Unicredit (UCG) Unicredit The Best

Stacco, sto per avere la nausea, che giornata, incredibile, è stata incredibile, fra poco su cnbc diretta del Premier, anche se, i mercati sono stanchi di annunci, ci vorrebbero dei piani di crescita seri, buonaserata a Tutti e grazie per la compagnia...:ciao:
 
nn c'e' trippa per gatti ,si deve scendere a questo punto 1 prossima tappa msta correggendo fortemente il dax e i listini usa per me il nostro indice andrà a 12000 quando avranno finito il lavoro

Ripeto....secondo me almeno area 0,8-0,9 che è poi il floor. Se poi si impegnano da li fanno un bel tuffo rapido a spike fino ai minimi assoluti del 2009, tanto per dire che si sono ritoccati così si sentono più leggeri e con la coscienza a posto.:D
E parlando degli indici internazionali che contano,più in generale, trovo assurdo che siano tutti ancora sopra i supporti di marzo, nel periodo del terremoto in Giappone.
Poichè le attuali prospettive sono ben più cupe di qualunque cosa potesse mai rappresentare su scala globale quel terremoto, seppur avendo colpito gravemente una delle nazioni più avanzate (ma in recessione/stagnazione cronica da 20 anni) e seppure con lo spettro della contaminazione nucleare.
E' assurdo che stiamo più in alto perchè li si scendeva per paura di un possibile rallentamento economico globale a causa del Giappone ferito (soliti pretesti di cui vive la borsa), ora i dati ci stanno dando la conferma che questo rallentamento c'è di fatto, di indicatori macro di ripresa neanche l'ombra e per altro non certo per colpa del Giappone, ma per fallimento delle politiche degli ultimi tre anni che non hanno saputo creare occupazione e sviluppo, ma hanno solo soccorso il pianeta finanza, trasferendo grossa parte dei buchi privati al settore pubblico ormai straindebitato, chi più chi meno.
A dire il vero è persino assurdo che si stia enormemente sopra i supporti di aprile/maggio 2010 (parlo di DAX e indici americani, perchè noi è ovvio che ci siamo finiti sotto visto che siamo stati presi direttamente in causa), in quanto se quelli erano i livelli della paura per l'esplosione conclamata della crisi greca, oggi la situazione è molto peggiore.
Si potrebbe obiettare che se le borse sono comunque salite da quei livelli, qualche riscontro lo avranno pure avuto dalle trimestrali nel corso di questi due anni. Tipo la trimestrale di oggi di UCG.
Io però ritengo che anche quei dati alla fine risultano artificiosi. E' normale che dopo una prima gamba recessiva le aziende taglino i costi, licenzino, vendano asset superflui, riducano i volumi in proporzione alla domanda. Nel caso dei finanziari poi si può far pulizia piano piano riassorbendo crediti in sofferenza accettandone la svalutazione e coprendola a botte di ADC come abbiamo visto, si può diversificare e si può anche continuare a imbellettare la realtà mediante alchimie contabili lecite. Ma se non si fanno politiche adeguate di stimolo all'economia reale e all'occupazione (stabile) che per altro proprio per il suddetto taglio dei costi subisce un calo, è normale che poi parta la seconda gamba recessiva.
 
UniCredit,consensus analisti utile 2,6 mld 2011 è possibile-AD

MILANO, 3 agosto (Reuters) - Raggiungere il consensus degli
analisti di un utile netto 2011 di 2,6 miliardi è per Unicredit
possibile, anche se le condizioni attuali di mercato
rendono difficili le previsioni.
Lo ha detto l'AD di UniCredit, Federico Ghizzoni, nel corso
della conferemza stampa sui risultati del secondo trimestre.
"Il target di 2,6 miliardi è possibile. E' molto difficile
fare previsioni con questa volatilità, ma è certo che chiuderemo
il 2011 meglio del 2010", ha detto Ghizzoni.
L'AD ha spiegato che la banca ha una esposizione limitata
sul debito italiano, avendo in portafoglio circa 40 mld titoli,
pari al 5% del totale dell'attivo del gruppo, uno dei rapporti
piò bassi nel settore.
Sul piano di finanziamento dell'anno prossimo l'AD ha detto
che sarà all'incirca delle stesse dimensioni di quello 2011,
pari a circa 32 miliardi di euro.


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L'ha detto Ghizzoni, hemmm.... (vi ricordate: "il 2011 sarà l'anno di Unicredit")

che si fà, gli spariamo?
 
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Berlusconi: "Ho tre aziende in borsa, sono in trincea"– Il premier: "Tutti i giorni mi confronto con il mercato finanziario, so di cosa parlo"

:wall::wall::wall::wall:

Ecco con questa frase vai a convincere i MM delle sale londinesi:titanic:

MARKET TALK BOND: nessun effetto su Btp/Bund con parole Berlusconi (esperto)
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MF-Dow Jones - 03/08/2011 18:06:58
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MILANO (MF-DJ)--Nessun effetto sul differenziale Btp/Bund con le parole del premier Silvio Berlusconi alla Camera. Lo ha detto a MF-DowJones Angelo Drusiani esperto di mercati obbligazionari per Banca Albertini Syz.

Con la chiusura dei mercati azionari europei gli scambi sono notevolmente ridotti e lo spread staziona a 366 pb. Quanto al discorso del premier, Drusiani dichiara che "al momento mi sembra una reiterazione di quello che e' stato fatto e non c'e' alcuna indicazione che possa contenere le tensioni internazionali".
 
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Unicredit, utili raddoppiati nel 2011

Dati in crescita nell'est Europa, al netto dei 105 milioni di euro di crediti deteriorati in bond greci






La sede Unicredit di Piazza Cordusio a Milano MILANO - Il gruppo UniCredit ha chiuso il primo semestre 2011 con un utile netto di pertinenza di 1,321 miliardi,quasi raddoppiato rispetto ai 669 milioni del primo semestre 2010 (+97,5%). Nel solo secondo trimestre l'utile netto si è attestato a 511 milioni dai 148 milioni del secondo trimestre 2010 e risulta influenzato negativamente da 105 milioni di impairment su titoli governativi greci (impatto al netto delle tasse). Al netto di tale voce, il risultato semestrale ammonterebbe a 1,426 miliardi, e quello trimestrale a 616 milioni. Il dato del secondo trimestre è comunque superiore alle stime del consensus degli analisti, che indicavano un utile di 471 milioni. IL CORE TIER 1 - Il Core Tier 1 a fine periodo (incluse le azioni sottostanti ai 'cashes') si è attestato al 9,12%. Il Tier 1 ratio era al 9,92% ed il Total Capital Ratio al 13,49% Il risultato di gestione nei primi sei mesi 2011 ha raggiunto i 5,6 miliardi (+3,1%), mentre nel solo secondo trimestre si è attestato a 2,53 miliardi (-17,6% trimestre su trimestre). Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni sono scese nel primo semestre a 2,685 miliardi da 3,507 mld dello stesso periodo 2010 e nel solo secondo trimestre sono calate a 1,181 miliardi da 1,504 miliardi del primo trimestre 2011. I crediti deteriorati lordi a fine giugno 2011 sono pari a 69,908 miliardi (+1,4% trimestre su trimestre). Dal punto di vista geografico, si nota una diminuzione dei crediti deteriorati in Germania e in Austria, e una decelerazione nel deterioramento del portafoglio italiano. Le sofferenze lorde sono cresciute del 2,7% nel trimestre, mentre le altre categorie di crediti problematici mostrano un dato in diminuzione dello 0,5%. Nel secondo trimestre i crediti a clientela del gruppo hanno raggiunto 561,8 miliardi (da 558,8 mld a marzo 2011).
I MERCATI IN CRESCTA - Il maggiore contributo alla crescita è derivato dall`Est Europa (Cee e Polonia) con un +3,2% , mentre l`Europa Occidentale è rimasta stabile nel periodo. I debiti verso la clientela a giugno ammontavano a 406,7 miliardi (da 401,9 mld a marzo 2011). La crescita è derivata dall`Europa Occidentale (+1,5%), mentre l`area Cee e Polonia è rimasta stabile (+0,6%). Il rapporto impieghi a clientela/raccolta diretta si è collocato a giugno 2011 a 95,9%. Il Gruppo UniCredit ha completato il 29 luglio scorso l'85% del 'funding plan' (piano di finanziamento) per l'intero 2011, per un totale di 27,2 miliardi di titoli emessi. Il 37% del piano, si legge nella nota sui conti semestrali, è stato realizzato in Germania e Austria, e oltre il 90% del 'funding plan' italiano è già stato completato: la diversificazione geografica del gruppo ha consentito di ridurre la pressione ad accedere al mercato dall'Italia. Dato che, si legge ancora, il piano di finanziamento dell'intero anno è già stato quasi totalmente realizzato, per il secondo semestre il gruppo - si legge nella nota - "si riserva di sfruttare altre opportunità di finanziamento che si possano presentare sul mercato, con l'obiettivo non solo di finanziare la crescita, ma anche di anticipare eventuali necessità di finanziamento future (pre-funding)". Il saldo degli altri oneri e proventi nei primi sei mesi è di 99 milioni, in calo del 53,7%, e include 28 milioni di bank levies (imposte bancarie) in Germania nel secondo trimestre.
I COSTI E LE RETTIFICHE - I costi operativi nel semestre crescono dello 0,5% (-0,5% al metto delle bank levies). Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si attestano a livello semestrale a 563 milioni, in linea con i 559 milioni di un anno prima. Il risultato di gestione nel semestre ha raggiunto i 5,6 miliardi (+3,1%), con il secondo trimestre però in calo del 17,6% a 2,53 miliardi rispetto a quello precedente. In crescita a 405 milioni gli accantonamenti per rischi e oneri mentre sono diminuite a 2,68 miliardi dai 3,5 miliardi dell'anno prima le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni, equivalenti a un costo del rischio di 96 punti base annualizzato. I crediti deteriorati lordi a fine giugno erano pari a 69,9 miliardi, con una crescita dell'1,4% nel secondo trimestre rispetto a quello precedente.
LE PAROLE DI GHIZZONI - Unicredit non ha «alcun problema» con i suoi azionisti che «accetteranno il piano industriale che sarà loro proposto». Lo ha detto l'amministratore delegato dell'istituto, Federico Ghizzoni, rispondendo alle domande degli analisti nel corso della conference call di presentazione dei conti del semestre.
 
Ripeto....secondo me almeno area 0,8-0,9 che è poi il floor. Se poi si impegnano da li fanno un bel tuffo rapido a spike fino ai minimi assoluti del 2009, tanto per dire che si sono ritoccati così si sentono più leggeri e con la coscienza a posto.:D
E parlando degli indici internazionali che contano,più in generale, trovo assurdo che siano tutti ancora sopra i supporti di marzo, nel periodo del terremoto in Giappone.
Poichè le attuali prospettive sono ben più cupe di qualunque cosa potesse mai rappresentare su scala globale quel terremoto, seppur avendo colpito gravemente una delle nazioni più avanzate (ma in recessione/stagnazione cronica da 20 anni) e seppure con lo spettro della contaminazione nucleare.
E' assurdo che stiamo più in alto perchè li si scendeva per paura di un possibile rallentamento economico globale a causa del Giappone ferito (soliti pretesti di cui vive la borsa), ora i dati ci stanno dando la conferma che questo rallentamento c'è di fatto, di indicatori macro di ripresa neanche l'ombra e per altro non certo per colpa del Giappone, ma per fallimento delle politiche degli ultimi tre anni che non hanno saputo creare occupazione e sviluppo, ma hanno solo soccorso il pianeta finanza, trasferendo grossa parte dei buchi privati al settore pubblico ormai straindebitato, chi più chi meno.
A dire il vero è persino assurdo che si stia enormemente sopra i supporti di aprile/maggio 2010 (parlo di DAX e indici americani, perchè noi è ovvio che ci siamo finiti sotto visto che siamo stati presi direttamente in causa), in quanto se quelli erano i livelli della paura per l'esplosione conclamata della crisi greca, oggi la situazione è molto peggiore.
Si potrebbe obiettare che se le borse sono comunque salite da quei livelli, qualche riscontro lo avranno pure avuto dalle trimestrali nel corso di questi due anni. Tipo la trimestrale di oggi di UCG.
Io però ritengo che anche quei dati alla fine risultano artificiosi. E' normale che dopo una prima gamba recessiva le aziende taglino i costi, licenzino, vendano asset superflui, riducano i volumi in proporzione alla domanda. Nel caso dei finanziari poi si può far pulizia piano piano riassorbendo crediti in sofferenza accettandone la svalutazione e coprendola a botte di ADC come abbiamo visto, si può diversificare e si può anche continuare a imbellettare la realtà mediante alchimie contabili lecite. Ma se non si fanno politiche adeguate di stimolo all'economia reale e all'occupazione (stabile) che per altro proprio per il suddetto taglio dei costi subisce un calo, è normale che poi parta la seconda gamba recessiva.
ma vedi ,ucg è radicalmente esposta a paesi con un pil di cerscita maggiore a quello italiano ,il vecchio marpione profumo ci aveva visto giusto andare via dall'italia un paese saturo e privo di crascita ,per me ucg rimane un buon bancario posizionato strateggicamente bene in questo momento di economia stagnante nella zona euro ,il dax sta correggendo è questo è conferma di periodi difficili in arrivo ,da noi oggi eni ha fatto un bel scapuzzo qualche mano forte sta uscendo dal titolo che risnetirà della sofferenza italia ,i nostri maggiori industriuali sono in sofferenza ,finmeccanica una azienda invidiata da tutta europa per i suoi asset desta in condizioni pietose per via del sistema mafioso nostro interno,siamo alla frutta in italia la realtà è questa se il nostro indice andrà dove credo a 12000 ucg farà certamente un doppio minimi del marzo 2009 ma poi bisognerà capire se ci sarà un rimbalzo immediato del nostro indice o andremo laterali per anni come la nostra economia ,questo è il dilemma,siamo già stati troppo fortunati a risalire a marzo 2009 dai minimi fatti ma li era una discesa generale a livello globale nn si erano focalizzati sul nostro paese ,ora invece si scende per i nsotri peccati
 
oggi domandavo a sciacallo
quanto pensava che sarebbe stato il valoe di ucg con indice sotto i 12000.......
asta la vista ragazzi, vedo che è cambiato un gazzo....
free, nn mandarmi al diavolo, ma la view di ludwiigi x caso, l'hai letta?
vedeva il dax sui minimi x venerdì, noi idem, da svariati giorni.....tutto supportato da grafici (cicli di 19 + 19 giorni, vedi il minimo del 12 come ripartenza ciclo).
devo dire che lunedì, dopo il fnto rimbalzo di mezz'ora, mi ha salvato dai guai....
io aspetto, forse il peggio addavenì....
e lui lo prevede x venerdì, appunto-
 
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