Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014)

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buongiorno Stefano
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Post del 6 ottobre 2014: preavviso di maltempo!

Lo spread a cinque giorni presenta minimi crescenti.
Preferisco restare alla finestra.
Ciao, Giuseppe

giorni

:ciao: Primi segnali di maltempo già dal 6 ottobre. Scrvo poco in questo periodo, però i segnali li posto.
A volte l'AT ci preavvisa.
Ciao, ciao, Giuseppe
 
buonasera
Disastro: -4,5%

15/10/2014 18:05
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Da dove iniziare? Dal fatto che Fitch mette in evidenza come la Grecia prima “vittima” delle cosiddette misure di salvataggio, potrebbe evidenziare, complice gli stress test, un bisogno di ulteriori capitali e sempre gli stress test del 26 potrebbero evidenziare la necessità di fondi supplementari.
Ma che alla luce di tutto ciò che è accaduto a cornice della giornata, questo sembra essere solo un tassello del puzzle che vede come figura centrale l’Europa, un continente che in fondo, è sempre stato cosciente della fragilità delle misure prese dalla Bce e dalla Troika in generale, confermate anche dalle dichiarazioni, proprio di oggi, di Barroso che chiede a Francia e Italia di fare ulteriori sforzi. Da qui il fatto che la negatività della Grecia, appunto sospettata da molti già in passato, possa essere interpretabile come un pretesto per accellerare la vendita, il sell off e la ricerca del fly to quality. Il mercato non è mai stato minimamente convinto delle capacità di Atene di reggere da sola, senza più gli aiuti europei e il fatto che adesso i rendimenti siano schizzati per i decennali al 7,9% (in Italia il decennale è al 2,3%) ne è una prova indiretta. Alla fine della giornata la borsa greca vede un -10%. Ciò che sorprende è il rendimento tedesco: il bund a 10 anni oggi è allo 0,75, proprio per il ritorno alla sicurezza che il bund rappresenta. Come se ciò non bastasse, in giornata si sono aggiunti anche i dati delle vendite al dettaglio in Usa, dati che, nell’atmosfera pesante, hanno amplificato la loro portata. Infatti l’economia Usa, in rialzo formale, si fonda principalmente sui consumi, come anche quella del Regno Unito, anch’esso in miglioramento (sempre teorico) quindi, constatare che gli unici protagonisti che reggono sul mercato dei consumi, iniziano a venir meno allora qualcosa, alla base, dev’esserci. Mentre l’euro torna a rafforzarsi verso quota 1,28.

Ribassi per le banche che vanno fino al 7% con un sell off che per banco Popolare tocca il -8%, popolare dell’Emilia a -7,7%, Mps a -7,6%, Popolare di Milano -7,5%, ma il negativo include tutti i titoli e tutti i settori. Andando oltre è da citare Mediaset con un -6,3%. Bancari italiani che arrivano a toccare una media di -7 punti percentuali, rappresentando il settore peggiore in Europa. Eurostoxx 600 a -3% alla fine di una giornata che registra su Piazza Affari uno sconvolgente -4,5% a 18.400 punti. Cedimento che viene registrato anche da Wall Street già in affanno durante tutta la settimana e che adesso ha ceduto anche di fronte all’impotenza delle banche centrali, (Bce in primis) che non riescono a smuovere le acque nemmeno entrando pesantemente sugli equilibri dei mercati. Anche le materie prime hanno registrato un crollo continuato, il che ha peggiorato il semtiment e la stessa deflazione che da temporanea rischia di diventare cronica.
 
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