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Aie rivede al rialzo la domanda 2009, per Eni accordo strategico in Congo

Aie rivede al rialzo la domanda 2009,
per Eni accordo strategico in Congo12/08/2009
L'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) ha rivisto al rialzo le previsioni per la domanda mondiale di greggio nel 2009. L'Aie stima ora che la richiesta di petrolio si attesti sugli 83,9 milioni di barili al giorno quest'anno, 190mila in più rispetto al rapporto pubblicato il mese scorso. La revisione al rialzo è dovuta alla maggiore domanda da parte di India e Arabia Saudita. Il petrolio oggi ha aperto a New York in rialzo a 69,79 dollari al barile. A Piazza Affari è una giornata contrastata per i tioli legati al settore oil e oil and service. Erg, dopo aver rivisto al ribasso le stime 2009, cede l'1,53%, Saras lo 0,23%. Male anche Tenaris (-0,83%), in rialzo Saipem (+0,65%).
Capitolo a parte per Eni che in Borsa guadagna l'1,38% a quota 16,12 euro. Oggi l'amministratore delegato, Paolo Scaroni, ha firmato a Kinshasa con il ministro del Petrolio della Repubblica Democratica del Congo, Renè Isekemanga Nkeka, un accordo strategico per la cooperazione e la valorizzazione delle risorse petrolifere della Repubblica Democratica del Congo.
L'accordo definisce le linee guida per la collaborazione tra Eni e la Repubblica Democratica del Congo, con l'obiettivo di esplorare e sviluppare le importanti risorse di idrocarburi liquidi e gassosi presenti nel bacino della Cuvette e nella zona Est del Paese (grandi laghi, nord Kivu e lago Tanganika).
Il Cane a sei zampe condurrà studi per lo sviluppo di idrocarburi convenzionali e non convenzionali, la valorizzazione del gas nell'est del Paese, la modernizzazione industriale e la formazione del personale locale. Con questa intesa, Eni consolida la sua presenza nella regione subsahariana, dove è già presente in Nigeria, Gabon, Congo Brazzaville, Angola e Mozambico con una produzione operata complessiva di 450 mila barili di olio equivalente al giorno e un'importante attività esplorativa.
Secondo gli analisti di Nomura nel secondo semestre 2009 si vedranno pochi contratti e nel 2010 potrebbe esserci un ulteriore taglio dei costi di oltre il 10% in modo che il settore oil riesca a bilanciare i costi ambientali. Gli esperti credono che i margini dovranno affrontare una pressione crescente dal momento che le società competono tra loro per la ricerca di nuovi business, soprattutto gli impianti off shore e quelli antisismici. Nomura ha confermato reduce sul titolo Eni. Alberto Bolis
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?chkAgenzie=TMFI&id=200908121500257594
 

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