I
dati macro sono stati
confortanti e vi sono stati dei
movimenti interessanti anche sul fronte dei rendimenti, dove si è registrato un
deciso recupero dello spread tra Btp e Bund sulla curva decennale, ritornato in area 140, soprattutto per un recupero dei nostri titoli ed una leggera crescita del rendimento tedesco.
In generale il mercato governativo obbligazionario ha girato in positivo aiutato dai dati sull’inflazione della zona euro in linea con le attese ma anche dai toni distesi del simposio Bce di Sintra in Portogallo, che si è svolto in settimana con molti interventi distensivi che non hanno allarmato gli investitori.
A sostenere il mood positivo degli investitori anche un relativo restringimento dello spread Francia/Germania, anche se la situazione politica a Parigi resta uno dei principali indicatori per il mercato a pochi giorni dal secondo turno e con i rendimenti degli Oat che sono stati particolarmente volatili nel corso della settimana.
Nel convegno di Sintra è stato apprezzato l’intervento di Christine Lagarde che ha parlato di un processo di disinflazione molto avanzato, commentando il marginale rallentamento dei prezzi al consumo di giugno come un passo nella giusta direzione, anche se i dati indicano che i prezzi dei servizi continuino a crescere in modo sostenuto.
P
iù prudente l’intervento del governatore Fed, Jerome Powell,
che ha ribadito che la la banca centrale Usa avrà bisogno di ulteriori dati prima di essere sicura di poter allentare la politica monetaria che resta, al momento, appropriatamente restrittiva; in ogni caso questo intervento non ha impattato negativamente sui mercati.
Sui principali dati macro americani, sono
arrivati numeri oltre le attese sulle offerte di lavoro Usa in maggio, ad indicare un mercato occupazionale ancora saturo per quanto in fase di rallentamento. Ulteriori spunti sulle prossime mosse Fed potrebbero arrivare dalla diffusione delle minute del
Fomc di giugno, dove i banchieri centrali statunitensi ritengono che l’economia stia rallentando e che le pressioni sui prezzi stiano diminuendo ma continuano a raccomandare un atteggiamento “wait and see”, quindi minute ancora estremamente prudenti sui ribassi dei tassi, con previsione per uno possibile a settembre.
Per quando riguarda i rendimenti, detto dello spread in recupero, c’è stato un forte trend rialziata ad inizio settimana, sull’emotività dell’esito del primo turno elettorale francese; il tutto è parzialmente rientrato ed anche i
Btp sono tornati a cavallo del 4% sulla curva decennale. Rimangono sotto il 3% Germania ed Olanda con differenziale ridotto, 2,6% contro 2,88%, mentre l’Irlanda rimane vicino al 3%. Tutto il resto è sopra quest’area con molti paesi più vicino al 3,5%; media dei titoli EU al 3.15%.
Decennale UK al 4,2% e Treasury al 4,35% con curva che rimane invertita dove
il Treasury a due anni rende il 4,7%.
Le nuove emissioni governative sotto la lente
Sul fronte delle nuove emissioni c’è stata la riapertura di due
European Union, rispettivamente in
scadenza il 5 ottobre 2026 con cedola 2,75% (codice Isin EU000A3K4D82)
e il
4 dicembre 2034 con cedola 3% (Isin EU000A3K4ES4). La prima tranche è stata offerta per 2,266 miliardi di euro e la seconda per 2,343 miliardi. In tutto, un’emissione di 4,6 miliardi. L’Unione Europea si è concentrata, quindi, sul tratto medio-breve e lungo. L’EU 2026 ha spuntato un prezzo medio di 99,407 centesimi per un rendimento lordo alla scadenza del 3,02%. L’Eurobond 2026 ha un prezzo medio di 99,407 per un rendimento lordo alla scadenza del 3,02%. L’Eurobond 2034 ha un prezzo medio di 99,355, offrendo un rendimento lordo annuale del 3,073%.
In assenza delle nostre aste, hanno tenuto banco Spagna, Francia ed Austria. La prima si è attivata su scadenze media 2027 e 2035, più lunga la Francia con incrementi su 2033, 2034, 2053 e 2066 con cedola 1,75% che ha un prezzo di 62 circa per un rendimento al 3,5%. Da Vienna un aumento sul
Ragb con scadenza 2029 e sul lungo 2044 con cedola del 3,15% che al prezzo di mercato di 97,57 rende circa il 3,3 per cento.
Su altre aree geografiche spicca il
governo giapponese che punta a emettere nuovi bond giapponesi a tasso variabile. Questa notizia racconta molto di quanto potrà accadere nei prossimi mesi poiché da almeno un decennio Tokyo mantiene una politica monetaria ultra-accomodante, con tassi appena alzati allo 0,10% nel marzo scorso, e rendimenti di mercato bassissimi. Tuttavia, ciò sta indebolendo lo yen, precipitato ai minimi dagli anni Ottanta contro il dollaro, con perdita di circa il 13% quest’anno. L’emissione di bond giapponesi a tasso variabile consentirebbe agli investitori di controbilanciare le perdite nel caso in cui i tassi salissero. Non si tratta di una novità assoluta neanche per Tokyo, in passato, il Governo aveva emesso già titoli indicizzati ai tassi, ma della durata iniziale di quindici anni. Nel caso attuale, invece, si tratterebbe di emettere scadenze medio-brevi.
I nuovi bond corporate sotto i riflettori
Buona l’offerta di nuovi titoli dove il comparto corporate ha visto la messa in onda del nuovo bond della
Rai, un nome raro sul mercato, che aveva in precedenza emesso un solo bond nel 2019, 1,375% Isin XS2089322098 che andrà in scadenza il 4 dicembre di quest’anno. Il nuovo ha la stessa
durata cinque anni ed importo uguale al precedente di 300 milioni di euro. La controllata al 99,56% dal ministero dell’Economia aveva dato mandato per una serie di call con investitori istituzionali italiani ed esteri in vista del lancio di una obbligazione senior unsecured a cinque anni da attesi 300 milioni di euro. Le prime indicazioni di rendimeno erano in area +215 punti base sopra il tasso midswap. Nel corso del collocamento si è registrato un restringimento dello spread e il rendimento finale è stato fissato al ribasso rispetto alla guidance iniziale, +160 punti base con ordini che si sono attestati sopra i 3,8 miliardi. Il titolo pagherà una
cedola annua a tasso fisso del 4,375%, prezzo 99.60,
rendimento 4,466% e sarà rimborsato a 100 alla scadenza il 10 luglio 2029. Il collocamento è riservato a investitori istituzionali, il lotto minimo è infatti 100mila euro con multipli di mille. Isin XS2844410287 e rating
Baa3. Molto bene il movimento nel grey market successivo con prezzi sopra quota 100.
Doppio deal di successo sui senior non preferred da
Deutsche Bank con 500 milioni al
4% con
scadenza nel
2028, Isin DE000A383J95 e prezzo d’emissione 99,978 ed altri 1,25 miliardi con
scadenza nel
2035 con
cedola del 4,5%, Isin DE000A383KA9 e prezzo a 99,708. Entrambi i titoli hanno taglio da 100mila euro con multipli di 100mila e hanno ben performato nel grey market con prezzi in rialzo mediamente di 30/40 centesimi.
Raiffeisen Bausparkasse Gesellschaft ha collocato un covered bond, ammontare 300 milioni di euro e
scadenza 10 luglio 2029. Dopo le priime indicazioni in area 65 punti base sopra il tasso midswap, lo spread è stato abbassato a +55 unti.
Cedola 3,375%, prezzo 99,638,
rendimento 3,455%. Rating
Aaa e lotto mino 100mila euro con multipli di 100mila. Isin AT0000A3DNT1.
Covered bond anche per la tedesca
Muenchener Hypothekenbank che ha scelto la
scadenza a
sette anni e ammontare 500 milioni di euro. Prime indicazioni di rendimento in area +30 punti base sopra il tasso midswap. L’obbligaione covered verrà rimborsata a 100 alla scadenza l’011 luglio 2031. Lotto minimo mille euro con multipli di mille, rating massimo
Aaa e Isin DE000MHB39J2.
Goldman Sachs si riaffaccia sul mercato obbligazionario retail italiano con un bond dal taglio minimo contenuto e
rendimento decrescente a partire dall’8,5%. Per acquistare il titolo, il cui ammontare totale è pari a 80 milioni di euro, basta un
taglio minimo di appena
100 euro. Il bond della banca d’affari americana ha codice Isin XS2829752620 e
durata 12 anni (scadenza 1° luglio 2036). Il meccanismo dell’emissione è quello del tasso fisso decrescente:
per il primo e secondo anno all’8,5%, che passa al 4% il terzo e quarto anno, 2,5% dal quinto all’ottavo e 1,5% dal nono al dodicesimo. L’idea, in buona sostanza, è quella di dare subito agli investitori la fetta principale del rendimento, per arrivare alla scadenza del bond con una cedola minima.
È prevista al contempo
la facoltà di Goldman di rimborsare anticipatamente il titolo. La banca potrà farlo su base annuale, a partire dal primo anno e fino all’undicesimo. Il rimborso anticipato verrà fatto per un importo pari a 100.
Sempre in area retail è in corso un’offerta sul
Mot di
Borsa Italiana da parte del gruppo metallifero
Intek, sotto la dicitura
Kme. L’operazione avrà una minima offerta di 150 milioni che potranno salire fino a 250 milioni nel corso del collocamento. La
cedola è stata fissata al
5,75% con taglio da mille euro con multipli di mille e ha Isin IT0005597874. Secondo il propetto dell’emissione l’operazione è finalizzata all’allungamento del debito societario e mantenere la liquidità a un livello equilibrato per agevolare lo sviluppo delle attività del gruppo.
Tra le prossime emissioni dovrebbe esserci
Kiko Milano, l’azienda attiva nel settore del make-up ha dato mandato a un pool di banche per una call con gli investitori in vista del
lancio di un titolo a sette anni da 500 milioni di euro.