L'ALTRA EVASIONE - Draghi, Monti, vi svegliate????
L'ALTRA EVASIONE (su
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Risparmi, fuga dall'Italia
All'estero anche i capitali dichiarati.
Fuga dalla paura. Paura di un fallimento. Di una crisi modello-Atene. Paura di perdere tutto quello che si è, magari lecitamente, guadagnato. Dopotutto nessuno è in grado di sapere cosa succederà nei prossimi mesi. Così, mentre gli italiani se ne stanno in casa a piangere la crisi che verrà, i loro capitali prendono la via di fuga. Verso il Nord Europa e la Svizzera. Ma non solo. Perché un'altra meta d'elezione sta diventando sempre più anche l'Asia.
LA CONFERMA DEL BOLLETTINO DI BANKITALIA. La notizia, in realtà nulla di nuovo già dai tempi pre-scudo fiscale, è tornata in luce dopo aver avuto conferma ufficiale in un passaggio del Bollettino della Banca d'Italia, dove si sottolinea la fuoriuscita dai conti correnti italiani. E i numeri pesano come un macigno: dall'inizio della crisi e fino a marzo scorso, i risparmi espatriati ammonterebbero a 274 miliardi di euro. Ai quali si aggiungerebbero,
solo a giugno, altri 23 miliardi.
PORTAFOGLI IN STERLINE E DOLLARI. Una migrazione che ha portato molti italiani - anche quelli “onesti” e trasparenti al fisco - a ricrearsi posizioni e portafogli all'estero, soprattutto in dollari e sterline. Monete che, salvo imprevisti, sembrano avere un'aspettativa di vita di gran lunga maggiore dell'euro.
Il consiglio dei private banker: liberarsi dei titoli italiani
Si tratta di una scelta che con buona probabilità è frutto di consigli esperti. Molti private banker milanesi pare che abbiano iniziato già da un anno a 'imporre' ai propri clienti di liberarsi dei titoli italiani e spezzettare gli investimenti con obbligazioni in giro per il mondo.
E non necessariamene prendendendo un aereo o facendo i “furbetti” evasori.
Chi infatti dichiara al Fisco l'intenzione di spostare alcuni capitali all'estero, può anche utilizzare banche straniere presenti sul territorio italiano e passare agevolmente dall'euro ad altre monete.
Poi c'è intenet. Chi è un po' in grado di smanettare e ha l'abilità di gestire online e in autonomia i propri risparmi può aprire da remoto un conto all'estero e fare operazioni di trasferimento fondi.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA. Portare fuori dall'Italia i capitali è una scelta che, oltre a tanti vantaggi, ha sicuramente alcuni svantaggi. A partire dai costi del commercialista. La dichiarazione dei redditi infatti si complica, anche perché si paga il 20% per ogni singola plusvalenza realizzata sui conti esteri. A questo si aggiunge una tassa patrimoniale
ad hoc dell'1%.
Certo, dei quasi 300 miliardi di euro fuoriusciti dalle banche italiane è ancora difficile sapere quanti siano effettivamente rintracciabili, e quanti abbiano approfittato di una poco innocente evasione per far perdere le tracce di sé. Evasione che ormai inizia a costare sempre più cara, nel caso in cui - malauguratamente - venga scoperta.
Ma evidentemente vale la pena rischiare. Perché, se si riesce a farla franca, i vantaggi non si possono quasi contare.
Giovedì, 26 Luglio 2012