Al momento l'opposizione (non certo numericamente marginale) è stretta all'angolo.
L'orgoglio nazionale è per Erdogan una forte leva di consenso... le piazze son sempre piene.
I contraccolpi sul popolo (dell'attuale crisi finanziaria) li vedremo solo tra qualche mese.
In quel frangente si potranno riaprire spazi di dissenso.
Ho letto un'interessante articolo del presidente del principale partito d'opposizione.
Compie una lunga analisi.
Riassumendo il punto principale è che Erdogan ha cercato lo scontro con Trump, forse non si aspettava una così forte reazione, ma sapeva che lo scontro ci sarebbe stato.
L'economia, dopo averla mandata fuori giri con una crescita superiore al 7% per anni (ben oltre la Cina), per motivi elettorali, per avere voti alle elezioni sufficienti ad arrivare alla maggioranza assoluta, sapeva che sarebbe rallentata.
Così doppia mossa.
Prima anticipa di due anni le elezioni, in modo di avere l'economia ancora al massimo.
Mossa riuscita e prende i pieni poteri di tutto i punti nevralgici dello stato, una dittatura-presidenziale.
Seconda mossa, un nemico, forte, invincibile, "antipatico" alla maggioranza della popolazione, che sarà la causa di tutti i problemi che avrà la Turchia nei prossimi due anni, mentre l'economia planerà a livelli più realistici, con impatti fortemente negativi per la popolazione.
Concordo nel definirlo un cinico ed abile politico, peccato che sta giocando con la qualità della vita ed il futuro di 80 milioni di Turchi.