Piedi a Terra
Forumer storico
Talvolta, per dei motivi che originano dalla mia concreta esperienza sui mercati, sono portato ad avviare delle riflessioni su tematiche del tutto trascurate in discussioni sulla materia dei trading system, le cui conseguenze che potrebbero emergere da risposte plausibili diventano non secondarie nell'impostazione delle varie strategie di trading da utilizzare sul campo.
Il tema e': in Italia, in un periodo di estrema diffusione e capillarita' delle comunita' finanziarie Web, ci possono essere ancora oggi delle eccellenze individuali nella produzione intellettuale di idee di trading system, o piu' in generale strategie di borsa, che producano risultati positivi in materia che percorrono percorsi individuali corroborati da evidenze scientifiche e che esulano dalle conoscenze accumulate e/o trasmesse nelle comunita' finanziarie ? In altre parole, possono nascere ancora in Italia delle eccellenze intellettuali capaci di produrre strategie algoritmiche direttamente lungo un processo individuale e non condiviso di accumulo di esperienze e conoscenze tramite, ad esenpio, l'universita', la lettura internazionale dei libri (condividerete senz'altro che la letteratura italiana e' ben poca cosa), la capacita' di produrre adeguati e robusti backtesting ?
Anticipo fin d'ora la mia risposta personale, riservandomi in un secondo tempo di spiegare, ai potenziali interessati, i motivi per cui dalla risposta plausibile a questa domanda potrebber nascere delle idee di trading conseguenti alla standardizzazione delle strategie, e per questo motivo dall'elevato valore atteso positivo.
La mia risposta personale e' no.
In Italia al giorno d'oggi l'appassionato studioso di trading system non e' piu' capace di percorrere un percorso autonomo "decondizionato dal Web" per lungo tempo, acquisendo familiarieta' con temi cruciali, sebbene non ancora sufficienti a poter creare in lui un ottimo trader, quali backtesting, overfitting, test di significativita'. Oggi anche per un ingegnere, un laureato in economia, o un semplice appassionato senza titoli accademici, la tentazione, o meglio, la scorciatoia, di digitare un lemma di Google sui vari forum di finanza e' troppo piu' forte dello stimolo a proseguire la lettura dei vari Kaufmann, Pardo, Hamilton (e personalmente ci aggiungo il Kanji) necessari per acquisire una solida formazione autonoma in materia di trading system.
Io credo che difficilmente possano nascere ancora, con la facilita' con cui avveniva ad un tempo, agli inizi degli anni 2000 (*), degli osservatori di mercato che possedevano nel contempo una solida formazione di base in materia di trading system e, nel contempo, un'attenta capacita' di osservazione dei fenomeni con il talento necessario per individuare strategie per sfruttarli.
Oggi l'omologazione della formazione culturale di massa compiuta attraverso Finanza On Line e Investire Oggi e' pervasiva e coinvoge anche gli studiosi seri, che abbandonano lo studio e la sperimentazione seria alla ricerca facile di trick, tip e insight vari di tutti i tipi presenti sulla rete attraverso i motori di ricerca.
In sostanza mi sembra nelle comunita' finanziarie WEB sia peresente un'enorme omologazione in materia di alcuni punti fermi: importanza abnorme attribuita agli indici di risk (MDD, VAR, Sharpe, etc.) senza distinzione alcuna alle caratteristiche del generatore delle serie storiche.
La mia personale sensazione, ma non temo di sbagliarmi, e' che il focus del WEB su questi temi non sia legato alla giusta importanza del fattore rischio, ma piuttosto alla scarsa capitalizzazione degli operatori retail.
Nel contempo sulla rete Web e' del tutto assente il dibattito sulle forme di efficienza dei mercati, poi il CAPM, la SML, l'APT che sono tutti temi che non hanno mai trovato ancora sulla rete italiana una capacita' di divulgazione all'altezza dei temi precedenti sul rischio.
Il tema e': in Italia, in un periodo di estrema diffusione e capillarita' delle comunita' finanziarie Web, ci possono essere ancora oggi delle eccellenze individuali nella produzione intellettuale di idee di trading system, o piu' in generale strategie di borsa, che producano risultati positivi in materia che percorrono percorsi individuali corroborati da evidenze scientifiche e che esulano dalle conoscenze accumulate e/o trasmesse nelle comunita' finanziarie ? In altre parole, possono nascere ancora in Italia delle eccellenze intellettuali capaci di produrre strategie algoritmiche direttamente lungo un processo individuale e non condiviso di accumulo di esperienze e conoscenze tramite, ad esenpio, l'universita', la lettura internazionale dei libri (condividerete senz'altro che la letteratura italiana e' ben poca cosa), la capacita' di produrre adeguati e robusti backtesting ?
Anticipo fin d'ora la mia risposta personale, riservandomi in un secondo tempo di spiegare, ai potenziali interessati, i motivi per cui dalla risposta plausibile a questa domanda potrebber nascere delle idee di trading conseguenti alla standardizzazione delle strategie, e per questo motivo dall'elevato valore atteso positivo.
La mia risposta personale e' no.
In Italia al giorno d'oggi l'appassionato studioso di trading system non e' piu' capace di percorrere un percorso autonomo "decondizionato dal Web" per lungo tempo, acquisendo familiarieta' con temi cruciali, sebbene non ancora sufficienti a poter creare in lui un ottimo trader, quali backtesting, overfitting, test di significativita'. Oggi anche per un ingegnere, un laureato in economia, o un semplice appassionato senza titoli accademici, la tentazione, o meglio, la scorciatoia, di digitare un lemma di Google sui vari forum di finanza e' troppo piu' forte dello stimolo a proseguire la lettura dei vari Kaufmann, Pardo, Hamilton (e personalmente ci aggiungo il Kanji) necessari per acquisire una solida formazione autonoma in materia di trading system.
Io credo che difficilmente possano nascere ancora, con la facilita' con cui avveniva ad un tempo, agli inizi degli anni 2000 (*), degli osservatori di mercato che possedevano nel contempo una solida formazione di base in materia di trading system e, nel contempo, un'attenta capacita' di osservazione dei fenomeni con il talento necessario per individuare strategie per sfruttarli.
Oggi l'omologazione della formazione culturale di massa compiuta attraverso Finanza On Line e Investire Oggi e' pervasiva e coinvoge anche gli studiosi seri, che abbandonano lo studio e la sperimentazione seria alla ricerca facile di trick, tip e insight vari di tutti i tipi presenti sulla rete attraverso i motori di ricerca.
In sostanza mi sembra nelle comunita' finanziarie WEB sia peresente un'enorme omologazione in materia di alcuni punti fermi: importanza abnorme attribuita agli indici di risk (MDD, VAR, Sharpe, etc.) senza distinzione alcuna alle caratteristiche del generatore delle serie storiche.
La mia personale sensazione, ma non temo di sbagliarmi, e' che il focus del WEB su questi temi non sia legato alla giusta importanza del fattore rischio, ma piuttosto alla scarsa capitalizzazione degli operatori retail.
Nel contempo sulla rete Web e' del tutto assente il dibattito sulle forme di efficienza dei mercati, poi il CAPM, la SML, l'APT che sono tutti temi che non hanno mai trovato ancora sulla rete italiana una capacita' di divulgazione all'altezza dei temi precedenti sul rischio.