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negusneg

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C'è qualcosa che non va...

Abbiamo visto, negli ultimi 10 giorni una caduta strana nel corso di alcune perp di ottimi emittenti. Qualcuno le ha spiegate con la “necessità” che si adeguassero verso il basso, dove altri titoli erano già planati. Qualcun altro (Negus), rispondendo ad un mio quesito, le ha attribuite alla “necessità” di far cassa da parte di alcuni investitori.
Rimane il fatto che titoli come i perp di Intesa, Unicredit (e Baca), Allianz, Munich Re, Hannover Re, Generali, BPCE, Swiss Re, Societé Generale hanno perso terreno anche in giorni, come l’odierno, in cui il corso azionario è andato molto bene.
Mi riferisco a perp agganciate al tasso fisso (tassi tra il 5% e il 9%) e di grandi emissioni, visto che per quelle più piccole possono intervenire altri fattori.
E’ vero: ci sono varie eccezioni, le più significative essendo le perp DB, ING 8% e, in parte, BNP.
Tutto questo, a mio avviso, rimane molto inquietante.
Non voglio fare il menagramo e spero tanto di sbagliarmi, ma ho il timore che stia succedendo qualcosa che sfugge alla nostra comprensione.
La butto lì: e se qualcuno stesse anticipando delle mosse in vista delle trimestrali bancarie/assicurative che cominceranno ad affluire tra un mesetto?
In questi casi, anche a costo di perdere qualche occasione, tocco ferro e divento più prudente.
Se poi qualcuno possiede una spiegazione veramente convincente….

Potrei cavarmela dicendo... è la liquidità, bellezza :D

Questo è precisamente il motivo per cui sconsiglio vivamente di investire la maggior parte dei propri soldi in obbligazioni perpetue. E spiega anche perchè la correlazione con la borsa non è poi così forte.

Le emissioni più grandi raramente superano il miliardo di euro, di questi sul mercato se ne scambiano piccole quantità, essendo per lo più titoli detenuti da investitori istituzionali (fondi, assicurazioni, etc.) con un'orizzonte di lungo termine, se succede qualcosa l'effetto "luogo pubblico che va a fuoco" è inevitabile, non tutti riescono ad uscire quando vorrebbero (e viceversa).

E' chiaro che se le agenzie di rating dicono ad Ing che ha in portafoglio troppi titoli PIGS (e se le maggiori banche italiane, portoghesi e spagnole sono costrette a fare liquidità per le esigenze quotidiane) nell'immediato le azioni, i titoli di stato e le obbligazioni corporate o perpetue di questi paesi scendono simultaneamente.

Ma mentre il sell off sulle borse o sui titoli di stato è pressocchè immediato, grazie anche alla possibilità di aprire posizioni short a copertura, il deleveraging sui titoli corporate e a maggior ragione perpetui è molto più lento come processo, potendo richiedere anche giorni o settimane o mesi per trovare chi assorbe le quantità offerte all'improvviso sul mercato.

Per questo l'andamento delle perpetue è comunque ritardato rispetto ad altri segmenti del mercato che, per il solo fatto di essere più liquidi, si adeguano istantaneamente ad un cambio di situazione.

Ieri e oggi si festeggia il fatto che non ci sarà l'effetto domino vaticinato dai soliti (noti :rolleyes:) profeti di sventure. L'economia sta continuando a crescere, l'Ungheria non fallirà, gli altri europei (noi inclusi) men che meno. Per ora sono solo chiusure di short, ma presto inizieranno anche gli acquisti dei primi coraggiosi (io ho iniziato venerdì scorso :D).

Per le perpetue, però, bisognerà aspettare un po' di tempo per vedere i primi effetti. Non ci sono posizioni scoperte da chiudere e il deleveraging (o riduzione del rischio) di alcuni istituzionali ha tutta l'aria di essere strutturale, almeno per un po'.

Tipicamente i fondi più à la page aspetteranno che il VIX sia ridisceso sotto a 25 per ricominciare ad investire :wall: in pratica rientreranno quando Baca sarà arrivata a 70 :lol:

Alla lunga, però, risulterà evidente che nel complesso questa asset class mantiene probabilmente il miglior rapporto rischio/rendimento del mercato. :-o :cool: Le ultime vicende non potranno che confermare la tendenza:

a) con Basilea 3 questi titoli sono destinati comunque ad estinguersi, almeno nella forma attuale, al massimo nel giro di 10 anni, a favore di titoli (come i CoCo, ad es.) con un maggiore e più esplicito contenuto azionario;

b) le misure prese dai vari governi avranno probabilmente un effetto depressivo sulle economie ma ridurranno complessivamente il rischio di default dei paesi strutturalmente più fragili (fra cui il nostro);

c) continueranno forti le pressioni sugli istituti meno robusti affinchè procedano senza indugi a ricapitalizzarsi.

Tutti e tre questi aspetti, alla lunga, giocano contro gli azionisti e a favore degli obbligazionisti perpetui. ;)

L'unico motivo valido oggi per preferire l'azione di un emittente rispetto ad una sua emissione perpetua è il caso in cui le finalità speculative di breve termine suggeriscano di entrare sul titolo più liquido.
 

negusneg

New Member
Beh... sul fatto che ci sia qcosa che non va... è già da un po' di tempo che è così...:-o

La borsa in questo momento sconta previsioni apocalittiche (giuste o sbagliate che siano), per cui è normale che ne risentano anche le P. L'azione Intesa ha perso quasi il 50% dai massimi di peridodo, la P un po' meno del 20%... è naturale che l'azione recuperi più velocemente.

Nessuno ha mai detto che la turbolenza è passata. Anzi...

Qlc che non và cè x forza,e anche secondo me non è ancora uscito al Mondo,speriamo non esca:D
Non Vorrei che il Caso Grecia sia Solo un Depistare da Qlc di + Grosso....Uk Spagna ??:rolleyes:
Riguardo a Intesa a Giorni Stacca la Cedola dell'8% e in Alcuni casi il titolo all'avvicinarsi alla data di stacco scende o non si Muove.Vedremo dopo il 20/6

Una sensazione: credo che Santander sia sulla carta forse la più solida banca occidentale, eppure di fronte alla risposta scomposta e balbettante dei paesi europei rispetto alla crisi greca nelle scorse settimane si è trovata in grossissima difficoltà.

Puoi essere grande e robusto quanto ti pare, ma se la speculazione ti mette nel mirino e non c'è un intervento coordinato, rapido, massiccio e mirato da parte delle autorità preposte non c'è "too big to fail" che tenga.

Questo ci ha insegnato la crisi del 2008. Alla fine gli Usa hanno dovuto salvare mezzo mondo (da Aig a Fannie e Freddie) e mettere in ballo cifre spaventose con i vari programmi sponsorizzati dalla Fed, altrimenti nemmeno un colosso come General Electric ce l'avrebbe fatta...
 

nik.sala

Money Never Sleeps
Domanda forse un po' beota

Ma se doveste scegliere fra prendere Unicredit 243 o Intesa 506, quale scegliereste?

A me sembrano 2 emissioni quasi identiche, mi sembra difficile scegliere, forse c'e' qualcuno di voi che conosce altri fattori e puo' darmi un 'indicazione?

L'altra che ho deciso di prendere e' SG 619 e' piu' cara 100/102% ma ha delle cedole fuori di testa 9,375 fino al 2019 poi post call euribor 3mesi + 8,901, e voglio diversificare almeno per paese.

essendo "supposte" da 50K bisogna pensare bene a controindicazioni ed effetti collaterali

se il rend è uguale, senza dubbio intesa.
La considero la miglior banca, in italia.
 

obsoleto

Forumer attivo
Infatti ho molti dubbi sulla classificazione LT2
Grazie

MARC nessun dubbio GROUPAMA 7,875% 2039 con call nel 2019 è LT2, a meno che non abbia toppato Bloomberg.
 

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bosmeld

Forumer storico
Domanda forse un po' beota

Ma se doveste scegliere fra prendere Unicredit 243 o Intesa 506, quale scegliereste?

A me sembrano 2 emissioni quasi identiche, mi sembra difficile scegliere, forse c'e' qualcuno di voi che conosce altri fattori e puo' darmi un 'indicazione?

L'altra che ho deciso di prendere e' SG 619 e' piu' cara 100/102% ma ha delle cedole fuori di testa 9,375 fino al 2019 poi post call euribor 3mesi + 8,901, e voglio diversificare almeno per paese.

essendo "supposte" da 50K bisogna pensare bene a controindicazioni ed effetti collaterali


voto intesa anche io. meglio sicuramente di Unicredit.



tra i tagli 50k a questi prezzi di sicuro comprerei Dpb 917.

come avrò liquidi almeno un lotto lo compro:):)
 

nik.sala

Money Never Sleeps
non so se prendere (ne ho già) cip di IKB lt2 (sta sui 77/78 circa) oppure prendere cip di qualche p buon emittente che prezza intorno ad 80 o anche meno, consigli ???
mi viene in mente
LODI
AXA 174
:-?
 

discipline

Forumer storico
non so se prendere (ne ho già) cip di IKB lt2 (sta sui 77/78 circa) oppure prendere cip di qualche p buon emittente che prezza intorno ad 80 o anche meno, consigli ???
mi viene in mente
LODI
AXA 174
:-?

per quello che può valere, oggi su iw ikb si prendeva a 77,5 (operazione delle 11). sulla lodi avevo già dato nelle ultime settimane tra gli 84 e gli 80. un'altra che sto guardando per la vistosa discesa è eureko, cumulativa, cedola discreta, ipotesi di call dal 2012.
 

nik.sala

Money Never Sleeps
per quello che può valere, oggi su iw ikb si prendeva a 77,5 (operazione delle 11). sulla lodi avevo già dato nelle ultime settimane tra gli 84 e gli 80. un'altra che sto guardando per la vistosa discesa è eureko, cumulativa, cedola discreta, ipotesi di call dal 2012.

quale, di eureko ???
Non mi sono mai interessanto sull'emittente e/o sulla struttra dei suoi p
ti dirò, oggi con la mia banca si prendeva a 76,50 ikb e l'avrei fatto, se non che domani mi arrivano i fondi.
Nel frattempo questa sparata dell'equity mi ha tornato a far riflettere...
a pari prezzo, lodi, ma ci son 2/3 punti, e ikb scade nel 2013...è un'operazione da cassetto...:)
 

Zorba

Bos 4 Mod
Il processo di fusione Bancaja - Caja Madrid è incominciato

Bloomberg

Caja Madrid, Bancaja Start Moves to Form Top Spain Savings Bank:eeh:

June 10, 2010, 5:10 PM EDT By Charles Penty and Paul Tobin
June 10 (Bloomberg) -- Caja Madrid and Bancaja have begun a merger process that would create Spain’s biggest savings bank amid government efforts to shore up the country’s financial system.
The boards of the second- and third-biggest savings banks met today to hear more about steps by Bancaja to join a project already under way by Caja Madrid to combine with five OTHER smaller savings banks, the two lenders said in filings to regulators. The merger would create a lender with about 340 billion euros ($413 billion) in assets, according to their published accounts.
Spanish savings banks are rushing to combine before a deadline to tap a government rescue fund expires at the end of this month. Greece’s sovereign debt crisis has focused attention on Spain’s public finances and the costs of buttressing foundation-based lenders, known as “cajas,” which were hobbled by bad loans following recession and a property crash.
“It’s a process that’s running late, but that obviously has to go forward,” said Andrew Lim, an analyst at Matrix Corporate Capital LLP in London. “What we’re seeing now is a catch-up process.”
The addition of Bancaja to the Caja Madrid-led group would eclipse the 272 billion euros of assets at Barcelona-based La Caixa, which is currently Spain’s biggest savings bank.
The cajas will combine under a central-bank-endorsed model that allows them to create a core business group to combine some central functions while maintaining separate legal identities and branch networks, they said.
Pool Their Earnings
The lenders will pool their earnings and guarantee each other’s solvency, Caja Madrid and Bancaja said. They would seek about 4.5 billion euros from a government bank-rescue fund to support their merger, Efe newswire reported, citing people familiar with the situation it didn’t identify.
The lenders’ combined central business would be registered in Valencia, Spain, where Bancaja is based, and have its operational headquarters in Madrid, the banks said.
Caja Madrid would name the executive chairman of the core business group and Bancaja the vice-chairman, they said. The lender would be the biggest commercial and business lender in the Spanish market, Caja Madrid said in a statement sent by e- mail today. Caja Madrid’s chairman is Rodrigo de Rato, a former head of the International Monetary Fund.
Banco Santander SA’s Spanish branch network and Banco Espanol de Credito SA, a retail bank it owns in the country, have combined assets, liabilities and equity of about 240 billion euros. Including its foreign business in markets from Brazil to the U.K., Santander is the biggest Spanish lender, with assets of more than 1 trillion euros.
New Bank Model
Caja Madrid, a lender with assets of about 190 billion euros, said May 28 it was in merger talks with Caja Insular de Canarias, Caixa Laietana, Caja de Avila, Caja Segovia and Caja Rioja. Caja de Ahorros del Mediterraneo, an Alicante, Spain- based lender and four other savings banks, with 135 billion euros in combined assets, have also confirmed plans to merge.
The Bank of Spain took over CajaSur, an insolvent lender with about 19 billion euros in assets on May 22 and said May 26 it would speed up its schedule for provisioning bad loans, pressuring lenders to take steps to boost their solvency.
Bancaja, with assets of about 111 billion euros, has 4.5 billion euros in real-estate risk compared with 3.9 billion euros of shareholders’ equity, Daragh Quinn, an analyst at Nomura International in Madrid, wrote in a May 27 report.
The lender’s first-quarter profit fell 27 percent to 78.1 million euros from a year earlier as bad loans rose to 5.02 percent of total lending. Caja Madrid, a lender with about 190 billion euros of assets, posted an 80 percent drop in profit to 73 million euros over the same period and reported a bad-loan ratio of 5.43 percent.
Spain may need to find 50 billion euros of capital for the “part” of its banking system that requires restructuring, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA, the country’s second-biggest commercial lender, said June 7.
 
Stato
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