Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011)

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ciao tommy. ora si fa interessante per lunedì la situazione del 2041 ciò nonostante negli ultimi minuti ci siano stati acquisti sulla lettera degli indicizzati in generale e sia disallineato.io ho tenuto duro,chissà.una cosa che sono sicuro di incassare sono le cedole di domani e Domenica buon gain e week-end a tutti del 3d:up:

Interessante la partita di lunedì: se il bund perderà ancora qualche posizione, potremmo trarne ulteriore vantaggio.
 
Btp poco mossi ma Bund pesante fa calare spread a minimi 2 mesi

venerdì 15 ottobre 2010 17:53

MILANO, 15 ottobre (Reuters) - I Btp archiviano la settimana poco sotto la parità ma il ben più pesante ritracciamento dei benchmark tedeschi comprime la forbice di tasso Btp/Bund sulla scadenza decennale ai minimi da oltre due mesi a questa parte.

Lo spread di rendimento è sceso in seduta fino a 134 punti base sul circuito Reuters, ai minimi dall'11 agosto scorso. Analogo restringimento anche sulla piattaforma Tradeweb dove il differenziale di tasso si è ristretto a 139 punti base, il livello più basso dal 13 agosto.

In serata il derivato sul Bund FGBLZ0 cede quasi una figura intera sebbene con volumi leggermente inferiori alla media.

Gli operatori riconducono il movimento del mercato al perdurare dell'appetito per il rischio che ha contrassegnato l'intera settimana, nel corso della quale lo spread Btp/Bund si è ridotto di circa dieci centesimi.

Performance ancora migliori sono state messe a segno da paesi periferici considerati più a rischio come il Portogallo.

Se gli indici di borsa europei sono misti ma perlopiù poco variati a ridosso della chiusura, a Wall Street Google, forte di vendite superiori al previsto e in rialzo di oltre il 10%, traina il Nasdaq in progresso dell'1% circa.

I dati Usa attesi nel pomeriggio hanno dipinto un quadro contrastante della situazione economica: le vendite al dettaglio di settembre hanno battuto i pronostici ma la fiducia dei consumatori è peggiorata a sorpresa in ottobre ai minimi da luglio e la dinamica dei prezzi al consumo si conferma preoccupantemente stagnante.

I mercati sanno però che la Fed ha ancora cartucce da sparare e si sono concentrati oggi sulle parole del governatore Fed, Ben Bernanke, il quale ha lasciato intendere che la situazione economica giustifica un nuovo ricorso agli acquisti di attività, unica leva attivabile dato che il costo del denaro è già nullo. Resta da chiarire con quanta aggressività la Fed spingerà il piede sull'acceleratore.

Il mercato obbligazionario Usa ha reagito alla prospettiva di nuovo allentamento quantitativo penalizzando i titoli più lunghi, perché si teme che lo sforzo ulteriore della banca centrale per sostenere l'economia genererà inflazione nel lungo termine. (Questo ovviamente per gli USA - corsivo mio).

Analogo irripidimento anche sulla curva europea che ha visto lo spread Bund/Schatz salire ai massimi delle due settimane e mezzo.
 
Bond: Fortuzzi, rischio bolla c'e', ma da Cct ancora spunti (Class-Cnbc)


MILANO (MF-DJ)--Quando i risparmiatori italiani sentono parola bolla, subito si allarmano. Come sta succedendo in questi giorni, durante i quali da piu' parti si prospetta lo scoppio imminente di una bolla speculativa sulle obbligazioni e piu' in particolare su titoli di stato. Che cosa significa e che rischio reale c'e'? A questa domanda hanno provato a rispondere gli ospiti di Partita Doppia, trasmissione di approfondimento finanziario in onda su Class-Cnbc.



Secondo Massimo Fortuzzi, a.d. di Idea Sgr, la societa' di gestione che fa capo al gruppo De Agostini, "si tratta di un argomento delicato, che va a lambire gli interessi di una moltitudine di famiglie italiane, dal momento che quasi tutte hanno titoli di Stato in portafoglio. Negli Stati Uniti, la banca centrale ha espresso una volonta' chiara di inflazionare l'economia, indicazione che in Europa manca. La scelta fatta in area Euro, trascinata e ispirata dalla Germania, e' di cercare di rientrare da stock di debito pubblico enormi in quest'area attraverso una crescita contenuta e un contestuale, forte controllo dei disavanzi pubblici. Se aggiungiamo anche l'effetto del rafforzamento dell'euro avvenuto negli ultimi tre mesi, capiamo che c'e' una situazione di restrizione e' probabilmente gia' in essere".



Tuttavia, ha spiegato ancoar Fortuzzi, "per i Paesi europei periferici come l'Italia c'e' ancora la possibilita' di vedere scendere un poco i tassi dei titoli di Stato a lungo termine. Personalmente, quindi, se avessi in portafoglio Cct a 10 anni che rendono il 3,5%, per adesso non li venderei. Continuiamo a guardare con attenzione ad alcuni corporate bond, sempre con orizzonti estesi, che garantiscono rendimenti compresi tra 3% e 4%. Pensiamo che abbiano ancora un po' di valore da esprimere e che quindi non sia ancora arrivato il momento di scappare a gambe elevate dal settore".



Per Mario Spreafico, capo degli investimenti della britannica Schroders sim, "c'e' stata invece una corsa indiscriminata sui bond societari, con quelli del settore industriale, in particolare, che sono tornati a valori pre-Lehman Brothers. A mio parere e' un punto d'arrivo. Invece, ci sono ancora spazi di valorizzazione per le obbligazioni bancarie che non sono ancora a livello pre Lehman Brothers e ce ne sono alcune che offrono ancora rendimenti interessanti. Non ho alcun dubbio sulla tenuta delle banche europee, ne' sulla probabilita' elevata di rialzo dei tassi a lungo termine".



Punta invece sul risparmio gestito Lorenzo Alfieri, direttore commerciale per l'Italia di Jp Morgan am. "Guardando allo scenario per l'investitore italiano, chi non ama accollarsi particolari rischi di portafoglio potrebbe puntare sui fondi obbligazionari", spiega. "A patto di acquistare comparti con un regolamento di gestione che non preveda alcun vincolo sulla duration e in cui il gestore puo' quindi muoversi come vuole per abbassare i rischi legati alla durata media dei titoli a lungo termine".



Smorza le apprensioni, infine, Marco Bonelli, manager di C.L. King & Associates. "E' fuori di dubbio che occorra uno switch dalle obbligazioni alle azioni", dice. "Sul comparto del reddito fisso stiamo muovendo verso una situazione di bolla, ma e' anche vero che sul mercato obbligazionario, in genere, le bolle non fanno mai danni simili a quelli che abbiamo visto negli ultimi anni per i titoli tecnologici o per quelli legati al credito. Sono comunque convinto che ora ci siano importanti presupposti per assistere a un movimento importante sul fronte azionario".
 
ciao tommy. ora si fa interessante per lunedì la situazione del 2041 ciò nonostante negli ultimi minuti ci siano stati acquisti sulla lettera degli indicizzati in generale e sia disallineato.io ho tenuto duro,chissà.una cosa che sono sicuro di incassare sono le cedole di domani e Domenica buon gain e week-end a tutti del 3d:up:

la tua è una finezza di godere le cedole nel fine settimana, ma io sono sempre felice quando vendo a un prezzo maggiore della chisura;)

mi da un bel vantaggio per la maittina di lunedì:)
 
ciao tommy ma sta persona dove li vede i cct che rendono il 3,5% a 10 anni il fbund lo sto' ancora monitorando adesso a 103,50 ciao
 
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