Obbligazioni: i nuovi collocamenti della settimana sotto la lente
11/10/202415:10 Carlo Aloisio
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Non prendendo in considerazione le crisi politiche e militari internazionali, la cui influenza sull’andamento dei mercati è imprevedibile,
l’attenzione degli investitori si concentra ora in questa fase intermedia a interpretare le prossime mosse delle banche centrali.
Stando alle minute del
Fomc del mese scorso, si è evidenziata una sostanziosa maggioranza di componenti che è stata favorevole a dare il via al ciclo di allentamento monetario con un maxi-taglio da mezzo punto percentuale, ma è apparso ancora più ampio il consenso sul fatto che la mossa iniziale non impegna in alcun modo la banca centrale ad un particolare ritmo di riduzioni dei tassi in futuro. I banchieri centrali hanno definito la riduzione operata a settembre come una ricalibrazione della politica monetaria per tenere conto del fatto che l’inflazione è scesa bruscamente dai livelli elevati visti nel 2022 e nel 2023 ed è vicina all’obiettivo del 2%, anche se l’economia rimane relativamente forte. I verbali evidenziano un quadro leggermente più cauto dell’approccio della Fed alla riduzione dei tassi, pertanto gli investitori continuano a scommetere su un taglio di un quarto di punto percentuale nella prossima riunione di novembre. Successivamente la lettura degli ultimi dati hanno confermato questo approccio con la conseguenza di un leggero rialzo dei rendimenti, infatti
il Treasury decennale è tornato sopra il 4%.
A livello di Banca Centrale Europea, si cerca d’interpretare con attenzione gli interventi dei vari membri del board per capire quali saranno le prossime mosse. In programma nella settimana erano previsti degli interventi del capo economista Philip Lane. Dopo le sue parole gli investitori si attendono una nuova riduzione dei tassi da un quarto di punto questo mese e poi ancora in dicembre, con l’inflazione nella zona euro sempre più vicina all’obiettivo e le prospettive dell’economia non rosee. Secondo il consigliere francese Villeroy, intervistato da un quotidiano italiano, la Bce probabilmente taglierà i tassi d’interesse il 17 ottobre perché la crescita economica è debole e questo aumenta il rischio che l’inflazione non raggiunga il target del 2%. Altro elemento di verifica saranno le pubblicazioni delle minute dell’ultimo “meeting board” di settembre, previste per giovedì.
Il mercato prezza quindi un primo ribasso nel breve, anche se le certezze di ulteriori discese si sono un po’ raffreddate rispetto a qualche settimana fa. Con lo
spread tra Btp e Bund che
rimane sui minimi di periodo anche sotto 130, il
rendimento del
Btp decennale è
risalito verso il 3,57% con il Bund a quota 2,28%. Sono tornati nel gruppo del 3% alcuni paesi che nella scorsa settimana erano andati sotto, tra questi la Spagna, Slovenia e la Francia. Rialzo anche della sterlina che sul Gilt benchmark decennale è al 4,23%.
Le nuove emissioni governative sotto i riflettori
Dal punto di vista di nuova offerta di titoli nell’ambito di una settimana che è stata meno densa della precedente sul primario della zona euro, le emissioni da calendario si aggiravano sui 24 miliardi di euro. Tra i temi in particolare attenzione le nuove aste del Tesoro e soprattutto la riapertura via sindacato da parte dell’
EU per 11 miliardi complessivi, sui titoli già in circolazione, EU 2,875% 2027 Isin EU000A3K4EW6 per un totale di cinque miliardi e soprattutto sul 3,375% 2039 Isin EU000A3LZ0X9, per i restanti sei miliardi, che ha ricevuto la maggior parte delle manifestazioni d’interesse. Si è trattato del nono collocamento sindacato di quest’anno per l’Unione Europea (UE), che ha deciso di finanziarsi sul mercato; con questo collocamento sale a 44 miliardi la raccolta nella seconda metà dell’anno sui 65 programmati ed il mercato si attende altre due emissioni entro il 2024, probabilmente una sarà a novembre e l’ultima a dicembre.
Le richieste arrivate sui book dei lead hanno superato gli 81 miliardi sulla 2027 e 85 miliardi sulla 2039, quindi un successo enorme che ha visto i prezzi finali a 101,101 per la più breve con rendimento di questa tranche al 2,506%, mentre per la tranche 2039 il prezzo è stato fissato a 101,734 con rendimento del 3,227%.
The
Flemish Community, con rating
AA, ciòè la regione belga delle Fiandre, ha collocato un
bond senior sulla scadenza a cinque anni per un ammontare di 1,5 miliardi. Prime indicazioni di rendimento in area +35 sul titolo di stato belga di pari durata, abbassate a +29 punti.
Cedola 2,75%, prezzo 99,791 e
rendimento 2,795%. Un successo l’emissione con ordini raccolti oltre 5,9 miliardi di euro, circa quattro volte l’ammontare emessso. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e Isin BE0390162288. Sul grey market successivo i prezzi sono rimasti sostanzialmente in linea con quello d’emissione.
La regione tedesca
North Rhine Westphalia è pronta a collocare un nuovo bond sustainable con scadenza cinque anni e ammontare benchmark. Rating atteso
AA/AAA.
Successo in Germania per il deal della
Kfw, che è una società statale per il sostegno dell’economia, simile alla nostra
CDP. Il deal di questa settimana in euro ha visto il collocamento per 3 miliardi con scadenza al 2031 con una
cedola del
2,5% e un prezzo di collocamento a 99,551. Isin del titolo che ha rating tripla
A è DE000A383P48 con taglio retail da mille euro con multipli di mille.
Nel fronte dei cosidetti “Paesi emergenti”, sono arrivate in questi giorni dell buone notizie da nostro continente. Infatti l’agenzia
S&P ha alzato di un gradino il rating sovrano a lungo termine della
Serbia da
BB+ a
BBB-, sollevando per la prima volta i suoi titoli in valuta estera allo status d’investment grade. Ciò è avvenuto dopo che
S&P ha cambiato le sue prospettive sul credito della Serbia da stabili a positive nello scorso mese di aprile, una mossa seguita ad agosto anche da parte delle altre agenzie di rating
Fitch e
Moody’s. Il ministro delle finanze serbo si aspetta che anche le altre agenzie possano seguire l’esempio di
S&P nell’assegnare al Paese un rating creditizio di grado d’investimento. La mossa segue gli sforzi della più grande ex repubblica jugoslava per consolidare le finanze pubbliche e recuperare terreno rispetto ai suoi vicini dopo anni persi a causa di guerre e conflitti. La nazione, candidata a entrare nell’Unione Europea, rimane ancora a un credito di livello speculativo per
Fitch e
Moody’s. Gli ultimi dati provenienti dalle isituzioni finanziarie del paese, vedono una liquidità nelle casse di circa 700 miliardi di dinari (pari a 6,5 miliardi di dollari) e un debito pubblico pari al 46,5% del prodotto interno lordo.
Il
Kazakistan ha emesso il primo
bond in dollari dopo quasi un decennio ed ha spuntato sul mercato internazionale buone condizioni. Il bond emesso ha durata 10 anni ed ha un rendimento in area +120 punti base sul Treasury di pari durata. I bond del Kazakistan sono investment grade, cioè godono di rating di qualità
BBB-/BBB. Isin del titolo XS2914770545 per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi con
cedola finale del 4,714% e prezzo a 100, taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille. Molto interesse sul nome con ordini arrivati ai lead per oltre 5,7 miliardi di dollari.
I nuovi collocamenti corporate sotto la lente
Erste Group Bank colloca un bond subordinato 10.25NC5.25 Tier2 con Isin AT0000A3FY07, taglio benchmark e cedola fissa, con scadenza 15 gennaio 2035 e possibilità di rimborso a gennaio 2030. Le prime indicazioni di prezzo sono di 205 punti base sopra il midswap di pari lunghezza.Già nelle prime ore gli ordini, da parte degli investitori istituzionali, sono oltre 1 miliardo di euro per arrivare a 1,85 miliardi a chiusura collocamento. Il taglio minimo di investimento è di 100mila euro. A fine collocamento lo spread è stato fissato a 170 punti base sopra il tasso midswap. Ammontare dell’emissione 750 milioni di euro,
cedola 4%, prezzo 99.583 e rendimento 4.093%. Rating assegnato all’emissione
Baa1/BBB+.
Luminor Bank, uno dei principali istituti di credito dell’Estonia ha collocato un’obbligazione 11NC6 Tier 2, prime indicazioni di rendimento in area +350 punti sopra il tasso midswap. L’obbligazione (Isin XS2907162767) sarà rimborsata alla pari alla scadenza fissata il 14 ottobre
2035 e presenta una call esercitabile dall’emittente ad ottobre 2030. Lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di mille e rating
Baa3. Alla fine la
cedola è stata fissata al
5,399% con prezzo a 100 che ha ben performato nel grey market con liveli oltra 100,5.
Buono il riscontro avuto dal deal della società finanziaria dell’
Aereoporto di Gatwick che ha optato per un deal in euro con
scadenza nel
2033, inserendo una serie di obiettivi che se non saranno rispettati potranno vedere un aumento della cedola. Il titolo di categoria “secured”, quindi con maggiori garanzie rispetto ai normali senior, ha una
cedola del
3,625%, emesso per 750 milioni con taglio minimo di sottoscrizione da 100mila euro con multipli di mille. Isin XS2919214937 con prezzo di 99,397 che si è mosso di poco nel grey market.
In area dollaro un deal per il retail da parte della
Cnh industrial che ha emesso 500 milioni di euro con scadenza
ottobre 2027 con
cedola del
4,5%. Il prezzo d’emissione fissato a 99,809 porta il rendimento a scadenza al 4,57% con rating
Baa2/BBB+/BBB+, Isin US12592BAT17 con taglio da 2mila euro con multipli di mille.
Ecopetrol ha deciso di non procedere con la transazione questa settimana. La società petrolifera della Colombia che aveva annunciato una possibile tender offer di titoli in circolazione con altri di nuova emissione, continuerà a monitorare le condizioni del mercato e potrebbe prendere in considerazione una transazione nel prossimo futuro.