ALNEWS11:26:01
(Alliance News) - L'indice dei prezzi al consumo in Italia, al lordo dei tabacchi, ha registrato un calo dello 0,1% ad aprile su base mensile, da un aumento dell'1,0% a marzo, come mostrano i dati dell'ultima stima flash dell'Istat rilasciati martedì. Il lieve calo congiunturale dell'indice generale è dovuto ai prezzi degli energetici regolamentanti, giù del 13%, e, in misura minore, di quelli non regolamentati, in calo del 3,9%, la cui diminuzione è in parte compensata dalla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti del 2,8%, degli alimentari lavorati dell'1,6%, degli alimentari non lavorati dello 0,8% e dei beni non durevoli dello 0,6%. Su base annua, l'IPC rallenta invece al 6,0% ad aprile, da un aumento del 6,5% a marzo. Il rallentamento dell'inflazione su base tendenziale si deve prevalentemente ai prezzi degli energetici, la cui crescita passa al 40% dal 51% di marzo, ed è imputabile sia alla componente regolamentata - al 64% dal 95% - sia a quella non regolamentata, al 30% dal 36%. Decelerano anche i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, al 2,4% dal 3,3%. Accelerano invece i prezzi dei servizi relativi ai trasporti al 5,1% dall'1,0%, quelli dei beni alimentari lavorati al 5,0% dal 3,9%, quelli dei beni durevoli al 2,2% dall'1,6% e dei beni non durevoli all'1,9% dall'1,3%. Pertanto, l'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera la 2,4% dall'1,9% e quella al netto dei soli beni energetici al 2,9% dal 2,5%. Su base annua rallentano i prezzi dei beni all'8,7% dal 9,8%, mentre accelerano quelli dei servizi al 2,1% dall'1,8%; si riduce quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni a meno 6,6 punti percentuali da meno 8,0. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano la 5,7% dal 5,0%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto rallentano al 5,8% dal 6,5%. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo registra invece un aumento su base mensile dello 0,4% e del 6,3% su base annua; la stima preliminare era di un incremento del 6,6%. L'aumento congiunturale dell'IPCA, a differenza del lieve calo registrato dal NIC, è spiegato dalla fine dei saldi stagionali prolungatisi in parte anche a marzo e di cui il NIC non tiene conto; i prezzi di abbigliamento e calzature registrano infatti un aumento congiunturale pari al 5,5%. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento del 5,8% su base annua. L'inflazione acquisita per il 2022 è pari al 5,2% per l'indice generale e al 2,0% per la componente di fondo. "La stima definitiva di aprile accentua il rallentamento dell'inflazione registrato dai dati preliminari. Tale dinamica è imputabile perlopiù all'inclusione del bonus energia (elettricità e gas) nel calcolo degli indici dei prezzi al consumo, resa possibile dalla disponibilità di stime sulla platea dei beneficiari (estesa dal primo aprile fino a comprendere circa 5 milioni di famiglie, 3 per il bonus elettricità e 2 per il bonus gas, con valenza retroattiva dal primo gennaio 2022). Le tensioni inflazionistiche continuano tuttavia a diffondersi ad altri comparti merceologici, quali i beni durevoli e non durevoli, i servizi relativi ai trasporti e gli alimentari lavorati, con la crescita dei prezzi del cosiddetto "carrello della spesa" che si porta al 5,7%". Di Francesca Ricciardi;
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Emissione News: 2022-05-17 11:25:08