Val
Torniamo alla LIRA
Non solo non sappiamo nulla sulla sicurezza,
ma stavolta ci viene detto a chiare lettere che col nuovo vaccino Covid
il rischio di contrarre una mio-pericardite è addirittura aumentato.
Ciononostante, Ema, Aifa in testa, si preparano a dare il via libera alla sua somministrazione.
Della serie: nuoce alla salute, ma devi prenderlo per proteggerti da un virus che non fa più male e soprattutto si cura benissimo.
Bentornati con la ripresa della macchina pandemista che si è rimessa in movimento
con lo spauracchio di nuove e temutissime varianti.
L’ultima in ordine di tempo è la Pirola che sembra non essere una sottovariante di Omicron.
Però, per sicurezza, il vaccino è promosso lo stesso,
anche se il suo ultimo aggiornamento nasce dalle sottovarianti di Omicron.
Quindi, se come probabile questa nuova variante Pirola, si affermerà sulle le sottovarianti di Omicron Kraken e Arturo,
non è affatto detto che i vaccini a mRna di Pfizer e Moderna che Ema si sta affrettando a licenziare possano coprire.
Anzi. Lo stesso presidente di Aifa Giorgio Palù ieri ha detto al Corriere che il vaccino coprirà su Kraken e probabilmente su Pirola.
Ecco, in quel “probabilmente” c’è tutta la nuova politica sanitaria dalla pandemia ad oggi.
Probabilmente significa che non lo sappiamo.
E non lo sappiamo perché le varianti corrono molto più velocemente dello sviluppo dei nuovi vaccini.
Ma se anche la tecnologia riuscisse a stare al passo con lo sviluppo delle mutazioni,
sarebbe impensabile fare particolari verifiche, per il semplice motivo che di verifiche,
in ordine all’efficacia, ma soprattutto sulla sicurezza, non se ne fanno più.
Evidentemente, per le case produttrici è sufficiente aver somministrato il precedente vaccino a milioni di persone
per poter dire che non c’è neanche più bisogno di testarlo ancora, anche se il contenuto è mutato.
Nel frattempo, la situazione è questa:
il comitato per i medicinali di Ema ha raccomandato l’autorizzazione del vaccino monovalente Comirnaty Omicron XBB.1.5
adattato alle sottovarianti XBB come Kraken.
Ora la palla passa alla Commissione Europa per una decisione vincolante a livello di Ue.
Ma nell’ultimo aggiornamento comunicato da Pfizer il 10 agosto scorso
emergono inquietanti indicazioni:
oltre all’aumentato rischio di sviluppare mio-pericarditi,
si scopre che per quanto riguarda la sicurezza
«non sono state fatte valutazioni nei soggetti immunocompromessi, compresi quelli in terapia immunosoppressiva».
Curioso: continuano a dire che gli immunocompromessi devono fare il vaccino,
ma si ammette che non si sa nulla circa la sicurezza.
Inoltre, si ammettono importanti lacune:
non sono stati condotti studi di genotossicità o sul potenziale cancerogeno,
mentre per la possibilità di effettuare la vaccinazione con l’antinfluenzale,
Pfizer ricorda che «la somministrazione concomitante di Comirnaty con altri vaccini non è stata studiata».
E per la sicurezza delle donne in gravidanza?
Anche qui: non sono disponibili dati relativi al trasferimento placentare o all’escrezione nel latte materno del vaccino.
Insomma, del nuovo vaccino sappiamo davvero poco, eppure all’Ema basta così.
È un modo scientifico di procedere?
«È la strada peggiore, dal momento che la case produttrici hanno già detto
che per i nuovi preparati a mRna non c’è bisogno di fare la sperimentazione ogni volta.
È assurdo: siamo passati da un periodo di 10-15 anni per sperimentare un vaccino
a una totale assenza di sperimentazione».
ma stavolta ci viene detto a chiare lettere che col nuovo vaccino Covid
il rischio di contrarre una mio-pericardite è addirittura aumentato.
Ciononostante, Ema, Aifa in testa, si preparano a dare il via libera alla sua somministrazione.
Della serie: nuoce alla salute, ma devi prenderlo per proteggerti da un virus che non fa più male e soprattutto si cura benissimo.
Bentornati con la ripresa della macchina pandemista che si è rimessa in movimento
con lo spauracchio di nuove e temutissime varianti.
L’ultima in ordine di tempo è la Pirola che sembra non essere una sottovariante di Omicron.
Però, per sicurezza, il vaccino è promosso lo stesso,
anche se il suo ultimo aggiornamento nasce dalle sottovarianti di Omicron.
Quindi, se come probabile questa nuova variante Pirola, si affermerà sulle le sottovarianti di Omicron Kraken e Arturo,
non è affatto detto che i vaccini a mRna di Pfizer e Moderna che Ema si sta affrettando a licenziare possano coprire.
Anzi. Lo stesso presidente di Aifa Giorgio Palù ieri ha detto al Corriere che il vaccino coprirà su Kraken e probabilmente su Pirola.
Ecco, in quel “probabilmente” c’è tutta la nuova politica sanitaria dalla pandemia ad oggi.
Probabilmente significa che non lo sappiamo.
E non lo sappiamo perché le varianti corrono molto più velocemente dello sviluppo dei nuovi vaccini.
Ma se anche la tecnologia riuscisse a stare al passo con lo sviluppo delle mutazioni,
sarebbe impensabile fare particolari verifiche, per il semplice motivo che di verifiche,
in ordine all’efficacia, ma soprattutto sulla sicurezza, non se ne fanno più.
Evidentemente, per le case produttrici è sufficiente aver somministrato il precedente vaccino a milioni di persone
per poter dire che non c’è neanche più bisogno di testarlo ancora, anche se il contenuto è mutato.
Nel frattempo, la situazione è questa:
il comitato per i medicinali di Ema ha raccomandato l’autorizzazione del vaccino monovalente Comirnaty Omicron XBB.1.5
adattato alle sottovarianti XBB come Kraken.
Ora la palla passa alla Commissione Europa per una decisione vincolante a livello di Ue.
Ma nell’ultimo aggiornamento comunicato da Pfizer il 10 agosto scorso
emergono inquietanti indicazioni:
oltre all’aumentato rischio di sviluppare mio-pericarditi,
si scopre che per quanto riguarda la sicurezza
«non sono state fatte valutazioni nei soggetti immunocompromessi, compresi quelli in terapia immunosoppressiva».
Curioso: continuano a dire che gli immunocompromessi devono fare il vaccino,
ma si ammette che non si sa nulla circa la sicurezza.
Inoltre, si ammettono importanti lacune:
non sono stati condotti studi di genotossicità o sul potenziale cancerogeno,
mentre per la possibilità di effettuare la vaccinazione con l’antinfluenzale,
Pfizer ricorda che «la somministrazione concomitante di Comirnaty con altri vaccini non è stata studiata».
E per la sicurezza delle donne in gravidanza?
Anche qui: non sono disponibili dati relativi al trasferimento placentare o all’escrezione nel latte materno del vaccino.
Insomma, del nuovo vaccino sappiamo davvero poco, eppure all’Ema basta così.
È un modo scientifico di procedere?
«È la strada peggiore, dal momento che la case produttrici hanno già detto
che per i nuovi preparati a mRna non c’è bisogno di fare la sperimentazione ogni volta.
È assurdo: siamo passati da un periodo di 10-15 anni per sperimentare un vaccino
a una totale assenza di sperimentazione».