(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 06 apr - Questa situazione di fragilita', prosegue Confcommercio, e' ben rappresentata dagli andamenti del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese. Per quanto concerne le famiglie, a marzo si e' registrato, dopo il calo di febbraio, un contenuto miglioramento del sentiment. Diverso e' l'atteggiamento espresso dalle imprese che segnalano, nello stesso mese, un arretramento dell'indice di fiducia. Relativamente all'indice dei consumi, rispetto a gennaio l'Icc registra una modesta, ma non trascurabile, crescita (+0,3%) dopo un bimestre in cui la domanda per consumi e' risultata molto debole. Tale risultato e' derivato da un aumento dello 0,3 % della domanda dei beni e dello 0,1% della componente relativa ai servizi. L'aumento piu' significativo ha riguardato la spesa per i beni e servizi per la mobilita' (+2,3%), al cui interno si e' confermato un ritmo molto sostenuto degli acquisti di auto da parte dei privati e della spesa relativa alle moto. Di modesta entita', ma in miglioramento rispetto al mese precedente, e' risultata la crescita della spesa per beni e servizi per le comunicazioni (+0,3%), per beni e servizi per la cura della persona (+0,2%) e per abbigliamento e calzature (+0,1%) . Hanno segnalato una variazione pari a zero la spesa per beni e servizi ricreativi, dopo la modesta ripresa registrata nei due mesi precedenti, i consumi relativi agli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa, che hanno proseguito la stasi gia' evidenziata a gennaio, ed i consumi di prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, in modesto recupero sul dato negativo di gennaio. In riduzione e' risultata la domanda per i beni e servizi per la casa (-0,5%) che da agosto 2015 mostra una tendenza al ridimensionamento.