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(ANSA) - ROMA, 9 MAR - Una lettera è stata inviata da Palazzo Chigi alla Telt per autorizzare l'approvazione di avvisi per i 2,3 miliardi di lavori del tunnel di base della Tav con la clausola di dissolvenza che sarà motivata dall'avvio della procedura di revisione del trattato italo-francese. Lo anticipa il Sole 24 ore on line. I contenuti della direttiva e dei bandi non sono ancora noti - scrive il quotidiano economico - ma sarà comunque presente un riferimento alla volontà di Roma di chiedere a Parigi e Bruxelles di rivedere il Trattato. La lettera - aggiunge l'articolo - è frutto dell'intesa raggiunta in extremis da Lega e M5S e terrebbe conto delle condizioni avanzate ieri da Luigi di Maio, che aveva chiesto di non impegnare soldi pubblici in questa fase.
Scritto da: Ansa
 


Me lo auguro ma ho dei dubbi: penso che per la crescita, sia necessario fare ricorso a una maggiore elasticità, quando Draghi parla di "consolidamento fiscale" e rivolto principalmente ai paesi più deboli dell'euro zona (Draghi: l'aumento dello spread è dovuto alla messa in discussione delle regole Ue. Penso anche che sia necessario attuare con giudizio, iniziative restrittive come protezionismo, dazi, sanzioni e costruzioni di muri anche virtuali che chiudono le porte all'espansione ragionata, alle grandi vie di comunicazione e quindi ai commerci. In una parola, bisognerebbe impegnarsi di più verso la politica e la geopolitica della costruzione rispetto a quella conosciuta degli ostacoli. L'Europa, la Germania e noi in particolare, soffriamo molto per quanto detto, essendo paesi esportatori e l'indebolimento dell'€ ne è la conseguenza e quando una valuta si indebolisce, gli investitori esteri spostano i capitali in zone più remunerative, fuggendo dai paesi più deboli e indebitati come il nostro, gonfiando così lo spread.
 
Di Maio: 'Noi le infrastrutture le dobbiamo fare, sia chiaro' - Politica

"E sulla Tav: chi ha vinto e chi ha perso? "Non è una partita di calcio, a me interessa dare tranquillità al Paese", ha detto Di Maio. "Ora ci sono sei mesi per "ridiscutere il progetto" e "tutto quello che dovremo affrontare nei prossimi mesi lo affronteremo, non lo rimanderemo".

"Io rispetto le preoccupazioni del nostro alleato, ma se stiamo guardando alla Via per la Seta non è per fare accordi politici con la Cina, è solo per aiutare le nostre aziende a portare il made in Italy, il nostro know-how in un mercato che ce lo chiede": così il vicepremier soffermandosi sulla posizione degli Usa rispetto al progetto italiano di firmare gli accordi commerciali per la Via della Seta."
 
Calendario economico - le cinque cose da seguire questa settimana
Investing.com | 10.03.2019 11:15

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Investing.com – Nella settimana oramai alle porte ci si concentrer sui dati economici, dopo che i dati di venerdì hanno mostrato uno stallo a febbraio, alimentando i timori sull’economia.

I dati sulle vendite al dettaglio di gennaio che saranno rilasciati in ritardo, i dati di venerdì sull’inflazione e l’ultimo report sugli ordinativi dei beni durevoli acquisiscono maggiore importanza dopo i dati deludenti rilasciati di recente.

Occhi puntati anche sul voto parlamentare sulla Brexit. A 19 giorni dalla data fissata per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, i parlamentari probabilmente respingeranno l’accordo proposto dalla Premier Theresa May, il che potrebbe alimentare i timori di un’uscita senza accordo.

In Cina sono attesi i dati mensili sulla produzione industriale, che potrebbero mostrare eventuali segnali dell’impatto del conflitto commerciale con gli USA in corso da diversi mesi. I dati della scorsa settimana hanno mostrato un calo delle esportazioni al minimo di tre anni, mentre le importazioni sono in calo per il terzo mese consecutivo, indicando un rallentamento dell’economia.

In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista dei cinque principali eventi che potrebbero influenzare i mercati.

1. Report sulle vendite al dettaglio negli USA

Il Dipartimento per il Commercio USA rilascerà il report sulle vendite al dettaglio di gennaio lunedì alle 8:30AM ET (12:30GMT).

Si prevede che i dati rilasciati in ritardo per via dello shutdown del governo mostrino una lettura invariata, dopo il calo dell’1,2% di dicembre il maggiore calo da settembre 2009.

Le vendite al dettaglio core dovrebbero mostrare un aumento dello 0,4%dopo il calo dell’1,8% del mese precedente.

Un aumento delle vendite al dettaglio è correlato ad una crescita economica più forte, mentre un calo è legato ad un’economia in difficoltà.

La spesa dei consumatori rappresenta il 70% della crescita economica USA.

2. Dati sull’inflazione USA

Il Dipartimento per il Commercio statunitense rilascerà i dati sui prezzi al consumo alle 8:30AM ET di martedì.

Le previsioni dicono che i prezzi al consumo saliranno dello 0,2% su base mensile e dell’ 1,6% su base annua.

Per l’ inflazione core, che esclude alimentari ed energetici, è previsto un aumento dello 0,2% su base mensile e del 2,2% su base annua.

3. Ordinativi di beni durevoli USA

Il Dipartimento per il Commercio pubblicherà i dati sugli ordinativi di beni durevoli di gennaio alle 8:30 ET (13:30 GMT) di mercoledì.

È previsto un calo dello 0,7% per il mese scorso. Gli ordinativi core, che escludono mezzi di trasporto, dovrebbero essere saliti dello 0,2%.

L’agenda di questa settimana prevede anche i dati USA sull’indice dei prezzi al consumo, la lettura preliminare sul sentimento dei consumatori ed il report JOLTS.

Questa settimana la Fed resterà fuori dalle scene in quanto i funzionari sono nel cosiddetto periodo di blackout in vista del vertice del 19 e 20 marzo. Il presidente della Fed Jerome Powell comparirà in un’intervista per il programma della CBS “60 Minutes” che andrà in onda domenica.

La banca centrale statunitense, dopo aver alzato i tassi di interesse per quattro volte lo scorso anno, ha segnalato di recente che sarà “paziente” prima di inasprire nuovamente la politica, a causa dei crescenti timori per le previsioni economiche.

4. Voto sulla Brexit

A meno di tre settimane dall’uscita del Regno Unito dall’UE, gli investitori guardano con attenzione al voto del parlamento britannico con il quale si deciderà se approvare o meno il programma della Primo Ministro Theresa May.

Il governo May sta dandosi da fare (per ora senza buoni risultati) per far approvare delle modifiche dell’ultimo minuto all’accordo sulla Brexit.

Se la Premier non riuscirà ad avere il consenso dei parlamentari, la May sarà costretta a chiedere un rinvio dell Brexit, una mossa che potrebbe rimettere in discussione la stessa decisione presa nel 2016 di uscire dall’UE.

Oltre agli sviluppi sulla Brexit, nel Regno Unito si attendono i dati sul PIL alla ricerca di indicazioni sullo stato di salute dell’economia.

5. Produzione industriale cinese

L’ufficio di statistica cinese rilascerà i dati sulla produzione industriale nella mattinata di giovedì.

Gli analisti prevedono un aumento della produzione al 5,5% lo scorso mese, dopo la lettura di dicembre al 5,7%.

La nazione asiatica rilascerà alla stessa ora i dati sugli investimenti fixed asset e sulle vendite al dettaglio.

Gli ultimi dati hanno iniziato a mostrare segni di rallentamento per la seconda economia globale, alimentando i timori per le ripercussioni della guerra commerciale tra USA e Cina.

-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters.
Scritto da: Investing.com
 

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