Obbligazioni valute high yield TURCHIA bond in usd e lira turca (13 lettori)

IlPorcospino

Forumer storico
Turkish Trade Deficit Almost Doubles to Record $9.8 Billion
By Aydan Eksin - Apr 29, 2011 4:20
Turkey’s trade deficit jumped 91 percent from a year earlier in March, as central bank policies failed to slow growing domestic demandthat draws in imports of goods and raw materials.
The deficit was $9.8 billion in the month, compared with $5.1 billion a year earlier, the statistics office in Ankara said on its website today. The figure exceeded a median estimate for a $7.8 billion deficit in data compiled by Bloomberg.
“The authorities so far have been employing unorthodox policies to contain domestic demand; measures that are aimed at containing the credit supply,” analysts Selim Cakir and Emre Tekmen of Turk Ekonomi Bankasi AS in Istanbul, said in an e- mailed report to clients. “Credit growth and foreign trade data so far confirm that these policies have failed to achieve the stated objectives.
Imports gained 44 percent to $21.6 billion last month. Exports rose 20 percent to $11.8 billion, the office said.
The central bank cut the benchmark one-week repo rate by a total of 0.75 percentage points in December and January to a record low of 6.25 percent, bidding to deter capital inflows that strengthen the lira and hurt exports. It’s trying to offset the possible inflationary effect of the cuts by increasing banks’ reserve requirements to limit their ability to lend.

Lira Rises
Still, the lira has strengthened 0.4 percent since Dec. 15, the day before the central bank made the first of the two rate reductions. Consumer loans have grown each week since Nov. 19 and the expansion accelerated in the past two weeks, rising at a rate of 0.7 percent in the week to April 22, central bank data published yesterday showed.
“We believe that the current fiscal-monetary policy mix leaves the domestic economy vulnerable to sudden stops and confidence reversals,” Ilker Domac, economist at Citigroup Inc. in Istanbul, said in an e-mailed report.
The main ISE National 100 share index gained 0.5 percent to 68,806.06 at 4:17 p.m., reversing losses made after the trade data was released. Yields on two-year benchmark bonds fell 1 percentage point to 8.33 percent. The lira rose 0.5 percent to 1.5177 per dollar.
Growth in bank lending will start to slow from the second quarter, central bank governor Erdem Basci said this week. The bank stands ready to take more measures to slow the expansions should they be needed, he said.

Elections
“Fiscal policy is the right tool to address the problem, yet we do not expect much tightening given the elections and the likely post-election agenda,” said Inan Demir, chief economist at Finansbank AS in Istanbul. “The burden will be borne by monetary policy, and we continue to expect further reserve requirement hikes.”
Turkey will hold parliamentary elections on June 12, when Prime Minister Recep Tayyip Erdogan is seeking a third term with an increased legislative majority. He’s pledged to pass a new constitution, possibly in a nationwide referendum, and discuss a switch to a presidential system of government.
The central bank yesterday raised its inflation forecast for 2011 to 6.9 percent from 5.9 percent, more than analysts expected, citing rising oil prices and taxes on imported textiles. The decision pushed bond yields up the most in a month.
Inflation slowed to a four-decade low of 3.99 percent last month. The rate is expected to rise in the second quarter, fall in the third, then risen again in the last three months, the bank said yesterday.
 

dariomilano

novellino
Turchia surriscaldata
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NoRisk - 29/04/2011 00:00:00
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La Turchia ha superato il lungo periodo di crisi in maniera molto veloce, acquisendo l’appellativo di “Bric d’Europa”. Se fino a pochi anni fa non occupava grande spazio tra gli interessi degli investitori, dopo la crisi la Turchia è diventato un paese spesso sovra pesato nei portafogli “emerging”.
Da inizio anno però l’indice MSCI Turkey, replicato dall’etf di iShares quotato a Milano (ITKY.MI), ha registrato un andamento negativo, dovuto in gran parte all’indebolimento della valuta, la lira turca. Dal massimo del novembre 2010 l’indice (in lire) ha perso il 21% sino al minimo di marzo, recuperando in seguito a -10% dal massimo. Visti gli ingenti flussi dall’estero sul mercato di borsa interno, la dipendenza dai mercati internazionali è molto forte.
Mentre da inizio anno i mercati emergenti (MSCI Emerging Markets) sono in territorio negativo grazie alla debolezza del dollaro, il mercato turco è appesantito dalla debolezza della lira. Dalla ripresa dei mercati del 2009 però il rialzo dei prezzi è stato talmente significativo che nonostante l’indebolimento della valuta la performance della Turchia, in euro, è superiore ai mercati emergenti (vedi grafico).
L’economia turca oramai è surriscaldata: il pil è cresciuto del 9% nel corso del 2010, dopo una contrazione del 4,7% nel 2009. Le attese per il 2011 sono di una crescita superiore al 6%. Il reddito pro capite però resta a poco più di $10.000.
La banca centrale sta adottando una politica non convenzionale, ribadita negli scorsi giorni, mantenendo fermi i tassi d’interesse al 6,25% il tasso di riferimento, ed innalzando gli obblighi di riserva del sistema creditizio. La continua crescita della domanda e dell’inflazione, suggerisce da più parti una politica più severa, sia monetaria che fiscale.
I prezzi alla produzione della Turchia in marzo hanno continuato a salire, nonostante ciò sino alle prossime elezioni di giugno sembra che l’unica misura sarà l’innalzamento degli obblighi di riserva, finalizzati a contenere la crescita dei prestiti, arrivata al tasso del 35% annuo contro un obiettivo del 25%, ed il deficit commerciale.
Il settore bancario pesa ben il 55% dell’indice MSCI Turkey e le banche turche stanno lamentando le misure della banca centrale le quali, con l’innalzamento degli obblighi di riserva, riducono il margine d’interesse delle banche. Se i profitti per l’anno corrente potranno essere più bassi, molti analisti stimano meno di quanto lamentino le banche, i bilanci sono comunque solidi, a differenza dei competitors europei. Ad esempio il ROE (return on equity) di Akbank (10% indice) dell’anno scorso è stato del 18%: quest’anno potrebbe scendere di uno o due punti, un rendimento sempre più elevato dei competitors “emerging markets”.
Il problema più importante riguarda il deficit della bilancia dei pagamenti, al 6,5% del pil nel 2010. Il deficit con l’estero riflette la dipendenza dall’energia e dalle elevate importazioni nel settore manifatturiero e dei consumi.
L’economia è surriscaldata, la valuta è ai minimi storici, 2,25 lire per euro (nel 1999 alla nascita della valuta unica il cambio era attorno a 0,38 lire turche per euro), il deficit commerciale è elevato ed in crescita, e le tensioni legate alle prossime elezioni, oltre che le incertezze più che mai elevate riguardo l’economia globale, suggeriscono cautela sul mercato turco. Molti osservatori si aspettano un cambio di policy, soprattutto monetaria, dopo le elezioni di giugno, il che potrebbe favorire la valuta e l’equity, relativamente attraente tra i mercati emergenti.
L’indice è composto da soli 19 titoli, oltre alle banche (55%) segue il settore delle telecomunicazioni (13%) e dei beni di consumo di base (12%). Limitato il settore energetico (6%) e dei materiali (3%). Dopo la marcata correzione dalla fine del 2010 ad oggi del mercato il rapporto prezzo utili è relativamente “economico”, 11 contro attese per fine anno di 10,5. Gli altri indicatori fondamentali, prezzo/valore di libro, prezzo/vendite quotano nei pressi dei massimi storici.
Oltre ad MSCI Turkey l’unico indice alternativo, replicato da etf, è DJ Turkey Titans 20, sostanzialmente poco differente da MSCI Turkey, (TUR.MI di Lyxor e TURK.MI di RBS).
La Turchia occupa un posto rilevante anche negli indici obbligazionari emergenti, ad esempio al secondo posto nell’etf Emerging Markets Liquid Eurobond TR (11%) dopo la Polonia (11,4%).
Trattandosi di un singolo mercato emergente la cautela è necessaria.
 

belindo

Guest
Eur/Try a 2,26... siamo quasi in vetta, pronti a una repentina discesa?


Una domanda:
ma perchè non approfittare della nuova emissione RBS scad 2015 cedola al 9% ISIN xs0609262471?
Chiaramente non abbiamo la stessa solidità di emettente però paga bene ................................cosa dite sempre meglio preferire la BEI per pochi spicci?
Bei scad 23/11/2015 8% costa 99.52 e rende 7.01
Rbs scad 21/4/2015 9% costa 1000 e rende 7.742
ovviamente rendimenti senza variazioni di cambio! :)
 

acro26

Nuovo forumer
Una domanda:
ma perchè non approfittare della nuova emissione RBS scad 2015 cedola al 9% ISIN xs0609262471?
Chiaramente non abbiamo la stessa solidità di emettente però paga bene ................................cosa dite sempre meglio preferire la BEI per pochi spicci?
Bei scad 23/11/2015 8% costa 99.52 e rende 7.01
Rbs scad 21/4/2015 9% costa 1000 e rende 7.742
ovviamente rendimenti senza variazioni di cambio! :)

è una moneta che ha oscillazioni importanti, io al momento son fuori , però mi sembra poco il 7,7% , per entrare aspetto una resa al 10 % e più.
Poi magari si svaluta del 15% e son fregato ugualmente , però chi non risica non rosica :lol:
 

IlPorcospino

Forumer storico
Una domanda:
ma perchè non approfittare della nuova emissione RBS scad 2015 cedola al 9% ISIN xs0609262471?
Chiaramente non abbiamo la stessa solidità di emettente però paga bene ................................cosa dite sempre meglio preferire la BEI per pochi spicci?
Bei scad 23/11/2015 8% costa 99.52 e rende 7.01
Rbs scad 21/4/2015 9% costa 1000 e rende 7.742
ovviamente rendimenti senza variazioni di cambio! :)

è una moneta che ha oscillazioni importanti, io al momento son fuori , però mi sembra poco il 7,7% , per entrare aspetto una resa al 10 % e più.
Poi magari si svaluta del 15% e son fregato ugualmente , però chi non risica non rosica :lol:

E' proprio questo il problema: nessuno si azzarda a fare una previsione sull'andamento di eurtry che condiziona fortemente il risultato sia sulle cedole, sia sul trading e sia sull'incasso finale.
L'analisi postata in questo 3d e' chiara ma e' ancora più chiaro che non sappiamo come e quando la turchia risolvera' i suoi problemi di bilancia commerciale e di inflazione. Poi ci sono le elezioni a breve.
L'incidenza del cambio e' molto forte sul rendimento.
 

acurefan

there's nothing left but faith.......
per riflettere tutti insieme, me compreso, se proviamo a vedere un investimento in valuta straniera a TEMPO e non per PREZZO forse qualcosa si riesce a guadagnare sopratutto in tranquillità.
Prendiamo eur-try cambio 2,26 bei 16 7,25% ossia tripla A a 95,8 ossia se portata a scadenza incluso rimborso a 100 da un rendimento del 7,2% netto.
allora son 4,5 cedole annue ossia 32,4% diciamo di cuscinetto da qui al 2016.
Bene ora prendiamo una BEI 16 2,65% in € XS0503331323 a 98,5 ossia a scadenza ci da 2,5% netto quindi moltiplichiamo per 5 cedole annuali visto che scade a marzo per semplificare e sono 12,5% di gain.

Ora sottraiamo 32,5-12,5% abbiamo 20% più meno di gain che è il vero cuscinetto del cambio ossia 2,26+20%= 2,71 ossia fino a 2,71 avremo convenienza ad investire in try rispetto alla stessa BEI in €. Quindi una volta stabilita la percentuale che vogliamo mettere in questo investimento , mettiamo il 10% del capitale. Bene sappiamo che nel 2016 il cambio è sotto a 2,71 noi abbiam fatto un ottimo investimento rispetto alla bei 16 in €. Se ogni anno quando stacca la cedola in try il cambio è sotto 2,71 non ci conviene reinvestire la cedola in try ma bensi in €. Mentre reinvestiamo ogni anno solo se il cambio è superiore a 2,71, sfruttando la legge sugli interessi composti.

Penso che questa strategia a tempo con cuscinetto possa far luce su un investimento in valuta straniera qualsiasi esso sia.
Ossia una volta deciso la % di capitale da mettere in questo investimento e fatti 2 calcoli non ci rimane che aspettare e goderci le cedole. Poi nel 2016 tireremo le somme sapendo però ogni anno quando intervenire e se intervenire ;) ah e ovvio senza nessuna preclusione sul cambio magari tra un anno il cambio è a 3 come a 1, ma a me non interessa io mi faccio questa strategia, intervenendo una volta all'anno se necessario e poi nel 2016 si fanno i conti. Anche perchè investo il 10% del mio capitale in questo caso, quindi anche se il cambio fosse a 10 nel 2016 magari avrò perso il 50% del mio 10% di capitale però sicuramente non avrò perso il sonno perchè equivarebbe a solo un 5% del capitale totale perso in 5 anni ossia ammortizzato 1% all'anno che non è una tragedia visto che l'altro 90% del capitale ha cmq dato un 4-5% all'anno di gain e questa è la peggiore ipotesi che poi si trasformerebbe in opportunità con tassi a doppia cifra dal 2016 in poi ;) ma questo è un altro discorso.

Quindi ripeto all'infinito pensate bene alla percentuale di capitale da investire, e poi fatevi una strategia a tavolino prima di comprare cosi dormite tranquilli e sapete dove sta il rischio ( fallimento della BEI) e dove l'opportunità ossia rivalutaizone dell'eur try e maggiore interesse rispetto allo stesso investimento in € nella BEI 16 ;)


ovvio esistono anche strategie migliori io ne ho proposta una senza studiare l' AT del cambio eur-try. ;)
 

belindo

Guest
per riflettere tutti insieme, me compreso, se proviamo a vedere un investimento in valuta straniera a TEMPO e non per PREZZO forse qualcosa si riesce a guadagnare sopratutto in tranquillità.
Prendiamo eur-try cambio 2,26 bei 16 7,25% ossia tripla A a 95,8 ossia se portata a scadenza incluso rimborso a 100 da un rendimento del 7,2% netto.
allora son 4,5 cedole annue ossia 32,4% diciamo di cuscinetto da qui al 2016.
Bene ora prendiamo una BEI 16 2,65% in € XS0503331323 a 98,5 ossia a scadenza ci da 2,5% netto quindi moltiplichiamo per 5 cedole annuali visto che scade a marzo per semplificare e sono 12,5% di gain.

Ora sottraiamo 32,5-12,5% abbiamo 20% più meno di gain che è il vero cuscinetto del cambio ossia 2,26+20%= 2,71 ossia fino a 2,71 avremo convenienza ad investire in try rispetto alla stessa BEI in €. Quindi una volta stabilita la percentuale che vogliamo mettere in questo investimento , mettiamo il 10% del capitale. Bene sappiamo che nel 2016 il cambio è sotto a 2,71 noi abbiam fatto un ottimo investimento rispetto alla bei 16 in €. Se ogni anno quando stacca la cedola in try il cambio è sotto 2,71 non ci conviene reinvestire la cedola in try ma bensi in €. Mentre reinvestiamo ogni anno solo se il cambio è superiore a 2,71, sfruttando la legge sugli interessi composti.

Penso che questa strategia a tempo con cuscinetto possa far luce su un investimento in valuta straniera qualsiasi esso sia.
Ossia una volta deciso la % di capitale da mettere in questo investimento e fatti 2 calcoli non ci rimane che aspettare e goderci le cedole. Poi nel 2016 tireremo le somme sapendo però ogni anno quando intervenire e se intervenire ;) ah e ovvio senza nessuna preclusione sul cambio magari tra un anno il cambio è a 3 come a 1, ma a me non interessa io mi faccio questa strategia, intervenendo una volta all'anno se necessario e poi nel 2016 si fanno i conti. Anche perchè investo il 10% del mio capitale in questo caso, quindi anche se il cambio fosse a 10 nel 2016 magari avrò perso il 50% del mio 10% di capitale però sicuramente non avrò perso il sonno perchè equivarebbe a solo un 5% del capitale totale perso in 5 anni ossia ammortizzato 1% all'anno che non è una tragedia visto che l'altro 90% del capitale ha cmq dato un 4-5% all'anno di gain e questa è la peggiore ipotesi che poi si trasformerebbe in opportunità con tassi a doppia cifra dal 2016 in poi ;) ma questo è un altro discorso.

Quindi ripeto all'infinito pensate bene alla percentuale di capitale da investire, e poi fatevi una strategia a tavolino prima di comprare cosi dormite tranquilli e sapete dove sta il rischio ( fallimento della BEI) e dove l'opportunità ossia rivalutaizone dell'eur try e maggiore interesse rispetto allo stesso investimento in € nella BEI 16 ;)


ovvio esistono anche strategie migliori io ne ho proposta una senza studiare l' AT del cambio eur-try. ;)

La tua strategia non fa una piega e mi trova concorde.
Una cosa, non sarebbe meglio scegliere a parità di emettente titoli con cedole il più basse possibile così da poter speculare sulla quota capitale nel momento che noi riteniamo più opportuno, ricevendo meno cedole che possono arrivare in momenti svantaggiosi per via del cross?
grazie
 

acro26

Nuovo forumer
per riflettere tutti insieme, me compreso, se proviamo a vedere un investimento in valuta straniera a TEMPO e non per PREZZO forse qualcosa si riesce a guadagnare sopratutto in tranquillità.
Prendiamo eur-try cambio 2,26 bei 16 7,25% ossia tripla A a 95,8 ossia se portata a scadenza incluso rimborso a 100 da un rendimento del 7,2% netto.
allora son 4,5 cedole annue ossia 32,4% diciamo di cuscinetto da qui al 2016.
Bene ora prendiamo una BEI 16 2,65% in € XS0503331323 a 98,5 ossia a scadenza ci da 2,5% netto quindi moltiplichiamo per 5 cedole annuali visto che scade a marzo per semplificare e sono 12,5% di gain.

Ora sottraiamo 32,5-12,5% abbiamo 20% più meno di gain che è il vero cuscinetto del cambio ossia 2,26+20%= 2,71 ossia fino a 2,71 avremo convenienza ad investire in try rispetto alla stessa BEI in €. Quindi una volta stabilita la percentuale che vogliamo mettere in questo investimento , mettiamo il 10% del capitale. Bene sappiamo che nel 2016 il cambio è sotto a 2,71 noi abbiam fatto un ottimo investimento rispetto alla bei 16 in €. Se ogni anno quando stacca la cedola in try il cambio è sotto 2,71 non ci conviene reinvestire la cedola in try ma bensi in €. Mentre reinvestiamo ogni anno solo se il cambio è superiore a 2,71, sfruttando la legge sugli interessi composti.

Penso che questa strategia a tempo con cuscinetto possa far luce su un investimento in valuta straniera qualsiasi esso sia.
Ossia una volta deciso la % di capitale da mettere in questo investimento e fatti 2 calcoli non ci rimane che aspettare e goderci le cedole. Poi nel 2016 tireremo le somme sapendo però ogni anno quando intervenire e se intervenire ;) ah e ovvio senza nessuna preclusione sul cambio magari tra un anno il cambio è a 3 come a 1, ma a me non interessa io mi faccio questa strategia, intervenendo una volta all'anno se necessario e poi nel 2016 si fanno i conti. Anche perchè investo il 10% del mio capitale in questo caso, quindi anche se il cambio fosse a 10 nel 2016 magari avrò perso il 50% del mio 10% di capitale però sicuramente non avrò perso il sonno perchè equivarebbe a solo un 5% del capitale totale perso in 5 anni ossia ammortizzato 1% all'anno che non è una tragedia visto che l'altro 90% del capitale ha cmq dato un 4-5% all'anno di gain e questa è la peggiore ipotesi che poi si trasformerebbe in opportunità con tassi a doppia cifra dal 2016 in poi ;) ma questo è un altro discorso.

Quindi ripeto all'infinito pensate bene alla percentuale di capitale da investire, e poi fatevi una strategia a tavolino prima di comprare cosi dormite tranquilli e sapete dove sta il rischio ( fallimento della BEI) e dove l'opportunità ossia rivalutaizone dell'eur try e maggiore interesse rispetto allo stesso investimento in € nella BEI 16 ;)


ovvio esistono anche strategie migliori io ne ho proposta una senza studiare l' AT del cambio eur-try. ;)

Adotto anch'io lo stesso sistema su valute come il dollaro , me ne frego del cambio io ci lascio sempre la stessa quantità , che alla scadenza rinnovo oppure aumento se la percentuale del mio portafoglio complessivo è aumentata , insomma cerco di mantenere la stessa percentuale nel tempo , così si considerano le cedole a tasso variabile (anche se sono a TF) e il capitale è sempre quello che si rinnova in altre obbligazioni.
Siccome nessuno può prevedere i cambi mi sembra il sistema più valido
però solo su monete che si presume esistano ancora anche fra 100 anni.
Il TRY forse non sarà fra queste , il RAND credo di si , lo Zloty no , il $AUS si , il $ neozelandese si , la corona ceca no , il fiorino ungh. no ecc. ecc.
Dico baggianate ? :rolleyes::lol:
 

IlPorcospino

Forumer storico
Giusto per chiarire le mie preferenze e partecipare alla riflessione: io preferisco fare trading, cioe' cerco di comprare e vendere al momento giusto titoli promettenti. Tra le due cose, la prima, cioe' comprare al momento giusto, e' più importante. E' per questo che seguo i mercati con grande attenzione ad es. Quando una valuta che mi piace scende molto, come succede ora con il try rispetto all'euro.
Si può fare trading con le azioni, gli etf, gli etc, e anche con le obbligazioni.
Raramente porto il titolo alla scadenza; generalmente avviene quando sbaglio l'ingresso e non riesco a venderlo in guadagno; come si dice, rimango incagliato.
Perché? Perché voglio disporre di una parte del capitale e attuare tattiche flessibili in relazione ai cambiamenti del mercato con particolare riferimento, ad es, all'inflazione i cui effetti ricordo molto bene.
Di conseguenza, io lavoro prevalentemente sul prezzo piuttosto che sul tempo.
Riguardo al cambio lo seguo con attenzione e non lo trascuro: rappresenta un elemento fondamentale per la determinazione del prezzo.
 
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