Uni Land, punto e a capo. Nuovi consiglio e strategie.
Ascari e Bedeschi, vicini alle coop, non sono più ai vertici.
Bologna, 27 aprile 2011 - UN NUOVO consiglio di amministrazione, la modifica dello statuto, le relazioni dei periti sui famigerati immobili gonfiati ma, soprattutto, il piano di risanamento economico-finanziario della società per evitare il tracollo occupazionale. Uni Land, la società dell’immobiliarista Alberto Mezzini, è al bivio. Dopo l’inchiesta della Procura e della pm Antonella Scandellari, che vaglia azioni ‘taroccate’ e valori alterati, dopo la vicenda giudiziaria che ha riportato ‘Zibi’ da Monghidoro alla misura cautelare (per il quarantaseienne sono stati chiesti i domiciliari, ma tutto è sospeso in attesa della Cassazione), gli azionisti si riuniranno in assemblea a Monghidoro il 14 maggio.
LA SOCIETÀ decapitata dai magistrati si presenta con un board rinnovato: Riccardo Ascari, uno degli indagati, non è più presidente ma semplice consigliere di amministrazione, così come il cooperatore Paolo Bedeschi, che era il vice. Sia Bedeschi sia Ascari hanno legami con le coop, visto che il primo è presidente di Coop Reno e il secondo tributarista del settore. Per entrambi, ora, una posizione più defilata. Oltre ai due, in cda ci sono Gianni Cesari, Vincenzo Borgogna e Armando Borghi. Quest’ultimo, consigliere indipendente e professore a contratto di ‘Real Estate Finance’ alla Bocconi, è il nuovo presidente mentre Borgogna è l’amministratore delegato. Al secondo punto dell’ordine del giorno dell’assemblea, l’illustrazione delle perizie redatte dagli organi indipendenti Cb Richard Ellis e Epf che dovevano capire se — come afferma la Procura — effettivamente gli immobili di proprietà del gruppo hanno un valore gonfiato o meno. Sono un centinaio i terreni o le abitazione e cantieri che vengono presi in considerazioni, ma erano tre quelli finiti nel mirino dei pm e che i periti trattano per capire come intervenire sui bilanci consolidati del gruppo: un terreno a Ferrara, uno a San Lazzaro e uno a Fornace Zarattini.
RISULTATO? Per l’area di Poggio Renatico, nel Ferrarese, i periti della Procura definivano non congrui e, anzi, esagerati, i 159,8 milioni di euro della valutazione dei periti ora indagati. Ma per Epf il valore del terreno ora è di 177 milioni mentre per Richard Ellis è di 181 milioni. Altro giro: il terreno di San Lazzaro, stimato dai periti dell’accusa in 14,5 milioni contro il valore oscillante tra 34 e 51 milioni delle carte di Mezzini, per Epf ha una stima di 54 milioni, per Richard Ellis di 50 milioni. Lo stesso vale per il terreno di Ravenna, che secondo i periti Uni Land valeva 49,2 milioni di euro (anche questo valore è giudicato eccessivo dalla Procura), ma per gli stimatori indipendenti di K2 Real arriva a quota 60,6. Secondo quindi periti indipendenti, il valore degli immobili ‘contestati’ dal pm era inferiore all’attuale valore.
L’ASSEMBLEA dovrà anche stabilire come evitare pericoli per i dipendenti della galassia Uni Land. L’obiettivo del piano di risanamento è «la continuità aziendale in un contesto giuridico di tutela per i creditori, i dipendenti e agli azionisti». Il cda proporrà «accordi di moratoria» e «cessione di alcuni cespiti aziendali». Tradotto: si sta negoziando un accordo di standstill, cioè la sospensione temporanea del pagamento di interessi, delle spese bancarie e delle quote capitale oltre al ripristino dell’erogazione dai creditori dei sal (stato avanzamento lavori) sui progetti in corso e già precedentemente deliberati. di VALERIO BARONCINI