Obbligazioni valute high yield TURCHIA bond in usd e lira turca

Per i tre o quattro interessati (:D): oggi stiamo sui 3,20.
Io la aspetto a 3,15 per il primo aprile (:eeh: oppure :titanic:).

Turchia: disoccupazione salita al 10,8% a dicembre, massimi a 10 mesi | Finanzaonline.com

Turchia: disoccupazione salita al 10,8% a dicembre, massimi a 10 mesi
La disoccupazione in Turchia si è attestata a dicembre al 10,8%, in rialzo rispetto al precedente tasso dello 10,5%. Si tratta dei livelli massimi a dieci mesi. Tuttavia il dato è migliore delle aspettative: gli analisti infatti avevano pronosticato una disoccupazione all'11%
 
Per i tre o quattro interessati (:D): oggi stiamo sui 3,20.
Io la aspetto a 3,15 per il primo aprile (:eeh: oppure :titanic:).

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Turchia: disoccupazione salita al 10,8% a dicembre, massimi a 10 mesi
La disoccupazione in Turchia si è attestata a dicembre al 10,8%, in rialzo rispetto al precedente tasso dello 10,5%. Si tratta dei livelli massimi a dieci mesi. Tuttavia il dato è migliore delle aspettative: gli analisti infatti avevano pronosticato una disoccupazione all'11%


Contane anche cinque...:)

Oggi la SARB ha alzato il tassso di interesse di altri 25 bp

South Africa Interest Rate | 1998-2016 | Data | Chart | Calendar | Forecast
 
Oggi 3,23 (mi sono portato sfiga da solo)

http://www.internazionale.it/opinione/bernard-guetta/2016/03/21/turchia-profughi-unione-europea

La Turchia è isolata a oriente e a occidente
È un paese al collasso. La Turchia, a cui l’Unione europea ha appaltato il 18 marzo l’accoglienza dei profughi e che il 19 marzo è stata sconvolta da un nuovo attentato, si ritrova isolata sulla scena internazionale e sempre più divisa all’interno.

Sul fronte interno esistono ormai due Turchie, una contro l’altra e di peso uguale. Da un lato c’è la Turchia culturalmente europea, moderna, radicata nel ventunesimo secolo e composta dalla borghesia urbana, dai ricchi e dai giovani studenti con il loro fermento politico e sociale. Questa Turchia non ha nulla di omogeneo, ma condivide un sentimento di opposizione frontale e assoluta nei confronti dell’altra Turchia, quella dei conservatori islamici del Partito della giustizia e dello sviluppo e del presidente Recep Tayyip Erdoğan.

Un’analisi da tenere presente

Questi conservatori islamici non solo non hanno alcuna aspirazione jihadista, ma hanno anche abbandonato l’islamismo delle origini e non vogliono più mettere la religione alla guida dello stato al posto della “lotta di classe”. Oggi l’Akp si presenta come forza “in lotta contro l’ancien régime” e come movimento rivoluzionario, lo stesso che, dopo la prima vittoria elettorale ottenuta nel 2002 in 14 anni, avrebbe strappato i bambini alla miseria e cancellato l’egemonia culturale del fronte occidentalista, quello dell’altra Turchia che avrebbe perso la sua egemonia culturale. Siamo al marxismo in salsa islamista, ma l’analisi dell’Akp non è del tutto sbagliata, per due motivi.

Il primo è che il boom economico della Turchia ha effettivamente avvantaggiato i figli delle famiglie più povere, più religiose e più conservatrici. Il secondo è che l’Akp ha favorito questo sviluppo accelerando la conversione del paese al liberismo e il suo inserimento nel mondo globalizzato. Come in molti paesi emergenti, anche in Turchia è in corso una rivoluzione sociale, ma questa rivoluzione è culturalmente conservatrice, mentre “l’ancien régime” di cui parla l’Akp è una forza progressista.

Ankara non ha più alleati nel mondo arabo

In un momento in cui la tensione interna è all’apice, il presidente turco, sempre più autoritario, continua a chiudere i giornali e a moltiplicare gli arresti nella Turchia che non gli appartiene. Erdoğan e i suoi partigiani sono chiaramente malati di paranoia, aggravata dalla debolezza diplomatica di Ankara.

All’estero la Turchia non ha più amici. Ai ferri corti con la Russia dopo aver abbattuto uno dei suoi aerei al confine con la Siria, il governo turco è in una fase di gelo con gli Stati Uniti, a cui rimprovera di appoggiarsi, nella lotta ajihadisti dello Stato islamico, a quei curdi siriani che stanno per acquisire l’indipendenza a pochi chilometri dal confine con le regioni curde della Turchia. Al contempo Ankara non ha più alleati nel mondo arabo, mentre il suo accordo con l’Unione nasce solo dalla convenienza reciproca.

Ossessionata dalla repressione dei suoi curdi, la Turchia è sempre più isolata e non sa più dove andare.


Bernard Guetta, France Inter, Francia
 
Sentiment girato in positivo sugli emergenti e gli effetti si notano :
Il Rand continua la serie di giornate di rafforzamento sia su EUR che su USD, vediamo se buca i 16 nei prossimi giorni, al momento in cui scrivo EUR/ZAR 16,19.
Curva dei rendimenti in fase discendente, oggi decennale sudafricano sotto il 9% per la prima volta da inizio anno.
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Turchia, Banca centrale taglia tassi interesse - MilanoFinanza.it

Turchia, Banca centrale taglia tassi interesse
La Banca centrale turca ha tagliato il tasso di interesse di riferimento, il repo rate a una settimana, dal 7,75% al 7,5%, quello overnight dall'11,25% al 10,75% e quello sui prestiti dal 7,5% al 7,25%. E' il secondo mese consecutivo in cui l'Istituto decide di ridurre il costo del denaro, in scia alle crescenti pressioni politiche per un rafforzamento della crescita. Nove economisti su dieci contattati dal Wall Street Journal si aspettavano un taglio dei tassi di interesse tra 0,25 e 0,75 punti percentuali, mentre un solo esperto prevedeva un mantenimento della politica monetaria invariata.
In particolare, cinque economisti si stimavano una riduzione del tasso repo a una settimana di mezzo punto percentuale, tre esperti di 0,25 punti percentuali e uno solo di 0,75 punti. La Banca centrale della Turchia ha dichiarato che il Comitato di politica monetaria si aspetta un continuo rallentamento dell'inflazione core nel Paese. Tuttavia, "un calo più persistente dell'inflazione necessita un approccio cauto di politica monetaria. Considerando l'elevata volatilità dei prezzi di alimenti e energia il Comitato ha deciso di tagliare i tassi di interesse in maniera limitata".
 
Turchia, si torna a investire

Turchia, si torna a investire
Vittorio Da RoldCronologia articolo26 aprile 2016

Torna a correre l’economia turca con un Pil che toccherà il 3,8% nel 2016 e il 3,4% nel 2017, secondo le stime dell’Fmi. A favorire la ripresa di Ankara sono stati due fattori: il calo del prezzo del petrolio, che ha ridotto la bolletta energetica, e la decisione della Federal Reserve di rinviare l’aumento dei tassi con conseguente calo del dollaro e ritorno dell’appetito degli investitori verso gli emergenti.

Ma a pesare in negativo sono le incertezze sulla politica della banca centrale e i rischi geopolitici.

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La Banca centrale turca ha deciso di abbassare il limite superiore del tasso di prestito overnight dal 10,5% al 10%, lasciando il limite inferiore a 7,25 per cento. Si tratta della prima mossa del nuovo governatore, Murat Cetinkaya, 40 anni. C’era molta attesa sui mercati per le decisioni di Cetinkaya, essendo note le forti pressioni politiche che gravano sull’istituzione monetaria turca: il tasso interbancario overnight oggi pari al 10% (ad inizio anno era pari all’11%) si muove oggi nel corridoio tra tasso massimo (10%) e tasso minimo(7,25%).

Considerando che il tasso overnight, pur in calo, resta nella parte alta della fascia, è un indicazione che la Banca centrale, guidata dal primo esperto di finanza islamica nella costituzionalmente laica Turchia di Ataturk, pur dovendo piegarsi alle pressioni politiche, si muove con cautela mantenendo nel sistema condizioni di liquidità restrittive anche per difendere il cambio. Il tasso repo, invece, è rimasto fermo al 7,5% per il quattordicesimo mese di fila.

Una forte ingerenza da parte del presidente Recep Tayyip Erdogan nella politica monetaria potrebbe minare l’indipendenza della Banca centrale e portare, così, ad un indebolimento della lira turca. Lira che si è ripresa sul dollaro (più per la debolezza del biglietto verde in realtà) e mantenuta stabile sull’euro nel range 3,20-3,30.

«Il Pil turco ha accelerato nel quarto trimestre crescendo del 5,7% annuo (da 3,9%) al ritmo maggiore dal 2011 – ha scritto MPS Capital Service – . Contestualmente, l’inflazione ha accentuato il rallentamento, attestandosi a marzo al 7,5% dal 9,5% di inizio anno. La Banca centrale ha preso atto del raffreddamento delle spinte inflattive cercando di dare un primo segnale di allentamento monetario».

Il presidente Erdogan e alcuni funzionari del governo Akp hanno detto che la Banca centrale turca ha bisogno di tagliare i costi di finanziamento in modo radicale per dare all’economia da 720 miliardi di dollari una scossa rivitalizzante. Yigit Bulut, principale consigliere del presidente, ha detto che si dovrebbero tagliare i tassi almeno di 75 punti base.

Negli ultimi cinque giorni fino al 15 aprile scorso si è assistito, secondo Bloomberg, al ritorno degli investitori internazionali che hanno investito 41 milioni di dollari in asset turchi, azioni e debito.

Al 16° posto tra le maggiori economie mondiali e con una crescita economica stabile, la Turchia rappresenta un mercato strategico per l’Italia, che ha visto raddoppiare, dal 2008 a oggi, le proprie esportazioni fino ad arrivare a circa 10 miliardi di euro. Ma le tensioni con la Russia e una serie di attentati mortali da parte di militanti dell’Isis ed indipendentisti curdi hanno spaventato i potenziali turisti diretti verso la sesta più popolare meta al mondo. Alberghi semi-deserti e voli cancellati stanno riducendo gli afflussi di valuta estera di cui l’economia ha bisogno per mantenere sotto controllo il deficit delle partite correnti.

Le entrate del turismo potrebbero scendere sotto i 20 miliardi di dollari quest’anno per la prima volta dal 2008, secondo le stime della società di consulenza Eurasia Group. La compagnia aerea americana, Delta Airlines, ha sospeso il servizio da New York a Istanbul, che avrebbe dovuto partire il mese prossimo, mentre la spagnola Iberia ha temporaneamente annullato quattro voli settimanali da Madrid. Gli ultimi attentati hanno provocato più di 200 morti da luglio scorso e questo ha frenato gli arrivi.

Il turismo rappresenta il 6,2% della Pil turco, secondo l’Associazione delle agenzie di viaggio turche, e l’8% degli occupati. Quest’anno, centinaia di località sulle coste turche del Mediterraneo hanno lasciato a casa migliaia di lavoratori stagionali. Gli arrivi di stranieri sono scesi dell’8,5% a gennaio-febbraio, il maggior calo su base annua in almeno un decennio, secondo i dati del ministero del Turismo.

«Dopo i picchi annuali di quasi 30 miliardi di fatturato all’anno la Turchia potrebbe essere fortunata se raggiungerà i 20 miliardi di dollari quest’anno», ha detto Naz Masraff, direttore per l’Europa di Eurasia Group. «Questo è un colpo pesante alle entrate di valuta estera del paese».
 
Oggi crollo del cambio da area 3,22 (nei giorni scorsi era a 3,,20) siamo piombati in area 3,28 (1,5% circa).
Non trovo news esplicative.
 
Oggi crollo del cambio da area 3,22 (nei giorni scorsi era a 3,,20) siamo piombati in area 3,28 (1,5% circa).
Non trovo news esplicative.



Ciao, penso che oggi la lira turca sia stata coinvolta in un movimento più ampio.

La solita FED, che da un po' gioca tra falchi e colombe, ha fatto uscire delle notizie, che sono state interpretate come un possibile rialzo dei tassi a giugno.

Spiegazione un po' machiavellica, l'economia forse non lo giustifica ora... ma poi ci sono a novembre le elezioni Presidenziali, quindi per non fare mosse vicine alla campagna elettorale, se si è convinti che l'economia si rafforzerà nel corso del 2016, lo facciamo a giugno.

Come sempre sono solo voci, ma queste voci più il petrolio e le materie prime sotto pressione hanno penalizzato tutti i cambi dei paesi più deboli.
Guarda anche il real brasiliano o il rand sudafricano.


1n53r
 
Ultima modifica:
Nel caso le banche centrali si decidessero a fare riscorso allo strumento di cui si parla nell'articolo i cross ne beneficerebbero, nel senso che sia USD che EUR si potreebbero deprezzare nei confronti delle altre valute

Stati Uniti: la Fed farà presto ricorso all’Helicopter Money - Bill Gross

Per spiegare meglio cosa intendo quando scrivo dipende da come vengono date le notizie, in questo articolo si scrive che la BCE avrebbe detto no all'helicopter money, leggendo poi per bene il link si scopre invece che Draghi avrebbe dichiarato in prima battuta a marzo di quest'anno che trovava lo strumento interessante e più tardi ai giornalisti che ancora non si era discusso in BCE di questa possibilità.
Altro che no....
Specialmente se la FED dovesse decidere di adottare tale strumento (possibilità di cui altri investitori avevano accennato, tra cui Ray Dalio), penso proprio in BCE non staranno a guardare.
 

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