Obbligazioni valute high yield TURCHIA bond in usd e lira turca

Il problema della Turchia in 3 grafici

Venerdì 10/08/2018 - 11:45

La Turchia è intrappolata in un ciclo "tossico" verso il basso






Il costante indebolimento della valuta turca e l'inflazione persistentemente elevata sembrano aver intrappolato la Turchia in un ciclo "tossico" verso il basso con poche prove che potrebbe presto riprendersi.
Ma quali sono i segni "neri" dell'economia turca, che l'hanno messo sul radar di punta?

1) Inflazione

L'inflazione ha un numero a due cifre ogni mese da febbraio 2017 ed è vicina al massimo di 14 anni del 12,98%.
In effetti, la banca centrale del paese sta ancora affrontando enormi pressioni politiche per tagliare i tassi di interesse al fine di alimentare la crescita economica, erodendo la fiducia degli investitori per la sua indipendenza.

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2) Forte crescita

La Turchia ha una crescita economica astronomica, ma il rovescio della medaglia è che è stato guidato da una rapida espansione del credito, aggiungendo pressione al deficit del conto corrente del paese.
"L'alto tasso di crescita è buono, ma vedremo quindi perché la crescita è così forte e non possiamo non vedere tutti i segnali di surriscaldamento, compresi gli stimoli fiscali", ha detto il capo dei mercati emergenti C. Maggio, TD Securities.

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3) Problemi di bilancio

A differenza di altre economie emergenti, la Turchia non è riuscita a controllare il disavanzo delle partite correnti, che supera $ 7 miliardi a gennaio da $ 2,7 miliardi un anno fa.
Dal momento che la Turchia dipende pesantemente dai finanziamenti esterni per colmare il divario, gli investitori hanno espresso preoccupazione per il tipo di input.

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www.bankingnews.gr
 
- Giornata di crollo per diversi istituti bancari italiani ed europei a causa della crisi economica in Turchia. La Lira Turca, infatti, ha toccato un -13% in avvio di contrattazioni per poi proseguire in negativo nonostante un breve recupero (-7,60%).

Particolarmente colpiti gli istituti bancari italiani, con il FTSE Italia All Share Banks che cede il 2%, con Unicredit (MI:CRDI) protagonista in negativo in perdita di oltre il 3%. Difficile la situazione anche in Europa con lo STOXX Banks EUR Price in perdita del 2,28% e la spagnola BBVA (MC:BBVA) a -3,67%, la francesce Bnp Paribas (PA:BNPP) che perde il 3,14% mentre la tedesca Deutsche Bank (DE:DBKGn) che resta la peggiore a -3,81%.

Secondo le tabelle della Bri, la Banca dei regolamenti internazionali che svolge il ruolo di “banca centrale delle banche centrali”, gli istituti italiani sono esposti per quasi 15 miliardi di euro verso la Turchia, che salgono a 16 in caso di inclusione delle garanzie. Ancora più a rischio sarebbero le banche spagnole (71 miliardi), quelle francesi (33 miliardi), quelle britanniche (16,5 miliardi), le statunitensi (15,6) e quelle tedesche (14,8).
 
* La banca centrale della Turchia è intervenuta nel tentativo di fermare il crollo della Lira.

* Secondo la Reuters, la banca centrale ha immesso $ 1,5 miliardi di depositi in valuta estera contro i depositi in lire turche.
In realtà è uno scambio di valute.

* Le aste hanno un tasso di interesse del 17,75% per la lira turca e del 2% per il dollaro.

sti azz
 
UBS: 350-400 bps Turkey Rate Rise Would Be Consistent W.Past
- ADM's Ostwald: Turkey Needs 500bps Hike And IMF Help

*Heads up: Turkey's President Erdogan Set To Speak At 1200BST (1100 GMT)
 
JPM appena uscito (consiglio lettura anche se non impaginato benissimo) :

Turkey: Policy Options To Deal With Currency Weakness We remain UW local bonds, FX and sovereign credit until there is a comprehensive policy package  As the lira falls sharply to new lows, the policy options for the government are in focus.  In our view policy rate hikes on their own will likely not be sufficient and possibly counter-productive, a comprehensive package is required which involves backstops for banks.  We remain UW bonds, FX and sovereign credit at least until there is a detailed policy package. As the lira falls sharply to new lows, the policy options for the government are limited. The performance of the currency is now worse than during the 2008 global financial crisis, and already worse than Argentina yearto-date (Exhibit 1). As opposed to previous periods of lira weakness, where the focus was primarily on central bank credibility and inflation, this time is palpably different, with no identifiable catalyst this week. The concerns of the market are now much broader: the debt burden of the corporate sector (around 70% of which is in FX) is a concern for the asset quality of local banks. This in turn exacerbates concerns over the ability of the country to finance the balance of payments, with a $230bn annual gross external funding requirement, roughly $85bn of which is the banking sector’s external debt rollover requirement. The vicious cycle between rates, FX and inflation which Turkey is prone to is now a more difficult problem (Exhibit 2) with CDS spreads signaling rising stress. Possible policy goals we see for the government are threefold:  Provide a macroeconomic backdrop in which domestic debt deleveraging can take place in a controlled manner, in other words, engineer a soft landing.  Backstop the banking sector.  Tame inflation expectations. In our view policy rate hikes on their own will likely not be sufficient and possibly counter-productive, a comprehensive package is required. The rule of thumb from recent experiences of emerging market crises, in Russia or Argentina, for example, is that trailing real interest rates (nominal rate v. yoy CPI inflation) need to be somewhere between 5-10%. But on its own this could be counter-productive, as it could exacerbate concerns over the banking sector and dominate any positive impact on inflation expectations. Therefore, we think a package needs to consist of the following components:  Policy rate hikes between 500-1000bp.  A fiscal package to backstop and recapitalize banks and deal with problem loans.  Targeted fiscal support for the most distressed sectors.  A general policy framework which acknowledges the need for deleveraging and recognises a recession is a natural side-product of this process. Time is short in our view. As the lira fails to find a clearing level, our concern is that without immediate action, the government will find it difficult to tackle the challenges without resorting to either an IMF program as a backstop or controls on convertibility. Turkey’s external financing requirements are large and an IMF program may not be politically straight forward. The media has also recently speculated on convertibility controls1 : we think this would be highly damaging and the most growth-negative way to stabilize the currency, but recognize
that EM countries have resorted to this in the past. Contagion wise, the financial and trade linkages of Turkey are focused on Europe rather than other EM economies. According to BIS data, the claims on Turkey of banks in Western European countries exceed $130bn, so further stress in Turkey is more likely to be at least initially transmitted to the European financial sector rather than broad EM assets. Policy makers are speaking today, we will update our views accordingly, we remain UW local markets and sovereign credit. As this phase moves transitions towards a policy response, we will closely watch what policy makers have to say. Until there is a comprehensive policy package, we remain UW on local bonds, FX and sovereign credit in the GBI-EM and EMBIGD Model Portfolios.




Metto un grafico

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Ai prezzi e cambio attuali (corso 71 cambio 6,85) un'entrata sulla Bei 8,75% ST21 sarebbe coperta sino ad un cambio pari a 9,65

Ho iniziato a fare certe simulazioni di cambio "a pareggio" per un ingresso ora su certe obbligazioni.
Ok che nessuno regala niente però...rigori a porta vuota ( :jack: )

@russiabond
stai mettendo troppi "mi piace" . La voglia di martingalare c'è (anche in questi lidi).
Al limite si va a vivere a Cipro Nord.
 
Lo scrivo per auto tranquillizzarmi. Con le dovute differenze, anche il rublo andò a 90 circa qualche anno fa se ricordo bene.
Si e la banchiera centrale portò i tassi al 17 dal 9% in un fulmine. E poi la russia ha qualcosa come 11mln di barili al giorno che gli vengono pagati in $$$. Ci fu uno studio che raffrontò i gain di rosneft col brent a 40 e il rublo a 90 e non erano poi così più bassi rispetto ad un paio d’anni prima col brent a 100 visto che la maggior parte delle spese era in rubli.

Tutto questo per dirti, non ti autotranquillizzare. È il miglior modo per perdere soldi. E io sono dentro ai bond in $ della turchia quindi occhi aperti
 
Ma sto discorso? Doveva parlare alle 12 da noi....

* La Turchia non perderà la guerra economica, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha detto una dichiarazione al popolo della Turchia.

* Con questa frase, il presidente turco ha esortato i cittadini del suo paese ad "ignorare gli attacchi alla Turchia".

* Parlando con i cittadini, durante la sua prima visita nel suo paese natale nella provincia di Rize nel Mar Nero, ha affermato: "lavoreremo sodo e cercheremo di rendere il nostro paese più moderno".

* Riferendosi alla caduta della valuta turca contro il dollaro, Erdogan ha ricordato ai cittadini che "se loro hanno i dollari, noi abbiamo Dio per il nostro popolo".
 

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