Unicredit (UCG) Unicredit

Tontolina, dando per scontato che Unicredit è in difficoltà, vuoi una risposta composita (che pero' considera non solo Unicredit ma altre cose) oppure una risposta sintetica? Sarebbe meglio quella composita perche fornisce anche altri elementi oltre Unicredit.
 
Se Roubini afferma che ci saranno problemi per le banche italiane che sono presenti in Turchia e in Ungheria
a me vengono in mente solo due:
Intesa San Paolo e Unicredit

e con mio grande stupore ho letto che è intesa la più esposta

Ma domani è stato convocato il CDA straordinario di unicredit
e probabile che si farà un ADC

dai miei calcoli e sulle premesse del sito di Mercato Libero sull'esposizione di unicredit
penso che un aumento di 2 nuove azioni ogni 10 dovrebbero risolvere abbondantemente tutti i problemi di capitalizzazione e di liquidità

ovvio che con la diluizione il dividendo seguirà ... ma quello è davvero il problema minore [sai che gran differenza pigliare 0.21 invece di 0.26... nessuna... l'importante che la banca sia salva da ogni onda di questa tempesta perfetta..... ne và di tutta l'italia]




Per quel che concerne Intesa ... mi pare abbia già emesso un'obbligazione Eterna per 1 miliardo ... però non so se è sufficiente
 
UNICREDIT, RIUNIONE TEMPESTOSA: DECISO L’AUMENTO DI CAPITALE (5 MILIARDI EURO?)
CON LA CATASTROFE FINANZIARIA GLOBALE IN ATTO CHI SOTTOSCRIVERÀ L’AUMENTO?
ORA È CERTO: L’ATTACCO A PROFUMO PARTITO DA LONDRA – DECENSURATO DAGOSPIA


http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-274.htm

DAGO-ESCLUSIVO
Nel cuore della notte, riunione tempestosa a piazza Cordusio: avrebbero deciso l'aumento di capitale che dovrebbe essere intorno a 5 miliardi di euro. Domani riunione straordinaria del Consiglio di Amministrazione Unicredit per ratificare la decisione (che nei giorni scorsi era sempre stata negata da Alessandro Profumo). Ma il vero problema che ha tenuto banco la notte scorsa è questo: chi sottoscriverà l'aumento di capitale?

I soci Unicredit, con il berluscone Palenzona in testa, scalpitano, e il mercato dire depresso o scettico è scrivere un eufemismo. Cercasi quindi investitori istituzionali pronti ad aprire il borsellino. Se non saranno sufficienti, sarà la banca stessa a sottoscrivere la parte che rimarrà inoptata.
Dopo aver attivato una task force di Vigilanza Bankitalia, Mario Draghi ha chiesto all'ex Mister Arrogance di tranquillizzare i mercati. Ormai è chiaro - vedi l'articolo che segue - che l'attacco alla banca italiana è partito da Londra, come Dagospia ha sempre scritto, dove la credibilità di Profumo ha perso molti punti. Lo avrebbero accusato - dicono i boatos della City - di non sapere l'entità dei "prodotti tossici" nascosti nella banche dell'Est, in primis Bank of Austria, che appartiene al 96% a Unicredit.
Intanto, da ieri ore 16 in punto, la più grande banca italiana ha riaperto i cancelli a quella bestia di Dagospia, oscurato perché (non ridete) non rispondente alle "polciy aziendali": ora il sito è tornato di nuovo visibile ai 180 mila dipendenti Unicredit. Deo gratias.


2 - LA CONSOB STANA LO SPECULATORE - LONDRA, EPICENTRO DEL TERREMOTO
Andrea Greco per La Repubblica

Il titolo Unicredit recupera un altro 10% a Piazza Affari e si riporta a 3,08 euro, quasi azzerando le perdite tragiche della prima parte della settimana. Il sereno sembra tornare tra gli investitori, e anche nei rapporti tra gli azionisti di peso e il management guidato da Alessandro Profumo. Che fino a tarda sera si sono confrontati per accelerare sulla manovra di rafforzamento patrimoniale del gruppo scosso dalla crisi della finanza.





Anche se ieri sera non risultavano cda convocati, gli annunci arriveranno presto, forse prima della riapertura di lunedì. L´obiettivo, definito «il più importante di tutti adesso», è far salire l´indice patrimoniale Core Tier 1 all´obiettivo già espresso del 6,2% a fine anno. A metà 2008 il coefficiente era al 5,55%, troppo basso per tempi così tumultuosi. Lo pensa anche il governatore della Banca d´Italia Mario Draghi, e se ne sta convincendo il management di Piazza Cordusio.
L´intervento, che potrebbe spingersi fino a 5 miliardi di euro, dovrebbe avere forma composita. Difficile l´aumento di capitale, che più volte Profumo e le prime linee hanno negato di volere, sarebbero allo studio una serie di misure sul dividendo e la cessione di partecipazioni. A queste quotazioni una cedola da 24 centesimi (quasi un 10% di rendimento) ha poco senso, e sarà probabilmente ridotta per risparmiare parte dei 3 miliardi di euro distribuiti l´anno scorso.
Se poi fosse distribuita una cedola in azioni, sarebbe rafforzato anche il capitale. Altra misura in rampa di lancio è la cessione del 3,5% di Generali, al servizio di un bond e già "coperta da derivati" - vale circa 1,1 miliardi - poi Atlantia (che vale circa 300 milioni), poi immobili per 1,5 miliardi. È poi in emissione un bond da 2,3 miliardi. Interventi da fare in fretta e che trovano il consenso delle Fondazioni grandi socie. Come Cariverona, che ha oltre il 5%, o Caritorino che ha il 4%.
Intanto la Consob ha trovato le prime anomalie sulle vendite allo scoperto su Unicredit di questi giorni: 60 milioni di azioni, pari a circa 180 milioni di euro, non sarebbero stati consegnati entro i tre giorni previsti dalla normativa. L´irregolarità è della filiale italiana di un grande nome della finanza internazionale. Nelle prossime ore la Commissione appurerà se è stato un errore tecnico o la violazione della misura del 22 settembre (quando la Consob ha vietato la vendita di titoli senza averne la disponibilità, proprio per limitare le oscillazioni dei titoli di banche e assicurazioni).
Sempre a ore la vigilanza di Lamberto Cardia riceverà i dati dalla simile autorità britannica riguardo intermediari stranieri che hanno operato su Unicredit con base Londra. Proprio le speculazioni degli operatori, inserite sulle "code" di ordini di vendita di grandi fondi investitori Usa come Fidelity, hanno provocato il terremoto lunedì e martedì. Ma tra i venditori di Unicredit, contrariamente alle voci, non risulta il fondo Amber Capital.
 
Intanto è fallito anche il piano di salvataggio del colosso Hypo Re. Alla faccia della BCE in questo momento il sistema bancario tedesco è messo molto, molto peggio di quello americano, con esposizioni in derivati e spazzatura incalcolabile.
 
Penso sia assolutamente impossibile che siano messe peggio degli usa.
E' sufficiente fare una cosa di questo tipo; chi sono i principali emittenti di:

- CDS
- CDO
- MBS
- ABS

Sono tutti negli stati uniti ed in gran bretagna.

Il problema fondamentale è che sono stati trattati come prodotti finanziari mentre alla fine la loro natura è da interpretarsi come una scommessa (ed in questo caso bisognava farla gestire dall'agenzia ippica) oppure dalle ASSICURAZIONI. Il problema fondamentale è che solo le assicurazioni, per i criteri di legge (fondo tecnico di riserva, obblighi e vincoli) possono gestire tali tipi di strumenti mentre invece li hanno fatti gestire alle banche d'affari che non sono nemmeno banche retail ed hanno dei ratio ridicoli.

Perche stanno dicendo nel G4 che chi ha sbagliato deve ritenersi responsabile? perche vogliono che gli stati uniti si prendano la responsabilità di tutto perche se fanno fallire delle banche che hanno dei CDS e prodotti di quel tipo sopra menzionato sono cazzi per tutti.

E' incredibile che esistano dei carrozzoni tipo BCE che fanno tanti problemi sul vincolo di stabilità quando vi sono studi che fanno vedere che un eventuale deficit su bilancio anche di due punti di piu' ha un impatto residuale mentre la stessa bce ha lasciato la M3 (massa monetaria complessiva) galoppare a livelli stratosferici.
Inoltre come sia possibile avere prodotti di tale tipo che non sono prodotti bancari ma assicurativi gestiti pero' da istutuzioni che non hanno i requisiti dei bancari in quanto a vincoli.
 
Penso sia difficile esprimere opionioni con dati oggettivi e concreti e facendo stima dal di fuori su dei gruppi che per loro dimensioni possono essere piu' grandi in termini di fatturato del pil di un piccolo stato.
Fanno fatica le società di revisione a certificare il bilancio, come si fa ad esprimere giudizi con dovizia di particolari? Oltretutto il alcuni casi si pone sullo stesso piano debiti e perdite derivanti da svalutazione, sono due cose diverse.
Inoltre a mio avviso chi in questo momento è al comando di gruppi non sappia nemmeno lui cosa ha in pancia la sua banca proprio per la natura di securization oppure scommessa delle sue attività finanziarie (se tutto salta non c'è securization che tenga in qualsiasi banca del mondo, se fallisce l'istituto che aveva emesso un cds adesso chi mi garantisce quel credito che avevo assicurato contro il default? E' chiaro ed implicito che si dava per scontato che l'emittente del CDS non potesse fallire giusto?
Troverei piu' giusto per rimanere sull'argomento con Unicredit la non distribuzione del dividendo (ma c'è stato l'utile d'esercizio??) in maniera tale che non ci sarebbe l'uscita di cassa, e il mercato dovrebbe premiare tale decisione.
 
Per le assicurazioni vedi AIG non riesco a capire come sia stato possibile che abbia emesso tutta la montagna di cds che ha emesso? E ritorniamo un'altra volta negli usa e la loro legislazione.
 
Penso sia assolutamente impossibile che siano messe peggio degli usa.
E' sufficiente fare una cosa di questo tipo; chi sono i principali emittenti di:

- CDS
- CDO
- MBS
- ABS

Sono tutti negli stati uniti ed in gran bretagna.

Il problema fondamentale è che sono stati trattati come prodotti finanziari mentre alla fine la loro natura è da interpretarsi come una scommessa (ed in questo caso bisognava farla gestire dall'agenzia ippica) oppure dalle ASSICURAZIONI. Il problema fondamentale è che solo le assicurazioni, per i criteri di legge (fondo tecnico di riserva, obblighi e vincoli) possono gestire tali tipi di strumenti mentre invece li hanno fatti gestire alle banche d'affari che non sono nemmeno banche retail ed hanno dei ratio ridicoli.

Perche stanno dicendo nel G4 che chi ha sbagliato deve ritenersi responsabile? perche vogliono che gli stati uniti si prendano la responsabilità di tutto perche se fanno fallire delle banche che hanno dei CDS e prodotti di quel tipo sopra menzionato sono cazzi per tutti.

E' incredibile che esistano dei carrozzoni tipo BCE che fanno tanti problemi sul vincolo di stabilità quando vi sono studi che fanno vedere che un eventuale deficit su bilancio anche di due punti di piu' ha un impatto residuale mentre la stessa bce ha lasciato la M3 (massa monetaria complessiva) galoppare a livelli stratosferici.
Inoltre come sia possibile avere prodotti di tale tipo che non sono prodotti bancari ma assicurativi gestiti pero' da istutuzioni che non hanno i requisiti dei bancari in quanto a vincoli.


Perchè secondo te i portafogli dell ebanche tedesche (per esempio) sono solidi? Credi che non abbiano banchettato con i subprime? E tutte le obbligazioni "truffa" anche note come "a capitale garantito" di cui il mercato è invaso? Ci sono banche che ne hanno emesse a valanga, banche europee!
 

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