va a de via i ciap tbond tbund ttromb ecc..ecc.. (vietato ai minori e basta..) (4 lettori)

ronumaar

Nuovo forumer
Un vecchio amico di Gipa... Baltic Dry...
BRRRRRRR!!!!

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gipa69

collegio dei patafisici
gli austriaci si che sono persone serie .. non amano prendere in giro il prossimo ... si comportano onestamente .... :D:lol::D

(ANSA) - VIENNA, 27 OTT - La Borsa di Vienna ha chiuso stasera in forte calo, a quasi -10%, proseguendo la caduta in picchiata innescata dalla crisi finanziaria internazionale. L'indice Atx è sceso del 9,74% a 1.675,89 punti, raggiungendo così il suo livello più basso dal gennaio 2004. Dall'inizio dell'anno il valore dell'Atx è sceso di circa il 63%. Le perdite riguardano tutti i titoli, in particolare le blue chips della Raiffeisen International (-15,8%) e Telekom Austria (-17,4%).


Austria fortemente esposta sull'est europa e quindi calo inevitabile e collegamento con calo di Intesa e Unicredit anche loro fortemente esposte ad Est...
 

dan24

Forumer storico
e se non la famo difficile non siamo contenti: Usa negativi con spoore sui min...nikkey si spara oltre il 6% di Up con la discesa dello yen che torna in area 120 (la Boj???)...sul globex lo spoore si fa quei 30 punti tanto per gradire..a noi ci tocca un open in gup up seguro e tutti a guardare...o sei dentro o stai fuori...capito..aboliamo anche l'intraday...ma vadlq:wall:
 

f4f

翠鸟科
e se non la famo difficile non siamo contenti: Usa negativi con spoore sui min...nikkey si spara oltre il 6% di Up con la discesa dello yen che torna in area 120 (la Boj???)...sul globex lo spoore si fa quei 30 punti tanto per gradire..a noi ci tocca un open in gup up seguro e tutti a guardare...o sei dentro o stai fuori...capito..aboliamo anche l'intraday...ma vadlq:wall:


gooood morning bbbanda

fino alle elezioni Usa, il caos è assoluto, IMHO
 

gastronomo

Forumer storico
Merrill: da Est Europa impatti limitati su banche italiane




27 ottobre 2008






Una crisi delle economie dei Paesi dell'Est colpirebbe in modo relativamente modesto Unicredit, Intesa SanPaolo e SocGen. È l'esito di uno stress test di Merrill Lynch, consultato dall'agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, che considera il possibile impatto sui gruppi bancari dell'Europa occidentale di una forte crisi nell'Est Europa, arrivando a una stima complessiva di ipotetiche perdite totali per 43 miliardi.

Il report fissa come obiettivo di prezzo 3,3 euro per Unicredit, 3,7 euro per Intesa SanPaolo e 56 euro per SocGen. Si tratta di uno stress test, non di uno scenario-base, ed è calcolato prima dell'impatto di qualsiasi concessione normativa che potrebbe ridurre le eventuali perdite delle banche.

Il test evidenzia per Unicredit, Intesa e SocGen un effetto negativo sul Net asset value 2008 nell'ordine del 4-6% e un impatto a livello di Core Tier 1 di circa 40-50 punti base. In particolare per Unicredit le stime circa le possibili perdite sull'esercizio 2008 in tutti i paesi dell'Europa Centro-Orientale dove è presente arrivano a un totale di 6,44 miliardi, contro i 3,06 miliardi di Intesa SanPaolo e i 3,05 miliardi di SocGen.

L'impatto sul capitale al netto delle imposte cala però a 2,77 miliardi per Unicredit, a 1,64 miliardi per Intesa SanPaolo e a 1,29 miliardi per SocGen, con un effetto sul Core Tier 1 ratio di 50 punti base per Unicredit (da 6,5% a 6%) e di 40 punti base sia per Intesa SanPaolo sia per SocGen (da 6,7% a 6,3% per entrambe). Il gruppo più colpito a livello di Core Tier 1 ratio risulta Otp (-5,9%), seguito da Swedbank (-2,2%).

I 43 miliardi cumulativi di perdite possibili per le banche occidentali europee, mette in guardia Merrill Lynch, probabilmente sottostimano il rischio eventuale perché catturano solo la metà dell'esposizione evidenziata dalla Bri (vengono considerati i 732 miliardi di attivi delle filiali di banche occidentali nei Paesi dell'Est, contro i 1.650 miliardi di esposizione di tutte le banche occidentali segnalati dalla Bri a fine giugno 2008) e non tengono conto in modo esplicito delle implicazioni valutarie.

Per il suo stress test, Merrill Lynch ha considerato come paesi più a rischio crisi Ungheria, Ucraina, Lettonia e Estonia (sofferenze al 33%), un rischio credit crunch per Russia, Serbia, Slovenia, Romania, Albania, Bielorussia, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Kazakistan, Kossovo, Lituania (sofferenze al 20%), un rischio di «atterraggio duro» per Turchia e Polonia (sofferenze all'11%), e il rischio di un rallentamento macroeconomico per Repubblica Ceca e Slovacchia (sofferenze al 7%).
 

gipa69

collegio dei patafisici
Merrill: da Est Europa impatti limitati su banche italiane




27 ottobre 2008






Una crisi delle economie dei Paesi dell'Est colpirebbe in modo relativamente modesto Unicredit, Intesa SanPaolo e SocGen. È l'esito di uno stress test di Merrill Lynch, consultato dall'agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, che considera il possibile impatto sui gruppi bancari dell'Europa occidentale di una forte crisi nell'Est Europa, arrivando a una stima complessiva di ipotetiche perdite totali per 43 miliardi.

Il report fissa come obiettivo di prezzo 3,3 euro per Unicredit, 3,7 euro per Intesa SanPaolo e 56 euro per SocGen. Si tratta di uno stress test, non di uno scenario-base, ed è calcolato prima dell'impatto di qualsiasi concessione normativa che potrebbe ridurre le eventuali perdite delle banche.

Il test evidenzia per Unicredit, Intesa e SocGen un effetto negativo sul Net asset value 2008 nell'ordine del 4-6% e un impatto a livello di Core Tier 1 di circa 40-50 punti base. In particolare per Unicredit le stime circa le possibili perdite sull'esercizio 2008 in tutti i paesi dell'Europa Centro-Orientale dove è presente arrivano a un totale di 6,44 miliardi, contro i 3,06 miliardi di Intesa SanPaolo e i 3,05 miliardi di SocGen.

L'impatto sul capitale al netto delle imposte cala però a 2,77 miliardi per Unicredit, a 1,64 miliardi per Intesa SanPaolo e a 1,29 miliardi per SocGen, con un effetto sul Core Tier 1 ratio di 50 punti base per Unicredit (da 6,5% a 6%) e di 40 punti base sia per Intesa SanPaolo sia per SocGen (da 6,7% a 6,3% per entrambe). Il gruppo più colpito a livello di Core Tier 1 ratio risulta Otp (-5,9%), seguito da Swedbank (-2,2%).

I 43 miliardi cumulativi di perdite possibili per le banche occidentali europee, mette in guardia Merrill Lynch, probabilmente sottostimano il rischio eventuale perché catturano solo la metà dell'esposizione evidenziata dalla Bri (vengono considerati i 732 miliardi di attivi delle filiali di banche occidentali nei Paesi dell'Est, contro i 1.650 miliardi di esposizione di tutte le banche occidentali segnalati dalla Bri a fine giugno 2008) e non tengono conto in modo esplicito delle implicazioni valutarie.

Per il suo stress test, Merrill Lynch ha considerato come paesi più a rischio crisi Ungheria, Ucraina, Lettonia e Estonia (sofferenze al 33%), un rischio credit crunch per Russia, Serbia, Slovenia, Romania, Albania, Bielorussia, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Kazakistan, Kossovo, Lituania (sofferenze al 20%), un rischio di «atterraggio duro» per Turchia e Polonia (sofferenze all'11%), e il rischio di un rallentamento macroeconomico per Repubblica Ceca e Slovacchia (sofferenze al 7%).

Il problema però sta proprio qua... noi tutti sappiamo che alcune banche hanno l'esposizione ad Est e sappiamo che le banche Italiane detengono molti asset in quei paesi.
Che merrill sostenga che gl iimpatti siano limitati ok ma se l'interbancario mi dice che merrill non si fida di Unicredt e Unicredit non si fida di merrill, vuol dire che i dati pubblici allo stato attuale non bastano per tranquillizzare il mercato.
Ora una qualsiasi banca Italiana o straniera con un minimo di onestà operativa ed intellettuale in una situazione del genere dovrebbe emettere un communicato in cui si dovrebbero elencare almeno questisemplici dati:
1)Esposizione agli ABS CDO SIV ecc complessiva e esplosione degli asset detenuti nelle singole operazioni.
2)Esposizione ai paesi emergenti in termini di asset e qualità stessa degli asset con specifiche operative se eventuali downgrade del credito quali impatti potrebbero causare sui bilanci
3)Dimensione degli asset di terzo livello nel proprio stato patrimoniale e esplosione degli stessi con identificazione delle caratteeristiche degli stessi.
4)Situazione della liquidità attuale degli asset detenuti ecc.

Una simile trasparenza taglierebbe la testa al toro di eventuali speculazioni su difficoltà a quant'altro. :rolleyes:
 

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