Cariatidi al potere.
ROMA – Gli
ex parlamentari ora in pensione non devono pagare il
contributo di solidarietà sul
vitalizio. Queste la decisione della
Corte di Cassazione che ha stabilito illegittimo il prelievo per
250 deputati in pensione. Stop quindi ai prelievi del 5% per
vitalizi di oltre 90mila euro lordi e del 10% per quelli da oltre 150mila euro lordi.
Non solo stop ai prelievi, ma anche al via i rimborsi.
Nemmeno i
deputati a cui il rimborso spetterebbe però sapevano di questa disposizione, arrivata all’
ufficio di presidenza della Camera dei deputati lo scorso 30 luglio. Tanto che dopo aver letto la notizia su Libero quotidiano del 20 novembre
Gerardo Bianco, presidente dell’Associazione ex parlamentari, che di rimborsi non ne ha visti, ha chiesto spiegazioni, scrive Fosca Bincher su Libero quotidiano:
“Furibondo, ha chiesto subito di verificare al fido ex senatore Udc Maurizio Eufemi: «Cerca subito il giornalista di Libero che ha scritto quella panzana. Mandiamogli una bella lettera di smentita, perché a parte il danno ci arriva pure la beffa: noi i soldi non li abbiamo indietro, ma per la gente li abbiamo ripresi!». Il povero Eufemi si è messo subito a caccia del cronista: «Adesso ti arriverà una bella smentita».
Verbali alla mano,
Stefano Dambruoso, questore della Camera di Scelta civica, ha spiegato che la
“«deliberazione dell’Ufficio di Presidenza che aveva disposto l’applicazione del contributo di perequazione anche agli assegni vitalizi corrisposti ai deputati cessati dal mandato parlamentare. I titolari di assegno vitalizio per i quali ha trovato applicazione il predetto contributo sono circa 250. Conseguentemente, a seguito della suddetta sentenza, non si procederà più ad applicare il contributo di perequazione agli assegni vitalizi dei deputati cessati dal mandato, essendo venuto meno ogni titolo. Si procederà, inoltre, al rimborso delle trattenute finora operate, secondo modalità che saranno successivamente definite»”.