Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. . Dovresti aggiornarlo oppure usarne uno alternativo, moderno e sicuro.
E' un vero peccato che nel forum si noti molta indifferenza verso il nostro grandioso matusa-bond BTp 2067 & affini. Eppure i presupposti per acquistarli a piene mani c'erano e ci sono tutti a cominciare dal discorso di madame LaGarde nello scorso marzo con il quale annunciava l'acquisto di bond sovrani senza alcun limite.
Di lì a poco scoppiava la micidiale pandemia del coronavirus che, oltre a causare centinaia di migliaia di vittime, devastava le economie del pianeta. Serviva di nuovo il massiccio intervento delle banche centrali per evitare un cataclisma mondiale, sostenere i prezzi dei titoli pubblici, azzerare i rendimenti e i tassi. All'epoca il nostro BTp cinquantennale rendeva il 3% circa, la quotazione in aprile precipitava a 94,5, ma le premesse per una rapida inversione erano del tutto evidenti. Il Bonos spagnolo 2066 nello stesso periodo quotava 148, mentre ora veleggia a 173 e il BTp 2067 a 126. Lo spread tra i rendimenti dei tds spagnoli e i nostri stanno lentamente convergendo, non c'è alcuna ragione che ancora giustifichi una tale discrepanza. Bonos Tf 3,45% Lg66 BTp Tf 2,8% Mz67
Anche il dott. Paglianisi comincia a parlare di Eurobond...
Dal canto mio ripropongo quest'articolo:
" Entra Christine Lagarde, il nuovo capo della BCE. La nomina di Lagarde non è certo un incidente o un cenno politicamente corretto alle donne al vertice. È l'unica scelta logica dell'economia zombie finanziata della politica monetaria. Per riavviare il ciclo del prestito o del debito, l'UE spera nella mutualizzazione dei mercati del debito sovrano. In altre parole, spera di sfruttare l'unica risorsa libera che l'UE ha ancora: le obbligazioni dei paesi in surplus. Il compito di Lagarde alla BCE sarà quello di gestire la creazione degli eurobond, obbligazioni che collegheranno proporzionalmente le obbligazioni dei membri dell'area dell'euro in un unico prodotto che sarà monetizzato dalla BCE come supporto per i prezzi di mercato. La domanda internazionale e monetaria per questi prodotti è probabilmente pari a 2-3 trilioni di euro, aprendo la strada a maggiori prestiti e maggiori spese fiscali. "