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Business news: Turchia, Fmi, nel 2021 crescita al 6 per cento, nel 2022 al 3,5 per cento
Ankara, 11 apr 04:00 - (Agenzia Nova) - Il prodotto interno lordo (Pil) reale della Turchia dovrebbe registrare, nel 2021, una crescita complessiva pari al 6 per cento, dopo l’1,8 per cento del 2020. E’ quanto emerge dal rapporto World Economic Outlook, del Fondo monetario internazionale (Fmi). Dopo il “rimbalzo” di quest’anno, l’istituzione con sede a Washington stima una più contenuta crescita del 3,5 per cento nel 2022, che dovrebbe mantenersi stabile fino al 2026 (sempre 3,5 per cento), secondo le proiezioni del rapporto. Il documento prevede anche un modesto calo dell’inflazione, con l’indice dei prezzi al consumo in crescita del 13,6 per cento su base annua nel 2021 (contro il 12,3 medio del 2020), ma nuovamente in crescita, in misura minore, dell’11,8 per cento nel 2022. Riguardo alle previsioni sull’inflazione, il rapporto sottolinea che i dati assumono che le autorità mantengano una posizione “rigida” in politica monetaria, senza allentarla nel 2021: “Un’ulteriore stretta misurata di politica monetaria potrebbe essere necessaria, se le aspettative sull’inflazione non dovessero stabilizzarsi”. Per quanto riguarda la bilancia delle partite correnti, l’Fmi prevede una riduzione graduale del deficit, che dovrebbe passare dal meno 5,1 per cento del Pil del 2020 al meno 3,4 per cento di quest’anno e successivamente al 2,2 per cento dell’anno prossimo. Nemmeno nel 2026, stima l’Fmi, Ankara dovrebbe riuscire a pareggiare la bilancia, che registrerebbe un deficit pari al meno 1,7 per cento del prodotto interno lordo. Il Fondo monetario internazionale prevede inoltre un calo progressivo della disoccupazione, che dal 13,1 per cento del 2020 dovrebbe diminuire al 12,4 per cento durante l’anno corrente e raggiungere l’11 nel 2022, mantenendosi sempre a doppia cifra. (Tua)
© Agenzia Nova - Riproduzione riservata
Ankara, 11 apr 04:00 - (Agenzia Nova) - Il prodotto interno lordo (Pil) reale della Turchia dovrebbe registrare, nel 2021, una crescita complessiva pari al 6 per cento, dopo l’1,8 per cento del 2020. E’ quanto emerge dal rapporto World Economic Outlook, del Fondo monetario internazionale (Fmi). Dopo il “rimbalzo” di quest’anno, l’istituzione con sede a Washington stima una più contenuta crescita del 3,5 per cento nel 2022, che dovrebbe mantenersi stabile fino al 2026 (sempre 3,5 per cento), secondo le proiezioni del rapporto. Il documento prevede anche un modesto calo dell’inflazione, con l’indice dei prezzi al consumo in crescita del 13,6 per cento su base annua nel 2021 (contro il 12,3 medio del 2020), ma nuovamente in crescita, in misura minore, dell’11,8 per cento nel 2022. Riguardo alle previsioni sull’inflazione, il rapporto sottolinea che i dati assumono che le autorità mantengano una posizione “rigida” in politica monetaria, senza allentarla nel 2021: “Un’ulteriore stretta misurata di politica monetaria potrebbe essere necessaria, se le aspettative sull’inflazione non dovessero stabilizzarsi”. Per quanto riguarda la bilancia delle partite correnti, l’Fmi prevede una riduzione graduale del deficit, che dovrebbe passare dal meno 5,1 per cento del Pil del 2020 al meno 3,4 per cento di quest’anno e successivamente al 2,2 per cento dell’anno prossimo. Nemmeno nel 2026, stima l’Fmi, Ankara dovrebbe riuscire a pareggiare la bilancia, che registrerebbe un deficit pari al meno 1,7 per cento del prodotto interno lordo. Il Fondo monetario internazionale prevede inoltre un calo progressivo della disoccupazione, che dal 13,1 per cento del 2020 dovrebbe diminuire al 12,4 per cento durante l’anno corrente e raggiungere l’11 nel 2022, mantenendosi sempre a doppia cifra. (Tua)
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