(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 dic - Nonostante le
pressioni sul deficit e sul debito dovute alla recessione
economica, ha sottolineato Myriam Fernandez de Heredia,
analista di S&P per le finanze pubbliche europee durante
l'incontro, il rating della Repubblica italiana e' stato
mantenuto invariato negli ultimi due anni. La recente
conferma della 'A+' con prospettive stabili "si fonda sulle
aspettative di una stabilizzazione dell'elevato
indebitamento dell'Italia entro il 2011, sebbene sia tra i
piu' elevati tra i Paesi con rating sovrano, basata
sull'impegno della coalizione di Governo per un ampio
programma di consolidamento fiscale della spesa a partire
dal 2010". Il debito italiano, ha sottolineato l'analista,
"e' quattro volte piu' elevato rispetto alla media della
categoria 'A+' e dovrebbe raggiungere, secondo le stime di
S&P, quota 116% del Pil a fine 2010 "con un lieve ulteriore
incremento nel 2011", ma, sempre entro il 2011 "ci dovra'
essere una stabilizzazione a questi livelli. Per il momento
l'outlook e' stabile, ma siamo in attesa di una forte azione
del Governo" che dovra' avvenire "non tanto con misure
fiscali ma attraverso il controllo della spesa". Confermato
il 13 gennaio di quest'anno, il rating 'A+' con prospettive
stabili sul debito pubblico italiano, sottolinea ancora S&P,
riflette da un lato i punti di forza del Paese - un'economia
prospera, altamente diversificata e integrata a livello
globale, l'adesione all'Uem - e dall'altro le debolezze del
sistema Italia e cioe' un debito pubblico e spese per
interessi molto elevate, una posizione strutturale di
bilancio debole e peggiorata da un basso potenziale di
crescita e un sistema elettorale che porta a maggioranze
parlamentari deboli. Il caso Italia, tuttavia, non deve
essere accomunato con quello di Grecia e Spagna: "sono
situazioni molto diverse con rating diversi, noi non teniamo
conto delle reazioni dei mercati ma soltanto del merito di
credito - sottolinea l'analista di S&P - ognuna ha
caratteristiche proprie. L'indebitamento privato e' piu'
elevato in Spagna e Grecia ma non in Italia, quello pubblico
e' pesante in Grecia e Italia, la Spagna ha subito piu'
degli altri due Paesi l'impatto della crisi e la Grecia ha
anche un problema di trasparenza".
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