Unicredit (UCG) Unicredit

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La scorsa settimana ho letto, credo proprio su questo forum, un interessante articolo di un giornalista che faceva i conti in decine di miliardi di tutte le posizioni a rischio di Unicredit, sostenendo che 10 miliardi di qua e 30 di la, il capitale viene messo a serio rischio.
Purtroppo non l'ho registrato e tutti i miei tentativi con il "cerca", che tra l'altro funziona molto bene, non hanno dato risultato.
Se qualcuno di voi l'ha letto o registrato, può cortesemente ripostarlo in questa discussione.

andgui.
 
La prossima crisi internazionale dopo quella della finanza (castelli di carta) investirà l'informazione poiche basata sulla medesima tecnologia, le cazzate.
 
La scorsa settimana ho letto, credo proprio su questo forum, un interessante articolo di un giornalista che faceva i conti in decine di miliardi di tutte le posizioni a rischio di Unicredit, sostenendo che 10 miliardi di qua e 30 di la, il capitale viene messo a serio rischio.
Purtroppo non l'ho registrato e tutti i miei tentativi con il "cerca", che tra l'altro funziona molto bene, non hanno dato risultato.
Se qualcuno di voi l'ha letto o registrato, può cortesemente ripostarlo in questa discussione.

andgui.
la trovi qui
http://www.investireoggi.it/forum/la-banca-di-mercatopoli-vt35687.html

LA BANCA DI MERCATOPOLI - DA LEGGERE CON ATTENZIONE


Siamo a Mercatopoli, una nazione baciata dal sole e dai turisti, forse un po' indebitata, ma tranquilla e ridente. I giornali e la televisione raccontano sempre alle persone che il domani sarà migliore, inutile preoccuparsi...
In questa città c'è una banca (la Banca di Mercatopoli). Oggi questa Banca è in gravi situazioni finanziarie, ma fino a ieri era una delle principali banche dell'intero pianeta. La gente , incredula, si domanda come sia potuto accadere. Cosa può essere cambiato nel giro di due o tre mesi....
In realtà è cambiato il mondo!!! Cercherò di spiegarvelo con un semplice esempio.
Partiamo dal bilancio della Banca di Mercatopoli

Il capitale sociale della nostra banca è di 10 miliardi di euro.
La banca ha nel portafoglio assets (attivi) per 100 miliardi di euro. Tutto questo è normale nel mondo bancario degli ultimi anni. Vediamo come sono composti questi attivi:
-10 miliardi di obbligazioni corporate
-30 miliardi di SIV (veicoli in cui ha inserito mutui, finanziamenti, immobili vari ecc ecc)
-10 miliardi di azioni di società quotate e non.
-40 miliardi di finanziamenti alle imprese
-10 miliardi di finanziamenti a personaggi che investono in azioni

La banca, a fronte di questi attivi ha la seguente struttura del passivo

-10 miliardi capitale sociale
-10 miliardi soldi che arrivano dai depositi dei correntisti
-30 miliardi da obbligazioni emesse
-50 miliardi indebitamento a breve

Fino a 12 mesi fa era una manna. Indebitarsi a breve NON costava nulla o quasi. Il costo del debito era bassissimo. La Banca di Mercatopoli guadagnava miliardi di euro all'anno. I suoi azionisti erano felici, il prezzo delle azioni saliva e i dividendi arrivavano copiosi.

Andava tutto talmente bene che il CEO della Banca, il famoso Moprofu, uomo di provata esperienza, decise, prima di comprare una Banca nel confinante Paese di Teutonica, e non contento, decise anche di rilevare una banca concorrente locale, la Banca Capitopoli.

Gli analisti gongolavano e tutto era perfetto. Moprofu divenne il banchiere dell'anno!!!


Ma nell'agosto del 2007 qualcosa cambiò nella lontana terra di Americopoli. Alcuni poveracci straccioni non riuscivano a pagare più il mutuo per la casa. Bisognava forse preoccuparsi di questa piccola sofferenza? Apparentemente no, ma in realtà il mutuo non era più della banca ma era stato venduto, con un'obbligazione, a un fondo d'investimento che aveva deciso, a sua volta di indebitarsi per comprarne molte di quelle obbligazioni. Era perfetto, ci si indebitava al 4% e le obbligazioni legate ai mutui rendevano il 6%. Indebitandosi per 10 volte il capitale si riusciva ad ottenere un rendimento netto del 20% annuo senza fatica.

Ma ora, per colpa di alcuni straccioni che non pagavano più il mutuo....le obbligazioni improvvisamente perdevano di valore. Il fondo che ne aveva comprate per 10 volte il suo capitale dovette dichiarsi fallito nel giro di pochi giorni.

Da quel lontano giorno d'agosto la storia finanziaria del mondo è cambiata. I quattro straccioni sono diventati un esercito, tutti coloro che avevano degli attivi finanziati dal debito, vedevano giorno dopo giorno scendere il valore degli attivi e quindi il rischio di insolvenza aumentava.

Moprofu, solidamente al comando della Banca di Mercatopoli, cominciava ad essere preoccupato, ad un certo punto pensò anche di chiedere al mercato un aumento di capitale, ma dopo ci ripensò....se chiedo un aumento di capitale, pensò fra se e se, il numero di azioni mi aumenta, il reddito d'impresa rimane uguale e quindi il dividendo scenderà, i miei azionisti si potrebbero arrabbiare e io essere mandato via...

Meglio allora andare sul mercato e vendere ai propri correntisti e a soggetti finanziari istituzionali miliardi e miliardi di obbligazioni, poi tutto si aggiusterà....pensava Moprofu!

Ma si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi...

I fallimenti nel mondo cominciarono ad arrivare copiosi. Improvvisamente l'attività della banca era considerata un'attività rischiosissima.

Ritorniamo ora agli attivi della nostra banca di Mercatopoli e vediamo cosa è successo negli ultimi mesi...

-10 miliardi di obbligazioni corporate
Purtroppo, i 10 miliardi sono diventati 8. I tassi sono aumentati e i
corsi delle obbligazioni in portafoglio sono scesi.

-30 miliardi di SIV (veicoli in cui la banca ha inserito mutui, finanziamentti , immobili vari ecc ecc) Anche qui la nostra banca ha lo stesso problema, Il SIV oggi non vale più 30 miliardi, dentro ci sono delle perdite. Oggi a venderlo non si incassa che 25 miliardi.

-10 miliardi di azioni di società quotate e non.
Anche qui la Banca deve arrendersi, i prezzi della azioni in portafoglio sono crollati. Oramai la perdita arriva a 3 miliardi.

-40 miliardi di finanziamenti alle imprese
Qui, almeno per ora, grossi fallimenti non ci sono stati. Tuttavia, le perdite di bilancio della nostra banca la obbligano a richiedere agli imprenditori il rientro dalle linee di credito in tempi brevi. L'imprenditore è preoccupato, se deve rientrare dal finanziamento deve ridurre in maniera sostanziale la sua attività, probabilmente dovrà licenziare, sicuramente i suoi profitti crollerannno. In alternativa può andare da un'altra banca, ma tutte le banche oggi hanno lo stesso
problema. Il credito quindi o non si trova o costa molto di più. Purtroppo, alla fine...alcuni imprenditori dovranno chiudere l'azienda per mancanza di credito, e molti saranno i fallimenti. Purtroppo per la banca di Mercatopoli questo significherà che nel futuro vedrà delle ulteriori perdite da fallimenti dei propri clienti industriali.

-10 miliardi di finanziamenti a personaggi che investono in azioni. Anche qui la nostra Banca si era fatta prendere la mano finanziando, negli anni d'oro, gente come Zalettone, finanzieri d'assalto che usando il debito facile avevano comprato miliardi di euro di titoli azionari. Questi titoli venivano dati in garanzia dei soldi ricevuti. Purtroppo le Borse sono scese e i titoli in pegno hanno un valore
inferiore al debito concesso verso quei soggetti. Se poi la nostra banca escutesse il pegno e vendesse i titoli sul mercato.....i prezzi scenderebbero ancor più rapidamente. Quindi per ora la Banca di Mercatopoli ha una perdita di altri 2
miliardi su questa posizione.

Se facciamo bene i conti...le perdite oggi arrivano alla cifra di 12 miliardi....
Povero Moprofu, il capitale della banca si è volatilizzato in un attimo.

E non è finita qua....
Vediamo infatti cosa sta accadendo nel lato delle passività...

-10 miliardi capitale sociale
Oramai non ci sono più!

- 10 miliardi che arrivano dai depositi dei correntisti
2 miliardi si sono già volatilizzati (vedi le perdite precedenti). Ma
i correntisti sono preoccupati e stanno spostando i soldi in un'altra
banca. Altri due miliardi hanno preso il volo.

-30 miliardi da obbligazioni emesse
Questi soldi oramai sono nelle tasche della Banca di Mercatopoli, fino
alla scadenza...nessuno potrà portarle via.

-50 miliardi indebitamento a breve
Qui le cose sono problematiche, Infatti il finanziamento avveniva tramite pronti contro termine o ricorrendo al mercato interbancario. Ma in questi giorni il mercato ha percepito il rischio di possibile fallimento per la banca di Mercatopoli. Il credit default swap è salito vertiginosamente. I credit officers delle banche locali hanno tagliato le linee di credito, oppure lavorano solo se in cambio dei prestiti la Banca di Mercatopoli possa offrire garanzie maggiori.

Purtroppo Moprofu non sa più cosa fare...Nei giorni scorsi ha lanciato messaggi rassicuranti, ma non è servito a nulla. Oggi è assediato nel suo bellissimo ufficio in centro città. Dalla finestra scorge decine di giornalisti che cercano di capire cosa dovranno raccontare sui giornali domani.
La Banca centrale di Mercatopoli gli ha promesso degli aiuti, forse verso sera la sua banca verrà nazionalizzata. Sono finiti i tempi dei derivati, delle polizze Unit link, dei prodotti strutturati. Miliardi di commissioni arrivavano copiosi. Oggi non è rimasto che un arido deserto. Un popolo di risparmiatori impoveriti e incattiviti. Al Signor Moprofu non resta che fare un passo indietro. Dimettersi e trascorrere la sua vecchiaia fra Portofino e Saint Moritz. Ma forse al Sig. Moprofu, la cosa non dispiace più di tanto, sempre che i sui risparmi siano sul conto della Banca di Velopoli!!!.
SE RITENETE QUESTO ARTICOLO UTILE FATELO GIRARE NELLE SALE OPERATIVE, NEI FORUM DI FINANZA, NEI BLOG, NEGLI UFFICI...forse farà capire agli italiani cosa sta accadendo.

Questo articolo lo potete trovare (un po' rivisto) su Libero Mercato (il giornale di Giannino) di oggi.

mercatiliberi@gmail.com un blog per tutti, una consulenza indipendente per pochi!!!
telefona a 02.26005366 per maggiori informazioni
Pubblicato da consulenza finanziaria di Mercato Libero a giovedì, ottobre 02, 2008




dimenticavo

in vista c'è un aumento di capitale
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...f5-11dd-a2a5-546732e7e8f6&DocRulesView=Libero
 
cosiderato che il n° di azioni unicredito sono pari a 13362,660381 milioni
se l'adc è di DUE nuove azioni ogni 10 al prezzo di 2,5 euro
l'incasso in conto capitale è di 66,813301905 miliardi
e direi che avrebbe risolto tutti i problemi a breve-medio e lungo periodo

 
"Adesso tocca alle banche italiane".

http://www.osservatoriofinanziario.com/of/newslarge.asp?id=493


Nouriel Roubini : Ora tocca all'Europa

"Adesso tocca alle banche italiane".

Lo ha detto ieri notte (5 pomeridiane ora di New York) Nouriel
Roubini , alla Conference Call planetaria via Internet riservata agli
iscritti di RGE Monitor e organizzata da RiskMetrics "The Credit
Crisis: How we got into the Current Mess and How We can Get out".
Roubini si è guadagnato fama di "Cassandra" e di autorevole economista
internazionale per avere predetto, in tempi insospettabili, la crisi
finanziaria mondiale, e per avere previsto, alcuni mesi fa, anche il
fallimento di numerosi grandi gruppi bancari internazionali. Il suo
sito RGE monitor è considerato il primo canale finanziario americano.
In particolare, Roubini, che non ha fatto nomi, ha indicato come
prossimo alla crisi un gruppo italiano che "ha investito troppo in
Paesi come Turchia e Ungheria".


"Adesso tocca alle banche italiane". Lo ha detto ieri notte (5
pomeridiane ora di New York) Nouriel Roubini, alla Conference Call
planetaria via Internet riservata agli iscritti di RGE Monitor e
organizzata da RiskMetrics "The Credit Crisis: How we got into the
Current Mess and How We can Get out". Roubini si è guadagnato fama di
"Cassandra" e di autorevole economista internazionale per avere
predetto, in tempi insospettabili, la crisi finanziaria mondiale, e
per avere previsto, alcuni mesi fa, anche il fallimento di numerosi
grandi gruppi bancari internazionali. Il suo sito RGE monitor è
considerato il primo canale finanziario americano. In particolare,
Roubini, che non ha fatto nomi, ha indicato come prossimo alla crisi
un gruppo italiano che "ha investito troppo in Paesi come Turchia e
Ungheria". Per l'economista newyorkese le banche italiane non sono
ovviamente le sole a rischiare, ma tutti i gruppi bancari europei
starebbero per essere colpiti dallo tsunami che si è abbattuto sugli
Stati Uniti d'America e che, dopo UK e Irlanda, starebbe per arrivare
sull'Europa occidentale, con grande e devastante violenza. "La crisi
in Europa sarà peggiore di quella in USA", ha sottolineato Roubini. In
Europa, dove già Portogallo e Spagna sono ormai da mesi in una
situazione di recessione, la crisi sarà più grave, perché a fronte di
un inflazione elevata si è in presenza anche di una pesante
stagnazione. La BCE con i tassi cerca di tenere sotto controllo il
primo problema, senza alcun controllo politico per cercare di
rilanciare l'economia. In Italia, Francia e Spagna, ha sostenuto
Roubini, ci sarà per tutto il 2009 recessione e credit crunch, oltre
ad una inflazione particolarmente elevata. Si entrerà quindi in una
pesante stagflazione.


Per la "Cassandra" della finanza mondiale, negli USA e nel mondo, Cina
compresa, dove la crescita si è fermata e si prevede che dall'11% si
scenda rapidamente verso il 6%, i prossimi a fallire saranno i fondi,
a partire dai più piccoli, che spariranno a centinaia, e poi le
assicurazioni e i grandi gestori di carte di credito.
Resteranno in
piedi sono i gruppi più grandi, quelli il cui crollo avrebbe effetti
dirompenti sull'intero sistema, che dovranno adattarsi ad una
regolamentazione di qualche tipo. Il problema della crisi attuale, ha
detto l'economista americano, riguarda la capitalizzazione: anche
Wachovia soffre di questo problema. "Le banche falliscono per
insufficiente capitalizzazione e non per la crisi nella gestione del
credito".


"Il mercato interbancario è completamente congelato", ha detto
l'economista "non si fa alcuno scambio e ci sono oltre 3 trilioni di
dollari completamente fuori dal mercato bancario". Il problema
riguarda soprattutto il settore corporate dove il credito è
completamente congelato. "Fra sole due settimane cominceranno a
chiudere i battenti le imprese non finanziarie", questa la fosca
predizione di Roubini. E allora, come uscire da "The Mess", dal
"casino"? Prima di tutto nei prossimi sei mesi, bisogna infatti fare
molto in fretta, è indispensabile agire sul fronte della policy
fiscale delle imprese in modo tradizionale e non tradizionale.
Bisogna, inoltre, stendere sopra tutti i depositi una "coperta
assicurativa", che li garantisca. C'è poi un altro problema,
soprattutto in Europa e ancora di più in Italia: per Roubini si sta
per riversare un vero e proprio "tsunami" di denaro proveniente dalle
grande imprese internazionali, che non sanno dove investirlo.
In altre
parole, la troppa liquidità di alcune imprese a fronte della stretta
creditizia per quelle più piccole è un altro grande problema. E'
possibile che alcuni grandi hedge fund si trovino a gestire tutto
questo denaro in modo incontrollabile. Da qui l' immediata necessità
di controlli e regole.

E i tassi di mutui e prestiti? Scenderanno pesantemente, sostiene
Roubini, e anche i prezzi scenderanno. Mentre il credito potrebbe
essere sempre più caro soprattutto per le categorie a rischio, senza
garanzie.
In altre parole tempi durissimi, con un crollo generalizzato
dei consumi. A chi domandava: ma dove investiamo adesso, nell'oro?
Roubini ha risposto: non nell'oro, ma nel lavoro.

http://blogs.wsj.com/marketbeat/2008/10/02/live-blogging-the-roubiniritholtz-conference-call/
 
per quel che concerne l'Ungheria ho scoperto che
Unicredit tramite l'acquisizione di HVB occupa l'8° posto
mentre Intesa SanPaolo il 3°


anche in Turchia entrambe le banche sono ben presenti
ma non sono riuscita a determinare chi è la più esposta
 

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