Obbligazioni valute high yield TURCHIA bond in usd e lira turca (2 lettori)

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Turchia: chi sono i candidati che sfideranno Erdogan alle elezioni presidenziali del 14 maggio (3)
Ankara, 31 mar 17:29 - (Agenzia Nova) - All'interno del partito, Kilicdaroglu è stato spesso criticato, soprattutto perché ritenuto responsabile delle varie sconfitte elettorali subite alle elezioni del 2011, del 2014 e del 2015. Tuttavia, nel 2017 è riuscito a raggiungere una maggiore popolarità grazie alla "Marcia della Giustizia", una protesta contro le misure autoritarie adottate da Erdogan nel periodo successivo al tentato colpo di stato dell'anno precedente, che ha visto sfilare numerosi manifestanti lungo i circa 450 chilometri che separano Istanbul dalla capitale Ankara. Il successo della marcia non ha portato comunque alla candidatura di Kilicdaroglu alle presidenziali del 2018, alle quali il Chp fu rappresentato da Muharrem Ince, che perse contro Erdogan ottenendo il 30,67 per cento dei voti. Kilicdaroglu non è considerato un candidato carismatico, come ha sottolineato il direttore dell'istituto di statistica turco MetroPoll, Ozer Sencar in un'intervista al sito web "Al Monitor", tuttavia finora è stato in grado di tenere unita la coalizione che lo sostiene, costituita tanto da partiti nazionalisti, come il Partito buono di Meral Aksener, quanto da partiti di stampo islamista, come il Partito della felicità (Sp) di Temel Karamollaoglu. (segue)
 

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Turchia: chi sono i candidati che sfideranno Erdogan alle elezioni presidenziali del 14 maggio (4)
Ankara, 31 mar 17:29 - (Agenzia Nova) - Muharrem Ince si presenta per la seconda volta come candidato presidente contro Erdogan ma stavolta con il Partito della patria, fondato da lui stesso a maggio 2021. Ince rappresentava la componente più laica del Chp, dal quale si è allontanato dopo una militanza di quasi vent'anni proprio in seguito alla sconfitta elettorale del 2018. Ince è nato nel 1964 a Elmalik, città che affaccia sul mare di Marmara a meno di 100 chilometri da Istanbul. È laureato in fisica e chimica all'università di Bursa e fa l'insegnante. La sua età relativamente bassa lo rende uno dei candidati più popolari tra i giovani, grazie anche a una solida presenza sui social network come Twitter, Tik Tok e Instagram, dove conta due milioni di follower, 500 mila in più di Kilicdaroglu. Ince potrebbe "accorciare la distanza nei sondaggi tra Kilicdaroglu e Erdogan", secondo Ulas Tol, direttore del centro di ricerca statistico turco Team, intervistato dal sito turco "Turkey recap". Secondo Tol, Ince rischia di disperdere il voto contro Erdogan poiché raccoglie il malcontento dei cittadini turchi nei confronti dell'intero panorama politico. (segue)
 

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Turchia: chi sono i candidati che sfideranno Erdogan alle elezioni presidenziali del 14 maggio (5)
Ankara, 31 mar 17:29 - (Agenzia Nova) - Sinan Ogan è il candidato meno noto tra i tre che sfideranno Erdogan. Attualmente è il rappresentante dell'Alleanza Ata, nata agli inizi di marzo per supportare la sua candidatura presidenziale. Ogan è nato a Igdir, una città al confine con l'Armenia, da una famiglia di origini azere, ed è laureato in Scienze economiche e amministrative presso l'Università di Marmara, dove ha ricoperto anche il ruolo di assistente di ricerca presso l'Istituto di studi turchi. È un ricercatore nell'ambito degli studi strategici e parla sia l'inglese che il russo e ha anche un dottorato in scienze politiche ottenuto all'Istituto di relazioni internazionali di Mosca. La sua attività politica è cominciata nel Partito nazionalista (Mhp), attualmente alleato dell'Akp, con il quale è stato eletto deputato nel 2011. I rapporti con l'Mhp sono stati travagliati, tanto che Ogan è stato espulso dal movimento per ben due volte nel 2015 e nel 2017, per aver criticato il suo leader Devlet Bahceli. Attualmente è sostenuto da un'alleanza di tre partiti nazionalisti, tra cui anche il Partito della vittoria (Zp) di Umit Ozdag, noto per le sue battaglie xenofobe. (segue)
 

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Business news: Iraq, Baghdad ed Erbil verso il riavvio delle esportazioni petrolifere verso la Turchia
Baghdad, 02 apr 03:00 - (Agenzia Nova) - Il governo federale dell’Iraq e quello della regione autonoma del Kurdistan stanno discutendo le fasi e i meccanismi di esportazione del petrolio dai giacimenti sotto il controllo di Erbil, a seguito della sentenza del tribunale arbitrale internazionale di Parigi che obbliga la Turchia a non importare il greggio curdo senza il benestare di Baghdad. Secondo quanto riferisce l’emittente ruca “Rudaw”, una delegazione del governo regionale del Kurdistan si è recata a Baghdad per discutere il dossier. L'incontro a Baghdad è stato presieduto dal ministro del Petrolio iracheno, Hayyan Abdul Ghani, e dal ministro delle Risorse naturali del governo di Erbil, Kamal Mohammed. In una dichiarazione, il ministero del petrolio iracheno ha affermato che l'incontro ha discusso “dei nuovi meccanismi e dati” relativi alle esportazioni di petrolio della regione del Kurdistan, senza fornire ulteriori dettagli. Come confermato dal portavoce del ministero del Petrolio iracheno, Assem Johad, il governo federale ha interrotto le esportazioni di petrolio dalla regione autonoma del Kurdistan e dai giacimenti situati nella provincia di Kirkuk dopo che il Paese ha vinto la causa arbitrale contro la Turchia, che secondo il tribunale arbitrale di Parigi ha violato le disposizioni dell’accordo sull’oleodotto iracheno-turco firmato nel 1973. In base a quanto riferiscono i media iracheni, lo scorso 25 marzo dopo aver avvisato gli operatori petroliferi iracheni presso il porto di Ceyhan a non caricare petrolio esportato dai giacimenti curdi senza l’approvazione del governo di Baghdad, le autorità della Turchia hanno successivamente interrotto il pompaggio del greggio iracheno dall'oleodotto. In seguito, il governo federale iracheno ha interrotto le operazioni sul suo lato di oleodotto nella provincia di Kirkuk.
 

m.m.f

Forumer storico
Quali sarebbero le reazioni dei bond qualora dovesse o non dovesse vincere le elezioni Erdogan? Qualcuno ha preso in considerazione questo punto?
 

pietro17elettra

Nonno pensionato
Quali sarebbero le reazioni dei bond qualora dovesse o non dovesse vincere le elezioni Erdogan? Qualcuno ha preso in considerazione questo punto?
Sinceramente è un'ipotesi che non ho preso in considerazione.
Vedrai che escogiterà qualcosa per farsi rieleggere, come le altre volte.
Gli avversari poi non mi sembrano un granché!
 

pietro17elettra

Nonno pensionato
BUZZ-Turkish lira is in a terrible position
Oggi 10:36 - RSF
* USD/TRY is trading at highest point seen under normal conditions
* Pair's record high at 19.80 traded on a weekend - a flash crash
* Pace of gains has accelerated on break over 19
* Acceleration may be due ineffectiveness/lessening of intervention
* USD/TRY prices remain inverted - a very bad sign
* Inverted prices signs of extreme stress - credit issues
* Credit lines of those selling - those intervening - may be full
* Recent EUR/TRY rise to record high a big issue - EZ big trading partner
* CPI is falling but still 50%, far in excess of main int/rate (news)

* OPEC's production cuts are bad news for Turkey (news)

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(Jeremy Boulton is a Reuters market analyst. The views expressed are his own)
(([email protected]))
 

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