11:59:33 (ECO) Ocse: Italia tra Paesi con maggiore disuguaglianza tra redditi -2- RCOR
Puntare su occupazione, politiche fiscali e previdenziali(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 05 dic - La quota dei redditi da lavoro autonomo e' aumentata del 10% dalla meta'degli anni Ottanta e i redditi da lavoro autonomo sembrano predominare tra le persone con i redditi piu' alti,contrariamente a quanto avviene in molti altri Paesi Ocse.In linea con l'andamento dei maggiori Paesi industrializzati e' invece il fatto che la differenza tra le ore di lavoro dei lavoratori meglio e peggio retribuiti e' aumentata. Dalla meta' degli anni Ottanta, il numero annuale di ore di lavoro dei lavoratori dipendenti meno pagati e' diminuito, passandoda 1580 a 1440 ore. Anche quello dei lavoratori meglio pagati e' diminuito, ma in minor misura, passando da 2170 a 2080 ore. Un altro dato che aumenta la disuguaglianza di reddito da lavoro tra le famiglie e' il fatto che i matrimoni tendono ad avvenire tra persone con redditi da lavoro simili. L'aumento della disuguaglianza dei redditi da lavoromaschile rimane, tuttavia, la prima causa dell'aumento della disuguaglianza totale spiegandone la meta'. Come in moltipaesi Ocse, in Italia sanita', istruzione e servizi pubblici destinati alla salute contribuiscono a ridurre di circa un quinto la disuguaglianza di reddito. Imposte e sussidi compensavano meta' dell'aumento della disuguaglianza del reddito da lavoro e da capitale, che include gli stipendi lordi, i risparmi e il reddito da capitale, prima della meta'degli anni Novanta. Da allora hanno compensato quasi interamente l'aumento della disuguaglianza del reddito da lavoro e da capitale. Nell'insieme, imposte sui redditi esussidi sociali hanno un ruolo importante nellaredistribuzione del reddito in Italia, riducendo ladisuguaglianza di circa il 30%. Nelle sue raccomandazioni ai Paesi industrializzati ai fini della riduzione delle disuguaglianza dei redditi, l'Ocse sottolinea chel'occupazione e' il modo per migliore di ridurre le disparita', tramite la creazione di posti di lavoro"qualitativamente e quantitativamente migliori". E' essenziale - indica L'Organizzazione - investire nelle risorse umane, fin dalla prima infanzia e per tutto il ciclo dell'istruzione e occorre fornire incentivi sufficienti siai lavoratori sia i datori di lavoro affinche' investano nelle competenze lungo l'intero arco della vita lavorativa. La riforma delle politiche fiscali e previdenziali restano,d'altro canto, lo strumento piu' diretto per accrescere gli effetti redistributivi. Perdite ampie e persistenti di reddito per i gruppi a basso reddito in coincidenza con le fasi recessive evidenziano l'importanza del ruolo degli ammortizzatori sociali, dei trasferimenti pubblici e delle politiche di sostegno del reddito. Le autorita' -suggeriscono gli esperti dell'Ocse - potrebbero riesaminare il ruolo redistributivo della fiscalita' onde assicurare chei soggetti piu' abbienti contribuiscano in giusta misura al pagamento degli oneri impositivi.