Obbligazioni valute high yield TURCHIA bond in usd e lira turca

Turchia:Pil -3,3% nel III trimestre






venerdì, 11 dicembre 2009 - 17:02 CET
(ANSA) - ANKARA, 11 DIC (Francoforte: 864407 - notizie) - Fra ieri ed oggi una nutrita serie di dati economici ha fornito varie indicazioni agli analisti che seguono il mercato turco. Il Pil - nel terzo trimestre dell'anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2008 - e' calato del 3,3%, lo 0,4% in meno rispetto alle piu' pessimistiche opinioni che indicavano il calo al 3,7%. Come evidenzia in una nota l'Ufficio Ice di Istanbul, il calo del primo trimestre e' stato rivisto al ribasso (-14,7%). Il calo complessivo e' stato dell'11,3%.
 
la cedola di italy33 viene accreditata il 15 ossia martedi mi son confuso, anche se non risulta più nel rateo maturato , fineco fa tutti sti giochini contabili mah :D:D cmq lunedi o martedi non fa differenza importante il dollaro continui ad apprezzarsi sull'€ :up:

settimana tranquilla non ci si può lamentare. Buon weekend a tutti
ciaooo :up:
 
Buona settimana a tutti riguardo alla grecia cerchiamo sempre di non strafare , non penso che permetteranno un default ma tenete presente che negli ultimi tempi da circa un anno e mezzo ad oggi ne abbiamo viste di tutti i colori e malgrado si tratti di aziende Usa abbiamo visto parecchie volte il congelamento dei debiti pur mantenendo in vita gli stati non ultima l'Islanda, per cui sempre investimenti oculati e ben consapevoli che l'impensabile e il poco probabile ultimamente si è avverato parecchie volte
ciao a tutti e buon fine settimana
 
Lo stato dell'arte:)

14 Dicembre 2009 Turchia, in Borsa il "sentiment" resta positivo


FRANCESCA PAOLA RAMPINELLI
Il mercato azionario turco sta proseguendo il trend positivo iniziato già da svariati mesi; molte banche del paese hanno tratto vantaggio dal migliorato "sentiment" relativo ai titoli finanziari e dai ripetuti tagli dei tassi d’interesse. Lo spiegano gli esperti di Raiffeisen Capital Management nel rapporto pubblicato alla fine di novembre, precisando che sviluppi positivi sono stati registrati anche per i titoli della Turk Telekom, dopo che la compagnia è riuscita a superare le attese degli analisti finanziari nel terzo trimestre dell’anno grazie al taglio dei costi.
Inoltre, aggiungono i gestori di Raiffeisen, la Banca Centrale turca ha tagliato il tasso guida di altri 50 punti base, arrivando ad un livello del 6,75 per cento ed effettuando così una manovra attesa dalla maggioranza degli operatori di mercato: in soli nove mesi infatti l’istituto ha abbassato il tasso guida del 10 per cento. Questa decisione è maturata alla luce dei forti ridimensionamenti dell’inflazione (5,3 per cento contro oltre il 10 per cento all’inizio del 2009) e della marcata decelerazione dell’attività economica turca (7 per cento nel secondo trimestre 2009, con una produzione industriale in diminuzione del 6,3 per cento).
Inoltre, i negoziati tra la Turchia e il Fondo monetario internazionale sulle condizioni per un prestito di supporto continuano a trascinarsi, concludono gli esperti di Raiffeisen, e ormai appare chiaro che il governo di Ankara intende far fronte alla crisi senza l’aiuto del Fmi anche perché alla luce del miglioramento dell’economia turca registrato nell’ultimo anno e mezzo, un accordo appare sempre meno probabile.
Proprio il tema dei rapporti con il Fondo monetario internazionale, assolutamente fondamentali nell’ottica di una visione più ampia delle prospettive economiche della Turchia, sono al centro dell’Emerging Markets Macro and Strategy Outlook di Citi per il 2010 dove si precisa però che l’ufficio studi dell’istituto americano non avanza previsioni brillantissime per il futuro di Ankara. Gli esperti infatti si aspettano che la pressione fiscale in crescita e il panorama dell’inflazione meno favorevole generino uno scenario macroeconomico più difficile per il prossimo anno.
Saranno assolutamente centrali, sottolineano ancora da Citi, da un lato la possibilità di un rinvigorirsi delle tensioni politiche e, dall’altro, il risultato delle negoziazioni in corso con il Fondo monetario internazionale. Una ripresa globale resta la precondizione per uno scenario positivo. In Turchia infatti ci sono anche particolari rischi di una ripresa frenata dall’interno e principalmente proprio dalla sfera politica e in particolare, le elezioni anticipate e le rinnovate tensioni hanno il potenziale per far uscire di binari la fragile ripresa. Di contro, un accordo con il Fondo monetario internazionale potrebbe attenuare il carico sulle condizioni di finanziamento per il settore privato e dare una spinta alla fiducia degli investitori.
Tuttavia, concludono gli esperti di Citi, è anche vero che la combinazione tra una forte ripresa della propensione al rischio globale e i proventi da privatizzazioni più ampi del previsto potrebbero rendere possibile per la Turchia una ripresa anche senza un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per l’anno prossimo. In ogni caso, sarà necessaria non solo una buona dose di fortuna ma anche una buona gestione politica.
 
lasciamo perdere va sono entrato e sono andato subito sotto e da lì non mi sono + mosso......vabbè la cedola alta mi sta ricompensando ....vedremo come andrà a a :)finire
 

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