Obbligazioni valute high yield TURCHIA bond in usd e lira turca

Dovrà essere Erdogan a chiedere aiuto alla UE.
L'EU e la Germania in particolare temono molto gli effetti secondari di un'instabilità turca, soprattutto in tema migranti.
Mi aspetto che Erdo li utilizzi (ancora) come merce di scambio, ma questa volta la trattativa parte da una posizione di debolezza (per la Turchia).
 
L'EU e la Germania in particolare temono molto gli effetti secondari di un'instabilità turca, soprattutto in tema migranti.
Mi aspetto che Erdo li utilizzi (ancora) come merce di scambio, ma questa volta la trattativa parte da una posizione di debolezza (per la Turchia).

L'emergenza migranti si è notevolmente ridotta, con la pacificazione della Siria.
E' un'arma in mano ad Erdogan, ma spuntata.

Se ha l'intelligenza di giocare bene le sue carte, giostrando tra Russia/USA/Eurozona potrebbe trovare l'alleato migliore in quest'ultima.

Con Pechino può giocare sul lato economico della faccenda. Questi si tengono ben lontani dalle grane geopolitiche. Potrebbero scambiare qualche favore con l'irrequieta minoranza turcofona presente in Cina.
 
L'emergenza migranti si è notevolmente ridotta, con la pacificazione della Siria.
E' un'arma in mano ad Erdogan, ma spuntata.

Se ha l'intelligenza di giocare bene le sue carte, giostrando tra Russia/USA/Eurozona potrebbe trovare l'alleato migliore in quest'ultima.

Con Pechino può giocare sul lato economico della faccenda. Questi si tengono ben lontani dalle grane geopolitiche. Potrebbero scambiare qualche favore con l'irrequieta minoranza turcofona presente in Cina.
Su Radioradicale notavano come, la scorsa settimana, nei vari comizi Erdogan non avesse fatto riferimento ai fratelli uiguri. Argomento altrimenti ricorrente nella sua retorica.
 
L'emergenza migranti si è notevolmente ridotta, con la pacificazione della Siria.
E' un'arma in mano ad Erdogan, ma spuntata.

Se ha l'intelligenza di giocare bene le sue carte, giostrando tra Russia/USA/Eurozona potrebbe trovare l'alleato migliore in quest'ultima.

Con Pechino può giocare sul lato economico della faccenda. Questi si tengono ben lontani dalle grane geopolitiche. Potrebbero scambiare qualche favore con l'irrequieta minoranza turcofona presente in Cina.

Fermo restando che un rialzino dei tassi accompagnato da decise riforme devono attuarle...
 
Al momento l'opposizione (non certo numericamente marginale) è stretta all'angolo.
L'orgoglio nazionale è per Erdogan una forte leva di consenso... le piazze son sempre piene.

I contraccolpi sul popolo (dell'attuale crisi finanziaria) li vedremo solo tra qualche mese.
In quel frangente si potranno riaprire spazi di dissenso.



Ho letto un'interessante articolo del presidente del principale partito d'opposizione.
Compie una lunga analisi.

Riassumendo il punto principale è che Erdogan ha cercato lo scontro con Trump, forse non si aspettava una così forte reazione, ma sapeva che lo scontro ci sarebbe stato.

L'economia, dopo averla mandata fuori giri con una crescita superiore al 7% per anni (ben oltre la Cina), per motivi elettorali, per avere voti alle elezioni sufficienti ad arrivare alla maggioranza assoluta, sapeva che sarebbe rallentata.

Così doppia mossa.
Prima anticipa di due anni le elezioni, in modo di avere l'economia ancora al massimo.
Mossa riuscita e prende i pieni poteri di tutto i punti nevralgici dello stato, una dittatura-presidenziale.

Seconda mossa, un nemico, forte, invincibile, "antipatico" alla maggioranza della popolazione, che sarà la causa di tutti i problemi che avrà la Turchia nei prossimi due anni, mentre l'economia planerà a livelli più realistici, con impatti fortemente negativi per la popolazione.

Concordo nel definirlo un cinico ed abile politico, peccato che sta giocando con la qualità della vita ed il futuro di 80 milioni di Turchi.
 

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