Piedi a Terra
Forumer storico
Sono veramente troppe le emissioni Mediobanca perchè possa ricordarmi a quale titolo in particolare ti riferisci.
Per curiosità, hai l'ISIN sotto mano?
Ma non serve che adesso tu perda il tuo tempo prezioso per questi confronti...
Piuttosto di guardare l'ago, cerchiamo di guardare al pagliaio.
Oggi siamo in una situazione in cui l'oro costa poco.
Possiamo cercare di inserirlo in una pianificazione simile a quella che cercherebbe di fare un nonno rispetto ad un nipote di cui si preoccupa per il suo futuro a lungo termine ?
Quote: Mrco Liera, Marzo 2013
A rispondere è l’ultima edizione del monumentale Credit Suisse Global Investment Returns Yearbook, uscito nei giorni scorsi, che come negli anni precedenti si avvale della collaborazione di Elroy Dimson, Paul Marsh e Mike Staunton della London Business School. I tre autori innanzi tutto evidenziano che gli ultimi 33 anni sono stati un periodo eccezionale per i rendimenti dei bond statali, che a livello mondiale e in dollari hanno generato un ritorno annualizzato superiore al 6%, addirittura pari a quello delle azioni. Dopo una fase eccezionale come questa, è logico attendersi anni assai più avari. E in effetti ciò risulta dai rendimenti a scadenza dei titoli di Stato attualmente scontati in vari Paesi occidentali. Storicamente, quando questi sono così bassi, i ritorni dei bond, ma anche – e questo è forse il dato meno intuitivo – quelli delle azioni, sono decisamente compressi. Dimson, Marsh e Staunton hanno infatti verificato su un campione di 20 Paesi e su un arco temporale di 113 anni (1900-2012) che quando i tassi di interesse reali sono stati inferiori allo 0,1% (il 35% delle osservazioni) i rendimenti reali dei bond nei successivi cinque anni sono stati mediamente negativi. In particolare, quando i tassi di interesse reali sono stati compresi tra il -2,3% e lo 0,1% (il 15% delle osservazioni), i bond nei successivi cinque anni hanno dato un ritorno annualizzato reale del -0,4% e le azioni del +3,6%. La media mondiale 1900-2012 dei ritorni reali dei bond è stata dell’1,8% annualizzato e quella delle azioni è stata del 5%. Pertanto, se la storia funziona come guida, c’è da attendersi anche una compressione dei ritorni reali delle azioni. Anche perché i tre autori stimano che il premio al rischio delle azioni (equity risk premium) ossia l’extra rendimento atteso che questa asset class può generare rispetto ai bond, sarà pari nei prossimi anni al 3-3,5% contro una media di lungo periodo superiore al 6%.