(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 28 ott - Inoltre,
sottolinea Fitch nel rapporto, il totale dei prestiti in
sofferenza continuera' ad avere un forte peso sui bilanci
delle banche italiane. Le cinque banche italiane messe sotto
esame - UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bmps, Ubi e Banco
Popolare - hanno tutte annunciato un calo dell'utile
operativo nel primo semestre del 2010 rispetto allo stesso
periodo del 2009, ricorda Fitch, con il Banco Popolare in
perdita operativa se si escludono le plusvalenze temporanee
sul debito proprio. A livello di capitale, anche se i
livelli prevalenti nelle principali banche italiane restano
"bassi nel confronto internazionale", nondimeno la qualita'
e' generalmente solida e la volatilita' degli utili moderata
in quanto in maggioranza queste banche non dipendono
pesantamente dall'utile da trading o da investment banking.
Inoltre, gli istituti di credito si sono attivati nei 12
mesi a tutt'oggi per rafforzare la patrimonializzazione
attraverso la vendita di attivita' non strategiche o con
l'emissione di nuovo capitola o di debito ibrido, come
Unicredit, e piani in questo senso sono stati annunciati di
recente anche dal Banco Popolare. La maggior parte delle
banche italiane, conclude Fitch, "sono state toccate dagli
eventi sul mercato dei finanziamenti nel secondo trimestre
del 2010 ma il forte profilo della raccolta, sostenuto dagli
ampi volumi di depositi e bond presso la clientela, "hanno
permesso loro di gestire le condizioni piu' difficili".
L'accesso al finanziamento fornito dalla clientela e' di
sostegno a un adeguato livello della liquidita' e la
possibilita' di emettere covered bond ha contribuito a
diversificare le fonti di raccolta. Nel terzo trimestre di
quest'anno, inoltre, le banche italiane hanno emesso ampi
volumi di debito garantito e non.
