PILU
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(ANSA) - SAN PAOLO, 18 NOV - Blairo Maggi, maggior piantatore mondiale di soia, ha lanciato l'allarme: la crisi globale innescata dal crac dei mutui subprime è arrivata all' agricoltura, e avrà conseguenze pesanti in tutto il mondo. Maggi, governatore dello stato brasiliano del Mato Grosso, sa di cosa parla: è il maggior piantatore individuale di soia al mondo. In un'intervista pubblicata oggi dal maggior quotidiano brasiliano, la Folha de S.Paulo, Maggi afferma senza mezzi termini che "la bolla del subprime è scoppiata, e le conseguenze adesso si fanno sentire anche in agricoltura". I subprime sono i crediti ad altissimo rischio concessi in modo massiccio negli ultimi anni negli Stati Uniti, ed è a causa dei subprime che è scoppiata la crisi finanziaria globale che attanaglia l'economia mondiale negli ultimi mesi. Maggi afferma che per l'agricoltura brasiliana - e possibilmente per l'agricoltura dei maggiori Paesi agricoli - si sta addensando "una delle crisi più gravi degli ultimi decenni". La crisi parte dalla difficoltà sempre maggiore per gli agricoltori, di questi tempi, di ottenere credito presso le trading o presso le istituzioni finanziarie nazionali o internazionali. "Il grande problema - spiega Maggi - è che il flusso di cassa, che prima era possibile grazie al credito, adesso si è prosciugato, e gli agricoltori si trovano davanti all' alternativa tra pagare i debiti del raccolto passato o investire nel raccolto a venire: in questo modo l'agricoltura va a rotoli, e a farne le spese non saranno solo gli agricoltori, saranno i Paesi interi, il mondo intero". Secondo il governatore, nel Mato Grosso per esempio il 70% dei piantatori non ha pagato le ultime rate dei macchinari agricoli, e le grandi imprese (con la Case/New Holland del gruppo Fiat al primo posto sul mercato) hanno cominciato a far sequestrare trattori e altre macchine. "Adesso da noi è il momento di piantare, e poi verrà presto il momento del raccolto: è il momento peggiore per essere senza fondi", ha aggiunto Maggi. "Ormai sta diventando una questione di Stato, è il governo, tutti i governi, che deve prendere misure, ma finora non si è visto niente", ha concluso Maggi, che da parte sua ha indetto nel Mato Grosso un "comitato di crisi" per aiutare "i colleghi nei guai". (ANSA).