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Milano, 26 lug. (askanews) - Lo smart working causa una riduzione dei consumi presso pubblici esercizi e ristoranti quantificabile in circa 250 milioni di euro al mese. Questo dato si aggiunge a quello dovuto alla mancata spesa turistica, per cui si pu quantificare in circa il 35% in meno il fatturato complessivo che ancora manca alle imprese del settore. A stimarlo Confesercenti.
Secondo i dati diffusi dal Ministero del Lavoro, oggi sono 1,6 milioni i lavoratori che prestano la loro opera in smart working. Un numero otto volte superiore a quanto si riscontrasse prima della diffusione del virus, quando le persone in smart working erano circa 220mila.
La possibilit del lavoro a distanza ha svolto un ruolo cruciale nel piegare la curva dell'epidemia ma - avverte Confesercenti - sta determinando elevati costi sociali, che devono essere opportunamente gestiti dalla politica economica. Indagini disponibili evidenziano il rischio che lo smart working aumenti il divario fra lavoratori di livello pi elevato e pi istruiti e il resto della forza lavoro. Dirompente, per la sua subitanea diffusione, poi l'impatto che il lavoro a distanza sta avendo appunto sul tessuto commerciale dei luoghi dove prima si concentrava lo svolgimento delle attivit lavorative.
Con lo smart working bar e ristoranti perdono 250 milioni al... -2-
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Askanews•26 luglio 2020
Milano, 26 lug. (askanews) - "Occorre un approccio laico al tema smart working, senza demonizzarlo ma avendo allo stesso tempo ben chiari i possibili effetti collaterali sul tessuto imprenditoriale e anche sui lavoratori", ha dichiarato Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet, l'associazione che riunisce i pubblici esercizi e le imprese della somministrazione Confesercenti.
"Il lavoro agile una rivoluzione che deve essere gestita - ha sottolineato - Servono urgentemente sostegni per le imprese del settore della somministrazione, dalla proroga della cassa integrazione in deroga ad una riparametrazione dei contributi a fondo perduto, che ad ora considerano solo il calo dei fatturati di aprile. Ma occorre anche dare un orizzonte temporale certo al lavoro agile. Il rischio che, a settembre, migliaia di attivit gettino la spugna e abbassino definitivamente la saracinesca".