Uccisione di Soleimani, protestano Russia, Cina e i Dem Usa

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Uccisione di Soleimani, protestano Russia, Cina e i Dem Usa
L'ambasciata Usa a Bagdad: "Lasciate il Paese"
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Uccisione di Soleimani, protestano Russia, Cina e i Dem Usa


Iraq: Rouhani promette vendetta da "nazioni libere" regione

"Non c'e' dubbio che la grande nazione dell'Iran e le altre nazioni libere della regione si vendiceranno dell'orribile crimine commesso dagli americani", vale a dire l'uccisione del generale Qassem Soleimani. L'avvertimento e' arrivato dal presidente iraniano, Hassan Rohani, in una dichiarazione pubblicata sul sito ufficiale del governo, dopo l'annuncio dell'uccisione del generale Qassem Soleimani, a capo delle potenti forze d'elite iraniane al Qods, in un raid statunitense a Baghdad. "Questo atto codardo e' un altro segno della frustrazione e impotenza dell'America nella regione", ha aggiunto, denunciando che Washington "viola tutti i diritti umani e il diritto internazionale con la brutalita' piu' disumana".

IRAN: PASDARAN, USA COMPRINO BARE PER I LORO SOLDATI
Gli Stati Uniti comprino ''bare per i soldati'' di stanza nella regione. E' l'avvertimento lanciato da un alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniana (i Pasdaran), il generale Mohammad Reza Naghdi, dopo l'uccisione del comandante delle Forze al-Quds Qassem Soleimani. ''La Casa Bianca deve lasciare la regione oggi o deve andare al mercato a ordinare bare per i soldati'', ha affermato Reza Naghd. ''Non vogliamo uno spargimento di sangue. Devono fare da soli la loro scelta'', ha aggiunto.

Soleimani: convocato Parlamento iracheno, "basta presenza Usa"
Il Parlamento iracheno terra' domani una sessione d'emergenza per discutere del raid americano a Baghdad, in cui tra gli altri sono stati uccisi il generale iraniano Qassem Soleimani e un alto comandante iracheno. Lo ha annunciato il vice speaker del Parlamento, Hassan al-Kaabi, dicendo che e' ora di mettere fine "all'arroganza americana". A suo dire, la sessione di domani sara' dedicata a prendere "misure decisive che mettano fine alla presenza americana in Iraq".

IRAN: RUSSIA, UCCISIONE SOLEIMANI AUMENTERA' TENSIONI IN MEDIORIENTE
L'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani in Iraq in un raid aereo americano avrà come effetto un aumento delle tensioni nella regione. Lo ha detto il ministero degli Esteri russo in una nota rilanciata dall'agenzia di stampa Ria Novosti e dalla Tass. ''L'uccisione di Soleimani è stato un passo avventurista che aumenterà le tensioni nella regione'', si legge nella nota. ''Soleimani ha servito la causa di proteggere gli interessi nazionali dell'Iran con devozione. Esprimiamo le nostre più sincere condoglianze al popolo iraniano'', prosegue il comunicato.

Iraq: Congresso Usa diviso, "Rischio di guerra per decenni"
Reazioni contrastanti da parte del Congresso americano alla notizia del raid americano che ha portato alla morte, tra gli altri, del generale iraniano Qasem Soleimani, comandante delle Guardie islamiche della rivoluzione. Il senatore repubblicano Lindsey Graham ha scritto su Twitter: “Il prezzo da pagare per uccidere e attaccare gli americani è salito drasticamente”. Un altro conservatore, Tom Cotton, veterano in Iraq e Afghanistan, ha parlato della morte del generale iraniano definendola un “atto di giustizia”: “Lui ha avuto ciò che ha riccamente meritato. E tutti i soldati americani che sono morti per mano sua hanno avuto ciò che meritavano: giustizia”. I rappresentanti democratici, oltre a definire Soleimani un criminale, hanno chiesto se l’attacco aereo “rappresenti una corsa verso una guerra” su cui il Congresso non è stato consultato. “L’attuale autorizzazione della forza - ha commentato il senatore democratico Richard Blumenthal - in nessuno modo copre anche una possibile nuova guerra. Questo passo potrebbe portare a un conflitto che può durare decenni”.

IRAQ: BIDEN SU SOLEIMANI, 'TRUMP HA GETTATO DINAMITE IN UNA POLVERIERA'
Il ''presidente Trump ha gettato dinamite in una polveriera''. Così Joe Biden ha commentato l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani in un raid aereo ordinato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. ''L'Amministrazione americana sostiene che il suo obiettivo sia quello di evitare ulteriori attacchi da parte dell'Iran, ma questa azione avrà quasi certamente l'effetto opposto'', ha affermato Biden. Il presidente Trump ''deve al popolo americano una spiegazione della strategia e del piano per tenere al sicuro le nostre truppe e il personale dell'ambasciata, la nostra gente e i nostri interessi, sia qui in patria che all'estero, così come i nostri partner nella regione e altrove'', ha aggiunto.

IRAN: BERNIE SANDERS, 'ESCALATION CI PORTA VICINI A NUOVA GUERRA DISASTROSA'
"La pericolosa escalation di Trump ci porta più vicini ad una nuova guerra disastrosa in Medio Oriente che potrebbe costare un numero infinito di vite umane ed altri trilioni di dollari". A commentare in questi termini, su Twitter, il raid ordinato dal presidente americano Donald Trump è stato il candidato alla presidenza Bernie Sanders. "Trump ha promesso di mettere fine alle guerre senza fine, ma questa azione ci iscrive su un sentiero che porta ad una nuova guerra". "Quando ho votato contro la guerra in Iraq nel 2002, temevo che ci avrebbe portato ad una maggiore destabilizzazione della regione. Questo timore purtroppo si è rivelato giustificato. Gli Stati Uniti hanno perso approssimativamente 4500 soldati coraggiosi, decine di migliaia di altri sono rimasti feriti, ed abbiamo speso trilioni", si legge ancora.

IRAN: PREMIER IRAQ CONDANNA 'AGGRESSIONE' USA, 'VIOLATA NOSTRA SOVRANITA''
Il primo ministro iracheno dimissionario Adel Abdul-Mahdi ha condannato il raid aereo americano che ha portato all'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani vicino all'aeroporto di Baghdad, definendolo una ''aggressione'' nei confronti dell'Iraq, oltre che di una ''violazione di sovranità'', affermando che si tratta di una "pericolosa escalation". Abdul-Mahdi ha quindi ricordato Abu Mahdi Al-Mohandes, il numero due delle potenti milizie sciite delle Unità di mobilitazione popolare, le Hashd Shaabi, oltre a Soleimani, comandante delle Forze al-Quds. Il premier iracheno li ha definiti ''simboli'' della vittoria irachena sui militanti dello Stato Islamico (Isis). ''L'assassinio di un comandante militare iracheno rappresenta una aggressione nei confronti dell'Iraq come Stato, come governo e come popolo'', ha detto Abdul-Mahdi in una nota. ''Portare avanti operazioni di eliminazione fisica contro esponenti iracheni di spicco o di un Paese fraterno in territorio iracheno rappresenta una flagrante violazione della sovranità dell'Iraq'', oltre a una ''pericolosa escalation che scatena una guerra distruttiva in Iraq, nella regione e nel mondo'', ha aggiunto.

Iraq: ministro francese, 'ora il mondo e' piu' pericoloso'
L'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani in un attacco americano a Baghdad ha reso il mondo "piu' pericoloso". E' quanto affermato dal ministro francese per l'Europa, Amelie de Montchalin, in un'intervista alla radio Rtl. "Quello che vogliamo soprattutto e' stabilita' e de-escalation", ha affermato il ministro, aggiungendo che gli sforzi della Francia "in ogni parte del mondo mirano a creare condizioni di pace o almeno di stabilita'". "Il nostro ruolo - ha concluso - non e' schierarci con una parte, ma parlare a tutti".

Iraq: Hezbollah, vendicare Soleimani tocca a tutta resistenza
Il leader del gruppo sciita libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha affermato che l'uccisione del comandante dei Pasdaran iraniani, Qasem Soleimani, in un raid Usa a Baghdad deve essere vendicata. "Portare a termine l'appropriata punizione per questo assassinio criminale sara' responsabilita' di tutti i combattenti della resistenza nel mondo", ha detto Nasrallah in un comunicato

IRAN: NASRALLAH, 'RESPONSABILITA' COLLETTIVA PUNIRE CHI HA UCCISO SOLEIMANI'
E' una ''responsabilità collettiva'' quella di infliggere una ''giusta punizione'' ai responsabili dell'assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani, ucciso in un raid aereo americano vicino all'aeroporto di Baghdad. Lo ha detto il segretario generale del movimento sciita libanese di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sostenendo che ''gli Stati Uniti non raggiungeranno nessuno dei loro obiettivi con l'uccisione di Soleimani''.

Iraq, Cina condanna raid Baghdad e chiede a Usa di 'esercitare moderazione'
La Cina condanna il raid Usa a Baghdad che ha portato all'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani e chiede agli Stati Uniti di "esercitare moderazione e evitare l'escalation delle tensioni". Lo riporta la Cnn.
 
Soleimani, Usa inviano nuove truppe in Medio Oriente. Ue: "Evitare escalation"
Folla a Baghdad per il funerale. Rohani: "Usa vedranno effetti di questa azione negli anni a venire".
Monito di Cina e Russia a Washington
Articolo Soleimani, l'esperto: "Ora i terroristi iraniani colpiranno ovunque"
Video Paura nella base a Baghdad, tutti con l'elmetto Video
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Migliaia di persone ai funerali di Soleimani, anche premier Iraq
Commento Trump: dietro il raid la campagna elettorale - di C. De Carlo Articolo Qasem Soleimani, chi era il potentissimo generale iraniano Video Il generale iraniano Soleimani ucciso da drone Usa Video Morte Soleimani, festa in piazza a Baghdad Articolo Militari italiani, è allarme rosso

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Folla ai funerali del generale Soleimani (Ansa)


Baghdad 4 gennaio 2020 - Circa 2.800 militari statunitensi sono in viaggio per il Medio Oriente, dove il livello di tensione resta altissimo dopo il raid nel quale gli Usa hanno ucciso il generale iraniano Soleimani, capo delle forze d'elite delle Guardie della Rivoluzione "in un attacco di precisione con un drone".
Il Pentagono ha spiegato che le ulteriori truppe saranno dispiegate a protezione delle sedi diplomatiche e degli interessi americani nell'area. Lo stesso dipartimento della Difesa ha anche reso noto che l'attacco di ieri è stato deciso dal presidente Donald Trump, perché Soleimani voleva uccidere diplomatici americani. E mentre si susseguono i colloqui internazionali per cercare di disinnescare una spirale di violenze, a Baghdad sono già stati lanciati i primi attacchi contro obiettivi americani: uno nella Green Zone e uno contro la base aerea Balad, che ospita anche militari statunitensi.

Non mancano poi le proteste anche negli Usa contro il raid dell'amministrazione Trump.
Centinaia di persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca, dove ha preso la parola anche l'attrice-attivista Jane Fonda, a New York (davanti alla Trump Tower e a Times Square) e in altre 70 città americane. Gran parte delle iniziative sono sponsorizzate da Answer Coalition, la popolare organizzazione pacifista nata dopo gli attentati dell'11 settembre 2001.


Appelli di Ue, Cina e Russia
"Ho parlato con il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif e ho sottolineato la necessità di ridurre le tensioni, esercitare la moderazione ed evitare un'ulteriore escalation", scrive su Twitter l'Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell. Il responsabile della politica estera dei 28 Paesi spiega che nel colloquio si è anche discusso "dell'importanza di preservare l'accordo sul nucleare, che rimane cruciale per la sicurezza globale. Sono impegnato nel ruolo di coordinatore".

Il governo di Pechino invece sollecita Washington "a non abusare della forza militare" ed esorta a ricorrere al "dialogo" per risolvere le crisi internazionali. In una serie di colloqui telefonici con Mosca e Teheran, il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha fatto sapere che "la Cina si oppone all'uso della forza militare nelle relazioni internazionali. Colpi di mano militari sono inaccettabili". Sulla stessa linea anche la Russia, che attraverso il ministro Sergey Lavrov ha definito le azioni degli Stati Uniti una "grave violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale".

L'Iran promette vendetta
L'Iran, dal canto suo, promette vendetta. Gli americani "non si sono resi conto di quale grande errore" hanno fatto. "Vedranno gli effetti di questa azione criminale non solo oggi, ma negli anni a venire", ha dichiarato il presidente iraniano, Hassan Rohani, nel corso di una visita ai familiari del generale. "Il crimine dell'America rimarrà nella storia tra i più grandi commessi contro il popolo iraniano", ha aggiunto Rohani, secondo il quale oggi gli Stati Uniti sono "più odiati" dagli iraniani e dagli iracheni. Teheran ha poi nominato il generale Esmail Qaani è stato nominato nuovo comandante della Forza Quds dei Pasdaran, che hanno invitato gli Usa a "comprare bare per i loro soldati".


Funerali Soleimani
Migliaia di iracheni partecipano questa mattina a Baghdad al corteo funebre del generale iraniano Soleimani gridando - tra la sua bara e quella del suo principale luogotenente in Iraq, Abu Mehdi al-Mouhandis - "morte all'America". Il corteo ha sfilato tra le vie del distretto di Kazimiya, dove si trova un santuario sciita. Al termine si è tenuto un funerale nazionale ufficiale alla presenza di molti leader iracheni, tra cui il primo ministro iracheno, Adil Abdul Mahdi. I resti di Soleimani saranno portati in Iran dopo la cerimonia.

Il giallo del nuovo raid aereo
Notizie contrastanti giungono da varie fonti circa il raid aereo Usa di ieri sera a Camp Taji, a nord di Baghdad con sei morti e tre feriti, in cui sarebbe rimasto ucciso un comandante del gruppo paramilitare filo-iraniano Hashed Al Shaabi, Shibl al Zaidi. Il portavoce della coalizione anti-Isis Myles B. Caggins III ha negato, in un tweet, che vi sia stato alcun raid della coalizione negli ultimi giorni nella zona. Le Unità di mobilitazione popolare (Pmu), milizie paramilitari irachene filo-iraniane, che fanno parte del gruppo Hashed Al Shaabi, hanno negato da parte loro che il raid abbia preso di mira loro combattenti, ma che sarebbe invece stato attaccato un convoglio di medici. Una smentita è giunta poi anche dall'esercito iracheno, secondo il quale non vi sarebbe stato alcun attacco aereo Usa su un convoglio medico.

Coalizione anti-Isis ridimensiona operazioni Iraq
La coalizione internazionale a guida Usa che sostiene le truppe irachene nella lotta all'Isis ha ridimensionato le operazioni "per ragioni di sicurezza". "Le missioni militari italiane continuano come programmato, dopodichè c'è stato un innalzamento delle misure di sicurezza previste in situazioni di questo tipo", ha riferito il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, spiegando che si tratta di un innalzamento del livello di sicurezza "deciso con la coalizione". E ancora: "Nelle procedure di sicurezza innalzate si è ritenuto di sospendere temporaneamente l'attività di addestramento delle forze irachene che riprenderà appena le condizioni lo consentiranno, ma la missione prosegue". Anche la Nato ha reso noto di aver sospeso le sue missioni di addestramento in Iraq.

Pompeo "bacchetta" gli alleati europei
Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, bacchetta gli alleati europei che, a suo giudizio, non sono stati "così disponibili" come avrebbero dovuto nel comprendere le ragioni che hanno spinto gli americani a uccidere il generale iraniano Soleimani. In un'intervista a Fox News, Pompeo ha raccontato come, all'indomani del raid, sia stato al telefono con i leader di tutto il mondo per spiegare l'attacco: "Ho parlato con i nostri partner nella regione per spiegare loro cosa stessimo facendo, perchè lo stessimo facendo, e per chiedere loro assistenza. Tutti sono stati fantastici". "Ma le mie conversazioni con i nostri partner in altri luoghi non sono state altrettanto positive. Francamente, gli europei non sono stati così disponibili come avrei voluto che fossero. Gli inglesi, i francesi, i tedeschi, tutti devono capire che ciò che abbiamo fatto, ciò che hanno fatto gli americani, che hanno salvato vite umane anche in Europa".

Conte: "Massima attenzione per i nostri militari"
Fonti di palazzo Chigi fanno sapere che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte esprime forte preoccupazione per l'escalation. Dal premier appello alla moderazione, al dialogo e al senso di responsabilità. In questa prospettiva - spiegano le stesse fonti - l'Ue può giocare un ruolo fondamentale e offrire un contributo determinante. Conte si sta prodigando affinché l'Europa possa esercitare tutto il proprio peso diplomatico per evitare sviluppi imprevedibili e vanificare così tutti gli sforzi per stabilizzare l'area. Massima attenzione per i nostri militari nella regione".


Militari italiani: è allarme rosso




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fatemi capire
a bagdad gli irakeni hanno fatto una manifestazione davanti all'ambasciata americana che continua ad occupare militarmente la nazione
da oggi sappiamo che questo è considerato un reato con condanna di morte

epperò gli USA fanno lo stesso contro l'impero cinese e allora ci sarà una condanna di morte contro qualche militare americano?
 
però il nostro ministro degli esteri grillino: Lugi Di Maio
và in ferie con la fidanzata.....

per lui non è successo nulla ed è tutto normale.
 
vediamo cosa ne pensano questi
Meloni e Salvini cominciano a vedere le cose in maniera differente? Ecco alcuni segnali
 
Petrolio: prezzi in forte salita dopo l’uccisione del generale Soleimani

Prezzi del petrolio in forte salita questa mattina, mentre gli Stati Uniti confermano che il principale comandante iraniano è stato ucciso in un attacco aereo.

By Francesco Cerulo

3 Gennaio 2020


I prezzi del petrolio sono aumentati vertiginosamente durante la sessione asiatica. Il Pentagono ha confermato che il principale comandante iraniano Qassem Soleimani, è stato ucciso in un attacco aereo statunitense a Baghdad.

L’esercito USA ha intrapreso la “decisiva azione difensiva per proteggere il personale USA all’estero uccidendo Qasem Soleimani”. Questa la dichiarazione del Dipartimento della Difesa USA durante la notte, secondo cui l’ordine è arrivato direttamente dal presidente Donald Trump.

I prezzi sono saliti fino al 4% per il WTI, il Brent è aumentato di circa il 3% a $ 68,25 al barile. I futures statunitensi sono scesi dopo questo sviluppo, mentre i futures USA hanno indicato un’apertura inferiore rispetto alla chiusura di ieri.
Soleimani, che guidava un’unità delle forze speciali delle guardie rivoluzionarie d’élite iraniane, è stato ucciso insieme ad Abu Mahdi al-Muhandis, il vice comandante delle milizie appoggiate dall’Iran, note come forze di mobilitazione popolari. Lo hanno riferito inizialmente televisione e funzionari iracheni. Soleimani era una figura chiave nella politica iraniana. Gli USA lo hanno incolpato per l’attacco di questa settimana all’ambasciata americana a Baghdad. L’Associated Press ha citato un funzionario iracheno, che ha affermato che al-Muhandis era arrivato all’aeroporto in un convoglio per ricevere Soleimani. L’attacco aereo è avvenuto non appena è uscito dall’aereo per essere accolto da al-Muhandis e dai suoi compagni, uccidendoli tutti. Questo ci porta al precipizio di una guerra a tutto campo contro l’Iran – non una guerra ombra o una guerra per procura … È quasi impossibile sopravvalutare le implicazioni di questo evento. Le autorità, secondo AP, hanno riconosciuto il corpo di Soleimani dall’anello che indossava.

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L’attacco è avvenuto tra le tensioni con gli USA, dopo l’attacco di Capodanno da parte delle milizie appoggiate dall’Iran all’ambasciata statunitense a Baghdad. L’attacco all’ambasciata che si è concluso mercoledì, ha spinto il presidente Donald Trump a ordinare un dispiegamento di circa 750 soldati statunitensi in Medio Oriente.

Helima Croft, responsabile della strategia globale sulle materie prime presso RBC Markets:
“Questo ci porta al precipizio di una guerra di tiro in piena regola con l’Iran – non una guerra ombra o una guerra per procura. È quasi impossibile sopravvalutare le implicazioni di questo evento.”

L’attacco probabilmente “provocherà ritorsioni significative” dall’Iran e dalla milizia sostenuta dall’Iran in Iraq, ha affermato Matthew Bey, senior analyst globale di Stratfor. È probabile che l’Iran tornerà a sostenere gli attacchi alle infrastrutture petrolifere nel Golfo Persico e nel resto del Medio Oriente.
Teheran potrebbe anche prendere in considerazione attacchi alle infrastrutture petrolifere dell’Arabia Saudita se le tensioni aumentassero.
Avrebbe sia la “capacità” che la “volontà” di attaccare i maggiori punti di strategici legati al petrolio in Arabia Saudita.

invece secondo Giulietto Chiesa l'Iran non risponderà all'assassinio del generale Soleimani ma saranno Israele+Arabia Saudita+USA ad effettuare attentati terroristici false flag che attribuiranno all'Iran per avere un pretesto per scatenare un'altra guerra
 
invece secondo Giulietto Chiesa l'Iran non risponderà all'assassinio del generale Soleimani ma saranno Israele+Arabia Saudita+USA ad effettuare attentati terroristici false flag che attribuiranno all'Iran per avere un pretesto per scatenare un'altra guerra

Vero.

Tra stati vale la legge del più forte. All'Iran non conviene rispondere. Allora creeranno un pretesto. Lo sappiamo, lo sanno tutti, ma non possiamo.farci nulla.
 
l'Irak chiede ai militari Usa di andarsene e tornarsene a casa loro
Trump risponde
TRUMP: NON LASCEREMO L’IRAQ FINCHE’ NON CI RIMBORSANO


Il parlamento Iracheno ha votato ieri una risoluzione con la quale chiede ai soldati statunitensi di abbandonare il paese quanto prima. Naturalmente Trump ha detto che ..non se ne parla neppure , almeno sino a quando l’Iraq non avrà ripagato il costo delle basi militari statunitensi sul suo territorio, costate diversi miliardi di dollari.
“We have a very extraordinarily expensive air base that’s there. It cost billions of dollars to build. Long before my time. We’re not leaving unless they pay us back for it.”

Abbiamo una base straordinariamente costosa li. Ci è costato miliardi di dollari costruirla, molto prima della mia venuta. Non lasceremo sino a quando non ce l’avranno ripagata.

A questo si aggiunge la minaccia, nel caso si voglia forzare l’espulsione, di applicare sanzioni economiche che faranno apparire quelle iraniane “Uno scherzo”
“We’re not leaving” Iraq, Trump says, unless Iraq repays the US for an air base.
“It cost billions of dollars to build. Long before my time. We’re not leaving unless they pay us back for it,” Trump said on AF1.
— Steven Portnoy (@stevenportnoy) January 6, 2020

L’Iraq non potrebbe mai forzare militarmente gli USA dal lasciare il paese: la condizione delle forze armate irachene è quella vista nella guerra contro l’ISIS, in cui le truppe di Baghdad si soo liquefatte prima ancora di vedere i ribelli, lasciando poi il lavoro di riconquista ai Peshmerga curdi o, ironia della sorte, alle milizie sciite appoggiate dall’Iran. Militarmente l’Iraq non esiste, o quasi. Comunque l’iniziativa politica mette in grande imbarazzo Washington, tanto che, secondo Axios, gli USA hanno cercato di evitare il voto fino all’ultimo.

Chiaramente l’Iraq, diviso al proprio interno, cerca di staccarsi il più possibile dagli USA per non essere coinvolti in un possibile conflitto militare.
Nello stesso tempo una posizione del genere potrebbe cambiare nuovamente gli equilibri nel Medio Oriente: il Kurdistan Iracheno, praticamente indipendente, ma nominalmente ancora parte dell’Iraq, ha dichiarato la propria indipendenza, non riconosciuta internazionalmente. L’ostilità dell’Iraq potrebbe spingere Washington a riconoscere il Kurdistan, attualmente l’unico territorio veramente amico degli USA, dove già si trovano importanti basi a stelle e strisce. Il trasferimento delle testate nucleari dalle basi turche rende questo passaggio sempre più probabile.

Secondo me sono gli USA che dovrebbero rimborsare l'Iraq.
 
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