Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Ciao gianfri,
ho fatto una gran figura dimmerda.
Dimenticato ieri il compleanno della Dany.
sono quasi certo che ti perdonerà, e poi c'è la scusa del forum che non funzionava. grazie per ospitalità e perdonami per l'entrata senza chiedere permesso. buon tutto. :accordo:
 
Siamo ormai al paranoico. Riapriamo i manicomi.

Non si placano le polemiche su quale dovrà essere il futuro dell’orsa Jj4,
l’esemplare che ha aggredito e ucciso il 26enne Andrea Papi,
trovato morto nei boschi mentre stava correndo.


Dopo aver presentato sul tavolo l’ipotesi abbattimento dell’animale,
insieme alla “detenzione” all’interno di un’apposita struttura senza contatti con l’uomo,
ora è intervenuta anche la Corte dei Conti.

La notizia arriva direttamente dal Corriere del Trentino, specificando come l’abbattimento di Jj4 potrebbe costituire un danno erariale.

La prima perché l’orso è una specie di interesse comunitario,
uno dei maggiori mammiferi tutelato da norme sia a livello comunitario che nazionale;

la seconda perché da ciò potrebbe essere arrecato un danno alla collettività,
essendo la tutela di questi esemplari un esempio di tutela della proprietà pubblica.
 
Oltretutto, c'è già un precedente demenziale.
Ma li conoscete i danni che può fare una marmotta ?

Il Corriere del Trentino ha preso in considerazione anche le analogie e le differenze
con un caso precedente, riguardante le marmotte,
che era costato all’ex presidente Luis Durnwalder ben 568.000 euro
per aver autorizzato in deroga l’abbattimento di marmotte.
 
La chiudo qui perchè mi viene la nausea a leggere certe dichiarazioni.


“Perché se lei oggi può governare questo Paese , lo deve ai partigiani che combatterono il fascismo e il nazismo"

"il 25 aprile non è solo la festa della libertà, come se questo fosse arrivata per miracolo:
ma è la festa della liberazione, a cui si arriva attraverso la lotta partigiana e antifascista.”

Dulcis in fundo
"l’uccisione di migliaia di oppositori politici avvenuti tra il 1921 e il 1925".

Quello che invece risulta sul piano della ricerca storica è che il fascismo,
prima che Mussolini gettasse l’Italia nella catastrofe bellica che distrusse il Paese,
godeva di un consenso schiacciante presso tutte le classi sociali.

Un dettaglio, quest’ultimo, che non andrebbe mai dimenticato.

 
Sintetizzando il punto di vista dei soggetti citati,
che segue una linea di pensiero che accompagna gli eredi del Pci sin dagli albori della Repubblica,
si chiede esplicitamente di avvalorare esplicitamente un falso storico,
dichiarando che il maggior contributo alla liberazione del Paese l’abbiano offerta i partigiani,

Secondo Giorgio Bocca erano circa 80.000, con scarso equipaggiamento, ai primi di marzo del ‘45,

per poi crescere fino a 300.000 quando, con un nemico battuto ed in fuga,

il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione generale.


Nel frattempo, gli Alleati,
lasciarono sul terreno circa 300 mila vittime,
tra morti, feriti e dispersi,
impiegando enormi risorse materiali.

A tale proposito, sarebbe interessante porre a questi campioni
dell’antifascismo militante una semplice domandina:

ma se a liberare l’Italia, anziché gli anglo-americani, se ne fosse incaricata l’Armata rossa,

oggi i democratici compagni che ancora cantano Bella ciao
racconterebbero la stessa favoletta che ci propinano da quasi ottant’anni?
 
Il Partito democratico,
nella sua componente che è l’erede diretta del Partito comunista italiano,
dà patenti di democrazia alla destra senza aver mai fatto i conti con il proprio passato.

I partigiani rossi comunisti aspiravano a fondare in Italia, dopo la liberazione,
la “democrazia del proletariato” per far parte dell’area d’influenza dell’Unione Sovietica,
e non una democrazia di stampo occidentale.

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Gli italiani sono in larga maggioranza stanchi di una sterile e faziosa disputa retorica
ed hanno capito da tempo che le polemiche sul 25 aprile sono strumentali
ad avversare un esecutivo legittimato da elezioni democratiche.


La diatriba viene magistralmente orchestrata dai politici di sinistra
ed amplificata dalle “penne rosse” in servizio permanente effettivo su tutti i media.

Ogni volta che c’è un governo di centrodestra, in prossimità della festa della liberazione,
si scatena la caccia al politico che esprime concetti suscettibili di essere censurati dai “sinceri democratici”.

All’uopo vengono intervistati quei politici di destra che per essere “legittimati”
si sono dimostrati propensi ad abiurare alle loro stesse idee.


Il risultato è stato quello di scomparire dalla scena politica.

Gli utili idioti!
 
C’è uno studio climatico che non troverete pubblicizzato nei media mainstream,
eppure importante nei suoi contenuti.

Si tratta di un nuovo lavoro pubblicato sul Journal of Geophysical Research-Atmospheres
da un gruppo di scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense,
guidati da Cheng-Zhi Zou, che presenta un nuovo database per le temperatura
derivato dal satellite per la troposfera globale (lo strato atmosferico da un chilometro fino a circa 10 km di altitudine).
 
Questo database climatico della troposfera è stato molto discusso per due motivi.

In primo luogo, è il luogo in cui i modelli climatici affermano che
l’effetto del riscaldamento dovuto ai gas serra (GHG) sarà più forte, soprattutto nella media troposfera.

Però questa zona non è direttamente influenzata dall’urbanizzazione,
come lo è l’altezza del suolo, per cui è un indicatore valido per misurare l’innalzamento reale delle temperature,



Dagli anni ’90 le registrazioni dei satelliti e dei palloni meteorologici
dimostrarono che i modelli climatici prevedono un riscaldamento eccessivo
.

In un articolo del 2020, John Christy dell’Università dell’Alabama-Huntsville (UAH) e io
abbiamo esaminato i risultati dei 38 modelli climatici più recenti
ed abbiamo confrontato i loro tassi di riscaldamento globale della troposfera dal 1979 al 2014
con le osservazioni dei satelliti e dei palloni meteorologici.

Tutti e 38 hanno mostrato un riscaldamento eccessivo
e nella maggior parte dei casi le differenze erano statisticamente significative.

Questo indica la presenza di un errore strutturale nei modelli climatici,
che sopravvalutavano l’influenza dei gas serra.



Cosa si fa quando i dati non soddisfano il desiderio di chi comanda ?
Semplicemente si cambiano i dati.



Le osservazioni della UAH non soddisfavano la fame di surriscaldamento,

allora una società privata, la Remote Sensing Systems ,
con la scusa di un piccolo errore nel modello UAH,
crea un modello di raccolta dei dati che, casualmente,
soddisfava la necessità di riscaldamento globale.


E questo nonostante un nuovo modello UAH corretto
non mostrasse comunque nessun riscaldamento.


Per poter ottenere questo risultato RSS ha corretto la deriva nella posizione dei satelliti
sulla base del proprio modello climatico.

Praticamente ha collocato i satelliti in modo che soddisfassero il preconcetto che comunque c’era un surriscaldamento.

UAH invece corresse la deriva dei satelliti su base empirica, ottenendo risultati diversi.

Un altro problema sorse quando un satellite veniva sostituito da un altro
che però si trovava in posizione leggermente diversa e la cui correzione può portare a dati rilevati diversi.


Alla fine le due serie sono risultate simili,
ma l’RSS ha mostrato costantemente un riscaldamento maggiore rispetto all’UAH.
 
Poco più di dieci anni fa,
il gruppo della NOAA guidato da Zou ha prodotto un nuovo prodotto di dati chiamato STAR (Satellite Applications and Research).

Utilizzarono gli stessi dati di base a microonde,
ma produssero un database di temperatura che mostrava un riscaldamento molto maggiore rispetto all’UAH o all’RSS,
così come a tutti i record dei palloni meteorologici.

Questi dati sembravano coerenti con i modelli di surriscaldamento, ma anche questi dati erano da essere reinterpretati.

Ora in un nuovo articolo, Zou e i suoi coautori hanno ricostruito la serie STAR
basandosi su un nuovo metodo empirico per eliminare la deriva delle osservazioni nel tempo
e su un metodo più stabile per unire le registrazioni satellitari.

Ora STAR concorda molto bene con la serie UAH,
anzi presenta una tendenza al riscaldamento leggermente inferiore.

La vecchia serie STAR aveva una tendenza al riscaldamento della media troposfera di 0,16 gradi Celsius per decennio,
ma ora è di 0,09 gradi per decennio,
rispetto allo 0,1 dell’UAH
e allo 0,14 dell’RSS.

Praticamente i dati medi si sono dimezzati.

L’équipe di Zou osserva che i suoi risultati
hanno forti implicazioni per le tendenze delle simulazioni dei modelli climatici e di altre osservazioni
perché l’atmosfera si è riscaldata alla metà del tasso medio previsto
dai modelli climatici nello stesso periodo
.

Inoltre, i risultati sono “coerenti con le conclusioni di McKitrick e Christy (2020)”,
ovvero che i modelli climatici hanno un pregiudizio pervasivo sul riscaldamento globale.


In altre ricerche, Christy e il matematico Richard McNider
hanno dimostrato che il tasso di riscaldamento satellitare implica che il sistema climatico
può essere sensibile ai gas serra solo per metà rispetto al modello medio utilizzato dall’IPCC
,
un gruppo intergovernativo di ricerca climatica, per proiettare il riscaldamento futuro.


Ovviamente non saprete MAI dai media mainstream i risultati di questa ricerca,
un po’ perché complessi e che richiederebbero un ragionamento superiore
alle capacità dello Yesman governativo medio,
in parte perché contraddicono la Bibbia dell'IPCC,
il gruppo intergovernativo di allarme atmosferico.

Però la scienza dell’IPCC, fatta di certezze, è l’esatto contraddizione della vera scienza:

mentre la seconda mette in competizione le teorie per spiegare i dati,

la prima, foraggiata dai governi, cerca di adattare i dati alle proprie teorie.
 

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