Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (2 lettori)

Stato
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Nix

Noio volevàn savoir ...
breve considerazion da chi non capisce un " cactus " , forse gli americani sono i più grandi imbroglioni della terra , lo hanno fatto per il loro tornaconto ,però se nella 2 guerra mondiale non fossero intervenuti ,io ,te e tanti altri non esisteremmo più

Se non fossero intervenuti nella 2° guerra mondiale ora avremmo avuto un europa più forte, chi può dirlo.....
 

ottimista 2011

forza magico torino
breve considerazion da chi non capisce un " cactus " , forse gli americani sono i più grandi imbroglioni della terra , lo hanno fatto per il loro tornaconto ,però se nella 2 guerra mondiale non fossero intervenuti ,io ,te e tanti altri non esisteremmo più

cactus per certi versi hai ragione anzi sono d'accordo il mio e' stato uno sfogo vedere e sentire tanta gente non ricca ma che ha risparmiato con sacrifici magari lavorando in belgio in germania oppure tanti operai nelle fabbriche in officine siderurgiche venire in banca e informarsi sullo stato del loro risparmio perche sudato , e vedere stati che giocano sulla pelle delle persone puntando o facendo scomessesu quale stato deve deve fallire . comunque mi scuso per lo sfogo
 

ottimista 2011

forza magico torino
Ottimista,questo post è piuttosto robusto dovevi aspettartela una reazione forte
da qualcuno,io non voglio prendere posizioni, immagino che avevi un bel mattone sullo stomaco,e hai sputato come un vulcano in eruzione, teniamo solo presente che i governanti, in democrazia, sono l'espressione della maggioranza che li manda al governo, per cui i giudizi sui governanti hanno ricadute sul popolo. Spero che tutto rientri nelle righe e questo forum non perda validi collaboratori.


reno il fatto che lavorando in banca vedi tante persone che hanno fatto sacrifici venire e vederli traumatizzati in questo periodo non eì una atmosfera bella in banca si vive questa situazione e noi di dovere dobbiamo dare molto ottimismo state certi le banche non falliscono lo stato non fallisce e poi vedere di persona nei computer stati e' banche americane schortare i nostri titoli di stato e obbligazioni bancarie come fossero briciole , loro giocano sulla pelle dei risparmiatori tutto questo e' qualcosa di irreale fare soldi sui fallimenti degli stati . lo sfogo e' scaturito che alzandomi stamattina ho visto che una agenzia di rating vuole ancora declassare l'italia non ci ho visto piu' se lo spread non cala non possiamo fare una infinita' di manovre la gente gia' non sopporta questa pensa una nuova, speriamo di no. chiedo nuovamente scusa per lo sfogo
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
Soluzioni dalla BCE

caro amico la bce per natale ha fatto un grosso regalo a tutte le banche della zona euro di finanziarsi x 36 mesi a tassi da regalo speriamo che il cash c lo investono in titoli di stato in primis italia e spagna ma ci vuole credibilita nelle manovre speriamo bene sono molto ottimista .

:ciao: Spieghiamo meglio l'operazione accennata da Ottimista (fonte; il nostro forum):

Business Insider – I rendimenti sui titoli sovrani periferici a breve termine sono in caduta, nonostante il fatto che i leaders dell’UE sembrano aver fatto ben pochi progressi nell loro attesissimo vertice della scorsa settimana.
Gli esperti continuano a spiegare i difetti della zona euro, ma i mercati stanno raccontando una storia diversa.

Questo perché la Banca Centrale Europea potrebbe avere già introdotto misure indirette che risolveranno alcuni dei grandi problemi dell’Europa,
facendo sì che gli investimenti in debito sovrano periferico diventino una grande opportunità di profitto per le banche.

Teoricamente, le istituzioni finanziarie saranno in grado di battere moneta prendendo prestiti ultra-economici dalla BCE e acquistando debito sovrano a rendimento più elevato.
In sostanza, sembra che la BCE potrebbe consentire alle banche Europee di portare in garanzia di tutto, tranne il lavello della cucina, in cambio di fondi. In primo luogo, la nuova politica Europea consente alle banche di detenere, come collaterale in cambio di finanziamenti da parte della BCE, delle attività di ammontare molto minore, liberando liquidità per un ammontare di € 103 miliardi. Ancora più importante, allentare le restrizioni sulle garanzie potrebbe anche consentire alle banche Europee di utilizzare assets sovrani anche un po’ rischiosi come garanzia per acquisti di obbligazioni.

Infine, l’estensione delle scadenze dei finanziamenti per ben tre anni significa che le banche sarebbero in grado di prendere in prestito denaro a lungo termine, presumibilmente abbastanza a lungo perché i leaders dell’UE facciano ulteriori progressi per risolvere i problemi dell’unione monetaria.


Ciao, ciao, Giuseppe
 

belindo

Guest
1324130011cefeqf.jpg
buon giorno:)

Buonasera a tutti.
L'articolo me lo sono gustato cartaceo, l'unico della settimana, e devo dire che mi ja trovato concorde.
Adesso che mi stuzzica molto è il discorso sui flussi di capitali nella nostra situazione macro: andiamo in recessione sicura almeno 1.6% secondo confidustria ma da quello che ho letto si tende a essere meno pessimistici in queste previsioni, quindi potremmo anche scendere di più, e visto l'andemnto del FMIB sarebbe anche in linea perchè perdiamo un 30% di capitalzzazione e il mercato tende ad anticipare l'andamento reale.
TUtto questo mi farebbe prorpendere verso un flusso di capitali in uscita dalla borsa per entrare dove? se fossimo credibili direi nei tds, anche perchè a differenza del passato i Brics tirano meno CIna in primis, cosa ne dite?
 

abenzo

Forumer attivo
personalmente come già detto seguo alcuni senglai come il FBTP che adesso scende forte, il FBUND che guadagna mezzo punto e l'Euro contro USD in ribasso, non compro, perchè come mi hanno insegnato qui i primi giorni, un coltello che cade è meglio non afferrarlo se non dopo che si è fermato.
Però uno che è liquido al 100% un entratina la ptrebbe anche fare se vede possibilità di risalita e ci mancherebbe...................io no.;)


Ciao Belindo, una curiosità, ma l' FBTP è il nostro tds che quota 92 e l' FBUND è l'euro bund che quota 138,63, che possono essere visibili sul FOREXPROS? :)
 

bosmeld

Forumer storico
:ciao: Spieghiamo meglio l'operazione accennata da Ottimista (fonte; il nostro forum):

Business Insider – I rendimenti sui titoli sovrani periferici a breve termine sono in caduta, nonostante il fatto che i leaders dell’UE sembrano aver fatto ben pochi progressi nell loro attesissimo vertice della scorsa settimana.
Gli esperti continuano a spiegare i difetti della zona euro, ma i mercati stanno raccontando una storia diversa.

Questo perché la Banca Centrale Europea potrebbe avere già introdotto misure indirette che risolveranno alcuni dei grandi problemi dell’Europa,
facendo sì che gli investimenti in debito sovrano periferico diventino una grande opportunità di profitto per le banche.

Teoricamente, le istituzioni finanziarie saranno in grado di battere moneta prendendo prestiti ultra-economici dalla BCE e acquistando debito sovrano a rendimento più elevato.
In sostanza, sembra che la BCE potrebbe consentire alle banche Europee di portare in garanzia di tutto, tranne il lavello della cucina, in cambio di fondi. In primo luogo, la nuova politica Europea consente alle banche di detenere, come collaterale in cambio di finanziamenti da parte della BCE, delle attività di ammontare molto minore, liberando liquidità per un ammontare di € 103 miliardi. Ancora più importante, allentare le restrizioni sulle garanzie potrebbe anche consentire alle banche Europee di utilizzare assets sovrani anche un po’ rischiosi come garanzia per acquisti di obbligazioni.

Infine, l’estensione delle scadenze dei finanziamenti per ben tre anni significa che le banche sarebbero in grado di prendere in prestito denaro a lungo termine, presumibilmente abbastanza a lungo perché i leaders dell’UE facciano ulteriori progressi per risolvere i problemi dell’unione monetaria.


Ciao, ciao, Giuseppe




effettivamente guardando ai tds.


ultimamente stanno stringendo molti un po tutti. da austria a olanda, passando per spagna e francia.


gli unici al palo sono i BTP


penso proprio che banche fr si comprino Oat da dare in bce, banche at titoli austriaci ecc.. ec.c...


gli unici sono le banche italiane che i btp non li comprano visto la sola che gli ha rifilato EBA
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Buonasera a tutti.
L'articolo me lo sono gustato cartaceo, l'unico della settimana, e devo dire che mi ja trovato concorde.
Adesso che mi stuzzica molto è il discorso sui flussi di capitali nella nostra situazione macro: andiamo in recessione sicura almeno 1.6% secondo confidustria ma da quello che ho letto si tende a essere meno pessimistici in queste previsioni, quindi potremmo anche scendere di più, e visto l'andemnto del FMIB sarebbe anche in linea perchè perdiamo un 30% di capitalzzazione e il mercato tende ad anticipare l'andamento reale.
TUtto questo mi farebbe prorpendere verso un flusso di capitali in uscita dalla borsa per entrare dove? se fossimo credibili direi nei tds, anche perchè a differenza del passato i Brics tirano meno CIna in primis, cosa ne dite?
il portafoglio speculativo con i brics è una materia ostica belindo che non conosco .per l'azionario (fib) c'è spazio di crescita.ciao
 

camaleonte

Forumer storico
Buonasera a tutti.
L'articolo me lo sono gustato cartaceo, l'unico della settimana, e devo dire che mi ja trovato concorde.
Adesso che mi stuzzica molto è il discorso sui flussi di capitali nella nostra situazione macro: andiamo in recessione sicura almeno 1.6% secondo confidustria ma da quello che ho letto si tende a essere meno pessimistici in queste previsioni, quindi potremmo anche scendere di più, e visto l'andemnto del FMIB sarebbe anche in linea perchè perdiamo un 30% di capitalzzazione e il mercato tende ad anticipare l'andamento reale.
TUtto questo mi farebbe prorpendere verso un flusso di capitali in uscita dalla borsa per entrare dove? se fossimo credibili direi nei tds, anche perchè a differenza del passato i Brics tirano meno CIna in primis, cosa ne dite?


Buongiorno.

Una volta tanto voglio essere ottimista. La lettura di questo articolo:
Mario Draghi ha Trasformato la BCE in Goldman Sachs (Azzardo Morale Forever..e non Parlatemi di Mercato) | Mario Draghi ha Trasformato la BCE in Goldman Sachs (Azzardo Morale Forever..e non Parlatemi di Mercato)

mi fa ben sperare, anche per i titoli lunghi.

Quello che non mi spiego è perchè l'EBA, non dovrebbe dare l'ok almeno a
posticipare la ricapitalizzazione delle banche, dopo l'iniziativa di Draghi
atta a portare la riserva obbligatoria delle stesse dal 2 all'1%. Verranno a liberarsi tanti di quei MLD che, in piccola parte e, almeno momentaneamente, potrebbero garantire, se destinato a capitale il Core TIER 1 al9%.
 

locco68

violaforever
Comincia dopodomani
la manovra del dragone
di EUGENIO SCALFARI
Il premier Mario Monti (ansa)
SIAMO in recessione, lo dicono tutti, le proiezioni dei centri-studi, le Autorità economiche internazionali, i governi, i mercati. Lo dice l'esperienza quotidiana di ciascuno di noi, ricchi e poveri, occupati e disoccupati.

Il reddito in Europa non cresce, le esportazioni languono e languono investimenti, consumi, ricostituzione delle scorte. Il rigore è necessario ma altrettanto lo è la crescita.

Il governo promette che entro gennaio varerà provvedimenti importanti di crescita, affidati soprattutto alle liberalizzazioni; in parte sono già stati varati nel decreto approvato dalla Camera l'altro ieri; quelli sulle farmacie, sulle aste delle frequenze televisive, sugli ordini professionali, lo saranno entro un mese. Così si è impegnato a fare l'ex commissario europeo alla concorrenza Mario Monti, che merita d'esser creduto e merita un appoggio senza riserve dai partiti che lo sostengono; ma i risultati d'una più attiva concorrenza cominceranno a manifestarsi non prima d'un anno e saranno a regime tra due o tre.

Che cosa accadrà nel frattempo? Lasceremo che la recessione si trasformi in depressione? "Ah, padron, siam tutti morti" canta Leporello quando appare il Commendatore a fare le sue vendette su Don Giovanni. E questo ha detto Monti alla Camera mentre infuriavano i lazzi della Lega e le scriteriate rampogne di Di Pietro: senza il rigore saremmo già saltati in aria, ma senza un rilancio della crescita con effetti rapidi saremo morti egualmente tra poche settimane.
comincia

dopodomani la manovra del dragone.

Questo è il punto sul quale occorre ora concentrarsi. Scrissi la settimana scorsa che ero ottimista e tuttora lo sono. A patto che l'eterogenea maggioranza parlamentare faccia fino in fondo il suo dovere e sostenga il governo collaborando ad affinare i suoi interventi e non invocando elezioni anticipate. Berlusconi prevede elezioni generali a maggio e Bossi borbotta lo stesso vaticinio. Significa che staccheranno la spina a marzo? Nel pieno della stagione di scadenza d'una mole enorme di titoli pubblici e di obbligazioni bancarie in Italia e in tutta Europa? Una strategia di questo genere porterebbe dritti all'uscita dell'Italia dall'euro e c'è perfino qualcuno che pensa d'un ritorno alla lira come ad una panacea perché "la lira si può svalutare". Ma sono matti?

* * *

In Europa c'è una crisi finanziaria e una crisi dell'economia reale. La prima ha il suo nocciolo nel blocco del circuito bancario, la seconda nella caduta della domanda di consumi e di investimenti. L'una influisce sull'altra e i mercati registrano e influiscono a loro volta e questo è il gomitolo che occorre dipanare.

Capita spesso che sia i cosiddetti esperti sia la pubblica opinione non vedano quale sia il filo che serve a dipanare il gomitolo o vedano un filo sbagliato che invece di dipanarlo lo arruffa ancora di più. L'ottimismo di cui ho detto prima mi viene dal fatto che l'unica istituzione europea indipendente, cioè la Banca centrale guidata da Mario Draghi, ha individuato il filo giusto da tirare ed ha già predisposto le misure per effettuare la manovra necessaria. Ne ho scritto più volte nelle scorse settimane, ora ci siamo, quella manovra avrà inizio martedì prossimo 20 dicembre quando le banche dell'eurozona chiederanno alla Bce e alle Banche centrali dei rispettivi Paesi prestiti per cifre illimitate della durata di 36 mesi, eventualmente rinnovabili per quelle banche che avranno corrisposto alle aspettative della Bce, la quale ha messo a disposizione un plafond che può arrivare complessivamente fino al tetto di duemila miliardi.

Le banche dovranno offrire equivalenti garanzie che la Bce ha indicato in tre possibili "collaterali": titoli dei debiti sovrani al loro valore di rating, obbligazioni emesse dalle banche che chiedono i prestiti, crediti cartolarizzati dalle medesime banche nei confronti della loro clientela. Il tasso per questa gigantesca operazione è fissato all'1 per cento.

La Bce si aspetta i seguenti risultati: lo sblocco del credito interbancario, la ripresa in grande stile del credito alle imprese, l'ampia presenza delle banche alle aste dei debiti sovrani in scadenza i cui titoli hanno rendimenti oscillanti - per quanto riguarda l'Italia - tra il 6,50 dei decennali e il 5 per cento dei biennali. Il differenziale a favore delle banche tra il costo del risconto (1 per cento) e il rendimento alle aste è tale che le banche avranno tutto l'interesse ad acquistare quei titoli provocando in tal modo una costante diminuzione dei rendimenti che equivale ad una rivalutazione dei titoli del debito sovrano e ad una diminuzione dello "spread".

Ho già notato domenica scorsa che la maggior parte dei "media" ha quasi sottaciuto le dimensioni e l'importanza di quanto sta per accadere; la Bce dal canto suo ha mantenuto un basso profilo, probabilmente per non attizzare le critiche di quei Paesi che sono ossessionati dall'idea di dover aiutare Paesi "scialacquatori". Ma la Bce con questa manovra sta perfettamente nei limiti del suo statuto: non finanzia gli Stati ma sblocca il "credit-crunch" del sistema bancario europeo e modera l'impennarsi degli "spread". I mercati se ne sono già accorti: le emissioni di titoli a breve scadenza - da sei mesi fino a due anni - hanno già da una settimana rendimenti in diminuzione; i decennali non registrano ancora benefici e la ragione è evidente: scontano i rischi della recessione che i titoli a breve non considerano o considerano meno. I decennali cioè aspettano di vedere quali saranno gli effetti dello sblocco del credito sull'economia reale.

Segnalo un altro obiettivo della manovra di Francoforte: sblocca anche la segmentazione nazionalistica del mercato dei titoli pubblici. Rispetto al 2007 le banche dei paesi del nord-Europa hanno diminuito del 44 per cento i titoli pubblici del sud-Europa che avevano largamente acquistato, stimando che il rischio di averli in portafoglio era divenuto eccessivo.

L'operazione che la Bce metterà in atto tra tre giorni può indurre le banche tedesche, olandesi, austriache, francesi, a tranquillizzarsi per quanto riguarda i titoli italiani e spagnoli che hanno ancora in portafoglio e probabilmente a riprenderne l'acquisto, visto che possono usarli come graditi collaterali per accedere ai prestiti della Bce; un risultato molto importante per "europeizzare" la segmentazione del mercato dei debiti sovrani.

* * *

Lo sblocco del credito e l'eventuale discesa degli "spread" e dei tassi di rendimento costituiscono obiettivi necessari anche se non sufficienti al rilancio della domanda di consumi e di investimenti. Per rendere positivamente influente questo risultato preliminare occorre utilizzare le diseguaglianze come da tempo suggerisce Stiglitz ed altri autorevoli economisti. Utilizzare le disuguaglianze, che sono estremamente aumentate negli ultimi dieci anni in Italia ma anche in Europa e in America, significa tentare di farle diminuire tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud ma anche all'interno delle regioni ricche, non meno diseguali di quelle povere.

Il ministro dello Sviluppo e quello della Coesione territoriale, Passera e Barca, sono gli attori principali di questa strategia che dev'essere messa in campo mobilitando in parte risorse esistenti (lo hanno già fatto sbloccando tre miliardi e mezzo già accantonati ma non utilizzati dal precedente governo e destinati a finanziare infrastrutture in ferrovie, porti, scuole, carceri), ma in gran parte cercandone di nuove. Non si rilancia la crescita a costo zero, salvo le liberalizzazioni che operano a tempo medio-lungo.

Il governo ha avviato la mappatura della "spending review", cioè dei tagli di spesa mirati nei settori dei trasferimenti. Una parte di questi tagli è già contenuta nel decreto e riguarda la sanità. Un'altra fonte, verrà (a tempo medio-lungo) dalla riforma della giurisdizione civile e dall'accorpamento delle strutture giudiziarie inutilmente disseminate sul territorio. Un altro analogo accorpamento riguarda i piccoli Comuni. Ma il grosso concerne l'acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione e la selva dei trasferimenti a sostegno di categorie di imprese, privi di utilità, veri e propri sprechi e regalie elettoralistiche.

Ci sono varie stime su questi possibili tagli di spesa, la più prudente delle quali fissa intorno ai 10-15 miliardi l'ammontare di questi risparmi. In attesa d'una mappatura più attenta e più estesa - che va avviata subito - un taglio limitato agli sprechi più evidenti che frutti nel 2012 la cifra di 10 miliardi sarebbe un passo avanti notevole. Senza dubbio un'altra fonte dovrebbe venire dalla lotta all'evasione che però non si può limitare al tetto del contante spendibile fissato a mille euro. Vincenzo Visco prese provvedimenti molto efficaci a questo proposito e sarebbe oltremodo opportuno che Monti e il suo viceministro del Tesoro, Grilli, lo consultassero e lo imitassero. L'evasione e i tagli alle spese di spreco potrebbero fornire le risorse necessarie a finanziare due obiettivi: il rilancio della domanda e i provvedimenti per rinnovare il welfare con l'occhio ai giovani e ai precari.
I partiti collaborino e sostengano senza se e senza ma perché questo governo non ha alternative.

* * *

Non ha alternative per questa legislatura ma, in quanto governo istituzionale, non ha a mio avviso neppure alternative per il futuro nel senso che, al di là dell'emergenza che lo ha reso necessario, la sua nascita corrisponde ai principi e alla normativa prescritta dalla Costituzione, soverchiata per mezzo secolo dalla partitocrazia.

Questo avevo scritto in precedenti articoli e questo mi è stato rimproverato, con molto garbo, in un articolo di fondo sul Corriere della Sera, di domenica scorsa da Galli della Loggia che vede un errore grave in ciò che avevo scritto sulla natura istituzionale dei governi e sui poteri del Capo dello Stato a questo riguardo.

Della Loggia si è rammaricato che i costituzionalisti non siano finora intervenuti in proposito lasciando il dibattito nelle mani dei giornalisti. Ma ora molti costituzionalisti di notevole prestigio hanno detto la loro: Gustavo Zagrebelsky su questo giornale il giorno stesso in cui della Loggia scriveva la rampogna a me diretta e quindi senza ancora averlo letto; più tardi Capotosti, Onida, De Siervo.

Tutti senza eccezione hanno ritenuto infondati i rilievi mossi dall'editorialista del Corriere nei confronti di Napolitano (e diretti a me che ne sostenevo l'assoluta correttezza costituzionale).

Alcuni di loro tuttavia (e De Siervo in particolare) hanno criticato anche me; la titolarità esclusiva del presidente della Repubblica nella nomina del presidente del Consiglio ignorando i partiti, sarebbe giustificata dall'emergenza ma non lo sarebbe quando si tornasse alla normalità.

Che senso ha questo distinguo? Con tutto il rispetto: nessun senso. Se la procedura di Napolitano è riconosciuta corretta è perché conforme alla Costituzione laddove attribuisce in via esclusiva al capo dello Stato la "nomina del presidente del Consiglio e su sua proposta dei ministri".

I partiti, secondo l'articolo 49, "concorrono con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Cioè - come spiegano i lavori della Costituente - raccolgono il consenso popolare e determinano l'indirizzo politico attraverso i membri del Parlamento che aderiscono a quei partiti. Il governo deve avere la fiducia del Parlamento per nascere e sussistere; il Capo dello Stato, quando nomina il presidente del Consiglio, dovrà dunque preventivamente esser consapevole che la sua scelta dev'essere soddisfacente per la maggioranza parlamentare e quindi interpellerà i gruppi parlamentari per conoscere quale sia il loro "indirizzo politico" il loro programma di legislatura, ricavandone l'identikit del nuovo "premier".

Lo sceglierà lui e il prescelto gli farà le sue proposte in un rapporto fiduciario che passa tra capo dello Stato - presidente del Consiglio-ministri.

Questo percorso esclude le famigerate "delegazioni" dei partiti all'interno del governo e impedisce che la partitocrazia deformi gli stessi partiti e la democrazia parlamentare.

Queste sono le procedure corrette, non lo dico io ma lo dice la Costituzione. Si può obiettare che i partiti di maggioranza definiranno "governo amico" e non "loro governo" quello così formato. E' probabile, ma questo sarebbe un ottimo risultato. I governi hanno una maggioranza di riferimento ma sono indipendenti in quanto istituzione così come la maggioranza parlamentare è autonoma nelle sue determinazioni se non altro perché ha il compito di legiferare ma anche di controllare, insieme all'opposizione, il governo e la pubblica amministrazione.
Governo amico: va benissimo così.
(18 dicembre 2011)
 
Stato
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