione da vendere:sad: p.s..sono cronico anch'io come te....... 73% btp(2037 e2041) e due azioni ad alto rend.italiane del fsemib per il 27%.:up:ciao
 
Ultima modifica:

Prospero

Io speriamo...
mi sembra di sentire parlare il vecchio saggio cliente che mi insegnò da bambino a comprare i BTP sotto 100 o alla pari e non vendere mai in loss.aveva ragione da vendere:sad: p.s..sono cronico anch'io come te....... 73% btp(2037 e2041) e due azioni ad alto rend.italiane del fsemib per il 27%.:up:ciao
Cioè fai tutto con soli 4 titoli? Nel mio ptf attualmente ne ho 16 e non sono molti rispetto ad altri momenti.
 

spx

TDSfriends ..da una vita
mi sembra di sentire parlare il vecchio saggio cliente che mi insegnò da bambino a comprare i BTP sotto 100 o alla pari e non vendere mai in loss.aveva ragione da vendere:sad: p.s..sono cronico anch'io come te....... 73% btp(2037 e2041) e due azioni ad alto rend.italiane del fsemib per il 27%.:up:ciao

Cioè fai tutto con soli 4 titoli? Nel mio ptf attualmente ne ho 16 e non sono molti rispetto ad altri momenti.

Ciao Antonio :) ...22 di cui 15 tds.
Secondo me il grande Stefano non era come noi che da piccoli giocavamo con le figurine Panini per cui ...celo,celo, manca,celo, manca...:lol::lol:

Ps ancora su ZC Medioc ? io fatto 135tick in settimana con ZC Comit ...poca roba ma fa morale di sti tempi ...contavo che i bancari rifiatessero dopo 'ste infinite batoste.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(BIM) Wall Street: Buffett avvia la seduta e dice "Usa non in recessione"
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 30 set - "Gli Stati
Uniti non sono in una nuova recessione". Lo ha detto
l'imprenditore miliardario e numero uno di Berkshire
Hathaway, Warren Buffett, in un'intervista a Bloomberg Tv.
Buffett parlava dal floor della Borsa newyorkese dove ha
suonato la campanella di avvio alle contrattazioni. In
serata il miliardario presenziera' a una raccolta fondi a New
York a favore della campagna elettorale del presidente degli
Stati Uniti Barack Obama. Durante l'intervista, l'oracolo di
Omaha ha ribadito il suo sostegno all'amministratore
delegato di Bank of America Brian Moynihan. Recentemente
Berkshire aveva acquistato 5 miliardi di dollari di azioni
privilegiate della banca: "e' un voto di fiducia sia in
Moynihan che in Bank of America". A chi gli chiedeva se
Berkshire fosse stata contattata da qualche istituto
finanziario europeo intenzionato a ripetere l'operazione
Bank of America, Buffett non ha fatto nomi ma ha confermato
che " qualcuno mi ha contattato. In Europa molte banche
hanno bisogno di immissione di capitale. Ma non dovrebbero
rivolgersi a Berkshire".
:car:
 
Stato
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