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Effetto olimpiadi su tokyo
La Borsa di Tokyo comincia la settimana con un netto progresso sull'onda dell'effetto-Olimpiadi e della forte revisione al rialzo del Pil del secondo trimestre a un tasso annualizzato del 3,8% rispetto a una lettura preliminare del 2,6 per cento.
La scelta della capitale nipponica per le Olimpiadi del 2020 - avvenuta nel weekend a Buenos Aires da parte del Cio, che l'ha preferita alle candidature alternative di Istanbul e Madrid - induce gli investitori focalizzati sul medio termine a forti acquisti sui titoli della società che più dovrebbero trarne vantaggio, a partire dai general contractor ai developer immobiliari, con rialzi spesso tra il 10 e il 15%.L'effetto economico diretto delle Olimpiadi è stimato intorno alla cifra non certo stratosferica di 30-40 miliardi di dollari, ma il volano indiretto su consumi e investimenti pubblici e privati dovrebbe risultare anche superiore.
Più in generale, inoltre, va sottolineato anche che le ultime indicazioni dall'economia cinese (in particolare, il dato sull'export di agosto, in crescita annuale del 7,2%) contribuiscono a sostenere le piazze asiatiche (con una forte avanzata in particolare dei mercati cinesi), nonostante le preoccupazioni per i potenziali effetti di un attacco americano alla Siria e per l'avvicinarsi della riunione della Federal Reserve (17-18 settembre) in cui potrebbe essere deciso l'avvio del "tapering" (anche se gli ultimi dati sull'occupazione Usa sono apparsi tutt'altro che esaltanti). Poco mossa, con tendenza a un lieve rialzo, la Borsa australiana, dopo le elezioni politiche cha hanno dato la vittoria alla coalizione guidata dal partito liberal-nazionale del futuro premier Tony Abbott.
La revisione del Pil. Incide positivamente sul sentimento degli investitori anche l'annuncio che il Prodotto interno lordo giapponese del secondo trimestre è salito dello 0,9% sul trimestre precedente (pari a un robusto +3,8% annualizzato), più di quanto stimato in via preliminare (+0,6%, a un tasso annualizzato del +2,6%): un miglioramento - dovuto per lo più a una lettura più favorevole degli investimenti di capitale delle imprese, salite dell'1,3% rispetto a un dato preliminare di -0,1% - dovrebbe rendere più probabile il via libera definito al previsto aumento dell'imposta sui consumi a partire dall'aprile dell'anno prossimo. In termini nominali, l'economia giapponese è cresciuta nel trimestre dello 0,9% sui tre mesi precedenti,pari a un 3,7% annualizzato (rispetto al dato preliminare, rispettivamente, di +0,7 e +2,9). A questo punto diventa più probabile che Abe dia l'ok definitivo al previsto rialzo dell'imposta sui consumi dal 5 all'8% a partire dall'aprile 2014 (la decisione, secondo quanto riferito oggi dal ministro dell'Economia Akira Amari, sarà presa il primo ottobre). Va anche segnalato che il bilancio delle partite correnti resta in nero a luglio (per il sesto mese consecutivo dopo un raro deficit) per 577,3 miliardi di yen, sia pure in calo del 13% sullo stesso periodo dell'anno scorso a causa del persistente disavanzo della bilancia commerciale (per 943,3 miliardi di yen); inoltre i prestiti bancari in agosto sono aumentati del 2% rispetto all'agosto 2012.
La Borsa di Tokyo comincia la settimana con un netto progresso sull'onda dell'effetto-Olimpiadi e della forte revisione al rialzo del Pil del secondo trimestre a un tasso annualizzato del 3,8% rispetto a una lettura preliminare del 2,6 per cento.
La scelta della capitale nipponica per le Olimpiadi del 2020 - avvenuta nel weekend a Buenos Aires da parte del Cio, che l'ha preferita alle candidature alternative di Istanbul e Madrid - induce gli investitori focalizzati sul medio termine a forti acquisti sui titoli della società che più dovrebbero trarne vantaggio, a partire dai general contractor ai developer immobiliari, con rialzi spesso tra il 10 e il 15%.L'effetto economico diretto delle Olimpiadi è stimato intorno alla cifra non certo stratosferica di 30-40 miliardi di dollari, ma il volano indiretto su consumi e investimenti pubblici e privati dovrebbe risultare anche superiore.
Più in generale, inoltre, va sottolineato anche che le ultime indicazioni dall'economia cinese (in particolare, il dato sull'export di agosto, in crescita annuale del 7,2%) contribuiscono a sostenere le piazze asiatiche (con una forte avanzata in particolare dei mercati cinesi), nonostante le preoccupazioni per i potenziali effetti di un attacco americano alla Siria e per l'avvicinarsi della riunione della Federal Reserve (17-18 settembre) in cui potrebbe essere deciso l'avvio del "tapering" (anche se gli ultimi dati sull'occupazione Usa sono apparsi tutt'altro che esaltanti). Poco mossa, con tendenza a un lieve rialzo, la Borsa australiana, dopo le elezioni politiche cha hanno dato la vittoria alla coalizione guidata dal partito liberal-nazionale del futuro premier Tony Abbott.
La revisione del Pil. Incide positivamente sul sentimento degli investitori anche l'annuncio che il Prodotto interno lordo giapponese del secondo trimestre è salito dello 0,9% sul trimestre precedente (pari a un robusto +3,8% annualizzato), più di quanto stimato in via preliminare (+0,6%, a un tasso annualizzato del +2,6%): un miglioramento - dovuto per lo più a una lettura più favorevole degli investimenti di capitale delle imprese, salite dell'1,3% rispetto a un dato preliminare di -0,1% - dovrebbe rendere più probabile il via libera definito al previsto aumento dell'imposta sui consumi a partire dall'aprile dell'anno prossimo. In termini nominali, l'economia giapponese è cresciuta nel trimestre dello 0,9% sui tre mesi precedenti,pari a un 3,7% annualizzato (rispetto al dato preliminare, rispettivamente, di +0,7 e +2,9). A questo punto diventa più probabile che Abe dia l'ok definitivo al previsto rialzo dell'imposta sui consumi dal 5 all'8% a partire dall'aprile 2014 (la decisione, secondo quanto riferito oggi dal ministro dell'Economia Akira Amari, sarà presa il primo ottobre). Va anche segnalato che il bilancio delle partite correnti resta in nero a luglio (per il sesto mese consecutivo dopo un raro deficit) per 577,3 miliardi di yen, sia pure in calo del 13% sullo stesso periodo dell'anno scorso a causa del persistente disavanzo della bilancia commerciale (per 943,3 miliardi di yen); inoltre i prestiti bancari in agosto sono aumentati del 2% rispetto all'agosto 2012.