Un matematico gioca in borsa

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Diavoli di numeri!
Sembra proprio che il cervello umano abbia difficoltà a gestire l’astrattezza dei numeri e che sia facilmente tratto in inganno da queste entità.

Ecco un esempio. Seguite questa storiella.
Tre manager si recano in un hotel per un congresso. Acquistano un servizio (non importa cosa) e danno 30 euro al fattorino dell’hotel, il quale va alla cassa ed il principale gli fa notare che ha commesso un errore perché il prezzo di listino era 25 euro e non 30. Il principale consegna quindi una banconota da 5 euro da restituire ai tre manager. Questo fattorino, un po’ arruffone, non sa come dividere la banconota tra i tre manager e pensa bene di dare un euro a testa e di tenersi per se i due euro. Dopo aver sbrigato la “commessa” pensa fra sé e sé che la cosa è molto strana. Ciascun manager inizialmente aveva speso 10 euro, ma un euro è stato restituito, quindi ciascuno ha speso 9 euro. I tre manager, quindi, nel complesso, hanno speso 27 euro (9 per 3, 27); 2 euro se li è intascati lui. 27 più 2 fa 29 e non 30 euro. Che fine a fatto un euro?
Rileggete la storiella un attimo. Dunque. Inizialmente i tre manager hanno pagato 30 euro, ma il fattorino ha ridato loro un euro ciascuno, quindi hanno speso 27 euro. Due li ha intascati il fattorino. Che fine ha fatto un euro?

Ho fatto questo gioco a diverse persone, alcune molto preparate. Perfino ad un eccellente dottore commercialista. In tutti i casi ho assistito ad un momento di pensosa perplessità.
In molti casi non hanno saputo dare la risposta ed hanno continuato ad avvitarsi fra sottrazioni, moltiplicazioni ed addizioni. In altri casi, ovviamente, dopo qualche minuto i più culturalmente attrezzati hanno compreso il grossolano errore logico che sottostà al ragionamento del fattorino.

Questo gioco, riportato nel libro che stiamo recensendo, è una dimostrazione evidente di come anche davanti a banalità come quella sopra esposta il cervello umano abbia notevoli difficoltà a gestire i numeri e quindi come sia relativamente semplice ingannarlo.
Presentando i rendimenti di un fondo comune d’investimento o le performance di un’azienda con gli stessi dati si possono fornire sensazioni completamente diverse, tutte ugualmente ben "documentate" ad un pubblico non sufficientemente preparato.
Tutto questo anche senza manipolare i numeri ma semplicemente facendo leva su alcuni elementi psicologici come ad esempio il fenomeno dell’ancoraggio che sta alla base del gioco sopra esposto. (Molto spesso, invece i numeri vengono "lavorati" ed allora il discorso è ancora diverso: "prendi un gruppo di numeri, torturali ben bene e diranno quello che vuoi"…)

Avere un minimo di cultura matematica è indispensabile per chiunque desideri occuparsi in prima persona dei propri investimenti. E’ importante avere un minimo di familiarità con i concetti basilari della statistica. “Un matematico gioca in borsa” è un libro piuttosto divertente, che si fa leggere piacevolmente, anche quanto affronta appunto questi concetti basilari di statistica che possono sembrare relativamente complessi per i non addetti ai lavori.
L’autore, giocando per tutto il libro con una sua “infatuazione” per il titolo Worldcom che gli ha fatto perdere un bel gruzzoletto (e gli ha lasciato in cambio un’esperienza molto formativa) affronta in maniera scanzonata, ma chiara, l’analisi tecnica, l’analisi fondamentale e la teoria di portafoglio.

L’approccio è disincantato. Le conoscenze matematiche dell’autore gli hanno permesso di comprendere chiaramente gli enormi limiti dei tre strumenti. Nel libro non ci sono, naturalmente, ricette magiche per arricchirsi, ma è sicuramente molto utile per non perdere soldi a causa degli errori tipici che fanno gli investitori inesperti.
Coloro che non hanno mai letto nulla al riguardo troveranno probabilmente interessante l’ultimo capitolo dove si accenna alle ultime teorie matematiche sulla prevedibilità (o imprevedibilità) dei mercati finanziari. Purtroppo, per l’ennesima volta, la traduzione ha un po’ straziato alcune parti del libro, ma tutto sommato, considerato che la lettura è comunque piuttosto piacevole anche come libro da tenere sul comodino (nonostante che si parli di numeri) ritengo che sia un buon consiglio di lettura.

John Allen Paulos, “Un matematico gioca in borsa”, Garzanti, 223 pp €14.

Giuseppe D'Orta
 
bel libro, lo consiglio.

lo preferisco sicuramente al piu noto testo di taleb, ormai molto di moda tra i trader.
 
tanto per dare una risposta:
la realtà è che i tre manager pagano il servizio 27 euro e non 30 (a proposito... conveniente la "coperta".... :smile: )
di cui :
25 euro per il servizio
2 euro al commesso...
:D
 

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