Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (7 lettori)

Stato
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saverio1973

BOND SUB.
io ho fatto il percorso inverso per cercare di evitare l'aumento del bollo sul deposito titoli :wall:

che genio Tremonti...invogliare la gente a stare sotto i 150K di nominale
..non poteva mettere un bollo progressivo senza scaloni e scalini

per la cronaca in 3 mesi ha perso sulla parte che cassetto quasi 20 figure :eek::eek:


E sono poke. Data la crisi. Se poi consideri gli interessi maturati vedrai che scendi a 15. COme minimo....

Svezia io sono molto sereno. Nel senso che dovranno trovare una soluzione o gli e la faranno trovare. La speculazione non ha nessun interesse a farci deflagrare. Hai notato l'Italy come non è a 600. COn l'immobilismo di Monti che va per pranzi e cene, e con tutto il casino che stanno facendo li eravamo e lì siamo. Vogliono l'agonia non la morte. Ora si sposteranno per bene sulla Germania fintatno che il fbund non arrivi sotto 130 e poi la Angelona darà l'annuncio finale. QE a manetta con acquisti di debito UE illimitati da parte di Bce con il sostegno del FMI. Facciamo per 10 giorni il 10% al giorno ed usciamo tutti felici e contenti.

Saluti
 

GlobalMacro

Forumer attivo
Buongiorno.
Secondo me, sono voci allarmistiche diffuse già da tempo da tutti coloro
che parlano inglese e, non gli do credito. Avranno i loro oscuri motivi e, poi
se ne servono per alimentare una speculazione ribassista che parte proprio
da casa loro, rimpinguando i bilanci delle loro banche d'affari.
In Europa la situazione è torbida non lo nego e, mi aspetto dalle misure che, verranno prese un riscatto.
Monti non lo conosco e, non mi pronuncio, fino a quando almeno, non farà in modo di ridurre corruzione e criminalità che, da noi è una grossa piaga.
Fino a quando non si attiverà per ridurre la ns. bolletta energetica dando
spazio e stimolando le fonti alternative. Fino a quando non avremo un'Istat
che comunica valori corrispondenti al vero, perchè da noi, nessuno me lo
toglie dalla testa è tutto taroccato. Ptrei continuare quasi all'infinito, sul clientelismo, le disuguaglianze, la questione meridionale ecc.

Non sono tanto allarmistiche, se cercate nel thread greco ci sono discussioni su un euro a due velocità, dove la Francia sarebbe stata in serie A, ci sono stati articoli di giornale e anche dichiarazioni ufficiali.
A quella discussione ho contributo anche io, perché l'amico di un mio collega lavora al ministero dell'economia francese e per mesi hanno lavorato in collaborazione con quello tedesco, significa che i piani erano passati dalla fase di ricerca a quella di sviluppo, quindi molto più avanzata.
Questo non significa comunque che accada, esiste un piano B, come un piano C, D ... e ci mancherebbe altro che non ci fossero e per me anche la querelle sul governatore della banca d'Italia dipendeva anche da questo, Saccomanni "uomo" di Draghi guardiano dell'Italia nell'euro, o Grilli pronto a tornare alla lira, si è giunti a una soluzione di compromesso scegliendo Visco, un macroeconomista, mentre la banca d'Italia sotto l'euro dovrebbe avere quasi solo compito di vigilanza, sarebbe forse andata meglio la Tarantola, anche questo è un segnale. Tutto comunque dipende dall'Italia, se reggerà reggerà anche l'euro, l'euro reggerebbe a una crisi spagnola, ma una italiana o peggio no.
 
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Baro

Umile contadino
E se invece fosse un disegno messo in atto dalle banche USA per far crollare l'Euro?

IL COMMENTO

Nove banche vogliono
dividere l'euro in due


di EUGENIO SCALFARI
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Le opinioni sull'andamento dei mercati finanziari e in particolare sull'euro e sui debiti sovrani europei sono incerte e contraddittorie. Sia quelle delle autorità internazionali, sia quelle dei governi, sia infine quelle degli economisti e dei banchieri. In alcuni casi queste diversità sono dovute ad una scarsa conoscenza dei meccanismi operativi della speculazione e degli obiettivi che essa si propone. Ed anche dalla sua struttura. In generale si ritiene che il nocciolo duro della speculazione sia composto dagli "hedge funds" i fondi dedicati ad impieghi rischiosi che quando centrano l'obiettivo procurano elevati rendimenti in tempi di bassi tassi di interesse.

È vero, gli "hedge funds" sono un'ingente massa di manovra ma non rappresentano il cervello della speculazione. Il cervello sta al vertice del sistema bancario internazionale e vede insieme sia le grandi banche di credito sia le grandi banche d'affari americane, inglesi, svizzere, tedesche. Le piazze dalle quali si irradiano gli impulsi speculativi sono quelle di New York, Londra, Parigi, Francoforte, Tokyo, Hong Kong. Il New York Times ha descritto pochi giorni fa il funzionamento di questa "Cupola" ed ha anche indicato le banche che la compongono: J. P. Morgan, Bank of America, Goldman Sachs, Ubs, Credit Suisse, Barclays, Citigroup ed altre per un totale di nove. Ma ciascuna di esse possiede una quantità di partecipazioni e diramazioni in tutto il mondo e capitali immensi a disposizione.

In un giorno fisso della settimana i capi delle
nove banche principali si riuniscono in un club riservato, esaminano gli ultimi dati sull'occupazione, sui mutui immobiliari, sulla produzione manifatturiera, sui tassi di cambio delle principali valute (dollaro, euro, yen, yuan), sugli "spread" tra i principali debiti sovrani, sulle materie prime. L'esame dura un'ora o poco più. Poi tirano le somme e decidono come muoversi sui mercati oppure non muoversi e restare in attesa.

Nell'esame di tanto in tanto rientrano anche questioni politiche quando sono tali da influenzare l'andamento dei mercati, ma secondo gli informatori del New York Times la politica entra di rado nelle valutazioni della Cupola, salvo per ovvie ragioni quella americana e quella cinese.

Si fa un gran parlare, nella Comunità degli affari e nelle forze politiche, della necessità di liberalizzare i mercati e di mantenere viva la libera concorrenza in tutte le sue forme; perciò fa una certa sensazione apprendere che, nonostante le apparenze, i liberi mercati sono in realtà guidati da un vero e proprio comitato d'affari dotato di risorse pressoché illimitate e della potenza politica ed economica che ne deriva. Ma anche questo è un segreto di Pulcinella.

Di comitato d'affari parlò per primo Carlo Marx negli anni Quaranta dell'Ottocento e se ne è continuato a parlare negli ambienti della sinistra internazionale. Questa volta però chi ne parla e ne fornisce i nomi è uno dei grandi giornali americani, di intonazione liberale e democratica ma non certo ideologicamente socialista. Del resto persino in Italia esiste un comitato del genere che sta a mezza strada tra la politica e gli affari e ha la sua base nelle partecipazioni intrecciate tra i vari membri che lo compongono. È un comitato che ha di mira soprattutto la stabilità dei poteri forti, con scarsa vocazione e scarse connessioni con la speculazione internazionale. La nostra piccola Cupola è piuttosto provinciale e si dipana tra Milano, Trieste, Torino. E naturalmente Roma.

* * *
Ma torniamo agli obiettivi della speculazione internazionale, soprattutto per quanto riguarda i mercati europei, i debiti sovrani europei e la moneta comune. Ho scritto in un articolo di qualche giorno fa che il tasso di cambio dell'euro non è l'obiettivo primario della speculazione. Il suo obiettivo primario sono i debiti sovrani più sensibili e i tassi differenziali di ciascuno di loro rispetto al "bund" tedesco. Per dirla con chiarezza: la speculazione ha come mira principale quella di aumentare la differenza tra i tassi dei Paesi europei deboli e il "bund". L'avversario che ha il compito di contrastarla è la Banca centrale europea, che tra i vari compiti non scritti nel suo statuto ma non per questo inesistenti ha anche quello di limitare lo "spread" tra i vari membri dell'eurozona.

Quei differenziali hanno alcune cause che ne determinano le dinamiche. In alcuni casi le finanze pubbliche di quel paese sono dissestate, in altri sono dissestate le banche, in altri ancora è in crisi l'economia reale, oppure tutti questi elementi insieme. La speculazione segue queste diverse realtà e le amplifica picchiando al momento opportuno. Poi si ritira quando la Bce entra in gioco e porta a casa cospicui profitti che costituiscono ulteriori munizioni per ricominciare il gioco. L'obiettivo finale è quello di dividere l'Europa monetaria in due: una zona forte con la Germania al centro e con l'euro come moneta comune; una zona debole con una moneta che potrebbe essere denominata euro-sud e che può oscillare rispetto all'euro.

Qualora un progetto del genere si verificasse, si aprirebbe per la speculazione un nuovo terreno di gioco di amplissime dimensioni e di facili profitti. Non sarà però facile arrivare a tanto, le difese ci sono e le ragioni per combattere quel progetto anche. Personalmente penso che l'eurozona resisterà, ma penso anche che la speculazione continuerà la sua guerriglia dalla quale comunque ricava lauti profitti. Quella spina nel fianco durerà fino a quando i debiti sovrani non saranno stati ridotti, fino a quando le economie dei Paesi membri non saranno così disomogenee e fino a quando l'Europa non avrà un suo governo e una sua unitaria politica fiscale.
"It's a Long Way to Tipperary..."

* * *
È logico che in Italia ci si domandi: il nostro Paese è anch'esso nel mirino della speculazione? Sapremo difenderci? Ci costerà? La politica è uno degli elementi di questa partita? Finora l'Italia, cioè il debito sovrano italiano, non sono stati un bersaglio diretto. Abbiamo subito in due o tre recenti occasioni, delle schegge di rimbalzo da colpi lanciati contro altri obiettivi: Grecia, Irlanda, Portogallo, Belgio, Spagna. Noi di rimbalzo, appunto.

Quanto alla politica italiana, non sembra che quei nove signori che si riuniscono nel loro club di Manhattan se ne siano occupati granché se non per riderci su. Che a Palazzo Chigi ci sia Berlusconi oppure Letta oppure Tremonti oppure Casini non sembra che possa innescare ondate speculative. Sarebbe diverso se ci fossero elezioni: una campagna elettorale dura dai due a tre mesi, durante i quali c'è soltanto un governo in carica per l'ordinaria amministrazione. Una situazione del genere lascerebbe pascoli abbondanti alla speculazione.

Ma all'infuori di questa ipotesi - che tuttavia potrebbe verificarsi tra qualche mese - i cambiamenti di governo in un ventaglio che va dal centrodestra al Partito democratico non pesa un euro nelle valutazioni degli speculatori. Pesa invece la mancata crescita economica, la bassissima competitività, il deficit, l'elevata pressione fiscale, l'enorme debito pubblico, la coesione sociale sfarinata.

Tutti questi elementi esistenti da tempo e mai scalfiti da una politica riformatrice che non c'è mai stata negli ultimi dieci anni, sono bombe a orologeria che non sarà facile disinnescare con un governo come quello esistente. Se la raccogliticcia maggioranza di tre voti diventasse di dieci o di quindici, la situazione non cambierebbe in nulla come in nulla sarebbe cambiata se la sfiducia fosse passata salvo il fatto, politicamente e moralmente essenziale d'esserci liberati da Berlusconi.

Dal punto di vista della speculazione la questione è invece irrilevante; lo era un mese fa e lo è adesso. La speculazione è cinica, il comitato d'affari è cinico. Noi siamo una preda potenziale molto ghiotta e stiamo immobili ad aspettare che il club di Manhattan decida di saltarci addosso. Questa è la situazione, che meriterebbe d'essere corretta in fretta. Non saranno certo Scilipoti e Moffa e neppure i reverendi cardinali e vescovi di Santa Madre Chiesa a risolvere la questione. Preghino per l'Italia i principi della Chiesa se vogliono, e si occupino delle anime. Per tutto il resto sono soltanto un ingombro e quando l'attacco speculativo verrà non saranno certo loro a poterci aiutare.
(19 dicembre 2010)

Sarà ancora attuale ?
 

Baro

Umile contadino
Il Ft su Monti: "Manovre avvolte nella nebbia"

Nuova manovra da 25-28 miliardi entro il 7 dicembre

Secondo il Financial Times "gli italiani che hanno riposto fiducia in lui stanno diventando un po’ nervosi". Critiche anche sul Secolo d'Italia, per cui le misure illustrate dal premier Mario Monti a Merkel e Sarkozy sono quelle decise da Berlusconi.


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ROMA, 26 novembre 2011 - Viene da un'autorevole fonte economica, il Financial Times, una critica caustica sull'operato di Monti. Secondo il quotidiano le manovre di bilancio di Monti "sono avvolte nella nebbia" e "gli italiani che hanno riposto fiducia in lui stanno diventando un po’ nervosi", dopo che "in cima all’agenda di un atteso cdm c’è stata la discussione di accordi bilaterali con le Mauritius e le Isole Cook e una legge per fermare dannosi sistemi antivegetativi sulle barche i cui effetti prevedono la crescita di organi genitali maschili sulle conchiglie di mare".
Critico e caustico il commento del Financial Times sul battesimo di fuoco del premier Mario Monti: "Mentre tutti aspettano di sapere dove cadrà la scure di bilancio, non c’è ancora chiarezza sulle misure di emergenza pianificate". E il comunicato ufficiale del Cdm "ha fatto poco per aumentare la fiducia".

IL SECOLO D'ITALIA - Ma anche dall'interno non mancano le bordate a Monti. In prima pagina 'Il Secolo d'Italia' commenta sotto il titolo “La politica di Berlusconi senza Berlusconi”, la tesi secondo cui le misure illustrate dal premier Mario Monti a Merkel e Sarkozy siano quelle già decise dal suo predecessore a palazzo Chigi.
Di più: per rafforzare il concetto, si pubblica un fotomontaggio in cui i tratti somatici di Mario Monti sono ‘incastonati’ nella testa del Cavaliere, vestito secondo lo stile usuale di Silvio Berlusconi, con cappotto scuro, camicia celeste, cravatta a pois.
 
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robyvespa

Nuovo forumer
ragazzi ma secondo voi che spread può reggere l'italia?
la sacadenza dei titoli può essere ancora considerata sicura oppure meglio mettere in conto una perdita e mollare tutto?
scusate le continue incertezze ma essendo il primo titolo di stato che ho sottoscritto non riesco più a star sereno!
ciao
 

saverio1973

BOND SUB.
ragazzi ma secondo voi che spread può reggere l'italia?
la sacadenza dei titoli può essere ancora considerata sicura oppure meglio mettere in conto una perdita e mollare tutto?
scusate le continue incertezze ma essendo il primo titolo di stato che ho sottoscritto non riesco più a star sereno!
ciao


Per capire quanto può reggere basta fare due conti sul tasso medio del debito Italico. Che è molto basso al momento:D
 

Zebro

Valar dohaeris
Per capire quanto può reggere basta fare due conti sul tasso medio del debito Italico. Che è molto basso al momento:D

Si, ma quanto ci metterà il tasso medio ad alzarsi in conseguenza al ripetersi di aste come l'ultima?
E cosa succederà se la recessione abbatterà il PIL per più di un anno?

Prima di allora, avranno finito di fare i compiti a casa? :D
 

carpe diem

Banned
Si, ma quanto ci metterà il tasso medio ad alzarsi in conseguenza al ripetersi di aste come l'ultima?
E cosa succederà se la recessione abbatterà il PIL per più di un anno?

Prima di allora, avranno finito di fare i compiti a casa? :D


Certo che veder in default uno stato con un patrimonio 4 volte superiore al debito e con enormi spazi di manovra sul fronte dei tagli delle spese è veramente assurdo.

Per non parlare delle ns. riserve auree e del ns. patrimonio storico e ambientale.

La rabbia aumenta nel vedere paesi come l'Inghilterra con fondamentali nettamente peggiori dei ns. non toccati dalla tempesta finanziaria.

A questo punto meglio non pagare nessuno come hanno fatto gli Islandesi e vediamo chi ride di più.
 
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robyvespa

Nuovo forumer
ciao carpe diem, nella tua firma quella riferita al letame sparso riguarda il mio caso...ho parcheggiato diversi soldi (tutto)e la liquidazione in un parcheggio temporaneo ritenuto sicuro, ed ora mi ha portato solo ansia e paure, spero che la tua visione ottimistica sia realistica.
ciao
 
Stato
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