Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (8 lettori)

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ilfolignate

Forumer storico
Intanto con tutti questi "annunci di default annunciato! sull'Italia non si capisce come mai i BTP, ed anche i CCT, continuano a salire senza nessun controllo!!!
 

carpe diem

Banned
Intanto con tutti questi "annunci di default annunciato! sull'Italia non si capisce come mai i BTP, ed anche i CCT, continuano a salire senza nessun controllo!!!

Cristiano non mi piace fare l'uccello del malaugurio e
non penso che ci sia il rischio di default
se leggi l'articolo non c'è traccia di questo rischio
il ns. debito è elevato ma siamo in buona compagnia

ciao ti saluto adesso vado a mangiarmi una :pizza:
 

ilfolignate

Forumer storico
Cristiano non mi piace fare l'uccello del malaugurio e
non penso che ci sia il rischio di default
se leggi l'articolo non c'è traccia di questo rischio
il ns. debito è elevato ma siamo in buona compagnia

ciao ti saluto adesso vado a mangiarmi una :pizza:
No no, non mi riferivo al tuo articolo!
Ho preso spunto da quello postato da te per "denunciare" il fatto che per internet e nei vari siti diciamo "Italia Dissacratoria & Co." tipo WSI che l'altro giorno se n'è uscito con l'ennesimo "articolo shock" per il nostro D.P.. Lo so Carpe che siamo in ottima compagnia ;):D

Buona pizza e buon sabato sera :up::up::up:
 

tommy271

Forumer storico
1800 miliardi di debito (comunque per il 2010 andremo intorno ai 2000 ml) possono essere pochi o tanti, l'importante è la sostenibilità delle finanze e le prospettive di rientro nei prossimi anni.
La scorsa settimana "Il Sole" aveva pubblicato una bella tabella dove si vedeva chiaramente l'ottima posizione dell'Italia, rispetto a molti altri paesi. Nei prossimi anni con un miglioramento del saldo primario di un punto (abbastanza realistico) e una leggera inflazione la curva del debito, è in netto rientro.
Forse basta questo a rassicurare i mercati?
 
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carpe diem

Banned
A PROPOSITO DI CARRY TRADE

Le meravigliose bolle di sapone Carry Trade

di Nouriel Roubini • 07-Nov-09
La politica sconsiderata degli americani, che sta alimentando questi carry trades, obbliga altri Paesi a seguire le stesse politiche monetarie.


Da marzo i prezzi delle attività rischiose di ogni genere (azioni, petrolio, energia, materie prime) hanno ripreso a correre, gli spread creditizi tra titoli ad alto rendimento e di alta qualità hanno cominciato a ridursi, e le attività dei paesi emergenti (azioni, obbligazioni, valute) sono risalite ancora di più. Contemporaneamente, il dollaro si è fortemente indebolito, mentre i rendimenti dei titoli di stato sono leggermente saliti, ma sono rimasti bassi e stabili.
Questa ripresa degli asset rischiosi è trainata in parte dal miglioramento dei fondamentali dell'economia. Abbiamo evitato una quasi depressione e il tracollo del sistema finanziario grazie a un imponente piano di stimoli monetari e di bilancio e agli interventi di salvataggio delle banche in difficoltà. Sia che la ripresa segua una curva a V, come ritiene la maggior parte dei commentatori, o un'anemica curva a U, come ritengo io, i prezzi delle attività dovrebbero gradualmente crescere.
Ma se è vero che l'economia americana e mondiale è timidamente ripartita, i prezzi degli asset sono saliti alle stelle a partire da marzo con un rally consistente e sincronizzato. Nel 2008 erano calati bruscamente, quando era il dollaro a salire, ma da marzo in poi sono schizzati in alto mentre il dollaro colava a picco. I prezzi delle attività rischiose sono cresciuti troppo, troppo presto e troppo in fretta rispetto ai fondamentali dell'economia.
E allora che cosa c'è dietro a questo eccezionale recupero? Indubbiamente ha contribuito l'ondata di liquidità prodotta da tassi di interesse prossimi allo zero e politiche monetarie espansive. Ma all'origine di questa bolla c'è soprattutto la debolezza del dollaro, trainata dalla madre di tutti i carry trade. Il dollaro è diventato la moneta più utilizzata in queste operazioni speculative tra tassi e valute, perché la Fed ha tenuto sotto controllo i tassi d'interesse e si prevede che continuerà a farlo ancora per molto tempo. Gli investitori che puntano sul ribasso del dollaro per comprare, con effetto leva, attività a più alto rendimento, non stanno semplicemente prendendo in prestito a tasso di interesse zero rispetto al dollaro; stanno prendendo in prestito a tassi fortemente negativi - addirittura fino al 10% o 20% annualizzato - perché la caduta del dollaro garantisce cospicue plusvalenze.
Riassumiamo: gli operatori prendono in prestito a tassi del -20% per investire, con un forte effetto leva, su una massa di attività rischiose in tutto il mondo che stanno aumentando di prezzo, a causa di un surplus di liquidità e di un massiccio ricorso al carry trade. Qualsiasi investitore che si dedichi a questo gioco rischioso fa la figura del genio (anche se sta semplicemente cavalcando una colossale bolla finanziata da un costo del credito fortemente negativo), perché i rendimenti da marzo in poi sono stati nell'ordine del 50-70%.
La percezione da parte degli individui del valore a rischio del proprio portafoglio investimenti dovrebbe invece aumentare, per via della crescente correlazione dei rischi fra categorie di asset differenti, tutte trainate dalla politica monetaria comune e dalla pratica del carry trade. Anzi, è diventata un'unica, grande operazione comune: si vendono dollari per comprare qualunque asset a rischio a livello mondiale.
Al tempo stesso, però, la "rischiosità" percepita delle singole categorie di asset sta scemando, per via della minor volatilità frutto della politica della Fed di comprare tutto quello che le capita a tiro (si pensi alla sua proposta di acquistare 1800 miliardi di dollari di titoli di Stato, titoli garantiti da ipoteca - obbligazioni garantite da imprese semipubbliche come la Fannie Mae - e agency debt). Le singole categorie di asset quindi ora sono meno volatili e si comportano nello stesso modo, e dunque la diversificazione fra i mercati si è ridotta (e il Var è tornato ad apparire basso).
Dunque, l'effetto combinato della politica Fed (tasso zero, politiche espansive e acquisto su larga scala di strumenti di debito a lungo termine) apparentemente sta creando a livello mondiale- per ora - le condizioni per la madre di tutti i carry trades e la madre di tutte le bolle mondiali dei prezzi delle attività con effetto leva. Questa politica non alimenta sono una bolla globale, alimenta anche una nuova bolla negli Usa. Il denaro facile, le politiche di espansione quantitativa, l'espansione del credito e i consistenti afflussi di capitali negli Stati Uniti attraverso l'accumulazione di riserve in valuta estera da parte delle Banche centrali degli altri Paesi rende più facile finanziare i deficit di bilancio Usa e alimenta la bolla delle azioni e del credito Oltreoceano. Per concludere, un dollaro debole è positivo per le azioni Usa, perché può portare a una crescita più forte e può accrescere i profitti in valuta estera delle grandi aziende statunitensi all'estero, in termini di dollari.
La politica sconsiderata degli americani, che sta alimentando questi carry trades, obbliga altri Paesi a seguire le stesse politiche monetarie. Il Regno Unito, l'Eurozona, il Giappone, la Svezia e altre economie avanzate stavano già applicando politiche di tassi quasi a zero ed espansione quantitativa, ma la debolezza del dollaro sta aggravando ulteriormente questa politica monetaria espansiva globale. Le Banche centrali in Asia e in America Latina sono preoccupate per la debolezza del dollaro e stanno intervenendo in modo aggressivo per impedire che le loro valute si apprezzino eccessivamente. Questo mantiene i tassi di interesse a breve a un livello inferiore a quello auspicabile. Inoltre, le Banche centrali potrebbero essere costrette ad abbassare i tassi con operazioni a mercato aperto. Alcune Banche centrali, preoccupate per i capitali vaganti che spingono in alto le loro valute, come nel caso del Brasile, stanno imponendo controlli sui flussi di capitale in entrata. Nell'uno o nell'altro caso, la bolla del carry trade peggiorerà: se non ci sarà nessun intervento valutario e le valute straniere si apprezzeranno, il costo negativo del credito legato al carry trade crescerà ulteriormente. Se gli interventi valutari o le operazioni a mercato aperto terranno sotto controllo l'apprezzamento della valuta, le politiche monetarie quantitative che ne conseguiranno a livello nazionale alimenteranno una bolla dei prezzi delle attività in queste economie. E dunque la bolla globale, che interessa tutte le categorie di asset, si gonfierà giorno dopo giorno.
Ma un giorno questa bolla scoppierà, portando al crack coordinato dei prezzi degli asset più grande di sempre: se i fattori produrranno un'inversione di tendenza del dollaro, con improvviso rafforzamento (come abbiamo visto per lo yen), le operazioni di carry trade con effetto leva dovranno essere chiuse in fretta e furia, con gli investitori che coprono il loro scoperto in dollari. E si scatenerà un fuggi fuggi, perché la chiusura generalizzata di posizioni lunghe con effetto leva su asset di rischio finanziate dal dollaro basso innescherà un tracollo coordinato di tutti quegli asset (azioni, materie prime, asset dei mercati emergenti e strumenti creditizi). Perché dovrebbe andare a finire così? Innanzitutto, perché il dollaro non può continuare a scendere all'infinito, a un certo punto si stabilizzerà; quando questo succederà, il costo del credito in dollari diventerà improvvisamente zero, invece che fortemente al di sotto dello zero come prima, e la rischiosità di un'inversione dell'andamento del dollaro spingerà molti a coprire il loro scoperto. In secondo luogo, la Fed non potrà contenere la volatilità in eterno (il suo piano d'acquisto da 1.800 miliardi di dollari finirà la primavera prossima). In terzo luogo, se la crescita americana sarà più alta del previsto nel terzo e nel quarto trimestre, i mercati potrebbero cominciare ad aspettarsi, in anticipo sui tempi, una stretta della politica monetaria da parte della Fed. In quarto luogo, i timori di una recessione "a W" o rischi geopolitici, come un confronto militare fra gli Stati Uniti e Israele da una parte e l'Iran dall'altra, potrebbero rendere la gente meno incline al rischio. Come nel 2008, quando l'impennata dell'avversione al rischio fu accompagnata da una forte rivalutazione del dollaro perché gli investitori cercavano la sicurezza dei titoli di Stato Usa, questa nuova avversione al rischio innescherebbe un recupero del dollaro in un momento in cui dovranno essere chiuse posizioni "corte" cospicue.
Tutto ciò non è detto che succeda subito, perché il denaro a buon mercato e l'eccesso di liquidità a livello globale possono continuare a spingere in più crescerà la alto i prezzi delle attività per un certo periodo. Ma più andranno avanti e più si allargheranno questi carry trades, bolla e maggiore sarà il botto che farà quando scoppierà. La Fed e altri policymakers sembrano inconsapevoli della bolla-monstre che stanno creando. Più tardi se ne accorgeranno, più pesante sarà il tonfo che faranno i mercati
 
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stefanofabb

GAIN/Welcome
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stefanofabb

GAIN/Welcome
Quarto Metodo di Trading
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]METODO IV [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif] Anche il Metodo IV come il Metodo I è basato sul breakout della volatilità.
Utilizza un confronto tra il valore attuale e il valore di minimo e massimo della barra precedente, e quindi prende posizione al momento del breakout.
In sintesi il Metodo IV dice:
Compra se il breakout della barra precedente e il valore della barra attuale è maggiore del massimo della barra precedente.
Vendi se il breakout della barra precedente e il valore della barra attuale è minore del mimo della barra precedente.
[/FONT]Secondo Metodo di Trading[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]METODO II [/FONT]

[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif] Il Metodo II anticipa dei trend considerando la forza del prezzo confermata dalla forza dell’indicatore. Il concetto è che quando il prezzo è sufficientemente forte da avvicinare la banda superiore e questa forza trova riscontro nella forza di un indicatore appropriato, possiamo anticipare l’inizio di un trend al rialzo. Naturalmente è ugualmente vero l’opposto. In sostanza si tratta di una variante del Metodo I con l’indicatore MFI usato per la conferma e nessuna necessità di una Squeeze. Questo metodo può anticipare alcuni segnali del Metodo I.

L’idea è che sia il %b per il prezzo che l’MFI debbano crescere oltre la nostra soglia. La regola fondamentale è che se il %b è maggiore di 0.8 e l’MFI(10) è maggiore di 80, allora si può comprare. Ricordiamo che il %b ci indica dove ci troviamo all’interno delle bande: al valore di 1 siamo sulla banda superiore, mentre a 0 siamo sulla banda inferiore. Quindi, con il valore di 0,8 il %b ci sta indicando che abbiamo percorso l’80 per cento della distanza che separa la banda inferiore da quella superiore. Un altro modo per esprimere il medesimo concetto è affermare che ci troviamo nel 20 per cento superiore dell’area tra le bande. L’MFI è un indicatore delimitato, può assumere i valori da zero a 100. Perciò 80 è un valore molto forte che rappresenta il livello di allerta superiore, simile nel significato a 70 per l’RSI.
Quindi il Metodo II combina la forza del prezzo con la forza dell’indicatore per prevedere un rialzo, oppure la debolezza del prezzo con la debolezza dell’indicatore per prevedere un ribasso.
Il Metodo II può essere così sintetizzato:
[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Compra se il %b è maggioredi 0.8 e l’MFI è maggiore di 80.
Vendi se il %b è minore di 0.2 e l’MFI è minore di 20.[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Tratto dal libro: "Il trading con le Bande di Bollinger" di John Bollinger.[/FONT][FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]
[/FONT]
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
Aspettando lunedì

Intanto con tutti questi "annunci di default annunciato! sull'Italia non si capisce come mai i BTP, ed anche i CCT, continuano a salire senza nessun controllo!!![/QUOTE]

Ho letto gli interessanti articoli postati da Carpe: veramente poco rassicurante l'ascesa del debito pubblico, che non trova però immediato riscontro nelle quotazioni dei nostri titoli di questi giorni. Riscontro che, specialmente da parte degli investitori esteri, magari amplificato dalle "mani forti" di cui parla spesso Foli, può abbattersi senza preavviso sui nostri amati titoli patriottici, rendendo spesso difficile l'uscita in stop loss.
Ricordo spesso a me stesso che l'AT, di cui spiega benissimo alcuni temi il nostro Stefano, è conosciuta meglio di noi dai grossi speculatori, che possono dare direzionalità al mercato nel loro interesse, sfruttando i supporti, le resistenze, le trend-line e altri indicatori di comune conoscenza, nonchè anche la lettura di questo thd, come è stato postato da qualche amico.
Per questo le perplessità di Foli sono anche le mie.
Mi dispiace non poter fornire più preciso aiuto operativo ai colleghi del forum, se non quello dettato da queste considerazioni, che mi scaturiscono in questa tarda serata a casa in una freddissima Domenica di Dicembre.
Aspettando lunedì, un caro saluto a tutti.:ciao:
Giuseppe
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 21 dic - Forniamo di
seguito, in collaborazione con Intesa Sanpaolo il calendario
dei principali eventi internazionali della settimana (dati
macroeconomici e appuntamenti
istituzionali).

Martedi' 22/12
GIA - Fiducia delle imprse, dicembre h. 6,00
Precedente: 43,0 / consenso: --
ITA - Salari contrattuali aa, novembre h. 10,00
Precedente: 3,2% / consenso: --
GB - Pil tt (finale), T3 h. 10,30
Precedente: -0,3% / consenso: -0,1%
ITA - Bilancia commerciale (non EU), novembre h. 11,00
Precedente: 117,0 mln / consenso: --
USA - Deflatore consumi core tt, T3 h. 14,30
Precedente: 1,3% / consenso: 1,3%
USA - Pil tt ann. T3 h. 14,30
Precedente: 2,8% / consenso: 2,8%
USA - Pil, deflatore tt ann. T3 h. 14,30
Precedente: 0,5% / consenso: 0,5%
BEL - Indice ciclico Bnb, dicembre h. 15,00
Precedente: -8,8% / consenso: --
USA - Indice dei prezzi delle case mm, ottobre h. 16,00
Precedente: 0,0% / consenso: --
USA - Vendite di case esistenti (mln ann.), novembre h. 16
Precedente: 6,1 mln / consenso: 6,3 mln
GIA - Discorso di Shirakawa (BoJ) h. 8,00

Mercoledi' 23/12
FRA - Spese per consumi mm, novembre h. 8,45
Precedente: 1,1% / consenso: 0,5%
ITA - Fiducia consumatori, dicembre h. 9,30
Precedente: 112,8 / consenso: --
ITA - Vendite al dettaglio aa, ottobre h. 10,00
Precedente: -1,6% / consenso: --

buongiorno a tutti del 3d
 
Stato
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