Obbligazioni valute high yield TURCHIA bond in usd e lira turca (15 lettori)

IlPorcospino

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Morgan Stanley Says No Longer `Bearish' on Euro, Raises Year-End Forecasts
By Ron Harui - Mar 7, 2011
Morgan Stanley said it was no longer “bearish” on the euro given the outlook for the European Central Bank to raise interest rates this year and next.
The single currency will strengthen to $1.45 by the end of 2011, according to Gabriel de Kock, an executive director at Morgan Stanley in New York, revising the earlier target of $1.24. The ECB may raise interest rates next month for the first time in almost three years to fight mounting inflation pressures, President Jean-Claude Trichet said March 3.
“We no longer are bearish on the euro over the course of 2011,” De Kock wrote in a note published yesterday. “We have realigned our euro forecasts to reflect Morgan Stanley’s changed ECB call after President Trichet’s signals that policy tightening is imminent.”
The euro will appreciate to 122 yen by Dec. 31, De Kock wrote, revising the bank’s earlier projection for 115 yen. Morgan Stanley also boosted its year-end target for the euro to 1.35 Swiss francs from 1.24 francs, and increased the target for the share currency versus the pound to 90 pence from 78 pence.
“We expect broad-based gains after ECB rate hikes get underway, most likely in April,” De Kock wrote.
The euro traded at $1.3983 as of 9:48 a.m. in Tokyo, after jumping 1.7 percent last week on Trichet’s comments. The common currency was at 1.2951 francs, and bought 86.01 pence.
Morgan Stanley anticipates the ECB will raise interest rates by a quarter-percentage point three times this year and three times in 2012, according to the note.
Trichet also said following the March 3 policy meeting that an “increase of interest rates in the next meeting is possible.”. He spoke in Frankfurt after the ECB left its key rate at 1 percent, where it’s been since May 2009.
 

azetaelle

investitore(s)qualificato
Allora possiamo star sicuri che stavolta va a 1,24 :D
:up::up::up:
...infatti, vorrei tanto anch'io fare il previsore finanziario, ti pagano un sacco di soldi per prevedere di tutto e di più, qualche volta l'azzecchi anche (è statistica, non abilità), basta avere una bella faccia di bronzo e la parlantina sciolta...
Vuoi confrontarla, che ne so, con la professione di chirurgo, dove se sbagli son ***zi amari? Come previsore se non dormi di notte è solo perché hai mangiato pesante o hai un po' di jet lag, mica perché ti fai le pippe sulle boiate sparate il giorno precedente.
 

IlPorcospino

Forumer storico
Turkey’s current-account deficit almost doubled in January from a year earlier, the 13th consecutive widening in a measure Moody’s Investor Services says is a “key risk.”

The deficit rose to $5.9 billion from $3.1 billion in the same month of 2010, the central bank in Ankara said on its website today.
 

Giontra

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La view di Fondionline

Turchia

Attualmente il tasso d'inflazione su base annua presenta una tendenza in forte calo, fatto questo che non è interpretabile però come un trend deflazionistico stabile. La dipendenza del Paese dalle materie prime e la domanda interna ancora molto dinamica rimangono fattori di rischio per la stabilità dei prezzi nel lungo periodo. La banca centrale a febbraio ha lasciato invariati i tassi di riferimento come ci si aspettava, dopo che nei mesi precedenti li aveva abbassati in due riprese. In questo modo la banca centrale vuole ridurre il capitale investito a breve termine nel sistema finanziario e attenuare gli squilibri negli scambi esteri grazie a una moneta più debole (il deficit delle partite correnti ha raggiunto attualmente il massimo storico in percentuale sul PIL). La lira turca è dall'inizio dell'anno la moneta più debole della regione. Dopo che a gennaio si è potuto osservare il forte aumento dei rendimenti per le obbligazioni turche in valuta locale, a febbraio i livelli dei rendimenti hanno subito nel complesso variazioni assai scarse. Nel caso dovessero confermarsi sui mercati mondiali i trend attuali nei prezzi del petrolio e degli alimentari, la prospettiva d'inflazione per la Turchia dovrebbe tornare rapidamente a peggiorare. A sua volta questo potrebbe richiedere rialzi dei tassi e quindi aprire anche un certo margine per un nuovo rafforzamento della moneta. Stando così le cose, nei prossimi mesi la banca centrale si troverà a fronteggiare decisioni complesse. Dopo un avvio favorevole alla fine del mese, a febbraio le quotazioni delle azioni alla borsa di Istanbul hanno ceduto abbondantemente, registrando a saldo un risultato lievemente negativo per il mese. Nel breve e medio periodo non si vedono attualmente possibili catalizzatori che possano far salire durevolmente le quotazioni, per cui presumiamo che per ora non ci saranno grossi rialzi dei listini.
 

IlPorcospino

Forumer storico
Sole 24 Ore di lunedì 14 marzo 2011, pagina 6
Dalla Bce agli emergenti la lunga risalita dei tassi
di Carlini Vittorio

Dalla Bce agli emergenti la lunga risalita dei tassi A Pechino e Mosca nuove strette dietro l'angolo L'aumento. Nei paesi meno industrializzati Capitali privati. I mercati in via di sviluppo i saggi sono cresciuti in generale dello 0,8% attireranno nel 2011 mille miliardi di dollari PAGINA A CURA DI Vittorio Carlini Di qui il costo del denaro che viaggia sull'i% o al disotto; di là alti tassi a breve, in alcuni casi oltre il io per cento. Da una parte il mondo industrializzato colpito dalla crisi, in particolare il capitalismo finanziario anglosassone; dall'al-tra i paesi emergenti, o meglio già "emersi", le cui economie crescono in media oltre i16% l'anno. Due mondi, due velocità; e, giocoforza, diverse politiche monetarie. Di qui in Occidente, polemiche sull'apertura di Jean Claude Trichet al semplice ritocco all'insù di *punti base del costo del denaro. Di là, poche parole sulla recente "ondata" di rialzi: dal Brasile (tassi all'u,75% dal precedente n,25%) alla Russia (balzo all'8%); dalla Colombia (stretta dello 0,25%) alla Thailandia (il saggio d'interesse è salito di25Puntibase) fino alla Corea del Sud (dal 2,75 al 3%). Insomma, una lunga marcia dei tassi «Dalla primavera dello scorso anno - dice Richard Walsh, esperto di reddito fisso per i mercati emergenti di Lombard Odfer - nell'universo degli emerging è scattata una graduale stretta ,monetaria, che vale l'incremento medio di 8o punti base. Un trend destinato a durare». «La distanza del costo del denaro tra Occidente e paesi in via di sviluppo - aggiunge Sylvain Broyer, head of economist di Natix is - resisterà per molto ancora. Rispecchia il differenziale di crescita e inflazione: negli ultimi dieci anni l'incremento medio del nostro Pilè stato de12,5%, a fronte di una crescita sopra il 5% negli emerging, i quali hanno "sofferto" un carovita del5%, contro il 2,5% degli stati industrializzati». Due mondi differenti, quindi, ma connessi dai commerci e, in particolare, dalla finanzaglobalizzata La liquidità immessa nei mercati, soprattutto dalla Fed, si sposta attraverso infiniti prodotti finanziari e mille piattaforme di trading, come in un immenso sistema & vasi comunicanti. Va a caccia di maggiore remunerazione, trovandola per l'appunto laddove crescita e tassi sono maggiori Secondo l'Institute of interna-tional finance, i soli flussi netti di capitali privati verso gli emerging market dovrebbero sfiorare nel zon il trillando di dollari (96o miliardi), per poi superarlo nel zoiz. Una piccola parte della liquidità globale che, unita alla "corsa" economica, già di per sé è in grado di surriscaldare queste economie. Ma che diventa insostenibile se le si aggiunge il caro-materie prime. II Brent oltre ino dollari e ilboom delle derrate alimentari (il Fao food index ha toccato in febbraio i. massimi dal 199o) fanno impazzire i prezzi al consumo. Soprattutto nei paesi invia di sviluppo, dove-la spesa famigliare è fortemente le- gaia al cibo e all'energia: per Morgan Stanley, l'incremento del to% dell'indice Fao causa (oltre alle rivolte del pane) un aumento dell'in-flazionede14,5%inindiaesolodel-lo 0,4% in Australia. Se le commodity rincarano, quindi, sono guai. Con il che le banche centrali si trovano a un bivio: o alzano i saggi d'interesse, favorendo cosl l'apprezzamento della moneta, oppure accettano ilrischio di iper-inflazione. Nel primo caso danneggiano le loro esportazioni, spesso essenziali; nel secondo, rendono instabile l'economia. «È la disfida dei tassi che caratterizza queste aree», afferma Michael Riddell, esperto .di reddito fisso nei mercati emergenti per M&G. Una "tenzone" che, però, è più articolata di quanto si pensa «I governi - sottolinea Riddell -sfruttano diverse strategie, non solo la politica monetaria. Vengono introdotte barriere ai capitalitransfrontalieri: il Brasile, per esempio, impone una tassa del 6% per le transazioni estere sui bond governativi». «Cui si aggiungono - spiega Broyer-politiche restrittive nel credito, come in Cina, dove si chiede alle banche di accantonare sempre più riserve» a fronte dell'aumentare dei prestiti. Insomma, è battaglia tra Occidente e resto del mondo? «Il tema è più complesso - risponde Riddell -. Si parla sempre di dollaro contro renminbi cinese. Certo, gli attriti esistono. Ma i contrasti veri sono tra gli emerging stessi: la Corea del Sud interviene spesso contro l'apprezzamento del won sulla divisa di Pechino», per non svantaggiare l'export sul continente asiatico. Se questo, a grandi linee; è lo scenario globale, quali gli sviluppi nelle diverse singole aree? «Nell'Est Europa-risponde Walsh-la Polonia è in pole position per la prossima stretta sui tassi Quest'anno la differenza tra Pil reale e potenziale dovrebbe tornare positiva e l'inflazione si farà sentire. La stessa Russia, lacuibilanciadeipagamenti sfrutta l'alto prezzo del petrolio, continuerà a sostenere la forza del rublo. Non mi aspetto nuove mosse, invece, in Ungheria». Dall'Europa all 'America latina. Qui i riflettori sono spesso accesi sul Brasile: quinta potenza mondiale, alcuni temono problemi nel mercato del credito. «Paure infondate - ribatte Riddell -. Il debito privato è basso: il rapporto credito/Pil è di 46, mentre negli Usa è 165. Inoltre, i requisiti di capitale bancari sono tra i più alti, ben sopra quelli americani Infine, la parte di popolazione che ha accesso a grandi consumi è ancora bassa». Proprio l'opposto della Cina, dove la formazione di una nuova middle class ha spinto la domanda aggregata. La People's Bank of China, che anche a causa del boom delle commodity è stata "costretta" ad alzare il target obiettivo sull'inflazione dal 3 al 4%, deve affrontare un carovita salito in febbraio a14,9 per cento. Inevitabile, adesso, «attendersi ulterioristrette sia sul fronte dei prestiti bancari, sia su quello dei tassi» dice Walsh. Insomma, la lunga marcia dei tassi continua. LE MOSSE DEI GOVERNI Il Brasile tassa le transazioni estere sui bond governativi In Cina più capitale a riserva per gli istituti finanziari che aumentano il credito Le parole chiave 01 I IL REFI DELLA BCE E il tasso di rifinanziamento principale della Banca centrale europea. A questo saggio gli istituti primari ottengono la liquidità bisettimanale. Di solito, poi, più basso è il tasso di deposito marginale, cui sono remunerati i depositi *** overnight delle banche presso l'Eurotower. Più alto del Refi, infine, il saggio di rifinanziamento marginale, cui gli istituti in difficoltà possono ottenere liquidità con scadenza overnight.
02 I IL CARRY TRADE Tipica operàzione realizzata dagli istituzionali, che sfruttano un differenziale: nelle valute sono i tassi d'interesse a breve. L'operatore si indebita in una divisa con saggio inferiore e investe la somma in un'altra con tasso superiore. Così, può "lucrare" la differenza tra i due costi del denaro. Si parla di carry trading anche quando una banca può acquistare la liquidità praticamente a costo zero, come negli Usa, per comprare poi bond a lunga scadenza, con rendimenti maggiori. Di nuovo si sfrutta un differenziale.
03 I FLUSSI TRANSFRONTALIERI Sono gli investimenti che entrano ed escono dai confini di un determinato paese. Nell'attuale periodo di crescita dell'inflazione, questa parte della liquidità globale crea problemi agli stati emergenti. Tanto che i governi impongono delle barriere al loro ingresso. L'Argentina, per esempio, su determinati investimenti esteri chiede una durata minima di 12 mesi.
In cima alla scala c'è il Vietnam I tassi di interesse in alcuni paesi del mondo Oltre 6,0% Vietnam 12,00% Brasile 11,75% Egitto 8,25% Russia 8,00% Turchia 6,25% Cina 6,06% da 3,1 a 6,0% C—, ) Ungheria 6,00 6 CSudafrica 5,50% Australia 4,75% Messico 4,5096. Islanda 4,25% Polonia 3,75% Nuova Zelanda 2,50% daOa3,0% Thailandia 2,50% n Norvegia 2,00% O Svezia 1,50% (1 Canada 1,00% O Unione europea 1,00%- - (, Repubblica Ceca 0,75% C Gran Bretagna 0,50% o Svizzera 0,25% o Stati Uniti 0-0,25% io Giappone 0-0,1% I Fonte:Iw Partners ***
 

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Eskom Holdings Ltd., South Africa’s state-owned electricity utility, sees nuclear energy as playing a role in meeting power needs even as the risk of radiation leaks in Japan rose, Chief Executive Officer Brian Dames said.
“What has happened in Japan is of interest to the nuclear industry globally,” Dames said at conference in Cape Town today. “From a South African perspective, our geological conditions are distinctly different.”
Japan, reeling from its strongest earthquake on record, faces an increasing risk of further radiation leaks at the Fukushima Dai-Ichi nuclear facility north of Tokyo, Prime Minister Naoto Kan said.
South Africa, the world’s biggest platinum producer, plans to build six nuclear power plants by 2023 to deal with an energy shortage in Africa’s biggest economy, the Department of Energy said in October last year. Koeberg, the nation’s only nuclear plant, started operating in 1984 and is located 30 kilometers (19 miles) north of Cape Town in the Western Cape Province.
“This is a challenging time for the energy sector,” South African Energy Minister Dipuo Peters said in a speech in Cape Town today. “The effect of the tsunami on the Fukushima nuclear power plant has a bearing on the way nuclear plants are designed in the future.”
Coal and nuclear will play an important role in meeting South Africa’s base-load power needs in the future, Peters said.
 

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South African Rand Slumps on Japan Risk, Equities Slide to Four-Month Low
By Jack Jordan and Robert Brand - Mar 15, 2011
The rand slumped the most in 10 months and stocks fell in Johannesburg as a selloff sparked by Japan’s crisis caused a drop in gold and platinum, which make up about fifth of South African export earnings.
The currency of Africa’s biggest economy depreciated as much as 2.8 percent to 7.0311 per dollar, the biggest intraday decline since May 19 and traded 1.9 percent down at 6.9678 at 5:03 p.m. in Johannesburg, making it the worst performer among more than 20 emerging-market currencies tracked by Bloomberg. The FTSE/JSE Africa All Share Index 2.2 percent to close at 30,193.95 at 5.p.m., a four-month low.
Emerging-market stocks and currencies fell today on concern that Japan’s crisis may lead to lower global demand for commodities. Tokyo Electric Power Co.’s Fukushima Dai-Ichi nuclear plant was today rocked by two more explosions and a fire, heightening radiation risks in the aftermath of an earthquake which has left about 1.4 million Japanese households with no running water, according to a government report.
“There is quite a bit of fear out there,” Nema Ramkhelawan, a Johannesburg-based currency strategist at Rand Merchant Bank, said today by phone. “The impact of the disaster is not completely known, and as long as the uncertainty remains, the rand will be volatile.”
Gold fell as much as 3.1 percent, while platinum declined as much as 3.2 percent. Anglo American Plc (AGL), part-owner of the world’s biggest platinum and diamond producers, and BHP Billiton Plc, the world’s biggest mining company, led the drop in South Africa’s equity market as commodities prices retreated for a fourth day.

Uridashi Selloff
The rand’s weakening “is only the start of an unwind of positions that could last over the next few days or weeks,” Societe Generale SA said in an e-mailed note today.
The currency should be sold against the dollar as it will probably depreciate on risk aversion as Japanese households sell rand-denominated uridashi bonds, or debt issued in the euromarket and sold mainly to Japanese individual investors, to hold cash for coping with the aftermath of the March 11 quake, Investors should sell the rand at 6.8750 per dollar and buy the U.S. currency on speculation the rand will weaken to 7.3500, the French bank said.
The earthquake “will take its toll not just on Japan but for all of us,” Gill Marcus, South Africa’s central bank governor, said today. The world is out of economic recession but not out of crisis, she said.
Japan accounts for about 8 percent of South Africa’s exports, a larger proportion than for Russia or the eurozone, Peter Attard Montalto, a London-based emerging-markets economist at Nomura International, wrote in an e-mailed note to clients.

Japan Export Dependence

“South Africa stands out in particular for its very strong dependence on Japan as an export market,” Montalto wrote. “Whilst such exposure may look bad actually considering that semi-processed metals are the key export to Japan, then increased demand in those items as reconstruction in Japan recommences may well actually be a boost for South Africa.”
The rand could slump to as weak as 7.05 per dollar in coming days, and would likely trade between that level and 6.85 per dollar, Ramkhelawan said.
“It is going to take something quite meaningful for it to push” weaker than 7.05 per dollar, she said. “Global growth still remains quite robust, although the impact of the disaster on global growth remains to be seen.”
 

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Cattive nuove - 16-3-2011

Japanese Redemptions May Quicken Rand’s Drop, Push Lira Lower, SocGen Says
By Jack Jordan - Mar 16, 2011
Emerging-market currencies from South Africa to Turkey are falling on concern Japanese families will sell developing-country local bonds to fund the rebuilding of homes wrecked by the nation’s strongest earthquake.
South Africa’s rand, the worst-performing emerging-market currency this year, will decline another 5 percent against the dollar following its biggest slump in 10 months yesterday as the Japanese unload their Eurobond holdings, Societe Generale SA says. The lira will slide to the weakest level since May, according to Guillaume Salomon, an emerging-market strategist at the Paris-based bank.
Japanese investors own about $3.9 billion of rand-based Eurobonds, known as uridashi, more than the $3 billion of Brazilian reais and $765 million in Turkish lira, according to data compiled by Bloomberg. Japan’s mutual funds held 2.8 trillion yen ($34.6 billion) in Brazilian stocks and bonds as their fourth-largest foreign assets, leaving the real among the most “vulnerable” during the selloff, HSBC Holdings Plc said.
“When you’ve got a crisis like this, the initial reaction is shock, then people have got to access their cash and start rebuilding their homes,” Guillaume Salomon, an emerging-market strategist at Paris-based Societe Generale, said in a phone interview yesterday. “What we’re going to see is a reduction of emerging-market portfolios as people are putting money back into Japan.”

The rand depreciated 0.4 percent to 7.0152 per dollar as of 12:28 p.m. in Johannesburg today, extending this year’s slide to 5.5 percent. The lira fell 0.4 percent to 1.5858 per dollar today, and may weaken as much as 2.1 percent to 1.62 per dollar over the next few days, Salomon said. The real fell 0.3 percent to 1.6653 per dollar.

Investors in Japan have been buying bonds issued in the higher-yielding emerging-market currencies for the past five years lured by yields as high as 9 percent, Salomon said. Japan’s main central bank rate is between zero and 0.1 percent, compared with 11.75 in Brazil and 6.25 percent in Turkey. South Africa cut its main borrowing rate to 5.5 percent last year from 12 percent in 2008.

The real and the Australian dollar are the “most vulnerable” currencies and are likely to fall against the Swiss franc and Norwegian krone, David Bloom, global head of foreign- exchange strategy at HSBC in London, wrote in a note to clients, citing data from Japan’s Investment Trust Association.

“The flow could be most dramatic for the Australian dollar and Brazilian real,” Bloom wrote.

Brazil Tax ‘Disincentive’
The Australian dollar lost 0.1 percent versus the yen today, extending this week’s loss to 3.6 percent.
Japanese investors may keep their funds in Brazil because the 6 percent tax the South American country charges on foreigners creates a “disincentive” for them to move capital in and out of the market often, according to Bank of America Corp.
“We believe that the repatriation Japanese investment is unlikely to prompt a major unwinding of recent allocations to Brazil,” Analysts Virgilio Castro Cunha and David Beker wrote in a note to clients yesterday. “Japanese investors are likely to turn to other investments before pulling money out of Brazil.”
South Africa’s currency will decline the most because the biggest increase in uridashi issuance has been in rand, according to Salomon. About $633 million of rand-denominated uridashi bonds have been issued in the past 12 months, according to data compiled by Bloomberg.

Bond Yields
Yields on South Africa’s 13.5 percent government bonds due 2015 rose 2 basis points to 7.825 percent today after reaching a high this year of 7.951 percent on March 8, according to prices on Bloomberg. Turkish benchmark five-year lira bond yields increased 3 basis points to 9.25 percent today, according to the RBS Istanbul 5-Year Bond Index. Brazil’s inflation adjusted interest-rates are the second highest in the world after Croatia, according to data compiled Bloomberg.

Even before the quake, Japanese families were already dipping into their reserves as the economy shrank an annualized 1.3 percent in the fourth quarter of last year. Household hesokuri, or “secret savings,” fell 18 percent in 2010 to the lowest in three years.

“Rich natural resources and publicity around the 2010 football World Cup” last year “have pushed rand bonds to stardom in Japan,” Salomon wrote. “We are now concerned about disinvestments from these positions.”
 

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