Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (6 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

stefanofabb

GAIN/Welcome
In risalita l'indice Pmi manifatturiero italiano. A settembre
l'indice si è attestato a 48,3 punti dai 47 del mese
precedente. Le attese erano per un calo a 46,5 punti. Milano,
Finanza.com
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
L'indice Pmi manifatturiero tedesco a settembre è sceso a 50,3
punti dai 50,9 di agosto. La lettura finale risulta leggermente
superiore ai 50 punti della prima lettura flash. Milano,
Finanza.com
 

Baro

Umile contadino
Vai all'articolo
headerLogo.gif


Salta la mappa del sitoTi trovi in: Home : Rassegna Stampa : Economica : Testo articolo
Corriere della Sera Economia di lunedì 3 ottobre 2011, pagina 22
Titoli di Stato. Gli effetti di un taglio tattico
di Drusiani Angelo

Trend Se la Bce abbasserà il costo del denaro, i rendimenti non scenderanno subito. Le idee per gestire i portafogli Titoli di Stato Gli effetti di un taglio tattico II 30% tra Italia e Irlanda per chi crede che dopo la decisione si potranno chiudere un po' gli spread attuali O La selezione La composizione di un portafoglio obbligazionario a medio rischio e i possibili titoli da inserire Codice Isin Titoli Fonte: elaborazione tArrierEconomia DI ANGELO DRUSIANI Se giovedì prossimo la Bce ridurrà il tasso di riferimento — e c'è chi si aspetta addirittura un calo di mezzo punto —, i prezzi dei titoli a breve scadenza dovrebbero risentirne positivamente, seppure in misura abbastanza contenuta. Un sollievo che dovrebbero contagiare anche le quotazioni dei titoli a maggiore durata, e che, viceversa, non si trasmetterà agli strumenti a tasso variabile. Il condizionale però è d'obbligo: i mercati sono da tempo influenzati fortemente da fattori che poco o nulla hanno a che fare con le attese sul futuro dei tassi d'interesse. Sarebbe fin troppo facile citare il differenziale di rendimento tra i titoli dei paesi d'area euro e la Germania (lo spread) o il rischio di fallimento di qualche debito dei paesi meno virtuosi (default), per rendersi conto del contesto in cui, già da tempo, i risparmiatori si trovano ad operare. In realtà, è prassi consolidata che nei giorni che precedono le decisioni di una Banca centrale, i prezzi dei titoli di Stato, in particolare, ma anche delle obbligazioni societarie, tentino di anticipare le conclusioni cui dovrebbe giungere la riunione del Direttivo della Banca.
Meccanismi In questo caso, come si è anticipato, i mercati appaiono abbastanza indifferenti a quanto la Bce comunicherà loro. A prescindere dalle loro reazioni, se la riduzione del tasso di riferimento avesse luogo si può ipotizzare che, in una prospettiva di medio periodo (12 -18 mesi), il livello dei rendimenti possa tornare su valori inferiori a quelli odierni. Il primo paradosso è che i rendimenti sono troppo bassi in Germania, troppo alti in Irlanda e Italia. Il secondo è che si potrebbe assistere ad una riduzione dei differenziali, con il rialzo dei tassi dei paesi più virtuosi ed un calo di quelli meno virtuosi. Non certo perché la Bce interverrà sul livello del tasso di riferimento (ora all'1,50%), ma perché piuttosto l'Unione monetaria aumenterà il Fondo salva stati a valori molto alti. Se il Parlamento finlandese e quello tedesco hanno già scelto di approvare un incremento per ora meno rilevante, è probabile che la strada per un futuro meno incerto si stia aprendo.
Futuro Allora andiamo verso un *** futuro di rendimenti inferiori in Italia e, di pari passo, in Irlanda? Probabilmente sì. Dublino ha appena varato una manovra lacrime e sangue nei mesi scorsi, che già inizia a produrre importanti effetti positivi. Idem si dovrebbe poter dire per l'Italia, quando le due manovre estive avranno riflessi sulla dinamica del debito pubblico. Certo, chi preferisce aspettare la fine dell'incertezza può restare ancorato a titoli di Germania, Olanda, Finlandia, Francia o Austria, rinunciando a qualsiasi tipo di redditività: Angela Merkel offre lo 0,56% lordo a 2 anni e il 2,01% a dieci. Chi ha maggiore propensione al rischio, può inserire in portafoglio fino al 30% complessivo di emissioni italiane e irlandesi: Dublino paga il 6,20% e l'Italia il 4,30% a due anni, mentre a dieci anni i livelli sono al 7,52% e al 5,58%. Certo ci vuole la consapevolezza che si tratta di un investimento con un ritorno immediato, se si considera l'accredito del flusso cedolare, ma più lontano nel tempo, se ci si riferisce all'incremento in conto capitale perché il recupero del differenziale dovrebbe essere abbastanza graduale. Se la Bce si farà carico di mantenere il livello del tasso di riferimento a questi valori, sarebbe consigliabile dar vita ad un portafoglio in cui la presenza di emissioni a breve e medio termine conservi un ruolo importante, ma resti anche significativo il peso attribuito ai titoli con scadenza lunga (decennale).
Mix Per un portafoglio con media esposizione al rischio che accetta una diversificazione rilevante dei debitori, è opportuno destinare al comparto a breve termine sia emissioni a tripla A, sia emissioni con rating inferiore, singola A per l'Italia e tripla Bi-, per l'Irlanda. Solo chi ha un'elevata propensione al rischio potrebbe dedicare ai due paesi con rating più basso una forte presenza sia nelle scadenze brevi, sia in quelle lunghe.
***
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
tassi IRS ore 10

Euro Dollaro USA
bid / ask bid / ask
1 anno 1.56 1.59
2 anni 1.45 1.48 0.52 0.56
3 anni 1.54 1.57 0.68 0.72
4 anni 1.72 1.75 0.92 0.96
5 anni 1.91 1.94 1.18 1.22
6 anni 2.07 2.10 1.41 1.45
7 anni 2.20 2.23 1.63 1.67
8 anni 2.31 2.34 1.79 1.83
9 anni 2.39 2.43 1.92 1.96
10 anni 2.47 2.50 2.04 2.08
15 anni 2.74 2.77 2.37 2.41
20 anni 2.77 2.80 2.42 2.46
25 anni 2.71 2.74
30 anni 2.66 2.69 2.62 2.66
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 03 ott - Rispetto al
picco pre-crisi (luglio 2008), sottolinea il Centro studi di
Confindustria, il livello di attivita' rimane inferiore del
18,5%, avendo recuperato il 10,3% dai minimi di marzo 2009.
Le aziende che lavorano su commessa segnalano un
peggioramento degli ordini in volume: -0,5% su agosto,
quando erano diminuiti dello 0,3% su luglio; mentre la
variazione sui dodici mesi e' stata del +0,1% in settembre,
dal -0,7% del mese precedente.
Anche per il quarto trimestre il Csc si attende una
dinamica negativa. La variazione ereditata dal terzo, spiega
Confindustria, e' di -0,3% e le tendenze rilevate
dall'indagine Istat sulla fiducia delle imprese
manifatturiere sono in peggioramento: in settembre il saldo
dei giudizi sugli ordini e' sceso ai minimi da un anno (a
-27, da -21), specie quello relativo alla domanda interna (a
-30, il piu' basso dal luglio 2010). Le attese di ordini
(saldo a 2) e produzione (-1) sono tornate sui livelli di
settembre 2009. Una netta diminuzione della domanda e' stata
rilevata anche nell'indagine pmi: indice dei nuovi ordini a
45,1 da 44 di agosto.
 

belindo

Guest
Ok, andiamo avanti bene supportati da un discreto recupero dell'Euro a 1.3360...................meglio di niente.
il nostro FBTP ha raggiunto il FBUND a mezzo punto verde, bene molto bene.
il 41 viene tenuto basso (secondo me) da MM che continua a scaricare e non pocco visti gli attuali 2.700.000 euri di scambio a qualche amichetto del quartierino, penso così perchè dopo i dati sull'inflazione di scorsa settimana non vedo il motivo per non comprare i BTPi piuttosto che i BTP oggi.
 

sagitta

Forumer attivo
Ok, andiamo avanti bene supportati da un discreto recupero dell'Euro a 1.3360...................meglio di niente.
il nostro FBTP ha raggiunto il FBUND a mezzo punto verde, bene molto bene.
il 41 viene tenuto basso (secondo me) da MM che continua a scaricare e non pocco visti gli attuali 2.700.000 euri di scambio a qualche amichetto del quartierino, penso così perchè dopo i dati sull'inflazione di scorsa settimana non vedo il motivo per non comprare i BTPi piuttosto che i BTP oggi.

Buon giorno a tutti!
..con il rialzo dell'inflazione in previsione dovrebbero esserci aumenti del C.I. per gli indicizzati...ma nel caso la bce dovesse abbassare i tassi di interesse converrebbe ancora acquistare o tenere gli indicizzati?..che ragionamento va fatto?

Davide
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
HICP.Euro Inflation

Buon giorno a tutti!
..con il rialzo dell'inflazione in previsione dovrebbero esserci aumenti del C.I. per gli indicizzati...ma nel caso la bce dovesse abbassare i tassi di interesse converrebbe ancora acquistare o tenere gli indicizzati?..che ragionamento va fatto?

Davide
l'inflazione non è in rialzo sagitta! è il saggio relativo a Settembre e circa a metà mese dove era a 3,01%(10/09/2011)!il problema è che i dati vengono dati 20 giorni dopo e sono in disaccordo con l'ultima quotazione degli ultimi 15 gg e che è a 2,68%!alla fine di questo mese sarà al 2,6% per i tiggi e notiziari:rolleyes: e i btpi saranno magari aumentati di prezzo:)P.s chi ha i dati in diretta dei grafici come nel caso nostro è possibile interpretarli in modo reale e dare un aspettativa ai titoli indicizzati.per il metodo di acquisto si deve vedere il rischio paese e che ora siamo a 474 punti.dovremo aspettare ancora qualche mese prima che avvengano acquisti (normali)sui lunghi,c'è incertezza! buon giorno
1317641400vdv.jpg
 
Ultima modifica:

stefanofabb

GAIN/Welcome
Fitch ha annunciato di aver tagliato le stime di crescita
globali. Nel suo consueto Global Economic Outlook l’agenzia di
rating ha ridotto le stime di crescita globali per l’anno
corrente al 2,6%, dal 3,1% precedente. In calo anche la stima
sul 2012, che dal 3,4 passa al 2,7%, e quella sul 2013, dal 3,4
al 3,1 per cento. “Non stiamo pronosticando un double-dip –ha
detto Maria Malas-Mroueh di Fitch- tuttavia negli ultimi mesi
le probabilità di recessione sono incrementate a causa della
volatilità dei mercati, che potrebbe amplificare l’avversione
al rischio e portare ad un restringimento del credito”. La
crescita di Eurolandia è prevista a zero fino al primo
trimestre 2012. Il Pil italiano l’anno prossimo è atteso in
crescita dello 0,2%, dall’1% precedente, mentre nel 2013 il
dato è stato tagliato dall’1,6% allo 0,6%. Confermata la stima
2011 (+0,7%). “L'attuazione del pacchetto di austerità –si
legge nel report- influirà negativamente sui consumi privati e
sugli investimenti nel breve termine". Milano, Finanza.com
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto