Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Chissà chi è ?
 
La storia di Filippo Conca racconta di un talento che sembrava destinato a rimanere ai margini del ciclismo che conta.

Dopo aver concluso la scorsa stagione senza riuscire a trovare un contratto con squadre professionistiche,
il corridore bellanese aveva vissuto mesi di incertezza sul proprio futuro agonistico.

Mentre nomi più blasonati come Filippo Ganna, Jonathan Milan e Alberto Bettiol dominavano le cronache sportive,
Conca si ritrovava senza una squadra di livello continentale o World Tour che credesse nelle sue potenzialità.

Una situazione che lo aveva portato a valutare seriamente l’abbandono del ciclismo agonistico.

La svolta è arrivata grazie allo Swatt Club, formazione nata nel 2013 dall’omonimo blog sportivo “Solo Wattaggio”
con l’obiettivo di offrire una seconda opportunità a ciclisti rimasti senza contratti professionistici.

Una realtà che si definisce come una squadra amatoriale
composta da atleti che non hanno trovato spazio nel professionismo
ma che continuano a coltivare il sogno di tornare a competere ad alti livelli.

Conca sul podio con la maglia tricolore di Campione nazionale italiano
 
Solo un "certo sindaco" ed una "certa giunta", hanno potuto autorizzare un obbrobrio simile.

L'insegna sormonta la torre iconica dal 2018, quando ci vollero ben 15 sorvoli di elicotteri
per portare sul tetto la gru che ha poi fisicamente issato l'enorme manifesto rosso,
un gigante di metallo dal peso di quasi 180 tonnellate.

Collassa l'insegna sulla Torre Hadid a 192 metri di altezza.​

 
"Questo è il miglior modo per dire addio", ha dichiarato Fabio alludendo all'ultima grande gara della sua carriera,
la ciliegina sulla torta di una carriera fantastica.

"Amo questo sport e la motivazione è ancora alta, il tennis mi ha accompagnato per tutta la vita.
Ho tanti bei ricordi che conservo nel cuore, qualcosa di speciale. Questo giorno, però, sapevo che sarebbe arrivato".

Fabio ha poi ricordato come ha trascorso la notte prima della super sfida a Carlos.

"La notte prima del match con Alcaraz, il mio desiderio era divertirmi e giocare il miglior tennis possibile.
Tutti gli elementi mi hanno portato a questa decisione. Ho sofferto tanto a causa degli infortuni degli ultimi anni.
Dopo grandi infortuni, alla mia età, diventa sempre più difficile.
Credo che questa sia la migliore decisione che io possa prendere.
Ho giocato nel campo più importante al mondo, è l'addio perfetto
".

"È stata una settimana dove ho fatto fatica.
Flavia non c'era, ho fatto il papà a tempo pieno e non mi sono seduto con quel bicchiere di vino per pensarci.
Non è semplice, ho fatto questo lavoro per 20 anni e non so fare altro ma penso che non potessi chiedere un'uscita migliore",

ha dichiarato con un filo di commozione.

Ha poi ripercosso gli ultimi mesi della sua carriera e cosa lo ha spinto a uscire di scena dopo Wimbledon
anche se il suo sogno sarebbe sarebbe stato quello di chiudere a Montecarlo il prossimo anno.

"Così è la vita e sono comunque felice di poter dire addio qui alla mia carriera da professionista.
Non giocherò altri tornei, lascio quest'oggi".

"Stavo competendo male, non c'erano i risultati ma gli infortuni.
Ci vogliono anche gli attributi per dire basta, non volevo arrivare a dire basta quando il mio corpo non ne poteva più.
Dopo due set ero morto, ma la voglia di competere ha voluto che continuassi e lottassi su ogni palla.
Credo sia stata una sconfitta-vittoria che non ho mai vissuto così intensamente.

È stata bella la fine, Carlos quando mi ha salutato il pubblico, quando mi ha salutato il Centrale.
Sono cose che valgono più di una vittoria o di una sconfitta".

"Mi avete conosciuto, ci siamo scontrati, una piccola parte di questo percorso se potessi tornare indietro lo farei diversamente.
Mi ha giocato contro perché potevo fare di più.
Quella barriera che ho creato per difendere la mia sensibilità, vedendo le cose in questa maniera, forse sì ho qualche piccola recriminazione".





 

La carriera di Fognini​

Un talento puro, ancora oggi considerato tra i migliori del circuito,
il 38enne nato a Sanremo è diventato un tennista professionista nel 2004:

il punto più elevato della sua splendida carriera l'ha raggiunto nel 2019 con la nona posizione nel ranking mondiale Atp.


Nello stesso anno è indimenticabile la vittoria al Masters 1000 di Montecarlo
con la vittoria contro il re della terra rossa, Rafael Nadal,
che rimarrà per sempre impressa negli occhi di tutti i suoi tifosi e gli appassionati di questo sport.
 
Grazie Fabio!

426 partite Atp vinte – primatista italiano – per chiunque dei nostri sarà difficile avvicinarlo!

822 partite giocate a livello Atp,
la prima nel settembre 2005 a Palermo,
l’ultima nel giugno 2025 a Wimbledon,
dove a 38 anni suonati era ancora entrato di diritto nel MD del suo ultimo slam – roba forte!

Buona vita!
 

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