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Bce, Weidmann contrario ai tassi bassi: pericolosi. Francoforte toglie alle banche il veto sui dividendi
(reuters)
Il governatore tedesco ha votato contro la revisione delle indicazioni prospettiche di politica monetaria, con il collega belga. Durante il board sarebbe stato necessario scartare una prima versione della forward guidance, che aveva forte opposizione
23 LUGLIO 2021
MILANO - Il govarnatore tedesco Jens Weidmann esce allo scoperto e rende pubblica la posizione contraria tenuta nell'ultima riunione della Bce, quella che ha di fatto garantito che i tassi resteranno bassi a lungo affinando le indicazioni prospettiche (le cosiddette forward guidance) in base all'esito della revisione strategica che ha posto un obiettivo di inflazione al 2%.
Christine Lagarde, la presidente della Bce, ha detto in conferenza stampa che la decisione di ieri non era giunta all'unanimità ma a larghissima maggioranza. Ha anche spiegato che tutti erano d'accordo che la forward guidance si sarebbe dovuta allineare alla nuova strategia, approvata questa sì all'unanimità, ma poi c'è stata differenza di vedute su come scriverla tecnicamente. Già il Financial Times ha ricostruito che sono stati proprio la Germania e il Belgio ad assumere la posizione da falchi.
Parlando con la Frankfurter Allgemeine, il presidente della Bundesbank ha spiegato che tenere i tassi d'interesse bassi troppo a lungo è rischioso e l'inflazione potrebbe raggiungere, in Germania, il 5% entro fine anno. Weidmann ha spiegato che il board dell'Eurotower ha concordato in linea di principio che una politica monetaria espansiva è appropriata per ora ma ha rimarcato anche come i suoi esperti prevedano che "l'inflazione in Germania si dirigerà nella direzione del 5% alla fine del 2021".
Weidmann, nell'intervista, ha riconosciuto come l'aumento dei prezzi sia temporaneo: "I tassi di inflazione diminuiranno quindi sicuramente di nuovo in modo significativo nel prossimo corso. Ma il percorso futuro è incerto", ha spiegato. Fra le preoccupazioni del presidente della BuBa alcuni fattori che potrebbero "rivelarsi più persistenti", come i colli di bottiglia nell'offerta dei semiconduttori, e altri come gli obiettivi climatici, con la lotta alle emissioni che "farà aumentare i prezzi dell'energia per molti anni".
Secondo la Reuters, Lagarde sarebbe riuscita a ricomporre il board nella sua quasi totalità (registrando appunto solo due voci contrarie), ma sarebbero stati ben di più i contrari alla prima versione di forward guidance che è stata messa sul tavolo e che accentuava il passaggio sulla possibilità di avere inflazione più alta dell'obiettivo del 2% per un periodo temporaneo. Secondo le fonti (non commentate dall'Eurotower), al secondo tentativo sarebbe stato importante anche il supporto a Lagarde arrivato dall'altra voce tedesca, quella di Isabel Schnabel che avrebbe dato il suo appoggio dopo aver visto le correzioni apportate.
Mentre si ricostruisce quanto accaduto giovedì, e già si preparano i pezzi sullo scacchiere per la riunione di settembre quando si potrebbre discutere di post-Pepp (il programma d'acquisti pandemico), la Bce ha ufficializzato che dal 1 ottobre non imporrà limiti straordinari all'erogazione dei dividendi delle banche europee e ai piani di riacquisto azioni proprie. La decisione era stata presa con l'esplosione della crisi, per preservare il patrimonio. La vigilanza valuterà le posizioni patrimoniali di ogni singolo istituto caso per caso e i piani di distribuzione degli utili come parte del processo di supervisione. Secondo il comunicato di Francoforte "è opportuno ripristinare la precedente prassi prudenziale di discutere con ciascuna banca le traiettorie patrimoniali e i piani di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie nel contesto del normale ciclo di vigilanza".
La Repubblica Economia
(reuters)
Il governatore tedesco ha votato contro la revisione delle indicazioni prospettiche di politica monetaria, con il collega belga. Durante il board sarebbe stato necessario scartare una prima versione della forward guidance, che aveva forte opposizione
23 LUGLIO 2021
MILANO - Il govarnatore tedesco Jens Weidmann esce allo scoperto e rende pubblica la posizione contraria tenuta nell'ultima riunione della Bce, quella che ha di fatto garantito che i tassi resteranno bassi a lungo affinando le indicazioni prospettiche (le cosiddette forward guidance) in base all'esito della revisione strategica che ha posto un obiettivo di inflazione al 2%.
Christine Lagarde, la presidente della Bce, ha detto in conferenza stampa che la decisione di ieri non era giunta all'unanimità ma a larghissima maggioranza. Ha anche spiegato che tutti erano d'accordo che la forward guidance si sarebbe dovuta allineare alla nuova strategia, approvata questa sì all'unanimità, ma poi c'è stata differenza di vedute su come scriverla tecnicamente. Già il Financial Times ha ricostruito che sono stati proprio la Germania e il Belgio ad assumere la posizione da falchi.
Parlando con la Frankfurter Allgemeine, il presidente della Bundesbank ha spiegato che tenere i tassi d'interesse bassi troppo a lungo è rischioso e l'inflazione potrebbe raggiungere, in Germania, il 5% entro fine anno. Weidmann ha spiegato che il board dell'Eurotower ha concordato in linea di principio che una politica monetaria espansiva è appropriata per ora ma ha rimarcato anche come i suoi esperti prevedano che "l'inflazione in Germania si dirigerà nella direzione del 5% alla fine del 2021".
Weidmann, nell'intervista, ha riconosciuto come l'aumento dei prezzi sia temporaneo: "I tassi di inflazione diminuiranno quindi sicuramente di nuovo in modo significativo nel prossimo corso. Ma il percorso futuro è incerto", ha spiegato. Fra le preoccupazioni del presidente della BuBa alcuni fattori che potrebbero "rivelarsi più persistenti", come i colli di bottiglia nell'offerta dei semiconduttori, e altri come gli obiettivi climatici, con la lotta alle emissioni che "farà aumentare i prezzi dell'energia per molti anni".
Secondo la Reuters, Lagarde sarebbe riuscita a ricomporre il board nella sua quasi totalità (registrando appunto solo due voci contrarie), ma sarebbero stati ben di più i contrari alla prima versione di forward guidance che è stata messa sul tavolo e che accentuava il passaggio sulla possibilità di avere inflazione più alta dell'obiettivo del 2% per un periodo temporaneo. Secondo le fonti (non commentate dall'Eurotower), al secondo tentativo sarebbe stato importante anche il supporto a Lagarde arrivato dall'altra voce tedesca, quella di Isabel Schnabel che avrebbe dato il suo appoggio dopo aver visto le correzioni apportate.
Mentre si ricostruisce quanto accaduto giovedì, e già si preparano i pezzi sullo scacchiere per la riunione di settembre quando si potrebbre discutere di post-Pepp (il programma d'acquisti pandemico), la Bce ha ufficializzato che dal 1 ottobre non imporrà limiti straordinari all'erogazione dei dividendi delle banche europee e ai piani di riacquisto azioni proprie. La decisione era stata presa con l'esplosione della crisi, per preservare il patrimonio. La vigilanza valuterà le posizioni patrimoniali di ogni singolo istituto caso per caso e i piani di distribuzione degli utili come parte del processo di supervisione. Secondo il comunicato di Francoforte "è opportuno ripristinare la precedente prassi prudenziale di discutere con ciascuna banca le traiettorie patrimoniali e i piani di distribuzione dei dividendi o di riacquisto di azioni proprie nel contesto del normale ciclo di vigilanza".
La Repubblica Economia